San Giorio di Susa
San Giorio di Susa comune | |
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Veduta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Città metropolitana | Torino |
Amministrazione | |
Sindaco | Danilo Bar (lista civica) dall'8-6-2009 (4º mandato dal 10-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 45°07′40.74″N 7°10′40.75″E |
Altitudine | 420 (min 306 - max 2,801) m s.l.m. |
Superficie | 19,74 km² |
Abitanti | 974[1] (30-4-2024) |
Densità | 49,34 ab./km² |
Frazioni | Adret, Airassa, Arbrun, Balma, Bonetti, Bonino, Città, Cortavetto (Travers d'Aval), Durand, Garda, Garino, Grangia, Malpasso, Martinetti, Quana, Passet, Pian Vernetto, Pognant, Pois, Ravoira, Re, Travers d'Amoun, Viglietti, Grange Volpiera. |
Comuni confinanti | Bruzolo, Bussoleno, Chianocco, Coazze, Roure, San Didero, Villar Focchiardo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 10050 |
Prefisso | 0122 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 001245 |
Cod. catastale | H900 |
Targa | TO |
Cl. sismica | zona 3s (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 013 GG[3] |
Nome abitanti | sangioriesi |
Patrono | san Giorgio |
Giorno festivo | 23 aprile |
Cartografia | |
Localizzazione del comune di San Giorio di Susa nella città metropolitana di Torino. | |
Sito istituzionale | |
San Giorio di Susa (San Gieuri in piemontese, San Djeuri in francoprovenzale, Saint-Joire in francese) è un comune italiano di 974 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Si trova interamente in Val di Susa. Il suo territorio, che si estende dai 420 metri del fondovalle fino a toccare i 2801 metri della Punta Cristalliera, al fondo del Vallone del Gravio.
Il comune comprende 27 borgate alpine, di cui 9 abitate stabilmente, che si sviluppano con strade, viottoli, cave di gneiss e piloni, recentemente restaurati, sulla montagna ricca di boschi e castagni.
Gran parte del territorio comunale oltre la quota di 1250 metri fa parte del Parco naturale regionale dell'Orsiera Rocciavrè: Adrit e Travè d'Amoun sono le località di partenza per le escursioni in direzione delle cime Rocciavrè, Cristalliera e Villano.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Un documento del 20 febbraio 1226 conservato presso l'Archivio di Stato di Torino, vergato di fronte alla chiesa, ove gli uomini di San Giorio sono riuniti in consiglio, dal Conte Tommaso I di Savoia con testimoni alcuni nobili locali tra cui Beltramino Bertrandi, annuncia la fondazione di una villanova sul Mollare dove si trova la chiesa di San Giorio[4]. Secondo lo storico Luca Patria, probabilmente intorno al 1000 l'insediamento era infatti frammentato e la chiesa isolata, ma il paese precedentemente legato a un "fondus Bassianus" inizia ad acquistare una sua identità[5].
La parte più antica e caratteristica del paese si raccoglie attorno al Castello, antica fortificazione del XIII secolo che domina la Bassa Valle di Susa dall'alto di uno dei caratteristici moulé (mollari) che dominano la piana sangioriese. Distrutto nel 1691 dal generale francese Catinat, venne restaurato negli anni settanta ed è tuttora abitato.
Molti i beni artistici di notevole pregio:
- la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio Martire, ricostruita nel 1937, conserva ancora l'originale campanile in stile romanico
- la Casa Forte fortificata dalle caratteristiche merlature a coda di rondine, appartenente alla parrocchia
- soprattutto la Cappella del Conte è il fiore all'occhiello del paese: i mirabili e coloratissimi affreschi di mano franco-piemontese risalgono al 1328 e sono il motivo della fondazione a San Giorio di una delle sedi distaccate del Sistema museale diocesano d'arte sacra.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 giugno 1975.[6]
«D'oro, al San Giorgio armato di tutto punto, con mantello svolazzante d'azzurro, impugnante con la destra una lancia d'argento, in sella ad un cavallo bianco, inalberato, rivoltato, gualdrappato di rosso, calpestante un drago rovesciato di verde, linguato e illuminato di rosso, trafitto nelle fauci dalla lancia d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]San Giorio di Susa ha un forte passato medioevale. Il paese era infatti un punto tappa fondamentale lungo l'itinerario della Via Francigena che passava per la Valle di Susa, ruolo che venne sancito anche da Casa Savoia con l'affidamento del feudo alla famiglia Bertrandi. Oggi sopravvivono di quel glorioso passato alcune vestigia molto importanti. Innanzitutto, il Castello sulla collina (localmente un tempo definita "mollare") i cui resti imponenti costituiscono solo una parte di un più ampio complesso ormai perduto, a causa delle distruzioni del Catinat e di successivi crolli, fino ai restauri del Novecento. Altro monumento molto importante, conservatosi quasi integralmente, è la Casaforte di proprietà della parrocchia di San Giorio di Susa, posta sempre sulla collina a un livello intermedio ed alle spalle della chiesa parrocchiale. Il gioiello del paese è tuttavia la Cappella detta del Conte, posta di fronte alla Chiesa parrocchiale e che conserva all'interno pregevoli affreschi trecenteschi, riscoperti in modo fortuito negli anni settanta del Novecento e successivamente oggetti di campagne di restauro. In Borgata Pognant si trova la Cappella di Maria Ausiliatrice già citata in un documento del 1643.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[7]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 89 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Tradizioni e folclore
[modifica | modifica wikitesto]Soppressione del feudatario
[modifica | modifica wikitesto]San Giorio di Susa è teatro di uno dei momenti più suggestivi e particolari dell'intero folklore valsusino: la "soppressione del feudatario", rievocazione storico leggendaria, che si svolge presso l'antico castello nella domenica più vicina al 23 aprile, festa del santo patrono San Giorgio. Un centinaio di personaggi in costume medioevale rivive, con canti e balli originali della tradizione locale, la leggenda del popolo contadino che, vessato da un signorotto locale della famiglia Bertrandi, si ribella al tentativo di far valere lo ius primae noctis su una giovane sposa.
I testi della rievocazione storica furono scritti da don Attilio Bar (1895-1950) parroco di San Giorio di Susa, mentre le musiche da Luigi "Viginet" Pognant Gros (1871-1937) Maestro del Coro Liturgico di San Giorio. La prima volta fu rappresentata per la festa di San Giorgio dell'anno 1929.[8]
Danza degli Spadonari
[modifica | modifica wikitesto]Nella tradizione locale spiccano gli Spadonari e la loro Danza delle Spade, cioè i Sabru, di antichissima ed incerta origine, gli originali vestiti riccamente decorati ed i cappelli adornati di fiori a testimonianza degli antichi riti propiziatori legati alla primavera ed alla fertilità dei campi.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1911 | 19.. | Pognant Gros | ...... | sindaco | |
1963 | 1967 | Teresa Amprimo | lista civica | sindaco | |
1967 | 1971 | Ettore Guglielminotti | lista civica | sindaco | |
1971 | 1975 | Luigi Pognant Gros | lista civica | sindaco | |
1975 | 1979 | Cesare Favro | lista civica | sindaco | |
1979 | 1984 | ......... | lista civica | sindaco | |
1984 | 1989 | ......... | lista civica | sindaco | |
1989 | 1994 | ......... | lista civica | sindaco | |
1994 | 1999 | Danilo Bar | lista civica | sindaco | |
1999 | 2004 | Danilo Bar | lista civica | sindaco | |
2004 | 2009 | Luigi Richard Garnero | lista civica | sindaco | |
2009 | 2014 | Danilo Bar | lista civica | sindaco | |
2014 | 2019 | Danilo Bar | lista civica | sindaco | |
2019 | 2024 | Danilo Bar | lista civica | sindaco | |
2024 | in carica | Danilo Bar | lista civica | sindaco |
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]San Giorio faceva parte della comunità montana Valle Susa e Val Sangone. Appartiene anche al parco naturale Orsiera - Rocciavrè.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Gallery delle immagini del paese. Altre immagini sono presenti nelle Gallery del castello di San Giorio di Susa e della Casaforte di San Giorio di Susa
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Panoramica di San Giorio di Susa
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Panorama del mollare del castello
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Il castello di San Giorio di Susa, l'ingresso lato Est
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Campanile visto da sud-ovest a San Giorio di Susa
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Resti di antica casa medievale nella piazza centrale di San Giorio di Susa, lungo la Via Francigena del Moncenisio
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Casa porticata lungo la strada Francigena del Moncenisio
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Casa antica lungo la Via Francigena del Moncenisio
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Pannello con informazioni demografiche
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Pannello con informazioni storiche
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Pannello con informazioni artistiche
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Luca Patria, Caseforti e casetorri tra Savoia, Piemonte e Delfinato: considerazioni sul patrimonio fortificato delle Alpi Cozie in AAVV, Caseforti, torri e motte in Piemonte : (secoli 12.-16.) : omaggio a Lorenzo Bertano nel centenario della morte (1904-2004) : atti del convegno di Cherasco, 25 settembre 2004. - Cuneo: Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della provincia di Cuneo, 2005, pagg. 79-80
- ^ Luca Patria, Dai moenia vetera ai novi forti: la difesa di Susa fra tardo medioevo ed età moderna, nota 32 a pag. 251, in Liliana Mercando (a cura di) La Porta del Paradiso: un restauro a Susa, Stamperia artistica nazionale, Trofarello 1993 [1][collegamento interrotto]
- ^ San Giorio di Susa, decreto 1975-06-20 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 novembre 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Storia e tradizioni, su Comune di San Giorio di Susa, 1º giugno 2012. URL consultato il 12 febbraio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luca Patria, Dai moenia vetera ai novi forti: la difesa di Susa fra tardo medioevo ed età moderna, in Liliana Mercando (a cura di) La Porta del Paradiso: un restauro a Susa, Stamperia artistica nazionale, Trofarello 1993 disponibile online: [2][collegamento interrotto]
- Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, Itinerari di arte religiosa alpina, Valle di Susa, Borgone Susa 2009
- Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, Itinerari di Cultura e Natura alpina Valle di Susa, Borgone Susa 2010
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Bertrandi
- Museo diocesano d'arte sacra (San Giorio di Susa)
- Castello di San Giorio di Susa
- Casaforte di San Giorio di Susa
- Castello di Chianocco
- Casaforte di Chianocco
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Giorio di Susa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.sangioriodisusa.to.it.
- Sito ufficiale del museo nella Cappella del Conte con immagini degli affreschi trecenteschi, su centroculturalediocesano.it.
- Scheda di storia territoriale a cura del Centro Interuniversitario Goffredo Casalis, su centrocasalis.it. URL consultato il 14 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2014).
- Scheda su castello e casaforte sul sito della Provincia di Torino, su provincia.torino.gov.it. URL consultato il 14 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2014).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 246326889 |
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