Coordinate: 45°18′28.73″N 11°43′52.82″E

Galzignano Terme

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Galzignano Terme
comune
Galzignano Terme – Stemma
Galzignano Terme – Veduta
Galzignano Terme – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Padova
Amministrazione
SindacoRiccardo Masin (lista civica Uniti per Galzignano Terme) dal 27-5-2013 (3º mandato dal 15-5-2023)
Territorio
Coordinate45°18′28.73″N 11°43′52.82″E
Altitudine22 m s.l.m.
Superficie18,2 km²
Abitanti4 334[1] (31-8-2021)
Densità238,13 ab./km²
FrazioniValsanzibio
Comuni confinantiArquà Petrarca, Baone, Battaglia Terme, Cinto Euganeo, Monselice, Montegrotto Terme, Teolo, Torreglia, Vo'
Altre informazioni
Cod. postale35030
Prefisso049
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT028040
Cod. catastaleD889
TargaPD
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 418 GG[3]
Nome abitantigalzignanesi
PatronoMadonna del Rosario
Giorno festivo7 ottobre
SoprannomeLa perla dei Colli
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Galzignano Terme
Galzignano Terme
Galzignano Terme – Mappa
Galzignano Terme – Mappa
Posizione del comune di Galzignano Terme all'interno della provincia di Padova
Sito istituzionale

Galzignano Terme (Galsignàn in veneto[4]) è un comune italiano di 4 334 abitanti[1] della provincia di Padova in Veneto, situato sui colli Euganei. L'appellativo Terme fu aggiunto in seguito a un referendum popolare che si tenne il 6 maggio 1979.[5]

Geografia fisica

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Il paese di Galzignano è situato in zona collinare, a circa 22 m s.l.m.

Il territorio di Galzignano confina: a Sud con i comuni di Monselice, Arquà Petrarca e in minima parte con Baone, a Nord con quelli di Torreglia e Teolo, a Est con Vo', Cinto Euganeo e a Ovest con Montegrotto Terme e Battaglia Terme.

Il paese è inserito nel parco regionale dei Colli Euganei, sorge alle pendici del monte Rua e del monte Gallo, dove i colli Euganei si fondono con la Pianura Padana. Insieme ad altri 3 comuni limitrofi condivide la vetta del monte Venda.

Vista del paese dalla località Sottovenda

Origini del nome

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Lo studioso di toponomastica Dante Olivieri fa derivare il nome del comune dal nome latino di persona Gallicinus, con suffisso -anu. Si tratterebbe quindi di un cosiddetto toponimo prediale che ha lasciato la sua traccia del nome dell'assegnatario di un fondo ubicato in questo territorio.[6]

Il demonimo degli abitanti di Galzignano è galzignanesi.

Storia antica

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I primi segni civiltà a Galzignano sono datati fra il XIV e il XII secolo a.C., nell'Età del bronzo e anche nell'Età del Ferro. I ritrovamenti archeologici testimoniano che poco sotto la vetta del monte Orbieso, sul versante meridionale, viveva un piccolo gruppo di persone stanziatesi in quel luogo forse per fini strategici dato che da quella posizione riuscivano a controllare tutta la zona termale.

Un'altra scoperta archeologica è il ritrovamento di un cippo di confine (datato 141 a.C.) usato dai Romani per segnare la fine del territorio Atesino e l'inizio dell'Agro Patavino.

Il più antico documento in cui si cita Galzignano risale al 9 febbraio 952, dove si riporta che l'imperatore Ottone I confermò al capitolo della cattedrale di Padova In Galzignano mansiones tres proprio in quell'anno.[7] In altri documenti redatti a Verona il 14 febbraio 1077 si cita Villa que dicitur Galzegnano.

Nel 1297, nella decima papale viene citato ancora il nome di "Galzignano". Durante il XIII secolo venne costruito a Galzignano sulla sommità di un colle (Monte Del Castello o Castelletto), un piccolo castello citato per la prima volta nel 1259. Il castello era forse feudo vescovile, confermato nel 1288 a Nicolò Da Lozzo. Inoltre pare che tra il 1200 e il 1300 vi fosse presente una ulteriore fortificazione nel Monte Castellazzo; entrambi i nomi di questi colli deriverebbero appunto dalle due diverse fortezze.[8]

Le aree ai piedi dei monti si presentavano sommerse da paludi e fu proprio dalla metà del XVI secolo che vennero bonificate grazie al contributo di importanti famiglie veneziane, le quali dopo aver acquistato le terre decisero di edificare qui le loro dimore.[9]

Dal 1160 si insedia sul Monte Venda un monastero, creato su iniziativa di un monaco del monastero di Santa Giustina. Nel 1229, il monastero, passò ai monaci Benedettini. L'esistenza del monastero terminò nel 1771 dopo che la Repubblica di Venezia ne ordinò la soppressione. Successivamente i beni del monastero passarono in proprietà della famiglia Erizzo la quale destinò l’intero complesso a rifugio per pastori e per questo motivo il monastero cadde in rovina.[10]

In epoca rinascimentale, molte famiglie nobili decisero di costruire le loro ville a Galzignano, come: Villa Benacchio Barbaro, Villa Vallini Rizzoli Benedetti, edificata nel Quattrocento e poi ristrutturata nel Settecento, Villa Pisani Augusta del Quattrocento, Villa Bertolini Olivato Capodilista dello stesso secolo, la seicentesca Villa Civran Emo, proprietà dei conti Emo Capodilista, Villa Saggini di fine Settecento, Villa Boggian della seconda metà del Settecento e Villa Barbarigo, nella frazione di Valsanzibio, con giardino all'italiana.

Storia contemporanea

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Lo stesso argomento in dettaglio: Eccidio di Vallarega.

Durante la seconda guerra mondiale, il paese fu teatro del cosiddetto eccidio di Vallarega, una strage avvenuta a Luvigliano da parte delle truppe tedesche di stanza nella cittadina euganea, dove furono uccisi civili.

Per rappresaglia contro l'uccisione di un soldato del comando di un'armata dell'esercito tedesco, vennero fucilati sette ostaggi civili: cinque di questi, appartenenti alle formazioni partigiane, erano stati prelevati quindici giorni prima in una casa privata, in un'azione di rastrellamento, a Galzignano Terme. L'ordine fu dato dal comandante tedesco, capitano Lembke della Wehrmacht. I cadaveri vennero appesi per due giorni ai grandi platani del viale sotto il Palazzo dei Vescovi. Soltanto dopo qualche giorno fu data sepoltura alle vittime; mentre non fu possibile identificare i due partigiani aggiunti da Lembke alla lista della rappresaglia, quasi subito furono identificati gli altri cinque.[11]

Lo stemma comunale

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 giugno 1984.[12]

«D'argento, all'albero al naturale, movente dalla punta, munito di chioma e di quattro rami, due per parte, sul secondo dal basso a destra è posato l'uccello al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.[13]»

Dalla descrizione araldica dello stemma comunale si possono evincere i simboli di Galzignano:

  • l'albero presente al centro vuole mettere in risalto la florida agricoltura e la presenza di villa Barbarigo;
  • lo smalto d'argento del campo vuole ricordare l'abbondanza delle acque soprattutto quelle termali;[14]
  • i rami di quercia e di ulivo sono gli ornamenti esteriori dello scudo previsti per i comuni italiani.

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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  • Antica pieve di Santa Maria Assunta: la chiesa è ubicata sulla sommità del colle omonimo che domina il paese. La struttura fu riedificata nel 1674 al posto un altro edificio del XIII secolo, al suo interno ospita una tela di Claudio Ridolfi raffigurante l'Assunta e due santi. A metà del XX secolo fu costruita una ulteriore chiesa di Santa Maria Assunta di stile neoromanico. Venne edificata nel 1961 per sostituire l'antica pieve ormai inadeguata a ospitare il crescente numero di fedeli; il campanile del vecchio tempio fu utilizzato anche per il nuovo.[15]
  • Monastero di Sant'Eusebio: l'antico monastero di Sant'Eusebio, situato nella frazione di Valsanzibio, si trova su uno sperone del Colle Sant'Eusebio. Questo monastero nel corso degli anni ha prima dato il nome alla valle e successivamente anche al paese. La strutture esisteva almeno dal XI secolo e inizialmente aveva anche la funzione di chiesa parrocchiale, funzione che perse alla fine del XIII secolo trasferendola alla chiesa di San Lorenzo. Il monastero, dopo una serie di peripezie, passò sotto il controllo dell'Abbazia di Praglia fino al XIX secolo quando cadde in disuso. Il monastero comprendeva una parte religiosa, con la chiesa e gli ambienti per i monaci, sulla sommità della collina e un'altra rustica nella valle sottostante. La chiesa aveva una navata unica e una cripta, e le sue mura combinavano pietra e mattoni. Dal XXI secolo rimangono solo rovine e alcuni edifici restaurati.
    Ex monastero di Sant'Eusebio
  • Monastero di Santa Maria Annunziata: nel 1233, sul versante meridionale del monte Orbieso, un gruppo di frati benedettini provenienti dall’abbazia di Praglia fondarono in questo luogo il monastero di Santa Maria Annunziata. Il vescovo di Padova Corrado nominò come priore e gestore di questa comunità Pietro Bono, monaco benedettino proveniente dalla comunità patavina di San Benedetto. I due monasteri sorti nei pressi di Valsanzibio erano collegati da una strada sulla criniera del colle.
    Ex monastero di Santa Maria Annunziata
  • Ruderi del monastero degli Olivetani: monastero situato sul monte Venda, nato nel 1160 su iniziativa di un monaco del monastero di Santa Giustina, un secolo dopo, passò ai monaci Benedettini. L'esistenza del monastero terminò nel 1771 d.C. dopo che la Repubblica di Venezia ne ordinò la soppressione. Successivamente i beni del monastero passarono in proprietà della famiglia Erizzo la quale destinò l’intero complesso a rifugio per pastori e per questo motivo il monastero cadde in rovina.[10]
  • Oratorio della Santissima Trinità: la sua costruzione è datata nel 1300 dal Riccabona da Carrara figlio di Pietro da Carrara e faceva parte di un convento. All'interno erano conservati alcuni affreschi, tra cui La Crocifissione, che oggi viene conservato nel museo Atestino. Occultata nel Cinquecento dal monumento funebre di Marco Mantova Benavides, scolpito da Bartolomeo Ammannati, essa fu rimessa in luce nel corso dei restauri diretti da Ferdinando Forlati. Questo dipinto di stile giottesco, viene attribuito da Mauro Lucco al Maestro di Galzignano.[16]
  • Chiesa di San Lorenzo: situata a Valsanzibio, il suo attuale aspetto è dovuto alla ristrutturazione e ampliamento, realizzato nel XVII secolo, del precedente edificio a opera della famiglia Barbarigo.

Architetture civili

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  • Monumento ai caduti della prima guerra mondiale, realizzato dallo scultore Luigi Strazzabosco nel 1922 e rappresentante un fante. In basso, su un basamento quadrato si innesta un cippo rastremato verso l'alto che sorregge la statua del fante ferito. Il soldato, in un gesto estremo lancia una granata con il braccio destro mentre stringe tra i denti il bavero della giacca.[17]
  • Roccolo Bonato: sorge su un pianoro a levante del monte Rua, tra i comuni di Galzignano Terme e Torreglia. Il “roccolo” era un edificio per l'arte dell'uccellagione, l'antica pratica di catturare gli uccelli migratori con le reti.[18]
  • Villa Barbarigo, risalente al Seicento, costruita su commissione del nobile veneziano Francesco Zuane Barbarigo. Il parco della villa di Valsanzibio copre un'area di 15 ettari, ed è un esempio di giardino simbolico seicentesco, che presenta un complesso sistema di fontane.[19]

Aree naturali

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Nel 2024 il parco regionale dei colli Euganei, che comprende il territorio di Galzignano, è rientrato nel quadro del programma MAB Unesco. Il programma MAB promuove la compatibilità tra lo sviluppo socio-economico e la conservazione degli ecosistemi. I Colli Euganei, grazie alla candidatura coordinata dall'Ente Parco Colli Euganei e sostenuta dalla Regione Veneto, hanno ottenuto il riconoscimento per il loro valore naturale e culturale.

Evoluzione demografica

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Galzignano Terme ha circa 1510 famiglie. La popolazione è aumentata dell'1,9% nel periodo 1991-2001 secondo i dati del censimento decennale dell'ISTAT.

Abitanti censiti[20]

Etnie e minoranze straniere

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Gli stranieri residenti a Galzignano Terme al 1º gennaio 2021 sono 86 e rappresentano il 2% della popolazione residente. L'etnia più numerosa è quella rumena con 32 persone residenti.[21]

Tradizioni e folclore

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  • Pellegrinaggio a Monteortone: si svolge ogni anno la prima domenica dopo Pasqua in direzione di Monteortone, dove è presente un antico santuario dedicato alla Madonna della Salute. Il pellegrinaggio venne istituito in seguito alle prime epidemie di peste.[22]
  • Sagra del Rosario con il Palio dei Mussi, con una sfilata in costume d'epoca rievocante la vittoria della Repubblica di Venezia contro i Turchi alla battaglia di Lepanto nel 1571 e un palio corso da asini.[23]

Nel comune di Galzignano sono presenti sia una scuola primaria che una scuola media entrambe facenti parte dell'istituto Carrarese Euganeo.

Lo stesso argomento in dettaglio: Museo naturalistico e archeologico dei Colli Euganei.

Il Museo naturalistico e archeologico dei Colli Euganei ospita numerosi pannelli informativi che raccontano l'origine vulcanica del complesso collinare ed esempi della flora e della fauna locale. Sono presenti inoltre anche alcune stoviglie e del vasellame antico, ritrovato dalla famiglia che possiede Villa Benacchio Barbaro, proprio all'interno di essa.[24]

Sono presenti due teatri: l'auditorium comunale gestito dal comune e l'anfiteatro del Venda situato poco sotto la cima del monte Venda e solito ospitare vari eventi e concerti.

A Galzignano sono state girate alcune scene di Sole a catinelle, nel 2013 con Checco Zalone.[25]

Geografia antropica

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Valsanzibio è l'unica frazione di Galzignano sorge tra il monte Gallo e il monte Orbieso. La località è famosa per il noto giardino di Villa Barbarigo, ma di particolare interesse è anche la vecchia chiesa parrocchiale intitolata a Sant'Eusebio, da cui prende il nome la località.

L'economia del comune di Galzignano Terme si basa principalmente su agricoltura e turismo termale.

Nel territorio comunale l'agricoltura rappresenta una delle attività di maggior importanza. A Galzignano i prodotti di maggior interesse sono il vino e l'olio. Nel territorio vengono prodotti molti vini a denominazione di origine controllata Colli Euganei, e il comune aderisce all'associazione "Città dell'olio".[26] Oltre a altri vari tipi di frutta e ortaggi di importanza rilevante è anche la produzione di ciliegie e giuggiole.

Nel 2020 il comune ha approvato il regolamento per i prodotti a denominazione comunale (De.Co.) con il fine di proteggere e tutelare i prodotti tradizionali locali.[27]

Le attività termali, site nella località "Civrana",[28] sono il principale attrattore dell'economia turistica cittadina, che beneficia anche del movimento generato dall'associazione strada del vino dei Colli Euganei.

Amministrazione

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I sindaci di Galzignano Terme dal 1946:[29]

Periodo Primo cittadino
01/04/1946 20/12/1946 Umberto Perocco
21/12/1946 17/06/1951 Riccardo Roman
18/06/1951 27/11/1960 Tedaldo Ciato
28/11/1960 21/06/1970 Giuseppe Benacchio
22/06/1970 20/12/1970 Giovanni Barbiero
21/12/1970 11/07/1975 Angelo Ceccarello
12/07/1975 15/11/1977 Giuseppe Benacchio
16/11/1977 03/07/1980 Adriano Zampieri
04/07/1980 05/03/1986 Gerardo Ceccarello
06/03/1986 17/11/1988 Maurizio Gallo
18/11/1988 25/11/1994 Fabio Berton
26/11/1994 05/06/2003 Antonio Sturaro
06/06/2003 26/05/2013 Riccardo Roman
27/05/2013 in carica Riccardo Masin
Campo del Golf Club Padova a Valsanzibio

Nel territorio è presente l'associazione locale Galzignano Trail Friends che, oltre a prendere parte a numerose marce e manifestazioni podistiche, organizza varie gare podistiche all'interno del territorio comunale.[30]

Calcio e calcio a 5

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Nel territorio di Galzignano sono presenti due società calcistiche.

La prima è la A.S.D. Polisportiva Real Terme, nata nel 2020 in seguito alla fusione delle due storiche squadre locali dei paesi di Galzignano e Battaglia, l'A.C.D. Galzignano Terme 1965 e il Calcio Battaglia 1922; la nuova squadra è affiliata al Calcio Padova e, dopo aver disputato per la prima volta nella sua storia il campionato di Prima Categoria nella scorsa stagione, milita nel girone L di Seconda Categoria.

Ha inoltre sede nel comune la società A.S.D. Atletico Galzignano che anch'esso nella stagione 2024-2025 è stato inserito nel girone L di Seconda Categoria.[31]

Impianti sportivi

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Oltre a diverse attività private, tra le quali circoli di tennis e golf, nel comune sono presenti gli impianti sportivi comunali intitolati a Fiorenzo Pirolo.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 295, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Galzignano Terme - storia, su Galzignano Terme, Comune di Galzignano Terme.
  6. ^ Guido Beltrame, Toponomastica della Diocesi di Padova, Libraria padovana, 1992. URL consultato il 14 febbraio 2020.
  7. ^ Galzignano, su euganeinews.it. URL consultato il 17 aprile 2020.
  8. ^ (PDF) Paesaggi storici tra Galzignano, Battaglia Terme e Valsanzibio. | Luca Caloi - Academia.edu
  9. ^ Comune di Galzignano Terme, su collieuganei.it. URL consultato l'11 marzo 2020.
  10. ^ a b Mauro Tagliabue, San Giovanni Battista del Venda (Padova) : un secolo di storia monastica (1350-1450) tra albi e olivetani, Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 2015, ISBN 9788898104109.
  11. ^ Wikiwand - Eccidio di Vallarega, su Wikiwand. URL consultato il 7 gennaio 2024.
  12. ^ Galzignano ora Galzignano Terme, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  13. ^ Stemma Comune di Galzignano Terme, su comuni-italiani.it.
  14. ^ Galzignano Terme, su araldicacivica.it. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  15. ^ La storia di Galzignano Terme, su difesapopolo.it, 8 febbraio 2020. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  16. ^ Anonimo giottesco (già dato al Maestro di Galzignano) :: Complesso degli Eremitani, su eremitani.beniculturali.unipd.it. URL consultato il 13 aprile 2020.
  17. ^ Catalogo Generale dei Beni Culturali [collegamento interrotto], su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 28 aprile 2020.
  18. ^ Galzignano Terme / Torreglia - Padova Colli Euganei, su magicoveneto.it. URL consultato il 29 marzo 2020.
  19. ^ Villa e Giardino storico di Valsanzibio, su dimorestoricheitaliane.it. URL consultato il 29 marzo 2020.
  20. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  21. ^ Cittadini Stranieri 2021 - Galzignano Terme (PD), su tuttitalia.it. URL consultato il 19 novembre 2022.
  22. ^ Peste Preghiere Pellegrinaggi, su euganeamente.it, 20 febbraio 2017. URL consultato il 19 novembre 2022.
  23. ^ Tornano a Galzignano sagra, sfilata e palio - il mattino di Padova, in Archivio - il mattino di Padova. URL consultato il 4 maggio 2020.
  24. ^ Museo dei Colli Euganei a Galzignano Terme, su collieuganei.it. URL consultato il 29 marzo 2020.
  25. ^ Sole a catinelle: le regioni italiane dove è stato girato il film on the road con Checco Zalone, su comingsoon.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
  26. ^ Galzignano Terme, su cittadellolio.it. URL consultato il 2 dicembre 2021.
  27. ^ DE.CO. GALZIGNANO TERME, su galzignanoterme.org. URL consultato il 19 gennaio 2024.
  28. ^ Direzione difesa de suolo, Decreto n. 399 dell'8 settembre 2020, su Regione del Veneto, Regione del Veneto - Giunta Regionale.
  29. ^ Comune di Galzignano Terme, su galzignanoterme.org. URL consultato il 15 marzo 2020.
  30. ^ Comune di Galzignano Terme, su galzignanoterme.org. URL consultato il 15 novembre 2022.
  31. ^ Classifica Seconda Categoria Girone L - Veneto - Padova, su www.tuttocampo.it. URL consultato il 25 settembre 2024.
  • Loris Fontana, Galzignzano. Analisi delle aggregazioni, Padova, Il Poligrafo, 2001, ISBN 8871151518..
  • Mauro Tagliabue, San Giovanni Battista del Venda (Padova) : un secolo di storia monastica (1350-1450) tra albi e olivetani, Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 2015, ISBN 9788898104109.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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