Boualem Sansal

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Sansal a Francoforte nel 2011

Boualem Sansal (in arabo بوعلام صنصال?) (Theniet El Had, 15 ottobre 1949) è uno scrittore algerino, attivo nella condanna del Fondamentalismo islamico dal 1992, anno della morte del politico Mohamed Boudiaf (uno dei fondatori del Fronte di Liberazione Nazionale), seguita da quella di un suo amico e al crescere delle persecuzioni[1].

Sebbene sia stato vittima lui stesso di persecuzioni, soprattutto dopo la pubblicazione dei suoi libri, è tuttavia deciso a continuare a vivere in Algeria[2]. Scrive in francese[1]: infatti, sebbene le sue opere siano state messe al bando in Algeria, in Francia ha trovato il successo letterario e la consacrazione internazionale[3]. Nel 2012 gli stava per essere conferito il Prix du Roman Arabe; tuttavia, in seguito alla sua partecipazione al Festival degli scrittori di Gerusalemme, gli è stato revocato[4]; Avigdor Lieberman, Ministro degli Esteri israeliano, chiese che la comunità internazionale si esprimesse contro tale boicottaggio[5], mentre un portavoce del Prix dichiarò che la loro decisione non era stata influenzata da Hamas.

Dal suo primo romanzo, Le serment des barbares (pubblicato nel 1999 da Gallimard), è stato ricavato un film[2].

Opere principali

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  • Le serment des barbares, 1999.
  • L'Enfant fou de l'arbre creux, 2000.
  • La Voix, 2001.
  • Dis-moi le paradis, 2003.
  • La Femme sans nom, 2004.
  • Harraga, 2005.
  • Poste restante, 2006.
  • Petit éloge de la mémoire. Quatre mille et une années de nostalgie, 2007.
  • C'était quoi, la France, 2007.
  • Le Village de l'Allemand ou le Journal des frères Schiller, 2008; trad. it. Margherita Botto, Il villaggio del tedesco, ovvero Il diario dei fratelli Schiller, Torino, Einaudi, 2009. ISBN 978-88-06-19565-6.
  • Rue Darwin, 2011.
  • Gouverner au nom d'Allah, 2013.
  • 2084: la fin du monde, 2015; trad. it. Margherita Botto, 2084. La fine del mondo, Vicenza, Neri Pozza, 2016. ISBN 978-88-545-1223-8.
  • Romans 1999-2011, prefazione di Jean-Marie Laclavetine, Quarto, Gallimard, 2015.
  • Lettre d’amitié, de respect et de mise en garde aux peuples et aux nations de la terre, 2021.

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Collegamenti esterni

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