Pizzo Tresero
Pizzo Tresero | |
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Il Pizzo Tresero visto dal Rifugio Pizzini Frattola. Bene in vista al centro lo scivolo della parete nord e la seraccata della cresta nord-est. | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Sondrio |
Altezza | 3 602 m s.l.m. |
Catena | Alpi |
Coordinate | 46°23′25.01″N 10°32′35.41″E |
Altri nomi e significati | Picco Tresero[1] |
Data prima ascensione | 28 giugno 1865 |
Autore/i prima ascensione | Francis Fox Tuckett, Douglas William Freshfield, James Backhouse, George Henry Fox, François Devouassoud e Peter Michel |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Orientali |
Grande Settore | Alpi Sud-orientali |
Sezione | Alpi Retiche meridionali |
Sottosezione | Alpi dell'Ortles |
Supergruppo | Gruppo Ortles-Cevedale |
Gruppo | Gruppo del Cevedale |
Sottogruppo | Gruppo Cevedale-San Matteo |
Codice | II/C-28.I-A.2.a |
Il Pizzo Tresero (Piz Treseir in Dialetto Valtellinese, 3 602 m s.l.m.[1]) è una montagna del Gruppo Ortles-Cevedale nelle Alpi Retiche meridionali. Si trova in Lombardia (provincia di Sondrio).
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La montagna è collocata a sud-est di Santa Caterina Valfurva e a nord-ovest della Punta San Matteo. Contorna ad ovest il Ghiacciaio dei Forni. È l'ultima vetta della Catena delle 13 Cime che inizia dal Cevedale e cinge a sud e ad est il Ghiacciaio dei Forni. È legato da una corta e marcata cresta alla vicina Punta Pedranzini di qualche metro più alta mentre sugli altri versanti scende con pendii di modesta pendenza, in particolare a sud ove giace la Vedretta Dosegù, eccetto che sul versante nord ove presenta un'alta e ripida parete di roccia e ghiaccio considerata una delle più severe della regione.
Alpinismo
[modifica | modifica wikitesto]La prima salita fu effettuata da topografi Milanesi per il rilevamento topografico della carta 1:86.400 per l'IGM. L'unico vero interesse alpinistico è costituito dalla parete nord: la prima ascensione parziale (dal ghiacciaio pensile di metà parete) fu effettuata in tempo di guerra nel 1917 entrando dalla cresta nord-ovest da Natale (Nino) Calvi e G. B. Compagnoni. La prima ascensione integrale della parete fu del 1936 di Carlo Negri ed Eugenio Prati e nel 1972 venne vinta anche la seraccata nord-est da Gianni Codega, Antonio Curtabbi e Donato Erba.
Salita alla vetta
[modifica | modifica wikitesto]Si può salire alla vetta partendo dal Rifugio Arnaldo Berni (2.541 m), rifugio che si trova lungo la strada che da Santa Caterina Valfurva sale al Passo di Gavia. La vetta è raggiungibile in circa quattro ore. Lungo la cresta sud-ovest è presente il bivacco fisso Seveso. La parete nord è invece difficile e severa, primo perché piuttosto alta dal fondovalle e richiede un lungo avvicinamento (3-4 ore), secondo perché pericolosa per le scariche di sassi e di ghiaccio dal seracco posto ad 1/3 della parete. Il dislivello è di 800 m con difficoltà complessiva TD+.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Club Alpino Italiano - sezione di Brescia (a cura di), Guida alpina della provincia di Brescia, 2ª ed., Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1985 [1889], p. 1.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gino Buscaini, Guida dei Monti d'Italia, Ortles-Cevedale: parco nazionale dello Stelvio, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1984.
- Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pizzo Tresero
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il Pizzo Tresero su vienormali.it, su vienormali.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 234811351 · GND (DE) 7565416-7 |
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