Indice
Rocca de' Baldi
Rocca de' Baldi comune | |
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Panorama | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Amministrazione | |
Sindaco | Porfido Alfonso (lista civica) dal 9-6-24 (3º mandato dal 27-5-2019) |
Territorio | |
Coordinate | 44°25′46.2″N 7°44′51″E |
Altitudine | 414 m s.l.m. |
Superficie | 26,40[1] km² |
Abitanti | 1 573[2] (31-10-2023) |
Densità | 59,58 ab./km² |
Comuni confinanti | Magliano Alpi, Mondovì, Morozzo, Sant'Albano Stura |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12047 |
Prefisso | 0174 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004189 |
Cod. catastale | H395 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 828 GG[4] |
Nome abitanti | roccadebaldesi |
Patrono | san Magno |
Giorno festivo | terza domenica d'agosto |
Cartografia | |
Posizione di Rocca de' Baldi nella provincia di Cuneo | |
Sito istituzionale | |
Rocca de' Baldi (La Ròca dij Bàud in piemontese) è un comune italiano di 1 573 abitanti in provincia di Cuneo in Piemonte, distante circa 18 chilometri a est dal capoluogo.
Nasce come rocca fortificata, come testimonia la struttura della parte più antica, collocata su una rupe a strapiombo sul torrente Pesio. Conserva un importante castello, che ospita il Museo storico-etnografico Augusto Doro, e alcuni edifici di importanza storica e artistica, quali la chiesa di San Marco Evangelista, la chiesa della Crocetta, la confraternita di Sant'Antonio, la cappella di San Rocco.
Nel comune di Rocca de' Baldi, presso il fiume Pesio, è collocato l'accesso alla Riserva naturale Crava Morozzo.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il castello e l'originario capoluogo del comune sono posti in destra idrografica del torrente Pesio, mentre la frazione Crava, sede del Municipio dal 1865, è posta in sinistra idrografica del torrente, sull'asse viario Carrù-Cuneo.
Rocca de' Baldi dista 2,7 km da Morozzo, 5,8 km da Magliano Alpi, 6,7 km da Mondovì, 6,9 km da Pianfei, 9,1 km da Sant'Albano Stura 11,7 km da Carrù, 13,6 km da Fossano.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome Rocca de' Baldi è da mettersi in relazione con la posizione del borgo originario, posto su una rupe (rocca) a strapiombo sul torrente Pesio.
Secondo l'ipotesi più accreditata, il nome completo deriverebbe da quello di Ubaldo o Robaldo della casata dei Morozzo che avrebbe fatto costruire la torre che costituisce il nucleo visibile del castello.[5] Il luogo venne perciò denominato Rupe Ubaldi, nome che nei documenti dei secoli successivi subì varianti tra le quali Rocha Ubaldi, Rocham Baudorum, Rocha de' Baudis e Roche Baudorum, stabilizzandosi infine su Rocca de' Baldi.[6][7]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fin dalla metà dell'XI secolo si ha traccia di insediamenti, ma Rocca de' Baldi compare per la prima volta in un documento ufficiale nel 1240, quando in una lite si fa riferimento agli uomini di Rochebaudi.[8]
Non è possibile ricostruire le vicende dei primi secoli di vita dell'insediamento, a causa dell'esiguo numero di documenti disponibili, dai quali si deducono solo i rapporti con il vicino borgo di Morozzo e con Mondovì.[9] Le notizie si fanno più numerose a partire dal XV secolo durante il quale si consolidò la posizione del borgo rispetto ai confinanti.[10] Il 18 marzo 1448 vennero confermati gli statuti da parte del duca Ludovico di Savoia.[11][12] Nel corso del XV secolo si costruirono strade e si fecero opere di bonifica e di canalizzazione delle acque con la costruzione di bealere per meglio sfruttare le terre a fini agricoli.[13]
Nei secoli successivi il comune subì la sorte del territorio, dominato via via da signori diversi, fino a quando venne concesso al conte Filippo Morozzo. Alla fine del XVII secolo il borgo venne coinvolto nella guerra del sale, alla fine della quale, venne costituito in comune autonomo, così come accadde a tutti gli appartenenti alla confederazione monregalese.[14]
Nel 1865 la sede municipale del Comune Rocca de' Baldi, venne trasferita nella frazione Crava, secondo quanto stabilito con RD del 10 dicembre 1865.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma è stato riconosciuto con DPCM del 5 luglio 1954.[15]
«Di rosso, alla croce d'argento.»
Il gonfalone, concesso con DPR del 4 dicembre 1954, è un drappo partito di argento e di rosso.[16]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]Castello
[modifica | modifica wikitesto]Il nucleo originario del castello risale al XIII secolo e di quell'epoca è ancora visibile la torre a merlatura ghibellina, che faceva parte della cinta muraria del borgo. L'ingresso al borgo era costituito probabilmente da un primo accesso presso l'incrocio ove si trova la Cappella della Crocetta e da una porta oltre il fossato difensivo che è quella che ancora si intuisce a fianco del castello.[17]
Più volte saccheggiato nel XVI secolo nel 1643 passò dalla famiglia Savoia Acaja ai marchesi Morozzo, che negli anni successivi lo ampliarono sia verso la strada, sia nei locali interni. L'intervento più importante fu quello del 1710 a opera dell'architetto Francesco Gallo, a cui si deve la cosiddetta ala rosa. I marchesi Morozzo vissero nel castello fino al 1823 e successivamente subì diversi passaggi di proprietà.[18]
Dal 1923 al 1973 nei locali del castello ebbe sede la Colonia Agricola Orfani di Guerra.
Il castello è di proprietà del Comune, ospita il Museo storico-etnografico Augusto Doro ed è inserito nel circuito dei Castelli Aperti del Basso Piemonte.[19]
Nel parco del castello è stato impiantato a cura del Comizio Agrario di Mondovì un frutteto di varietà storiche locali di frutta del Monregalese, che precedentemente, dal 1997 al 2017, era collocato in frazione San Biagio di Mondovì.[20]
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di San Marco
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa di San Marco venne consacrata il 22 marzo 1517, ma la costruzione originaria risale almeno al XV secolo. Nel 1725 l'edificio venne modificato su progetto dell'architetto Francesco Gallo, che la trasformò in stile barocco. Nel 1728 il marchese Morozzo incaricò l'artigiano in marmo Matteo Buzzi affinché realizzasse l'altare maggiore su disegno dello stesso architetto Gallo.[21] A questo venne integrato all'inizio del XIX secolo l'altare maggiore del Convento di Nostra Donna di Mondovì. Questo altare barocco, costruito nel 1675, era stato donato dai Morozzo della Rocca al convento e venne chiesto in restituzione dal marchese Gaspare Filippo Morozzo dopo la soppressione del convento avvenuta nel 1802.
Abbazia di Santa Maria del Castello
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa sorse verso la metà del XVII secolo per volontà dell'abate Francesco Ludovico Morozzo sul luogo dove era presente un pilone dedicato alla Vergine del Carmelo, pilone che ancora oggi si può vedere nella chiesa, incorporato nell'altare maggiore. L'atto di fondazione è datato 14 agosto 1658, ma la costruzione su progetto dell’architetto Giovenale Boetto di Fossano, del complesso abbaziale terminò solo nel 1668.[22]
Nel corso del XIX secolo è divenuta residenza privata.
Cappella della Crocetta
[modifica | modifica wikitesto]Collocata appena fuori dall'abitato, all'incrocio tra la strada che si dirige a Crava e quella che va verso Pogliola (fraz. di Mondovì), la cappella risale al XV secolo ed è l'edificio più antico di Rocca de' Baldi. Rimasta abbandonata per molto tempo, è stata riscoperta nel secondo dopoguerra, ma restaurata e valorizzata solo a partire dal 1979, grazie all'intervento sugli affreschi e al ripristino della struttura originaria della facciata che era stata modificata nell'Ottocento.[23] All'interno della cappella sono sopravvissuti i resti di un altare in muratura addossato alla parete. Sono visibili affreschi tardogotici sia all'interno, sia sulla parete esterna.[24]
Cappella di San Rocco
[modifica | modifica wikitesto]Venne costruita nel XVI secolo sulla strada che da Rocca de' Baldi scende verso il torrente Pesio a Crava. L'occasione per la sua erezioni fu con ogni probabilità l'epidemia di peste che si diffuse in zona tra il 1520 e il 1530 e che vide il fiorire in tutto il monregalese di piloni votivi dedicati a san Rocco, tradizionalmente invocato contro le malattie contagiose.[25] Quale che sia l'anno di fondazione, risulta citata nella visita apostolica di monsignor Scarampi nel 1582.[26]
La cappella venne restaurata all'inizio degli anni Novanta del XX secolo.
Confraternita di Sant'Antonio
[modifica | modifica wikitesto]Collocata della via centrale del borgo antico, venne costruita nella seconda metà del XVIIII secolo. Da un porticato si accede all'interno che è strutturato a croce greca. La dedicazione a Sant'Antonio è ribadita dal paliotto marmoreo dell’altare.[27]
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]Riserva naturale di Crava Morozzo
[modifica | modifica wikitesto]La riserva, chiamata localmente Oasi di Crava Morozzo, è un'area naturale istituita nel 1987. Copre circa 300 ettari di superficie con oltre 135 specie di uccelli censite.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[28]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Rocca de' Baldi sono 111[29], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[30]:
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale è attraversato dalla ferrovia Torino-Fossano-Savona, che in tale tratta andò a sostituire la precedente tranvia Fossano-Mondovì-Villanova, attivata nel 1884 e soppressa nel 1839, la quale aveva qui una fermata lungo la direttrice poi divenuta Strada statale 28 del Colle di Nava.
A pochi km dal paese c'è la stazione di Roccadebaldi della Ferrovia Cuneo-Mondovì, il cui traffico risulta sospeso dal 2012.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Franco Quaranta | Lista civica | Sindaco | |
1999 | 2004 | Stefano Aimo | Lista civica | Sindaco | |
2004 | 2009 | Stefano Aimo | Lista civica | Sindaco | |
2009 | 2014 | Bruno Curti | Lista civica | Sindaco | |
2014 | 2019 | Bruno Curti | Lista civica | Sindaco | |
2019 | in carica | Bruno Curti | Lista civica | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rocca de Baldi, su tuttitalia.it, 23 aprile 2020.
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Vittorio Angius, Narrazioni sulle famiglie nobili della monarchia di Savoia, IV, Torino, 1857.
- ^ Storia del comune, su comune.roccadebaldi.cn.it, 23 aprile 2020.
- ^ Goffredo Casalis, Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli stati del Re di Sardegna (etc.), G. Maspers, 1847, pp. 494-496. URL consultato il 28 aprile 2020.
- ^ Piero Camilla, Cuneo 1198-1382, Società per gli studi storici, archeologici e artistici della provincia di Cuneo, 1970, p. 37.
- ^ Paola Guglielmotti, Origini di un insediamento rurale: Rocca de’ Baldi nel declino della prima dominazione dei signori di Morozzo, in Comunità e territorio. Villaggi del Piemonte medievale, Roma, Viella, 2001, pp. 91-107.
- ^ Giancarlo Comino, L'emergere di una comunità rurale del Monregalese nel tardo Medioevo: Rocca de' Baldi tra XIV e XVI secolo, in Rocca De' Baldi. Un borgo e un castello dimenticati (secoli XI-XVI), Cuneo, Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, 1995.
- ^ Marco Vattasso e Pietro Sella, Statuto di Rocca de' Baldi dell'anno MCCCCXLVIII, collana Studi e Testi, Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1930, pp. 5-7.
- ^ Piero Camilla, Note sugli Statuti di Rocca de' Baldi, in Rocca De' Baldi. Un borgo e un castello dimenticati (secoli XI-XVI), Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, 1995.
- ^ Roberto Morozzo della Rocca, La Rocca de' Baldi, Mondovì, 1939, pp. 75-79.
- ^ Storia del Comune, su comune.roccadebaldi.cn.it, 23 aprile 2020.
- ^ Rocca de' Baldi, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato l'8 maggio 2024.
- ^ Bozzetti di stemma e gonfalone del Comune di Rocca de' Baldi, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 29 settembre 2024.
- ^ Claudia Bonardi, La difesa di Rocca de' Baldi fra Medioevo ed Età Moderna: il disegno di Francesco Orologi, in Rocca De' Baldi. Un borgo e un castello dimenticati (secoli XI-XVI), Cuneo, Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, 1995.
- ^ Rocca de' Baldi, su cravamorozzo.areeprotettealpimarittime.it. URL consultato il 17 dicembre 2023 (archiviato il 25 ottobre 2020).
- ^ Il castello, su comune.roccadebaldi.cn.it, 28 aprile 2020.
- ^ Storia del Comizio Agrario, su comizioagrario.org.
- ^ Chiesa di San Marco, su cittaecattedrali.it, 23 aprile 2020.
- ^ Giovanna Galante Garrone e Giuseppe Viara, Percorsi artistici a Rocca de' Baldi tra Quattrocento e Cinquecento, in Rocca De' Baldi. Un borgo e un castello dimenticati (secoli XI-XVI), Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, 1995, pp. 158-159.
- ^ Giovanna Galante Garrone e Giuseppe Viara, Percorsi artistici a Rocca de' Baldi tra Quattrocento e Cinquecento, in Rocca De' Baldi. Un borgo e un castello dimenticati (secoli XI-XVI), Cuneo, Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, 1995, pp. 153-156.
- ^ Geronimo Raineri, Antichi affreschi del Monregalese, vol. 1, Mondovì, Rotary Club Mondovì, 1965, p. 60.
- ^ Gerolamo Raineri, Antichi affreschi del Monregalese, vol. 2, Mondovì, 1979.
- ^ Adriano Rosso e Grazia Vizio Pinach, Gerolamo Scarampi. Visita apostolica nella diocesi di Mondovì 1582-1583, Primalpe, 2004, ISBN 88-88681-30-2, OCLC 799485252.
- ^ La confraternita di Sant'Antonio, su comune.roccadebaldi.cn.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 25 agosto 2018.
- ^ Dati superiori alle 20 unità.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Romano, Figure del Barocco in Piemonte, Torino, Cassa di risparmio di Torino, 1988.
- R. Comba, A.M. Massimino e G. Viara (a cura di), Rocca de' Baldi. Un borgo e un castello dimenticati (secoli XI-XVI), Cuneo, Società per gli studi storici, archeologici ed artistici della Provincia di Cuneo, 1995.
- Geronimo Raineri, Antichi affreschi del Monregalese, Mondovì, 1965-1979.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Rocca de’ Baldi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.roccadebaldi.cn.it.
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