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Futa Jalon
Futa Jalon | |
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Il territorio guineano; si nota nella sua parte settentrionale l'area montuosa del Futa Jalon. | |
Stato | Guinea |
Regione | Labé Mamou |
Altezza | Monte Loura 1 515 m s.l.m. |
Coordinate | 11°19′03″N 12°17′23″W |
Altri nomi e significati | Fouta-Djalon, Fouta-Djallon, Fuuta-Jaloo |
Mappa di localizzazione | |
Il Futa Jalon (anche conosciuto come Fouta-Djalon o Fouta-Djallon; in fula Fuuta-Jaloo) è un massiccio montuoso dell'Africa nordoccidentale, esteso nella parte settentrionale del territorio della Guinea e, marginalmente, nel Senegal e nel Mali.
Geografia
[modifica | modifica wikitesto]Ha una quota media variabile fra i 300-400 metri della parte occidentale, verso l'oceano Atlantico, e gli 800-900 della parte centrale;[1] culmina a 1.538 metri nella sua sezione settentrionale.[2]
Il massiccio è costituito principalmente da arenarie silicee, con frequenti intrusioni di rocce plutoniche come dioriti e gabbri; in molti punti, l'erosione idrica ha prodotto profondi canyon. Digrada piuttosto bruscamente ad ovest sulla regione costiera atlantica, mentre trapassa più lentamente ad est nei tavolati dell'Africa sudanese; a sudest si prolunga invece in numerose catene montuose minori che formano una lunga dorsale che divide i bacini idrografici del Niger da quelli atlantici.
Idrografia
[modifica | modifica wikitesto]Il massiccio del Futa Jalon è un importantissimo nodo idrografico dell'Africa occidentale, dal momento che molti dei principali fiumi della regione hanno le loro sorgenti qui e lo attraversano per lunghi tratti, generalmente incassati in profonde vallate. Dal suo versante orientale ha origine il Niger e alcuni degli affluenti del suo alto corso; hanno inoltre le loro sorgenti in questo altopiano i fiumi Bafing (uno dei rami sorgentiferi del Senegal), Corubal, Gambia, Great Scarcies, Little Scarcies e Konkouré.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il Futa Jalon ha un clima di tipo guineano, caratterizzato da temperature elevate (che ovviamente però diminuiscono con la quota) e precipitazioni abbondanti ma concentrate in un'unica stagione piovosa (che si prolunga per 6-7 mesi, approssimativamente da aprile ad ottobre) portata dalle correnti umide sudoccidentali, contrapposta alla stagione secca invernale dominata dalle correnti secche nordorientali (harmattan).
Storia e cultura
[modifica | modifica wikitesto]Il popolo dei Jallonke fu probabilmente il primo ad abitare il Futa Jalon,[3][4] anche se gli stessi Temne, nelle loro tradizioni orali, lo identificano come la loro patria ancestrale.[5] La regione fu una provincia sia dell'Impero Sosso che dell'Impero del Mali, con il nome di "Dialonkadugu", che significa "terra delle genti di montagna".[6] A partire dal XV secolo, le migrazioni dei Fulani cambiarono la composizione etnica della regione, con quest'ultimo popolo che divenne ben presto l'etnia dominante.
La regione di Futa Jalon è stata una roccaforte dell'Islam sin dal XVII secolo. I primi rivoluzionari guidati da Karamokho Alfa e Ibrahim Sori fondarono una federazione di stampo islamico, divisa in nove province. Diverse crisi di successione indebolirono il potere centrale situato a Timbo fino al 1896, quando l'ultimo Almamy, Bubakar Biro, fu sconfitto dall'esercito coloniale francese nella battaglia di Porédaka.[7]
I Fulani guidarono l'espansione dell'Islam nella regione, e svilupparono la letteratura indigena utilizzando l'alfabeto arabo.[8] Nel suo periodo di massimo splendore, si diceva che il Futa Jalon fosse una calamita per l'apprendimento, attirando studenti da tutta l'Africa occidentale. Oltre a essere un centro di studio e di diffusione della religione, il Futa Jalon fungeva da centro nevralgico per il commercio carovaniero, e commercianti di varia provenienza vi stabilirono colonie.
Amadou Hampâté Bâ ha definito il Futa Jalon “il Tibet dell'Africa occidentale” in omaggio alla tradizione spirituale e mistica dei suoi chierici.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (RU) Фута-Джаллон. In Grande enciclopedia sovietica, 1969-1978.
- ^ Istituto Geografico De Agostini. Enciclopedia geografica, edizione speciale per il Corriere della Sera, vol. 11, pagg. 386. RCS Quotidiani s.p.a., Milano, 2005. ISSN 1824-9280 .
- ^ Mohamed Saidou N'Daou, Sangalan Oral Traditions: History, Memories, and Social Differentiation, Carolina Academic Press, 2005, pp. 7, 31, ISBN 978-1-59-460104-0.
- ^ C. Magbaily Fyle, The Solima Yalunka Kingdom: Pre-colonial Politics, Economics & Society, Nyakon Publishers, 1979, p. 6.
- ^ Bankole Kamara Taylor, Sierra Leone: The Land, Its People and History, New Africa Pres, 2014, p. 104, ISBN 978-9987-16-038-9.
- ^ Mohamed Saidou N’Daou. “Sangalan Oral Traditions as Philosophy and Ideologies.” History in Africa, vol. 26, 1999, pp. 239–67. JSTOR, https://doi.org/10.2307/3172143. Accessed 23 Oct. 2024.
- ^ Mamdani, Mahmood. "Good Muslim, Bad Muslim: America, the Cold War, and the Roots of Terror." Pantheon, 2004.
- ^ Mats Widgren, "Slaves: Inequality and sustainable agriculture in pre-colonial West Africa." In, Ecology and Power: Struggles over land and material resources in the past, present, and future. London: Routledge, 2012. pp. 97-107.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- De Sanderval, La conquête du Fouta-Djallon (Paris, 1899)
- Dölter, Ueber die Capverden nach dem Rio Grande und Futa Dschallon (Leipzig, 1884)
- Noirot, A travers le Fouta-Djallon et le Bamboue (Paris, 1885)
- Marchat, Les rivières du sud et le Fouta-Djallon (Paris, 1906)
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fouta Djalon
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Joseph Earl Harris (1965) The Kingdom of Fouta-Diallon
- Thierno Diallo (1972) Les institutions politiques du Fouta-Djallon au XIXè siècle
- Boubacar Barry Bokar Biro, le dernier grand almamy du Fouta-Djallon
- Thierno Diallo Alfa Yaya: roi du Labé (Fouta Djalon)
- David Robinson (1985) The Holy War of Umar Tal: the Western Sudan in the mid-nineteenth century
- Paul Marty L'Islam en Guinée. Fouta-Diallon
- Terry Alford Abdul-Rahman. Prince Among Slaves
- Kevin Shillington Fuuta-Jalon: Nineteenth Century
- Shaikou Baldé L'élevage au Fouta-Djallon (régions de Timbo et de Labé
- Gustav Deveneaux. Buxtonianism and Sierra Leone: The 1841 Timbo Expedition
- A. Demougeot Notes sur l'organisation politique et administrative du Labé avant et après l'occupation française
- J. Suret-Canale The Fouta-Djallon chieftaincy
- J. Suret-Canale La fin de la chefferie en Guinée
- J. Suret-Canale, Essai sur la signification sociale et historique des hégémonies peules (XVII-XIXèmes siècles), su webguinee.net (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2010).
- Louis Tauxier Moeurs et Histoire des Peuls, Livre III. Les Peuls du Fouta-Djallon
- D. P. Cantrelle, M. Dupire L'endogamie des Peuls du Fouta-Djallon
- Marguerite Verdat. Le Ouali de Gomba. Essai Historique
- Christopher Harrison French Islamic policy in the Fuuta-Jalon 1909-1912
- Hanson, John H. (1996) Migration, Jihad and Muslim Authority in West Africa: the Futanke colonies in Karta Indiana University Press, Bloomington, IN, ISBN 0-253-33088-2
- webFuuta, su webfuuta.net.
- foutaweb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 248545053 · LCCN (EN) sh88007331 · GND (DE) 4086521-6 · BNF (FR) cb12560502m (data) · J9U (EN, HE) 987007539231205171 |
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