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Yitro
Yitro, Yithro, o Yisro (ebraico: יִתְרוֹ — tradotto in italiano: "Ietro", seconda parola e incipit di questa parashah) diciassettesima porzione settimanale della Torah (ebr. פָּרָשָׁה – parashah o anche parsha/parscià) nel ciclo annuale ebraico di letture bibliche dal Pentateuco, quinta nel Libro dell'Esodo. Rappresenta il passo 18:1-20:23[1] di Esodo. La parashah narra dei consigli organizzativi che Ietro dà a Mosè e la rivelazione dei Dieci Comandamenti da parte di Dio agli Israeliti sul Monte Sinai. Gli ebrei della diaspora la leggono durante il diciassettesimo Shabbat dopo Simchat Torah, generalmente a fine gennaio o in febbraio. Gli ebrei inoltre leggono parte della parashah, Esodo 19:1-20:23[2], quale lettura della Torah nel primo giorno della festa ebraica di Shavuot, che commemora la trasmissione dei Dieci Comandamenti.
Letture
[modifica | modifica wikitesto]Nella tradizionale lettura bblica dello Shabbat, la parashah è suddivisa in sette parti, o in ebraico עליות?, aliyot.[3]
Prima lettura — Esodo 18:1–12
[modifica | modifica wikitesto]Nella prima lettura (ebraico: עליה, aliyah), il suocero di Mosè Ietro viene a sapere tutto ciò che Dio aveva fatto per gli Israeliti e porta la moglie di Mosè Zippora e i suoi due figli, Gherson (“Sono un emigrato in terra straniera”) e Eliezer (“Dio è venuto in mio aiuto") a Mosè nel deserto al Monte Sinai.[4] Ietro gioisce, benedice Dio e offre sacrifici a Dio.[5]
Seconda lettura — Esodo 18:13–23
[modifica | modifica wikitesto]Nella seconda lettura (in ebraico עליה?, aliyah), il popolo rimane dalla mattina alla sera ad aspettare Mosè che giudichi le loro dispute.[6] Ietro consiglia a Mosè di far conoscere la legge e poi di scegliere degli uomini capaci, onesti e fidati, timorosi di Dio, da nominare come capi affinché giudichino amministrando giustizia al popolo, e che portino a Mosè solo le cause difficili.[7]
Terza lettura — Esodo 18:24–27
[modifica | modifica wikitesto]In questa breve terza lettura (in ebraico עליה?, aliyah), Mosè dà ascolto ai consigli di Ietro.[8] Poi Mosè saluta Ietro e quest'ultimo ritorna a casa.[9]
Quarta lettura — Esodo 19:1–6
[modifica | modifica wikitesto]Nella quarta lettura (ebraico עליה, aliyah), esattamente tre mesi dopo aver lasciato l'Egitto, gli Israeliti entrano nel deserto ai piedi del Monte Sinai.[10] Mosè sale sul Monte e Dio gli dice di annunciare agli Israeliti che, se obbediranno fedelmente Dio e custodiranno l'Alleanza, «voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli... un regno di sacerdoti e una nazione santa.»[11]
Quinta lettura — Esodo 19:7–19
[modifica | modifica wikitesto]Nella quinta lettura – in ebraico עליה?, aliyah – quando Mosè riferisce agli anziani, tutti rispondono: "Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!". Mosè torna dal Signore e riferisce le parole del popolo.[12] Dio istrusce Mosè che il popolo rimanga puro, che si lavino gli abiti e si preparino per il terzo giorno, quando Dio sarebbe disceso rivelandosi al popolo, sul Monte Sinai.[13] Dio dice a Mosè di mettere delle delimitazioni intorno alla montagna, minacciando di morte chi avesse toccato la montagna, e Mosè esegue.[14]
All'alba del terzo giorno, ci sono tuoni e lampi, e una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che è nell'accampamento viene scosso da tremore.[15] Mosè porta il popolo ai piedi della montagna.[16] Il Monte Sinai è ora tutto coperto di fumo e trema violentemente, il suono della tromba aumenta sempre più forte, e Dio risponde a Mosè nel tuono.[17]
Sesta lettura — Esodo 19:20–20:14
[modifica | modifica wikitesto]Nella sesta lettura (ebraico עליה, aliyah), Dio discende sulla cima del Monte Sinai e chiama a sé Mosè.[18] Dio nuovamente comanda Mosè di scongiurare il popolo «di non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine!»[19]
Dio pronuncia i Dieci Comandamenti:
Esodo e Deuteronomio
[modifica | modifica wikitesto]Si riporta sinotticamente il testo del decalogo in Esodo 20,2-17[20] e in Deuteronomio 5,6-21[21].[22]
Esodo 20[23] |
Deuteronomio 5[24] |
[2] Io sono il Signore, tuo Dio, che ti fece uscire dalla terra d'Egitto, dalla casa degli schiavi.[25] [3] non avrai altro Dio all'infuori di me.[26] [4] Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. [5] Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, [7] Non pronunzierai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano. [8] Ricordati del giorno di sabato per santificarlo:[27] [11] Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro. [12] Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.[28] [13] Non uccidere. [14] Non commettere adulterio. [15] Non rubare. [16] Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.[29] [17] Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo.[30] |
[6] Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile. [7] Non avere altri dèi di fronte a me. [8] Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. [9] Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, [11] Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano. [12] Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato. [13] Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro, [15] Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato. [16] Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà. [17] Non uccidere. [18] Non commettere adulterio. [19] Non rubare. [20] Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo. [21] Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo. |
Settima lettura — Esodo 20:15–23
[modifica | modifica wikitesto]Nella settima lettura ((HE) , aliyah), vedendo lampi e tuoni e la montagna che fumava, il popolo si ritirò intimorito e chiese a Mosè di parlar loro, "ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!"[31] Dio disse a Mosè di riferire al popolo di non fare idoli d'argento o d'oro, ma un altare di terra per i sacrifici.[32] Dio proibì un altare di pietra fatto di pietre tagliate.[33] Proibì inoltre i gradini per salire all'altare, in modo che non si scoprisse la nudità dei sacerdoti.[34]
Comandamenti
[modifica | modifica wikitesto]Secondo lo Sefer ha-Chinuch, in questa parashah ci sono 3 comandamenti positivi e 14 negativi:[35]
- Sapere che c'è un Dio[25]
- Non credere a divinità oltre Dio[36]
- Non farsi degli idoli[37]
- Non adorare idoli e non prostrarcisi[38]
- Non adorare gli idoli nelle quattro maniere in cui si adora Dio[38]
- Non pronunciare invano il Nome di Dio[39]
- Santificare lo Shabbat con Kiddush e Havdalah[40]
- Non eseguire lavori proibiti di Shabbat[41]
- Rispettare padre e madre[42]
- Non uccidere[43]
- Non commettere adulterio[44]
- Non rapire/rubare[45]
- Non pronunciare falsa testimonianza[46]
- Non desiderare la roba d'altri[47]
- Non fare forme umane anche se per scopi decorativi[48]
- Non costruire un altare in pietre tagliate[49]
- Non salire l'altare per mezzo di gradini.[50]
Maqam settimanale
[modifica | modifica wikitesto]Nella Maqam[51] settimanale, gli ebrei sefarditi ogni settimana basano i loro canti del servizio religioso sul contenuto della rispettiva parashah settimanale. Per la Parashah Yitro, i sefarditi usano la Maqam Hoseni, una maqam che esprime bellezza. Tale maqam è appropriata per questa parashah, poiché contiene l'episodio degli Israeliti che ricevono i Dieci Comandamenti.
Haftarah
[modifica | modifica wikitesto]La haftarah della parashah è Isaia 6:1-7:6[52] e Isaia 9:5-6[53]
Collegamento con la Parashah
[modifica | modifica wikitesto]Sia la parashah che la haftarah descrivono la rivelazione di Dio. Entrambe riportano Esseri Divini con le ali.[54] Sia la the parashah che la haftarah descrivono la presenza di Dio accompagnata da tremore e fumo.[55] Inoltre entrambe affermano di rendere Israele una nazione santa.[56]
Riferimenti
[modifica | modifica wikitesto]La parashah ha paralleli o viene discussa nelle seguenti fonti (EN, HE, IT, YI) (DE) :
Antichi
[modifica | modifica wikitesto]- Libro dei morti, capitolo 125. Antico Egitto, 1500–1400 a.e.v. Ristampato in (EN) da Ernest Alfred Wallis Budge. The Egyptian Book of the Dead (The Papyrus of Ani) Egyptian Text, Transliteration and Translation, 195–205. New York: Dover Publications, 1967. (analogia coi Dieci Comandamenti).
Biblici
[modifica | modifica wikitesto]- Esodo 34:7[57] (punire i figli per i peccati dei padri).
- Levitico 5:1-10[58] (voti); Levitico 19:12[59] (voti).
- Numeri 14:18[60] (punire i figli per i peccati dei padri); Numeri 30:2-17[61] (voti).
- Deuteronomio 1:9-18[62] (condividere doveri amministrativi); Deuteronomio 5:2-28[63] (dieci comandamenti); Deuteronomio 5:8[64] (punire i figli per i peccati dei padri); Deuteronomio 23:22-24[65] (voti); Deuteronomio 24:16[66] (no pena capitale per i figli a causa dei peccati dei padri).
- Isaia 56:6-7[67] (osservare lo Shabbat); Isaia 66:23[68] (Shabbat osservato universalmente).
- Geremia 31:28-29[69] (31:29-30 in altri) (not punishing children for fathers' sin).
- HE 18:1–4[70] (no pena capitale per i figli a causa dei peccati dei padri); Ezechiele 18:5-7[71] (il giusto non ruba).
- Psalm 97:7[72] (immagini scolpite).
Non rabbinici
[modifica | modifica wikitesto]- Flavio Giuseppe. Antichità giudaiche. 3:3:1 Archiviato il 10 febbraio 2007 in Internet Archive. – Archiviato il 5 febbraio 2007 in Internet Archive. 3:5:6. Archiviato il 5 febbraio 2007 in Internet Archive. Circa 93–94. Rist. su The Works of Josephus: Complete and Unabridged, New Updated Edition. Trad. (EN) di William Whiston, pp. 83–85. Peabody, Mass.: Hendrickson Pub., 1987. ISBN 0-913573-86-8.
Rabbinici classici
[modifica | modifica wikitesto]- Mishnah: Shabbat 5:1–4, 9:3; Nedarim 1:1–11:11; Bava Kamma 5:7; Sanhedrin 7:6; Makkot 1:3; Shevuot 1:1–8:6; Avodah Zarah 1:1–5:12; Avot 3:6, 5:6; Tamid 5:1. Terra d'Israele, circa 200 e.v. Rist. su The Mishnah: A New Translation. Trad. di Jacob Neusner, 184, 190, 515, 598, 610, 660–72, 679, 686, 869. New Haven: Yale University Press, 1988. ISBN 0-300-05022-4.
- Tosefta: Maaser Sheni 5:27; Shabbat 1:21; Sukkah 4:3; Megillah 3:5, 24; Sotah 4:1, 7:2; Bava Kamma 3:2–3, 4:6, 6:4, 14, 7:5, 9:7, 17, 20, 22, 26; Sanhedrin 3:2, 4:7, 12:3; Makkot 1:7; Shevuot 3:6, 8; Avodah Zarah 1:1–8:8; Arakhin 2:10, 5:9. Terra d'Israele, circa 300 e.v. Rist. su The Tosefta: Translated from the Hebrew, with a New Introduction. Trad. di Jacob Neusner, vol. 1: 330, 360, 579, 645, 650, 844, 860; vol. 2: 962–63, 972, 978, 980, 987, 1001, 1004–06, 1150, 1159, 1185, 1201, 1232–34, 1261–93, 1499, 1514. Peabody, Mass.: Hendrickson Pub., 2002. ISBN 1-56563-642-2.
- Talmud gerosolimitano: Berakhot 5a, 12b–13a, 39a, 50b, 87a; Peah 6b; Sheviit 1a, 2a; Terumot 64a; Bikkurim 23b; Shabbat 1a–; Sukkah 3a, 24a; Rosh Hashanah 1b; Megillah 18b, 31b; Nedarim 1a–; Sanhedrin 2a, 11b, 21a, 27a, 34b, 36a; Shevuot 1a–; Avodah Zarah 1a–. Terra d'Israele, circa 400 e.v. Rist. su Talmud Yerushalmi. Curato da Chaim Malinowitz, Yisroel Simcha Schorr, e Mordechai Marcus, voll. 1–3, 6a, 8, 12, 22, 24, 26. Brooklyn: Mesorah Publications, 2005–2012.
- Mekhilta According to Rabbi Ishmael 47:1–57:1. Terra d'Israele, tardo IV secolo. Rist. su Mekhilta According to Rabbi Ishmael. Trad. da Jacob Neusner, 2:37–103. Atlanta: Scholars Press, 1988. ISBN 1-55540-237-2. And Mekhilta de-Rabbi Ishmael. Trad. di Jacob Z. Lauterbach, 2:271–354. Philadelphia: Jewish Publication Society, 1933, reissued 2004. ISBN 0-8276-0678-8.
- Mekhilta de-Rabbi Shimon 20:3; 26:1; 34:2; 44:1–2; 46:1–57:3; 68:1–2; 74:4, 6; 77:4; 78:4; 82:1. Terra d'Israele, V secolo. Rist. su Mekhilta de-Rabbi Shimon bar Yohai. Trad. di W. David Nelson, 83–84, 113, 147, 186, 195–209, 212–58, 305, 347, 349, 359, 364, 372–73. Philadelphia: Jewish Publication Society, 2006. ISBN 0-8276-0799-7.
- Talmud babilonese: Berakhot 6a–b, 20b, 33a, 45a, 54a, 57a, 64a; Shabbat 10a, 33b, 51b, 86a–b, 87b–88b, 94a, 105a, 114b, 117b, 120a–b, 153a–b; Pesachim 5b, 47b–48a, 54a, 63b, 106a, 117b; Yoma 4a, 86a; Sukkah 5a, 53a; Beitzah 5a–b, 15b; Rosh Hashanah 3a, 24a–b, 27a; Taanit 21b; Megillah 31a; Moed Katan 5a, 7b, 13a, 15a; Chagigah 3b, 6a, 12b–13a, 14a, 18a, 27a; Yevamot 46b, 62a, 79a; Ketubot 103a, 111a; Nedarim 18a, 20a, 38a; Nazir 45a; Sotah 31a, 33a, 38a, 42a; Gittin 57b; Kiddushin 2b, 30a–32a, 76b; Bava Kamma 54b, 74b, 99b; Bava Metzia 5b, 30b, 32a, 61b; Sanhedrin 2b, 7a–b, 10a, 15b–17a, 18a–b, 21b, 34b, 35b, 36b, 45a, 50a, 56b, 59b, 61a–62a, 63a, 67a, 86a–b, 94a, 99a; Makkot 2b, 4a–b, 7b, 8b, 10a, 13b; Shevuot 20b–21a, 29a, 30b–31a, 39a, 47b; Avodah Zarah 2a–76b; Horayot 4b, 8a; Zevachim 8a, 19a, 58a, 59a, 61b, 115b–16a; Menachot 5b; Chullin 110b; Arakhin 11a; Temurah 3a–b; Keritot 3b; Niddah 13b, 42a. Babilonia, VI secolo. Rist. su Talmud Bavli. Curato da Yisroel Simcha Schorr, Chaim Malinowitz, e Mordechai Marcus, 72 voll. Brooklyn: Mesorah Pubs., 2006.
Medievali
[modifica | modifica wikitesto]- Saadya Gaon. Emunoth ve-Deoth, Introd. 6; 2:12; 5:4, 6; 6:6; 9:2; 10:11. Baghdad, Babilonia, 933. Trad. di Samuel Rosenblatt, 31–32, 128, 130, 219–20, 225–26, 254, 327–28, 385. New Haven: Yale University Press, 1948. ISBN 0-300-04490-9.
- Esodo Rabbah 27:1–29:9. X secolo. Rist. su Midrash Rabbah: Exodus. Trad. di S. M. Lehrman, vol. 3. Londra: Soncino Press, 1939. ISBN 0-900689-38-2.
- Solomon ibn Gabirol. A Crown for the King, 29:357–58. Spagna, XI secolo. Trad. di David R. Slavitt, 48–49. New York: Oxford University Press, 1998. ISBN 0-19-511962-2.
- Rashi. Commentario. Exodus 18–20. Troyes, Francia, tardo XI secolo. Rist. su Rashi. The Torah: With Rashi's Commentary Translated, Annotated, and Elucidated. Trand. (EN) e note di Yisrael Isser Zvi Herczeg, 2:205–46. Brooklyn: Mesorah Publications, 1994. ISBN 0-89906-027-7.
- Yehuda Halevi. Kuzari. 1:87–91; 2:4; 3:39; 5:21. Toledo, Spagna, 1130–1140. Rist. su Jehuda Halevi. Kuzari: An Argument for the Faith of Israel. Introd. di Henry Slonimsky, 60–63, 87, 172, 290. New York: Schocken, 1964. ISBN 0-8052-0075-4.
- Zohar 2:67a–94a.[collegamento interrotto] Spagna, tardo XIII secolo. Rist. su The Zohar. Trad. (EN) di Harry Sperling & Maurice Simon. 5 voll. Londra: Soncino Press, 1934.
Moderni
[modifica | modifica wikitesto]- Thomas Hobbes. Leviatano, 2:20; 3:35, 36, 40, 42; 4:45. Inghilterra, 1651. Rist. curata da C. B. Macpherson, 258, 444, 449, 464–65, 501–02, 504, 545–47, 672, 676. Harmondsworth, Inghilterra: Penguin Classics, 1982. ISBN 0-14-043195-0.
- Edward Taylor. “18. Meditation. Heb. 13.10. Wee Have an Altar.” In Preliminary Meditations: First Series. Cambridge, Mass.: Early 18th century. Su Harold Bloom. American Religious Poems, 21–22. New York: Library of America, 2006. ISBN 978-1-931082-74-7.
- Emily Dickinson. ''Poem 564 (My period had come for Prayer —)''. Circa 1862. ''Poem 1260 (Because that you are going)''. Circa 1873. ''Poem 1591 (The Bobolink is gone —)''. Circa 1883. ''Poem 1719 (God is indeed a jealous God —)''. XIX secolo. In The Complete Poems of Emily Dickinson. Curato da Thomas H. Johnson, 274–75, 551–52, 659, 698. New York: Little, Brown & Co., 1960. ISBN 0-316-18414-4.
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- Maynard Owen Williams. “East of Suez to the Mount of the Decalogue: Following the Trail Over Which Moses Led the Israelites from the Slave-Pens of Egypt to Sinai.” National Geographic. (Dic. 1927): 708–43.
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- Thomas Mann, Rebecca West, Franz Werfel, John Erskine, Bruno Frank, Jules Romains, André Maurois, Sigrid Undset, Hendrik Willem van Loon, Louis Bromfield, Hermann Rauschning. The Ten Commandments: Ten Short Novels of Hitler's War Against the Moral Code. Cur. da Armin L. Robinson. New York: Simon and Schuster, 1943.
- Abraham Joshua Heschel. The Sabbath. New York: Farrar Straus Giroux, 1951. Rist. 2005. ISBN 0-374-52975-2.
- Morris Adler. The World of the Talmud, 28–29. B'nai B'rith Hillel Foundations, 1958. Reprinted Kessinger Publishing, 2007. ISBN 0-548-08000-3.
- Martin Buber. On the Bible: Eighteen studies, 80–121. New York: Schocken Books, 1968.
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Note
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- ^ Es 20,2-17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Dt 5,6-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Da notare che il testo biblico non riporta la numerazione dei comandamenti, né, nell'originale ebraico, conosce punteggiatura, né, in tale lingua, è diviso in capoversi. Qui si è messa la punteggiatura, ma non appartiene al testo biblico. Inoltre si deve tenere presente che la suddivisione in versetti non è nel testo originale, ma è stata formulata nel secondo millennio cristiano per facilitare il lavoro di individuare le citazioni bibliche. Essa è quindi puramente redazionale ed il lettore troverà a volte delle discrepanze nelle note di riferimento.
- ^ Es 20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Dt 5, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ a b Esodo 20:2, su laparola.net.
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- ^ Esodo 20:23, su laparola.net.
- ^ Esodo 20:25, su laparola.net.
- ^ Esodo 20:26, su laparola.net.
- ^ Nei servizi di preghiera mizrahì e sefarditi medio-orientali, ogni Shabbat la congregazione conduce i servizi religiosi usando una maqam differente. La maqam araba (مقام), che in arabo letteralmente significa 'posto', è un tipo di melodia standard con una rispettiva serie di intonazioni. Le melodie usate in una data maqam devono esprimere uno stato emotivo del lettore lungo tutto il percorso liturgico (senza cambiare testo).
- ^ Isaia 6:1-7:6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
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- ^ Levitico 5:1-10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
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- ^ Deuteronomio 1:9-18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Deuteronomio 5:2-28, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Deuteronomio 5:8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Deuteronomio 23:22-24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Deuteronomio 24:16, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Isaia 56:6-7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Isaia 66:23, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Geremia 31:28-29, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Ezekiel 18:1–4, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Ezechiele 18:5-7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Psalm 97:7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Testi
[modifica | modifica wikitesto]- "Parashat Itrò", su torah.it
- "Parashat Itrò" cantata, su torah.it
- Commentari e canti della "Parashat Itrò", su torah.it
- Testo Masoretico e traduzione JPS 1917, su mechon-mamre.org.
- Parashah cantata, su Bible.ort.org.
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Commentari
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