Vectrex

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Vectrex
console
ProduttoreSmith Engineering
TipoDa tavolo
GenerazioneSeconda
Presentazione
alla stampa
1982
In venditaUSA 1982, Europa 1983
Unità vendutecirca 250 000[1]
Gioco più diffusoMine Storm (incluso)
PredecessoreMicrovision
Successorenessuno
Caratteristiche tecniche
Supporto di
memoria
cartuccia
Dispositivi
di controllo
joystick a quattro tasti
CPUMotorola 6809
Servizi onlinemodem per collegamento alle BBS, mai prodotto

Il Vectrex è una console a 8 bit ideata da Smith Engineering e distribuita dalla General Consumer Electric (una filiale della General Electric), e in seguito dalla Milton Bradley Company.

Il Vectrex fu la sola console casalinga a far uso a livello hardware della grafica vettoriale (la stessa di classici da bar come Space Wars, Asteroids, Battlezone e Tempest) per riprodurre i giochi sullo schermo integrato.

Il Vectrex è stato venduto anche nel mercato giapponese con il nome Bandai Vectrex Kousokusen.

Cartucce della console

La macchina fu messa in vendita dalla GCE negli ultimi mesi del 1982 al prezzo di 199 dollari, ma appena due anni dopo, a fine 1984, Milton Bradley - che ne aveva rilevato i diritti - fu costretta a interromperne per sempre la produzione a causa delle vendite insufficienti.

Smith Engineering, che aveva riacquisito i diritti, pensò di riproporre la macchina nel 1988 con una versione portatile, ma abbandonò il progetto, che non avrebbe potuto competere con l'imminente concorrenza del Game Boy[1].

Nella seconda metà degli anni novanta la Smith Engineering acconsentì alla duplicazione non per fini di lucro dei giochi per il Vectrex, contenta del fatto che la console avesse ancora una comunità di utenti interessati alla macchina.

La console riscuote ancor oggi grande successo tra gli appassionati di retrogaming, ad esempio nel 2003 è stato progettato e venduto con successo un clone per Vectrex di Defender, Protector[2]. Per le sue peculiarità tecniche la console è assai ricercata da collezionisti e amatori[3].

Caratteristiche

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A differenza delle altre console che si collegano alla televisione o a uno schermo, il Vectrex include un monitor a tecnologia vettoriale monocromatica, orientato in verticale. Lo schermo usa inoltre mascherine di acetato trasparente colorate, diverse per ogni gioco, che vengono applicate a incastro davanti al monitor per ottenere l'illusione di grafica a colori, ma anche per ridurre lo sfarfallio[4].

Il sistema contiene un gioco in memoria, Mine Storm, molto simile ad Asteroids. Gli altri titoli vennero commercializzati su cartuccia da 64k.

Nota distintiva della console era il "Vectrex buzz", un ronzio di frequenza che accompagna le sessioni di gioco, dovuto a un errore di progettazione della schermatura dello speaker interno.

Vectrex fu anche la prima console dotata di una periferica per permettere l'effettiva visione in 3D, il 3D Vectrex Imager. Solo pochi giochi vennero pubblicati per questa periferica, rivoluzionaria per l'epoca (1982): 3D Minestorm (distribuito insieme alla periferica), 3D Narrow Escape e 3D Crazy Coaster. 3D Pole Position venne annunciato ma mai prodotto.

Venne commercializzata anche la penna ottica Light Pen, comprensiva di un'applicazione di grafica; per la periferica uscirono anche un altro programma di grafica e uno musicale[5].

Esiste anche una molto rara versione coin-op della console, chiamata Mini-cade, che installata nei locali pubblici permetteva di giocare a Mine Storm a tempo[6].

Specifiche tecniche

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Particolare dello schermo con Heads Up in esecuzione

Vectrex è un sistema di gioco a cartucce da 64k, basato su microprocessore e display vettoriale monocromatico.

  • Sistema: HP3000 vectrex
  • Monitor: Samsung 9 pollici, 240RB40 90 Deg. Def. B/N a tecnologia deflessione vettori
  • CPU: Motorola 68A09 - 1,6 MHz
  • Chip sonoro: General Instrument AY-3-8912
  • ROM: 8K x 8-BIT 2363
  • RAM: 1K x 4-BIT 2114 (due)
  • Peso: 7 kg
  • Dimensioni: 24,13 x 29,21 x 36,83 cm
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Videogiochi per Vectrex.

I giochi ufficialmente pubblicati per Vectrex furono solo 28, ma anche a distanza di anni c'è stata una produzione di titoli homebrew notevoli. Secondo una selezione fatta dalla rivista Retro Gamer, inclusiva anche degli homebrew (al 2007), i dieci più grandi giochi per Vectrex sono Space Wars, Protector (clone homebrew di Defender), Armor Attack, Space Frenzy (clone homebrew di Space Fury), Dark Tower (prototipo non pubblicato, ma poi recuperato, basato sul gioco da tavolo Dark Tower), Cyborg (homebrew), Cosmic Chasm, Star Sling (homebrew), Spike, Thrust (homebrew)[7].

Segue un elenco esaustivo dei videogiochi prodotti ufficialmente nel 1982-1983 per la console. Molti di essi sono conversioni di arcade della Cinematronics; c'era un accordo reciproco con Smith Engineering per l'accesso alla conversione di tutti i rispettivi titoli da/a arcade. Tutti i giochi vennero pubblicati dalla GCE negli USA, e in buona parte anche in Europa dalla Milton Bradley e in Giappone dalla Bandai[8][9].

  • 3D Crazy Coaster (per 3D Imager)
  • 3D Mine Storm (fornito con il 3D Imager)
  • 3D Narrow Escape (per 3D Imager)
  • AnimAction (applicazione per Light Pen)
  • Armor Attack
  • Art Master (applicazione fornita con la Light Pen)
  • Bedlam
  • Berzerk
  • Blitz!
  • Clean Sweep (o Mr. Boston Clean Sweep)
  • Cosmic Chasm
  • Fortress of Narzod
  • Heads Up (o Soccer/Football)
  • Hyperchase
  • Melody Master (applicazione per Light Pen)
  • Mine Storm (incluso nella console; anche Mine Storm II, rimpiazzo fornito su cartuccia per rimediare a un bug)
  • Polar Rescue
  • Pole Position
  • Rip-Off
  • Scramble (o Scramble Wars)
  • Solar Quest
  • Space Wars
  • Spike
  • Spinball (o Flipper Pinball)
  • Star Castle
  • Starhawk
  • Star Trek (o Star Ship o Harmagedon)
  • Web Wars (o Web Warp)
  1. ^ a b Bittanti, p. 231.
  2. ^ (EN) Vectrex Protector/YASI, su classicgamecreations.com. URL consultato il 13 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2009).
  3. ^ Videogames - La grande storia dei videogiochi.
  4. ^ Vectrex overlay (JPG), in Game Republic, n. 149, Play Media Company, maggio 2013, p. 92, ISSN 1129-0455 (WC · ACNP).
  5. ^ (EN) Vectrex Lightpen, su vectrexmuseum.com. URL consultato il 4 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2021).
  6. ^ (EN) Mini-cade (1982), su tbone1892001.wixsite.com.
  7. ^ Retro Gamer 35, pp. 24-25.
  8. ^ (EN) Vectrex Games, su vectrexmuseum.com. URL consultato il 4 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2021).
  9. ^ (EN) Original release, su tbone1892001.wixsite.com.
  • Vectrex, in Hardware - Storia dei computer e delle console, n° 1, allegato a Videogames - La grande storia dei videogiochi n° 3, Sprea/Panini, 10 settembre 2009, p. 15, ISSN 2035-5955 (WC · ACNP).
  • Fabio Rossi, Vectrex, in Dizionario dei videogame, collana Domino, n. 19, Milano, Vallardi, novembre 1993, pp. 411-413, ISBN 88-11-90422-6.
  • I giochi da tavolo (JPG), in Futura, n. 6, Alberto Peruzzo Editore, febbraio 1984, p. 81, OCLC 955444636.
  • Matteo Bittanti, Vectrex e Ultravision, in L'innovazione tecnoludica - L'era dei videogiochi simbolici (1958-1984), Jackson Libri, 1999, pp. 230-231.
  • Vectrex – La sala giochi a casa propria (opuscolo pubblicitario), MB Italy, 1983.
  • (EN) Vectrex, in Retro Gamer, n. 35, Bournemouth, Imagine Publishing, marzo 2007, pp. 18-25, ISSN 1742-3155 (WC · ACNP).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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