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Eugène Guillaume
Jean-Baptiste-Claude-Eugène Guillaume, noto semplicemente come Eugène Guillaume (Montbard, 4 luglio 1822 – Roma, 1º marzo 1905), è stato uno scultore e critico d'arte francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Alunno dello scultore James Pradier,[1] Eugène Guillaume vinse il primo gran premio di Roma per la scultura nel 1845 con una statua avente come soggetto "Teseo che trova su una roccia la spada di suo padre". In seguito fu a capo di un atelier, poi fu il direttore della scuola di belle arti di Parigi dal 1864 al 1878 e in seguito un professore di disegno alla scuola politecnica.[2] Egli espose alcune opere al Salone di Parigi, come la Nascita di Venere del 1894.[3]
Fu un professore al collegio di Francia a partire dal 1882 e diresse l'accademia di Francia a Roma (la villa Medici) dal 1891 al 1904/1905.[2][4] Nel 1890, presiedette l'esposizione internazionale del bianco e nero. Il 26 maggio del 1898 venne eletto all'accademia francese in sostituzione del duca d'Aumale. Fu premiato con la gran croce della Legion d'onore il 16 agosto del 1900.[2] Guillaume scrisse anche delle opere di critica d'arte, soprattutto sulla scultura e sull'architettura dell'epoca classica e del Rinascimento italiano. Suoi sono anche dei discorsi pronunciati in occasioni solenni.[4]
Egli morì nel 1905 ed è sepolto a Parigi, nella sessantasettesima divisione del cimitero di Père-Lachaise.[5]
Opere nelle collezioni pubbliche
[modifica | modifica wikitesto]- Danimarca
- Copenaghen, Ny Carlsberg Glyptotek: Ludwig van Beethoven, anni 1870, busto in marmo.[6]
- Francia
- Angers, entrata del giardino delle Piante: Monumento a Michel-Eugène Chevreul, 1893, bronzo, 237 × 110 × 180 cm, fuso dagli alunni della scuola nazionale delle arti e dei mestieri di Angers nel 1893. Chevreul è raffigurato seduto.
- Bagnères-de-Luchon: François Ier et sa sœur Marguerite fondant le Collège de France, 1905, gruppo in marmo.
- Chantilly, castello di Chantilly: Bossuet, 1887, statua in marmo.
- Clermont-Ferrand, square Blaise-Pascal: Blaise Pascal, bronzo, 1879, fuso da Ferdinand Barbedienne, inaugurato nel 1880.[1][7]
- Gray, museo Baron-Martin:
- Anacréon couronné de roses, bronzo, 40 × 18 × 28 cm;
- Bonaparte, lieutenant d'artillerie, gesso patinato, 45 × 15 × 14 cm;
- Lione, museo di belle arti: Castalia, 1883, statua in marmo.
- Marpent, municipio: Saffo, 1878, termine in marmo.
- Neuvy-sur-Barangeon: quattro statue, 1903, marmo, agli angoli dello stagno del parco del castello di Grand-Chavanon o di Sant'Uberto, costruito dal 1895 al 1897 per il visconte Robert du Bourg de Bozas.
- Parigi:
- basilica delle Sante Clotilde e Valeria: Santa Clotilde, 1854, statua in pietra policroma e dorata, vetro, smalto. Policromia di Alexandre Denuelle.
- cimitero di Père-Lachaise, diciannovesima divisione: La Sculpture, basssorilievo in pietra che orna la tomba dello scultore Francisque Duret e del pittore Pierre Auguste Cot.
- École nationale supérieure des beaux-arts:
- Monumento a Ingres, 1871;
- Félix Duban, 1884, busto in bronzo, entrata dell'anfiteatro d'onore.
- fontana di Saint-Michel: La forza, 1860, statua in pietra, una delle quattro virtù cardinali.
- chiesa della Santa Trinità: statue di Ilario di Poitiers, Agostino d'Ippona e Gregorio di Nazianzo.
- museo d'Orsay:
- Falciatore, 1849, statua in bronzo;
- Anacreonte, 1851, statua in marmo;[8]
- Anacreonte, 1875 circa, statuetta in gesso;[9]
- I Gracchi, 1853, dobbio busto in bronzo. Il modello in gesso venne creato alla villa Medici nel 1847-1848;
- Napoléon Ier en empereur romain, statuetta in cera;
- Ritratto di Jules Ferry, 1887, busto in gesso;
- Ritratto di Jules Grévy, 1896, buste in gesso.
- opéra Garnier, facciata principale: La Musique instrumentale, 1869, gruppo in pietra.
- Palazzo di Giustizia, galleria di San Luigi della corte di cassazione: Statua di San Luigi, 1878.
- palazzo del Louvre:
- L'Abondance, altorilievo in pietra, e due Cariatidi, 1857, frontone della facciata sud del padiglione Turgot;
- Michel de l'Hospital, 1855, statua in pietra, ala Daru.
- Marsiglia, facciata del palazzo della Borsa:
- La navigazione, 1859, altorilievo;
- Il commercio, 1859, altorilievo.
- Reims, square Colbert: Monumento a Colbert, 1860, bronzo. Piedistallo di Théodore Ballu.[1][10]
- Suresnes, fortezza di Mont-Valérien: Anacreonte.
- Versailles, reggia di Versailles:
- Paul Bert, 1887, busto in gesso;
- Monumento ad Adolphe Thiers, 1903. Thiers è raffigurato sulla tribuna, e ai suoi piedi si trovano tre libri che rappresentano la storia della rivoluzione, del consolato e dell'impero. Il piedistallo è fiancheggiato dai geni della Storia e dell'Eloquenza.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
I Gracchi, museo d'Orsay, Parigi (1853)
-
L'Abondance e le cariatidi, museo del Louvre, Parigi (1857)
-
La navigazione, palazzo della Borsa, Marsiglia (1859)
-
Ludwig van Beethoven, Ny Carlsberg Glyptotek, Copenaghen (anni 1870)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Guillaume, Eugène, su treccani.it. URL consultato il 30 settembre 2023.
- ^ a b c (FR) CTHS - GUILLAUME Jean-Baptiste Claude Eugène, su cths.fr. URL consultato il 5 ottobre 2023.
- ^ (FR) Armand Sylvestre e Société nationale des beaux-arts (France). Salon, Le Nu au salon de .., Parigi, E. Bernard & Cie, 1888, pp. 117-120. URL consultato il 5 ottobre 2023.
- ^ a b La nuova parola rivista illustrata d'attualita dedicata ai nuovi ideali nell'arte, nella scienza, nella vita, 1902. URL consultato il 5 ottobre 2023.
- ^ (FR) Paul Bauer, Deux siècles d'histoire au Père Lachaise, Mémoire et Documents, 2006, p. 397.
- ^ (DA) Ludwig van Beethoven | Ny Carlsbergfondet, su www.ny-carlsbergfondet.dk. URL consultato il 27 marzo 2024.
- ^ (FR) Mathilde Jeudy, Tête de Blaise Pascal (Cote : 141), su Blaise Pascal. URL consultato il 5 ottobre 2023.
- ^ (FR) Anacréon - Eugène Guillaume | Musée d'Orsay, su www.musee-orsay.fr. URL consultato il 5 ottobre 2023.
- ^ (FR) Anacréon - Eugène Guillaume | Musée d'Orsay, su www.musee-orsay.fr. URL consultato il 5 ottobre 2023.
- ^ (FR) Monument à Colbert – Reims | E-monumen, su e-monumen.net, 6 febbraio 2012. URL consultato il 5 ottobre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Simone Hoog, prefazione di Jean-Pierre Babelon, con la collaborazione di Roland Brossard, Musée national de Versailles. Les sculptures. I - Le musée, Paris, Réunion des musées nationaux, 1993.
- (FR) Emmanuel Schwartz, Les Sculptures de l'École des Beaux-Arts de Paris. Histoire, doctrines, catalogo, Paris, École nationale supérieure des beaux-arts, 2003, p. 154.
- (FR) Stanislas Lami, Dictionnaire des sculpteurs de l'École française au dix-neuvième siècle, vol. III, Paris, H. Champion, 1914-1921, pp. 112-121.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Jean-Baptiste-Claude-Eugène Guillaume
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jean-Baptiste-Claude-Eugène Guillaume
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Guillaume, Eugène, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (FR) Eugène Guillaume, su www.academie-francaise.fr, Académie française.
- (EN) Opere di Eugène Guillaume, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Eugène Guillaume, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32141025 · ISNI (EN) 0000 0001 0814 1391 · BAV 495/42429 · CERL cnp00577760 · Europeana agent/base/56067 · ULAN (EN) 500018413 · LCCN (EN) nr98022097 · GND (DE) 123862469 · BNE (ES) XX1510553 (data) · BNF (FR) cb13198357b (data) |
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