Accademia francese | |
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Académie française | |
L'Institut de France, sede dell'Académie française. | |
Fondazione | 29 gennaio 1635 |
Fondatore | Armand-Jean du Plessis de Richelieu |
Scopo | Vegliare sulla lingua francese e compiere atti di mecenatismo. |
Sede centrale | Parigi |
Segretario generale | Amin Maalouf |
Lingua ufficiale | francese |
Membri | 40 chiamati "les immortels" |
Motto | À l'immortalité |
Sito web | |
L'Académie française, o Accademia francese, fondata nel 1635 sotto re Luigi XIII dal cardinale Richelieu, è una delle più antiche istituzioni di Francia ed è composta di quaranta membri eletti dai loro pari.
Funzioni
[modifica | modifica wikitesto]La principale funzione dell'Académie consiste nel vegliare sulla lingua francese, promuovendo un oculato mecenatismo.
Il dovere di vigilare sulla lingua francese le è stata conferito sin dall'origine dai suoi statuti; per assolverla, l'Accademia ha lavorato in passato alla fissazione della lingua, per renderla patrimonio comune a tutti i francesi e a tutti i francofoni. È in effetti precisato, nell'articolo XXIV degli statuti, che «la principale funzione dell'Académie sarà quella di operare con tutta la cura e la diligenza possibili per dare delle regole certe alla nostra lingua e a renderla pura, eloquente e capace di trattare sia le arti che le scienze.»
Oggi essa agisce per mantenerne le qualità e seguirne le necessarie evoluzioni. Ne definisce il buon utilizzo. Essa fa ciò elaborando il “Dizionario dell'Accademia francese” che fissa l'uso della lingua, ma anche attraverso le sue indicazioni e la sua partecipazione alle diverse commissioni di terminologia.
La seconda missione – il mecenatismo – non prevista all'origine, è stata resa possibile dai doni e lasciti che le sono stati fatti. L'Accademia assegna ogni anno circa sessanta premi letterari, tra cui il Grand prix de littérature de l'Académie française.
Particolare menzione va fatta del “Gran premio della Francofonia”, assegnato ogni anno dal 1986, che testimonia l'interesse costante dell'Accademia per la diffusione della lingua francese nel mondo.
L'Académie attribuisce inoltre delle sovvenzioni a società letterarie o erudite, ad opere benefiche, aiuti a famiglie numerose, a vedove, alle persone sfavorite o che si sono distinte per la loro dedizione così come un certo numero di borse di studio (borse "Zellidja", "Neveux", "Corblin", "Damade").
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'Académie française fu fondata nel 1635 dal cardinale Richelieu, su modello dell’Accademia della Crusca, fondata a Firenze nel 1583.
Gli statuti e i regolamenti che erano nelle intenzioni del cardinale, con le lettere patenti firmate nel 1635 da Luigi XIII e registrate dal Parlamento nel 1637, consacrarono il carattere ufficiale di una compagnia di letterati, che si riuniva precedentemente in modo informale.
La missione che le fu assegnata dall'origine era di fissare la lingua francese, darle delle regole, renderla pura e comprensibile da tutti. Essa doveva in questo spirito iniziare con la realizzazione di un dizionario, di cui la prima edizione fu pubblicata nel 1694, le seguenti negli anni 1718, 1740, 1762, 1798, 1835, 1878, 1932-1935, 1992. La nona edizione è stata pubblicata dopo il 2006.
Inizialmente, l'Académie tenne le proprie sedute presso i suoi membri, presso il cancelliere Pierre Séguier a partire dal 1639, al Louvre a partire dal 1672, ed infine al Collège des Quatre-Nations, diventato palazzo dell'Istituto di Francia, dal 1805 fino ai nostri giorni.
Nel corso dei suoi tre secoli e mezzo di esistenza, essa ha saputo mantenere le sue istituzioni, che hanno funzionato con regolarità, eccetto l'interruzione dal 1793 al 1803.
Il cardinale Richelieu si era proclamato protettore dell'Académie. Alla sua morte, questa protezione fu esercitata dal cancelliere Séguier, poi da Luigi XIV e, successivamente, da tutti i successivi re, imperatori e capi di Stato della Francia.
Ruolo dell'Accademia Francese
[modifica | modifica wikitesto]Riforme ortografiche
[modifica | modifica wikitesto]Nel suo discorso del 24 ottobre 1989, il Primo ministro Michel Rocard pose all'attenzione del Consiglio superiore della lingua francese cinque punti concernenti l'ortografia:
- il tratto d'unione;
- il plurale delle parole composte;
- l'accento circonflesso;
- il participio passato dei verbi pronominali;
- varie anomalie.
Proprio su tali punti si basano le proposte formulate in seguito dall'istituzione. Queste non riguardano solamente l'ortografia del vocabolario esistente, ma anche e soprattutto quella del vocabolario nascente, in particolare quello scientifico e tecnico. Le rettifiche proposte hanno incontrato il parere favorevole all'unanimità dell'Accademia Francese, e con l'accordo del Consiglio della lingua francese del Quebec e del Consiglio della lingua della comunità francese del Belgio, e sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica francese del 6 dicembre 1990[1]. Tali rettifiche sono riassumibili come:
- tratto d'unione: saldatura di certe parole composte, per esempio portemonnaie (portamonete) e portefeuille (portafoglio);
- plurale delle parole composte: plurale secondo le stesse regole previste per le parole semplici. Per esempio pèse-lettre (pesalettere) pluralizza in pèse-lettres, limitandosi al secondo termine della composta;
- accento circonflesso: non più obbligatorio sulle lettere i e u, salvo nelle terminazioni verbali e in alcune parole, per esempio mûr (maturo);
- participio passato: invariabile nei casi in cui laisser (lasciare) sia seguito da un infinito (es: elle s'est laissé mourir);
- anomalie:
- prestiti linguistici: per l'accentuazione e il plurale, seguono le regole delle parole francesi (es: un imprésario, des imprésarios).
Arricchimento della lingua francese
[modifica | modifica wikitesto]Lo sviluppo della scienza e della tecnica, accelerato nel corso degli ultimi decenni, ha la tendenza a favorire l'espansione della lingua inglese a detrimento delle altre lingue, compresa quella francese. Al fine di evitare l'uso di termini anglosassoni, e in generale l'importazione massiccia di termini stranieri, il governo ha istituito un dispositivo[2] di terminologia e neologismi[3]. Lo stesso è stato istituito dal decreto del 3 luglio 1996 conformemente a quanto disposto dalla legge sulla lingua francese, la legge Toubon, del 4 agosto 1994[4].
L'Accademia francese partecipa a tale dispositivo assieme alla "Delegazione generale per la lingua francese e le altre lingue di Francia", la "Commissione generale per la terminologia e i neologismi" e le "Commissioni speciali per la terminologia e i neologismi", che operano nei ministeri. L'Accademia è presente nei diversi stadi del processo di elaborazione dei termini, partecipa ai lavori delle commissioni speciali e propone, in tutti i campi (informatica, telecomunicazioni, trasporti, ingegneria nucleare, sport...) termini francesi per designare i nuovi concetti. È inoltre membro della Commissione generale, che esamina le proposte delle commissioni speciali, e dà il suo accordo per la pubblicazione dei termini nella Gazzetta Ufficiale. I termini e le loro definizioni sono pubblicati sul sito FranceTerme[5], accessibile ai professionisti e al grande pubblico.
L'uso dei termini francesi così coniati diventa obbligatorio nell'amministrazione e nei servizi pubblici, in sostituzione dei termini stranieri, così come previsto dalla legge Toubon.
Organizzazione
[modifica | modifica wikitesto]L'Académie française è composta di quaranta membri, ciascuno dei quali occupa un seggio identificato da un numero, da 1 a 40.
A parte i primi accademici che furono formalmente nominati dal re Luigi XIII, si diviene membro dell'Accademia per cooptazione da parte degli altri accademici. Dal momento che la nomina è a vita, un seggio diviene disponibile solo alla morte del suo titolare. I candidati presentano la domanda per lo specifico seggio, e non per l'Accademia nel suo insieme: se più posti sono vacanti, un candidato può presentare domanda separatamente per ciascuno di essi. Poiché un membro appena nominato è tenuto a tenere l'elogio del suo predecessore durante la cerimonia di insediamento, può succedere che un potenziale candidato non faccia domanda per un particolare seggio quando non voglia onorare il defunto titolare.
Anche in assenza di candidature, i membri in carica possono suggerire potenziali candidati. Un candidato è eletto a maggioranza assoluta dei membri (con un quorum di venti voti): se nessun candidato ottiene il quorum, si rinvia l'elezione in una data successiva e il seggio rimane vacante. L'elezione è valida solo se il protettore dell'Accademia, il Presidente della Repubblica francese, convalida la nomina, ma si tratta di una formalità.
L'accademia dalla sua fondazione ha accolto più di 700 membri. Essa raccoglie poeti, romanzieri, uomini di teatro, filosofi, medici, scienziati, etnologi, critici d'arte, militari, uomini di Stato, uomini di Chiesa, che abbiano illustrato la lingua francese in modo particolare.
Gli Immortali
[modifica | modifica wikitesto]Il celebre «abito verde», la marsina con ricami che indossano gli accademici, con il bicorno, il mantello e la spada, nelle occasioni di sedute solenni sotto la Cupola, è stato disegnato sotto il Consolato.
È segno distintivo di tutti i membri dell'Istituto di Francia.
L'elezione all'Accademia francese è spesso considerata dall'opinione pubblica come suprema consacrazione del successo. Pertanto il loro rango nel cerimoniale della Repubblica riflette la loro autorità morale che è ben radicata negli usi e nelle loro tradizioni.
Gli accademici devono il loro nome di immortali al motto «All'immortalità», che appare sul sigillo dato all'Académie française dal suo fondatore, il cardinale Richelieu (anche se il motto era, nelle intenzioni del cardinale, rivolto alla lingua francese, che l'Accademia doveva difendere, e non agli accademici).
Essi sono stati spesso chiamati a essere giudici illuminati del buon utilizzo delle parole, e quindi a precisare le nozioni e i valori di cui tali parole sono portatrici.
Cinque capi di Stato francesi sono stati membri - Adolphe Thiers, Raymond Poincaré, Paul Deschanel, Philippe Pétain e Valéry Giscard d'Estaing - e un capo di Stato straniero, il poeta e politico senegalese Léopold Sédar Senghor, che è stato anche il primo africano eletto, nel 1983.
Tra gli altri membri famosi vi sono Voltaire; Montesquieu; Victor Hugo; Alexandre Dumas; Émile Littré; Louis Pasteur; Luigi de Broglie; Henri Poincaré.
Nel 1980 Marguerite Yourcenar fu la prima donna eletta nell'Académie. In seguito l'Istituto ha accolto Jacqueline Worms de Romilly nel 1988, Hélène Carrère d'Encausse nel 1990, Florence Delay nel 2000, Assia Djebar nel 2006 e Simone Veil nel 2008.
Nel 1996 Héctor Bianciotti fu il primo membro non di madre lingua francese. Era infatti un autore italo-argentino emigrato in Francia negli anni '60, naturalizzato francese nel 1981; solo a metà anni 1980 era passato a scrivere romanzi in francese, anziché in spagnolo.
La carica di accademici è inamovibile. Non ci si può dimettere dall'Académie française (nel caso in cui qualcuno si dichiarasse dimissionario non verrebbe comunque rimpiazzato prima del suo decesso – esempi recenti di Pierre Emmanuel e Julien Green). Gli accademici possono essere esclusi dalla Académie per seri motivi che intaccano l'onore; queste esclusioni sono state rarissime nel corso della storia (ma 20 furono messe in opera dopo la Seconda guerra mondiale per collaborazionismo, fra questi Charles Maurras, Abel Bonnard, Abel Hermant e la più celebre del maresciallo Pétain).[6]
Il «41º seggio»
[modifica | modifica wikitesto]Un gran numero di scrittori, spesso illustri, non divennero mai membri dell'Accademia, per diverse ragioni, sia che essi non vi si candidarono mai, sia che la loro candidatura fu rifiutata, o ancora che furono colpiti prematuramente dalla morte (prima che un seggio divenisse disponibile). L'espressione «41º seggio» è stata forgiata per designare questi autori dallo scrittore Arsène Houssaye nel 1885.[7]
Tra i nomi di scrittori illustri non inclusi nell'Accademia si possono citare Cartesio, Molière, Blaise Pascal, François de La Rochefoucauld, Jean-Jacques Rousseau, Denis Diderot, Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, André Chénier, Honoré de Balzac, Alexandre Dumas, Théophile Gautier, Stendhal, Gérard de Nerval, Gustave Flaubert, Charles Baudelaire, Paul Verlaine, Émile Zola, Guy de Maupassant, Alphonse Daudet e Marcel Proust.
Membri dell'Accademia Francese
[modifica | modifica wikitesto]Lista aggiornata al 9 settembre 2024
- Claude Dagens, eletto nel 2008
- Dany Laferrière, eletto nel 2013
- Vacante dal 1º settembre 2021 (l’ultimo era Jean-Denis Bredin, eletto nel 1989)
- Jean-Luc Marion, eletto nel 2008
- Andreï Makine, eletto nel 2016
- Christian Jambet, eletto nel 2024
- Jules Hoffmann, eletto nel 2012
- Daniel Rondeau, eletto nel 2019
- Patrick Grainville, eletto nel 2018
- Florence Delay, eletta nel 2000
- Gabriel de Broglie, eletto nel 2001
- Chantal Thomas, eletta nel 2021
- Maurizio Serra, eletto nel 2020
- Vacante dal 5 agosto 2023 (l’ultimo era Hélène Carrère d'Encausse, eletta nel 1990)
- Frédéric Vitoux, eletto nel 2001
- Raphaël Gaillard, eletto nel 2024
- Erik Orsenna, eletto nel 1998
- Mario Vargas Llosa, eletto nel 2021
- Sylviane Agacinski, eletta nel 2023
- Angelo Rinaldi, eletto nel 2001
- Alain Finkielkraut, eletto nel 2014
- Vacante dal 27 gennaio 2022 (l’ultimo era René de Obaldia, eletto nel 1999)
- Pierre Rosenberg, eletto nel 1995
- François Sureau, eletto nel 2020
- Dominique Fernandez, eletto nel 2007
- Jean-Marie Rouart, eletto nel 1997
- Pierre Nora, eletto nel 2001
- Jean-Christophe Rufin, eletto nel 2008
- Amin Maalouf, eletto nel 2011
- Danièle Sallenave, eletta nel 2011
- Michael Edwards, eletto nel 2013
- Pascal Ory, eletto nel 2021
- Dominique Bona, eletta nel 2013
- François Cheng, eletto nel 2002
- Antoine Compagnon, eletto nel 2022
- Barbara Cassin, eletta nel 2018
- Michel Zink, eletto nel 2017
- Marc Lambron, eletto nel 2014
- Jean Clair (Gérard Régnier), eletto nel 2008
- Xavier Darcos, eletto nel 2013
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ linguafrancese.it, Riforme dell'ortografia francese.
- ^ juripole.fr, definizione di dispositif-dispositivo.
- ^ (FR) Struttura del dispositivo e legami, su dglf.culture.gouv.fr.
- ^ (FR) academie-francaise.fr, difesa della lingua, su academie-francaise.fr.
- ^ FranceTerme.
- ^ Sito dell'Académie française (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2009).
- ^ Arsène Houssaye, Histoire du 41e fauteuil de l'Académie française, 1864.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Membri dell'Académie française per seggio
- Accademia della Crusca
- Accademia della lingua ebraica
- Accademia della lingua e della letteratura persiana
- Étoile Civique
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Académie française
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Académie française
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Sito ufficiale, su academie-francaise.fr.
- Académie française (canale), su YouTube.
- Académie française, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Académie Française, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) French Academy, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Académie française, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Académie française, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) Académie française, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Les Immortels. URL consultato il 7 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2005). : scheda biografica dei 705 Immortali con alcuni strumenti di ricerca.
- La lingua francese, su academie-francaise.fr. URL consultato il 18 ottobre 2005 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2005).
- « Dizionario dell'Accademia francese », su academie-francaise.fr. URL consultato il 18 ottobre 2005 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2007).
- Storia del dizionario dell'Académie Française, su les-dictionnaires.com.
- La riforma ortografica del 1990, su renouvo.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 126246242 · ISNI (EN) 0000 0001 2108 3851 · SBN IEIV013678 · BAV 494/7388 · ULAN (EN) 500310041 · LCCN (EN) n50052672 · GND (DE) 1022924-3 · BNE (ES) XX143578 (data) · BNF (FR) cb11872851q (data) · J9U (EN, HE) 987007257296705171 |
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