Wollastonite
Wollastonite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 9.DG.05 |
Formula chimica | CaSiO3 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | triclino[1][2][3] |
Classe di simmetria | pinacoidale<"webmin"/>[3] |
Parametri di cella | a=7,94, b=7,32, c=7,065-7,07, α=90,033°, β=95,367°, γ=103,433°, V=397,92[2][3] |
Gruppo puntuale | 1[2][3] |
Gruppo spaziale | P1[2][3] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,8-2,9[1][2], 2,86 - 3,09[3] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 4,5[1]-5[1][2] |
Sfaldatura | perfetta[1][2] secondo {100}[2], buona secondo {102} e {001}[2] |
Frattura | scheggiosa[1], scabra |
Colore | bianco[1][4][2][3], biancastro[1][4], raramente incolore[1], bianco grigiastro, verde chiaro[3], rosaceo[3], bruno[2][3], rosso[2][3], giallo[2][3], grigio[2] |
Lucentezza | vitrea[2][3], sericea[2], perlacea (sulle facce di sfaldatura)[3] |
Opacità | da trasparente a traslucida[1][3] |
Striscio | bianco[2][3], raramente verde chiaro |
Diffusione | comune[1] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La wollastonite è un metasilicato di calcio, caratteristico dei calcari metamorfici, appartiene alla famiglia dei pirossenoidi, deriva il suo nome dal chimico inglese William Hyde Wollaston (1766-1828). Il polimorfo 1A è stabile a temperature inferiori a 1150 °C, ed è triclino.[5] Il polimorfo wollastonite-1A è considerato una specie di minerale valida, gli altri vanno considerati come varietà. La formula cristallochimica, che esplica l'unità-periodo della struttura, può essere espressa come Ca(Si3O9)0.33 o, preferibilmente, come Ca3(Si3O9).
Nomenclatura
[modifica | modifica wikitesto]Il metasilicato di calcio, CaSiO3, si presenta in natura in tre forme: la pseudowollastonite (β-CaSiO3)[6], forma stabile ad alte temperature, triclina e pseudo-ortorombica presente solo nelle rocce piro-metamorfiche. La wollastonite-1A, triclina e la wollastonite-2M, monoclina appartengono entrambe alla forma stabile a bassa temperatura, (α-CaSiO3). La denominazione dei politipi della wollastonite è stata uniformata nel 1993: il numero corrisponde rappresenta la periodicità degli strati, la lettera rappresenta l'iniziale del sistema cristallino secondo le convenzioni dell'International Union of Crystallography.[7] che nello specifico attestano la wollastonite-1A (Anorthic, sinonimo di Triclino) contro le precedenti denominazioni wollastonite-Tc, wollastonite-T.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Rientra nella categoria dei pirossenoidi, consistenti in lunghe catene aventi come unità di ripetizione tre tetraedri uniti per un vertice. La struttura risulta come una "catena che ruota su se stessa" e , per questo motivo, si differenzia dai pirosseni.
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]Aciculare o prismatico, cristalli lunghi fino a 20 cm. Massivo[1], radiale[1].
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La wollastonite si forma in ambienti metamorfici sia ignei che coinvolgano rocce carbonatiche. giacimenti significanti si rinvengono in depositi di skarn sottoposti a metamorfismo idrotermale nel contesto di deformazioni tettoniche regionali o metamorfismo dell'aureola di contatto di un'intrusione granitica. la reazione è:
La wollastonite può anche cristallizzare direttamente da un magma carbonatico.[5]
Il minerale si forma come minerale di contatto associata a grossularia, diopside, ecc. nei calcefiri[1] è un minerale caratteristico dei calcari metamorfici per contatto e non raro nei proietti vulcanici del Vesuvio[4].
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]In cristalli comunemente in cristalli raggiati, mentre sono rari i cristalli distinti ben terminati[1].
Varietà
[modifica | modifica wikitesto]Esistono numerosi politipi della wollastonite:
Proprietà chimico fisiche
[modifica | modifica wikitesto]- Decomposta dagli acidi con separazione di gel di silice[1].
- Peso specifico: 116,16 gm[2]
- Indice di fermioni: 0,01[2]
- Indice di bosoni: 0,99[2]
- Fotoelettricità: 5.15 barn/elettrone[2]
- Massima birifrangenza: δ = 0.015[3]
- Dispersione: denole[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Carlo Maria Gramaccioli, Francesco Demartin e Matteo Boscardin, VII. Silicati, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 3, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, pp. 737-738.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u (EN) Wollastonite-1A Mineral daa, su webmineral.com. URL consultato il 21/04/2021.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (EN) Wollastonite mineral information, su mindat.org. URL consultato il 01/04/2021.
- ^ a b c E. Artini, Classe VI. Sali ossigenati, in I minerali, Sesta edizione riveduta e ampliata, Milano, Ulrico Hoepli editore, 1981, pp. 436-437, ISBN 88-203-1266-2.
- ^ a b A.F. Crooks, Wollastonite in south Australia, Dep. of primary industries and resource south Australia, 1999.
- ^ Secondo altre nomenclature, Rankin e Wright (1915), invertono le lettere, definendo la forma β-CaSiO3 di bassa temperatura.
- ^ (IUCr) Polytype structures
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | NDL (EN, JA) 00565341 |
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