Dirck van Delen

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La tomba di Guglielmo I nella Nieuwe Kerk a Delft

Dirck Christiaensz. van Delen, o Deelen[1] (Heusden, 1604 o 1605 – Arnemuiden, 16 maggio 1671), è stato un incisore, pittore e disegnatore olandese del secolo d'oro.

Capriccio architettonico con Iefte e sua figlia

La parte iniziale della sua vita non è molto conosciuta: poco dopo la sua nascita, la sua famiglia si trasferì a Breda per un periodo imprecisato[2]. Non si conosce nemmeno con esattezza quale sia stato il suo maestro: secondo Houbraken fu Frans Hals, ma quest'informazione probabilmente non è corretta[2]. Secondo Jantzen (1910) fu forse apprendista presso Hendrick Aertz, ma più probabilmente studiò a Delft presso Bartholomeus van Bassen e/o Pieter van Bronckhorst e l'influenza di Aertz si fece sentire attraverso questi ultimi[2].

Le prime notizie certe riguardano il suo viaggio a Roma nel 1623[1] ed il suo matrimonio avvenuto nel 1625 a Middelburg[2]. L'anno successivo si trasferì ad Arnemuiden[1][2], di cui ottenne la cittadinanza nel 1628[1] e dove rimase fino al 1671[2] gestendo un casello per il pedaggio[3]. Fece parte del consiglio cittadino, quasi sempre come borgomastro, a partire dal 1628 fino alla sua morte[3]. Dal 1639 al 1665 fu membro della Corporazione di San Luca di Middelburg[2]. Tra il 1666 ed il 1668 fu ad Anversa, dove nel 1668 divenne membro della camera degli oratori Olyftak, a cui donò un grande dipinto, realizzato in collaborazione con Theodoor Boeyermans nel 1666[2]. Rimase vedovo per tre volte[3]: di Maria van der Gracht nel 1650, Catharine de Hane di 34 anni nel 1652 e di Johanna van Baelen[4] ed ebbe una figlia dalla prima moglie, che sposò il chirurgo di Middelburg Samuel Boone[4]. L'inventario, effettuato alla sua morte, delle sue proprietà testimonia della ricchezza dell'artista[3].

Collaborò con Bartholomeus van Bassen, Anthonie Palamedes[2], Dirck Hals, Jacob Duck e Pieter Codde, che si occupavano della realizzazione delle figure nei suoi dipinti[1][2].

Soggetti delle sue opere furono soprattutto le architetture, gli interni, in particolare di chiese, e le nature morte di fiori[2]. È infatti noto per i suoi dipinti di palazzi immaginari e di chiese, ma anche per una natura morta del 1637 con un tulipano in un vaso di porcellana bianca e blu[2], che unisce fantasia ad una prospettiva perfetta[1]. Caratteristica delle sue opere sono il colore chiaro e luminoso, a volte un po' freddo, e un'ottima realizzazione della prospettiva[1]. Il suo stile fu influenzato da Hendrick van Steenwijk I [1] e da Hans Vredeman de Vries[2]. Quest'ultimo infatti, poco prima di morire nel 1604, pubblicò un trattato sulla prospettiva e gli ornamenti architettonici, che trasmise agli artisti nordici le conoscenze italiane relative a tali argomenti[5].

Fu suo allievo Hans Jurriaensz van Baden[2]. Subì la sua influenza Daniël de Blieck[2].

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