Ctesia di Cnido
Ctesia di Cnido, figlio di Ctesioco[1] (in greco antico: Κτησίας?, Ktēsías; Cnido, 440 a.C.? – dopo il 397 a.C.?), è stato uno storico greco antico, appartenente alla famiglia degli Asclepiadi.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ctesia sarebbe nato intorno agli anni 440 a.C. Educato a Cnido e divenuto medico della corporazione degli Asclepiadi[2], fu catturato e inviato in Persia come prigioniero di guerra[3]. Ricevuto da Artaserse II Mnemone (405/4-359/8) per le sue capacità mediche, divenne medico di corte del Gran re e fu in ottimi rapporti con Parisatide, madre di Artaserse[4].
In qualità di medico di corte, fu a Cunassa, nella battaglia del 401 a.C., dove curò il sovrano per una ferita inflittagli dal fratello Ciro[5].
Tra il 399 ed il 397 Ctesia, come greco, fece da intermediario tra il re e Conone di Atene, che all'epoca comandava una flotta persiana nell'Egeo agli ordini di Evagora I, re di Cipro[6] e fu inviato da Cipro e Cnido a negoziare con Sparta nel 397, ma fu catturato a Rodi senza aver ottenuto nulla.
Dopo questa data, si stabilì nella nativa Cnido, dove continuò la pratica medica e scrisse le proprie opere. Si ignora, comunque, la data della sua morte.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]La più importante e citata delle opere di Ctesia si intitolava Persiká, una storia del Medio Oriente dalla fondazione dell'impero assiro ad opera del leggendario Nino all'ottavo anno di regno di Artaserse II[7]. L'opera constava di 23 libri[8], di cui i primi sei coprivano la storia precedente a quella persiana: 1-3 riguardavano gli Assiri, 4-6 i Medi, ragion per cui questa prima sezione girava con il titolo Assyriaká[9]. Di questa sezione resta un lungo compendio in Diodoro Siculo, che la usò per i primi 35 capitoli del suo secondo libro, mentre della seconda parte resta un dettagliato sommario di Fozio nella sua Biblioteca (cod. 72), da cui si comprende che i libri VII-XI riguardavano Ciro il Grande, seguito da Cambise II e dal colpo di Stato del falso Smerdi (XII-XIII), cui seguivano Dario (XIV) e il figlio Serse (XV). Nei libri XVI-XVIII si parlava di Artaserse I Macrochir e di Dario II, mentre i libri dal XIX al XXII concernevano Artaserse II. L'ultimo libro conteneva dati ben precisi, come la lista delle distanze tra Efeso e la Battriana, nonché una cronologia dei sovrani d'Asia dai leggendari Nino e Semiramide fino ad Artaserse.
A complemento della storia persiana stavano gli Indikà, opera in un libro unico, preservata in epitome da Fozio, nello stesso codice dell'opera maggiore. Partendo dalle dimensioni del fiume Indo e dalla registrazione demografica, Ctesia descriveva accuratamente la flora e la fauna indiana; nonostante l'inclusione di storie paradossali su tigri con volti umani (manticore) e tribù di cinocefali, è un interessante documento sull'India pre-alessandrina.
Probabilmente con lo stesso scopo di complemento era l'opera Perì tôn katà ten Asían phórōn ('Sui tributi dell'Asia'), citata due volte da Ateneo[10] e che forse includeva liste di tutti i tributi che giungevano a Persepoli dalle diverse satrapie dell'Impero.
Infine, di tipo geografico doveva essere la Períodos, in tre libri, testimoniata da citazioni isolate in scolii e lessici[11].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Suda, s.v.
- ^ Galeno, XVIII.
- ^ Diodoro, II 32, 4.
- ^ Strabone, XIV 2, 15
- ^ Senofonte, Anabasi, I 8, 26; Plutarco, Artaserse, 11, 3; 13, 3; 14, 1 ì.
- ^ Plutarco, Artaserse, 21, 2-4.
- ^ Diodoro, XIV 46, 6
- ^ Fozio, Biblioteca, 72, pp. 35b 35 ss.
- ^ Strabone, XIV 2,15.
- ^ II 67a, XI 442b.
- ^ Scholia ad Apollonio Rodio, II 1015b; Stefano di Bisanzio, s.v. Sígynnos; Arpocrazione, s.v. Skiápodes.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Ctésias, Histoires de l'Orient, tr. par J. Auberger, Paris 1991.
- (EN) T. S. Brown, Suggestions for a Vita of Ctesias of Cnidus, in "Historia", n. 27 (1978), pp. 1–19.
- (DE) F. W. König, Die Persika des Ktesias von Knidos, Graz 1972.
- (FR) Dominique Lenfant. Ctésias de Cnide: La Perse, l'Inde, autres fragments. Paris, Les belles lettres, 2004. ISBN 2-251-00518-8.
- Arnaldo Momigliano, Tradizione e invenzione in Ctesia, in Atene e Roma, ns, vol. 12, 1931.
- (EN) Jan P. Stronk, Ctesias' Persian History: Introduction, text, and translation, Wellem Verlag, 25 gennaio 2010, ISBN 978-3-941820-01-2..
- Ctesia di Cnido, Storia della Persia. L'India, a cura di S. Micunco, trad. di J. B. Constantin, Padova, Antenore, 2010.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Ctesia di Cnido
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ctèsia di Cnido, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Arnaldo Momigliano, CTESIA di Cnido, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Ctesia di Cnido, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Ctèsia di Cnido, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Ctesias, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Ctesia di Cnido, in Encyclopædia Iranica, Ehsan Yarshater Center, Columbia University.
- Opere di Ctesia di Cnido, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Ctesia di Cnido, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Analisi del contenuto dell'opera di Ctesia., su livius.org. URL consultato il 9 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2016).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 192092583 · ISNI (EN) 0000 0003 9808 0418 · SBN TO0V056315 · BAV 495/40558 · CERL cnp00405753 · LCCN (EN) n82006134 · GND (DE) 119379295 · BNE (ES) XX4771244 (data) · BNF (FR) cb120075297 (data) · J9U (EN, HE) 987007260095405171 · NDL (EN, JA) 001317697 |
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