La Val Vogna è situata a sud-ovest della frazione di Riva Valdobbia, tra la Val d'Otro a nord e la Valle Artogna a sud. Si sviluppa per 14 km, è raggiungibile dalla frazione di Riva tramite una piccola strada asfaltata che dopo qualche tornante raggiunge la frazione Cà di Janzo. Da qui la strada prosegue in leggera salita fino alla frazione Sant'Antonio. Negli scorsi anni la frazione di Riva Valdobbia ha trasformato la parte iniziale dell'antica mulattiera, oltre Sant'Antonio, in una stretta strada di terra battuta riservata ai pochi residenti in valle, che termina poco prima della frazione Peccia.
Poco oltre quest'ultima frazione si incontra il cosiddetto ponte napoleonico; a questo punto la valle si biforca: verso destra è possibile salire al colle di Valdobbia (m. 2480), dove è situato l'Ospizio Sottile; a sinistra il sentiero segue il percorso del torrente fino all'alpe e al passo del Maccagno (m. 2495).
Il Corno Bianco, è alto 3320 m, è la cima più elevata e importante della valle, da questa vetta si dipartono diverse creste rocciose che formano un complesso massiccio, con ghiacciai, valloni e laghi.
La Punta di Nétschò, 3279 m, si trova leggermente a nord del Corno Bianco ed è anche il punto più a nord di tutta la Val Vogna, con il Corno Bianco, appunto, crea la Cresta di Nétschò, importante itinerario alpinistico.
La Punta di Tschampono, 3233 m, una vetta dalla forma tozza, facente sempre parte del gruppo del Corno Bianco, si trova in fondo al Vallone di Rissuolo.
La Cima del Forno, 3171 m, anche questa nel massiccio del Corno Bianco, da questa vetta si dipartono due crestoni che danno origine al Vallone del Forno.
Il Corno Carro, 3026 m, vetta più isolata, dai ripidi versanti ma con una cima piatta molto caratteristica; si trova nel Vallone di Rissuolo.
La Cresta Rossa, 2986 m, vetta con una conformazione rocciosa molto ricca di ferro, che con l'ossidazione diventa di color Bordeaux, ispirandone il nome.
Il Corno Rosso o Punta Carestia, 2979 m, complesso insieme di creste e avvallamenti, interessante dal punto di vista alpinistico, è molto ben visibile dalla frazione Sant'Antonio.
I Corni del Pallone, 2874 m, possono essere considerati anticime del Corno Rosso, si trovano sulla cresta spartiacque tra Val Vogna e Valle del Lys.
La Punta delle Pile, 2817 m, è l'unica importante elevazione della cresta sud del Vallone del Forno, ha versanti molto scoscesi ed è poco conosciuta.
Dalla Vallata principale della Val Vogna (dove scorre il torrente Vogna), con una curvatura leggermente verso sud da Riva Valdobbia, si distaccano molte altre valli minori, le principali sono:
Valdobbia, si sviluppa dal Colle di Valdobbia fino al ponte napoleonico per 3,5 km, è molto scoscesa e il torrente Valdobbia per questo crea molti salti e cascate. Il suo punto più elevato è la Cresta Rossa, 2986 m. All'interno di questa valle sono presenti diversi laghi alpini.
Vallone di Rissuolo, è la più lunga (4 km) ed elevata valle laterale della Val Vogna, il suo punto più elevato è il Corno Bianco, 3320 m, ed è circondata da una cerchia di cime che superano tutte i 3000 m. Il suo corso d'acqua, il torrente Rissuolo, nasce al Lago Verde a Quota 2854 m, e incontra altri due laghi prima di precipitarsi in un baratro e unirsi al torrente Valdobbia.
Vallone del Forno, parte dalla Punta del Forno e termina in località Le Pisse, è lungo 1,5 km. L'ambiente che lo caratterizza è totalmente privo di vegetazione, e lo rende molto severo e aspro.
Vallone del Tillio, molto breve, formato da una conca a 2000 m dove risiedono le acque cristalline del Lago del Tillio.
Vallone del Fornale, anch'esso molto breve, culminante nell'omonima bocchetta, racchiude il piccolo lago della Bosa in una conca laterale.
Bocchetta di Netscio, 3107 m, è un colle difficilmente raggiungibile e per questo quasi mai percorso, si trova tra la Punta di Nétschò e quella di Tschampono.
Passo di Rissuolo, 2930 m, tra la Punta di Tschampono e il Corno Carro (in lingua walser, Charròhòre), su questo colle passa l'Alta Via Tullio Vidoni.
Passo dell'Alpetto, 2769 m, colle abbastanza percorso, tra Corno Carro e Cresta Rossa.
Passo di Valdobbiola, 2635 m, è passaggio di diversi eventi di Trail running, Tra Cresta Rossa e Corno Valdobbia.
Colle della Meia, 2649 m, è il passo più alto che collega le due valli e anche il più impegnativo da raggiungere, comunque è abbastanza percorso.
Colle del Forno, 2602 m, per arrivare a questo colle non ci sono sentieri veri e propri, è quasi sconosciuto.
Bocchetta del Cortese o Fornetto, 2562 m, è il valico più utilizzato per passare tra queste due valli, è situato tra Monte della Meia e Punta del Cortese.
Bocchetta del Fornale o Giare, 2531 m, passo molto panoramico che però è poco percorso.
Bocchetta di Costa Fiorita, 2468 m, non ci sono sentieri che portano a questo passo.
Bocchetta d'Ea, 2288 m, tra Cima di Lanzo e La Bruciata, difficile da raggiungere dalla valle Artogna.
Vogna Sotto (m. 1280), piccolo borgo Walser situato poco sotto la strada principale, punto di partenza di alcuni sentieri.
Cà di Janzo (m. 1354), una delle frazioni più belle, sul lato destro della strada, qui è presente anche un hotel.
Cà Piacentino (m. 1361), si trova poco dopo Cà di Janzo, è composta da poche baite.
Cà Morca (m. 1378), sempre sul lato destro della strada, piccolo villaggio Walser.
Cà Verno (m. 1387), situata ai margini di un canalone, appena sopra la strada.
Sant'Antonio (m. 1381), frazione dove la strada asfaltata termina, qui c'è un rifugio e l'Oratorio di Sant'Antonio.
Selveglio (m. 1536), raggiungibile da Cà di Janzo con una bella mulattiera, è uno dei borghi più caratteristici, le baite sono tutte antiche, di architettura Walser e perfettamente conservate.
Oro (m. 1510), si trova sull'alto sentiero Walser, molto simile a Selveglio.
Cà Vescovo (m. 1466), visibile dalla strada, gruppo di belle baite in mezzo a un pratone.
Rabernardo (m. 1453), raggiungibile da Sant'Antonio con un sentierino, qui c'è un piccolo museo Walser.
Cambiaveto (m. 1499), composto da case molto distanti tra loro.
le Piane (m. 1511), si raggiunge dalla strada sterrata con una piccola deviazione.
Peccia (m. 1529), dove termina la carrozzabile, da questo punto partono la maggior parte dei sentieri della valle; il borgo è molto bello formato da poche baite riadattate a agriturismo e rifugio, poco più avanti del paesello si arriva all'Oratorio di s. Grato.
Montata (m. 1739), frazione situata sui ripidi pendii della montagna, raggiungibile solamente a piedi.
Alpe Rissuolo (m. 2264), con le rovine del vecchio punto d'appoggio.
Alpe Larecchio (m. 1900), altra alpe molto caratteristica, composta da un gruppo di baite situate in una piana percorsa da diversi ruscelletti, con a poca distanza un laghetto.
Alpe Valdobbia (m. 2125), sulla strada del Colle Valdobbia.
Sotto le Pisse (m. 1912), verso l'imbocco del Vallone del Forno.
Le Pisse (m. 2230), alpeggio su un ripidissimo prato.
Le Piane (m. 1832), vasta piana erbosa.
Alpe Poesi (m. 1715), situata nel bosco sopra Selveglio.
Sentiero 210, dal parcheggio sale una bella mulattiera, che con stretti tornanti guadagna la frazione Selveglio, poi l'Alpe Poesi e l'Alpe Piana, fino a raggiungere Cima Mutta (2 h dal parcheggio)
Sentiero SA, dal parcheggio arrivare a Selveglio con il 210, da li parte un lungo traverso che passa per le frazioni Walser Oro, Ca' Vescovo, Rabernardo, Cambiaveto; fino a ridiscendere in valle in prossimità di Peccia. (1.30 h per tutto il traverso)
Sentieri GTA, SI, VA, sono parte di lunghe traversate a tappe e seguono la strada asfaltata.
Sentiero GTA, 205, parte da Peccia e al ponte Napoleonico gira a sinistra traversando anche il Vogna con un altro ponte; passa per gli alpeggi Buzzo inferiore e superiore, Pioda di sotto e di sopra, Alpe Camino, Alpe del Maccagno, traversa il Piccolo Lago Nero e giunge al Passo del Maccagno. (4 h da peccia). Biforcazioni del 205:205a, dall'alpe Pioda di Sopra parte ripido sulla sinistra per l'Alpe Cortese, il Lago del Cortese e termina alla Bocchetta del Cortese, per poi scendere in Valle Artogna. (2 h dall'Alpe Pioda). 205b, Dall'Alpe del Maccagno parte sulla destra e porta al Lago della Caudrola. (30 min. dal Maccagno). 205c, dal Piccolo Lago Nero si biforca sulla destra fino al Colle del Laghetto, (30 min. dal lago). 205d, poco più avanti dell'alpe del Maccagno sulla destra parte questo sentiero che porta al Colle della Meia. (1 h dall'alpe).
Sentiero 206, dal ponte napoleonico si segue il 205 fino all'alpe Buzzo inferiore, ora sulla sinistra parte ripido il 206 che porta al Lago del Tillio, a un Colletto e al Lago del Cortese, incrociandosi qui con il 205a. (2 h dall'alpe Buzzo). Biforcazioni del 206: 206a, dal Lago del Tillio parte sulla Sinistra per un colletto fino a raggiungere l'Alpe Bosa, (1 h dal lago del Tillio).
Sentiero 207, da Peccia si attraversa il Vogna con un ponticello, poi il sentiero si fa ripido, passando per l'alpe Fornale di Sotto e l'alpe Bosa termina il suo percorso facile all'alpe Fornale, da qui diviene (EE).
Sentiero 201, dal Ponte Napoleonico parte ripido sulla destra, passando per la frazione Montata e proseguendo fino al Colle Valdobbia. (3 h da Peccia). Biforcazioni del 201: 201a, fa una leggera deviazione passando per l'Alpe Larecchio, per poi ri-immettersi nel principale 201, (15 min. in più).
Sentiero 202, da Peccia o dalla strada carrozzabile sale attraversando l'Alpe Spinale, passa per il Rifugio abate Antonio Carestia, per il lago Bianco e termina il suo tratto facile per continuare fino al Corno Bianco ma con difficoltà (EEA). Biforcazioni del 202: 202a, dal Lago Bianco parte sulla sinistra per raggiungere il Passo dell'Alpetto. (45 min. dal lago). 202b, dal Lago nero sulla sinistra lo costeggia e poi sale fino al Passo di Rissuolo, (30 min. dal lago). 202c, dal lago Nero arriva con una breve salita al Lago Verde. (25 min. dal lago Nero).
Sentiero 211, da Peccia si sale a Cambiaveto e da li sale molto ripido fino alle Pisse di Sotto, poi prosegue nel Vallone del Forno ma non è segnalato. (2,30 h da Peccia)
Al Corno Bianco per il 202, dal Lago Nero (a cui si arriva con percorso facile) si sale sulla destra, si affrontano i passaggi con catene del Passo d'Artemisia e si arriva in vetta dalla cresta sud. (2 h dal Lago Nero, (EEA)).
Alla Bocchetta del Fornale per il 207, dall'Alpe Fornale si sale per pietraie fino al colle (40 min. dall'alpe (EE)).
Al Passo delle Pisse, dalle Pisse di Sotto si continua su traccia molto ripida ed esposta fino al colle (50 min. dalle Pisse (EE)).
Emilio Pagliano, Alta Valsesia: Riva Valdobbia e la Valle Vogna, Roma 1907.
Ebe Bello Lanzavecchia, Riva Valdobbia, Torino 1977.
Sergio Bellosta e Roberto Bellosta, Valle Vogna. Censimento delle case di legno, Gozzano 1988.
Eberhard Neubronner, La valle nera. Genti del Piemonte: un approccio, Magenta 1999.
Enrico Rizzi, Valle Vogna, in Storia dei Walser dell'Ovest: Vallese, Piemonte, Cantone Ticino, Valle d'Aosta, Savoia, Oberland Bernese, Anzola d'Ossola 2004, pp. 117–122.
Roberto Fantoni, La Val Vogna (Alta Valsesia). Un insediamento multietnico tardomedievale sul versante meridionale del Monte Rosa, in «Augusta» 2008, pp. 57–62.
Museo Etnografico Walser di Rabernardo, su museostorianaturale.org. URL consultato il 12 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2011).