Indice
Secondigliano
Secondigliano | |
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Corso Secondigliano, Palazzo dei Baroni Carbonelli di Letino | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Città | Napoli |
Circoscrizione | Municipalità VII |
Data istituzione | 4 luglio 1926 |
Codice postale | 80137 |
Superficie | 2,94 km² |
Abitanti | 42 827 ab. |
Densità | 14 567,01 ab./km² |
Nome abitanti | secondiglianesi |
Patrono | santi Cosma e Damiano |
Giorno festivo | 19 settembre di san Gennaro (patrono del comune di Napoli), 26 settembre di santi Cosma e Damiano (celebrato nel quartiere) |
Mappa dei quartieri di Napoli |
Secondigliano è un quartiere dell'area settentrionale di Napoli, facente parte della VII municipalità di Napoli, insieme ai quartieri di Miano e San Pietro a Patierno.
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Confina a nord-ovest con il quartiere di Scampia (Traversa Roma verso Scampia, via Roma verso Scampia, via Miano), ad ovest con il quartiere di Miano (via comunale Acquarola, Corso Secondigliano, via Abate Gioacchino, via Monte Grappa, via del Sabotino, Cupa detta S.Cesarea, Cupa Capodichino, via Vicinale Vallone di Miano), a sud con i quartieri di San Carlo all'Arena (via comunale Vecchia di Miano, Piazza Di Vittorio) e San Pietro a Patierno (Piazza Di Vittorio, via Francesco De Pinedo, via provinciale di Caserta), a nord con il comune di Arzano e a nord-est con quello di Casavatore.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Già casale di Napoli, è stato comune autonomo (comprendente anche Scampia) dal 17 marzo 1861 al 3 luglio 1926 per poi essere inglobato nel comune di Napoli, di cui ha costituito la circoscrizione quindicesima, durante il governo Mussolini, nel 1926.[1][2]
Il termine è la contrazione di secondo miglio, trovandosi a una distanza di due miglia dal centro della città, segnalata dalla seconda pietra miliare della via Capuana o Atellana (anche se, secondo alcuni storici, il suo nome potrebbe derivare dalla famiglia romana dei Secondili, oppure dalla sua posizione geografica, in quanto a ridosso dei colli Secondili).[3]
“Casale Regio della città di Napoli, da cui ne (sic) dista miglia 3 circa, situato in pianura di buona aria, ma molto umido nel tramontar del sole. La più antica notizia che abbiamo di questo nostro casale è del 19 ottobre del VII secolo, sotto l'Imperatore Alessio, celebrata in questa nostra città, la quale contiene l'affitto di un fondo posto in villa “Secundillani”. In altri 2 diplomi dell'epoca di Carlo II chiamasi “Secundillyanum”, ma non si trova sotto l'imperatore Federico II tra il numero dei casali della nostra città. Il suo territorio è di moggia 2800, esso è fertilissimo ed infatti è conosciuto per la produzione della frutta. La sua chiesa Maggiore dedicata ai S.S. Cosma e Damiano è dotata di un poderoso campanile, ma non terminato. I suoi abitanti al numero di 6000 circa, per la massima parte sono addetti all'agricoltura, e tra i medesimi ci sono di quelli che oltrepassano i 100 anni."[4]
Il primo sviluppo considerevole del Casale, sino ad allora isolato da una fitta vegetazione, difatti, avvenne in corrispondenza all’apertura della strada di Capodichino (1582-86), nonché del principale ingresso di Napoli al tempo, che agevolò le comunicazioni ed i commerci con la città e la pianura a nord di essa.[5] Nondimeno, il primo nucleo dell’abitato nacque intorno all’VIII secolo in contiguità della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, edificata nel medesimo periodo e ricostruita quasi interamente nel 1695, presso l'odierna Piazza Luigi di Nocera, non a caso soprannominata “Piazza del Casale”. [6][7]
Nel corso del XIX secolo ed agli inizi del XX secolo, il comune di Secondigliano crebbe notevolmente demograficamente ed economicamente. La presenza di numerosi opifici, in concomitanza all'avvento delle nuove macchine a vapore atte alla lavorazione di tessuti, non solo generò maggiore occupazione, ma ne plasmò significativamente il panorama architettonico. Al fervore economico, dovuto soprattutto all'attività industriale di cotonifici, pastifici e stabilimenti di vario genere, infatti, conseguì una pregevole espansione edilizia lungo il corso, un tempo noto come corso Napoli, poi ribattezzato corso Umberto I, e oggi denominato corso Secondigliano. Tra le maggiori industrie secondiglianesi figuravano i pastifici Improta, Barbato, la ditta di formaggi dei Baroni Carbonelli di Letino, il cui provolone "Carbonelli IGP" viene tuttora prodotto e commercializzato dall'azienda Zanetti, le vetrerie Simonetti ed i cotonifici di proprietà della famiglia di Nocera. Ad opera di quest’ultima fu la nascita di una delle prime banche popolari italiane, nel 1883, con sede in Secondigliano, per combattere l'usura e dare un ulteriore impulso all’economia cittadina.[8][9]
L'afflusso di nobili, borghesi locali, possidenti, mercanti e intellettuali, insieme ad una porzione della borghesia partenopea che abbandonò il centro cittadino per spostarsi in periferia, fu dunque determinante nella promozione di un'architettura neoclassica e neorinascimentale, sobria ed elegante, che andava di pari passo con giardini sontuosi, impreziositi da piante, statue e fontane.[10]
Tuttavia, la maggior parte delle costruzioni realizzate risale al periodo degli anni settanta e ottanta del XX secolo, in seguito alla prima più vasta opera di urbanizzazione del quartiere partita negli anni cinquanta. Nella progettazione del quartiere intervenne anche l'architetto organico Piero Maria Lugli.[11]
Molto nota fu la tragedia di Secondigliano, avvenuta il 23 gennaio 1996, dove persero la vita 11 persone.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Cimitero di Secondigliano (XIX secolo)
- Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
- Oratorio della Confraternita del Santissimo Sacramento
- Oratorio della Confraternita dell'Assunta
- Santuario dell'Addolorata e della divina Misericordia
- Chiesa dell'Immacolata a Capodichino
- Chiesa di San Carlo al Ponte
- Chiesa di Sant'Antonio di Padova a Carbonelli
- Chiesa di Santa Maria della Natività
- Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Piazza Giuseppe Zanardelli)
- Chiesa di Cristo Re
- Parrocchia Santa Maria di Fatima
- Convento delle Religiose Francescane di Sant'Antonio
- Palazzo Argenta
- Palazzo Brancia
- Palazzo Capasso-Visconti
- Palazzi Carbonelli
- Palazzo dell'ex Municipio
- Palazzo della Banca Popolare di Secondigliano
- Palazzo in Corso Secondigliano n.209
- Palazzo in Corso Secondigliano n.211
- Palazzo in Corso Secondigliano n.309
- Palazzo in via Dante n.21
- Palazzo in via Dante n.85
- Palazzo Stornaiuolo (via Dante n.57)
- Villa Alfiero
- Villa Carolina
- Villino Cimmino
- Villino Loffredo
- Parco San Gaetano Errico
- Biblioteca Dorso
- Centro giovanile Sandro Pertini (ex sede Municipio di Secondigliano).
Società
[modifica | modifica wikitesto]Secondigliano è sede di numerosi associazioni sociali. Il centro servizi sociali municipale, ad esempio, svolge funzioni di segretariato sociale, di selezione ed assegnazione alle strutture di accoglienza, di monitoraggio e analisi dei problemi. Sul territorio, inoltre, sono presenti numerose associazioni e cooperative che collaborano proficuamente per la promozione dei diritti di cittadinanza tramite una serie di iniziative, tra cui Larsec (Laboratorio di riscossa secondiglianese) con la missione di occuparsi della riqualificazione territoriale con l’obiettivo di diffondere la cultura in tutte le sue forme: da quella artistica a quella della legalità passando per quelle creative, culinarie, artigianali ed ambientali.[12]
Il quartiere Secondigliano è composto da diversi rioni e diversi blocchi, ognuno dei quali identifica un'area specifica del quartiere stesso. A Secondigliano, sul corso Secondigliano, in una villa storica, sorge il Commissariato di P.S. "Secondigliano", presidio della Polizia di Stato sul territorio, con una competenza estesa su tutta l'area che dai confini con Scampia arriva fino ai confini con il quartiere di Poggioreale, inglobando altri quartieri come San Pietro a Patierno.
Nel Commissariato di P.S. Secondigliano sono presenti uffici aperti al pubblico, come l'ufficio armi e l'ufficio passaporti, vi è la Squadra Volanti che si occupa del controllo del territorio e degli interventi di prevenzione e soccorso pubblico, ed è presente una squadra di polizia giudiziaria che si occupa, invece, di svolgere indagini ed i cui componenti sono stati definiti "i fantasmi di Secondigliano", termine usato dai giornalisti utilizzato per indicare il gruppo di investigatori della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di Pubblica Sicurezza Secondigliano dal 2018.
Il gruppo in questione, formalmente indicato come Squadra Investigativa ed Operativa, è formato da operatori di polizia giudiziaria principalmente impegnati nel contrasto alla criminalità organizzata, ai clan di camorra ed al traffico di droga presente sul vasto territorio del quartiere Secondigliano o, comunque, ad esso relativo attraverso i suoi esponenti criminali. La definizione "I fantasmi di Secondigliano" è stata utilizzata per la prima volta in un articolo del giornalista Stefano Di Bitonto della testata on line www.internapoli.it e, successivamente, è stato ripreso anche dalla carta stampata locale per indicare la Squadra Investigativa ed Operativa del Commissariato di P.S. Secondigliano. L'espressione giornalistica trae origine dalla definizione stessa data agli operatori del gruppo investigativo dalla criminalità comune locale, ossia "'e fantasmi", a motivo dei numerosi interventi di polizia ed arresti effettuati con modalità operative tali da apparire alla presenza dei delinquenti all'improvviso, procurandone lo spavento e la meraviglia, proprio come dei "fantasmi".
Nel Commissariato di P.S. Secondigliano é presente una stanza dedicata all'ascolto delle donne e dei minori vittime di violenza e per l'accoglienza di bambini, dedicata alla memoria dell'Assistente della Polizia di Stato Lino Apicella, ucciso da una banda di rapinatori di etnia rom il 27 aprile 2020 a calata Capodichino: la stanza è infatti denominata La Stanza di Lino.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Il quartiere Secondigliano è servito dall'omonima uscita della Tangenziale di Napoli. Asse principale del quartiere è il corso Secondigliano (già parte della SS 7 bis) che collega piazza Giuseppe Di Vittorio con l'hinterland. Tale arteria, fra il 1882 e il 1959, ospitava i binari della tranvia Napoli-Aversa/Giugliano, gestita a cura della Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP). La località era inoltre servita, tra il 1907 e il 1960 da un apposito capolinea delle cosiddette tranvie di Capodimonte, e tra il 1913 e il 1976 dall'omonima stazione della ferrovia Alifana bassa.[13]
Il trasporto pubblico è fornito dall'ANM per i collegamenti urbani, suburbani e interurbani.
Al 2024, sono in costruzione le stazioni Regina Margherita, Secondigliano e Di Vittorio della linea 1 della metropolitana di Napoli, le quali serviranno il Corso Secondigliano, Piazza Di Vittorio (meglio conosciuta come Piazza Capodichino) e l'Aeroporto Internazionale di Napoli.
Sport
[modifica | modifica wikitesto]A Secondigliano ci sono diversi campi di calcio adibiti per partite dilettantistiche:
- il campo e scuola calcio dell'"Oasi del bimbo", villa comunale del quartiere dal 1990, sita in corso Secondigliano con annesso parco giochi per bambini.
- il campo "Gaetano Scirea" che si trova nei pressi del Corso Secondigliano;
- il campo "FootBall Club" che si trova nei pressi del Corso Secondigliano;
- il campo "Mariolina Stornaiuolo" che si trova sulla Circumvallazione Esterna, costruito nel 1969;
- il campo "Ottorino Barassi" che si trova nel cuore di Secondigliano, in Via Cupa dell'Arco;
- il campo "La Cantera Secondigliano" che si trova nei pressi del quadrivio;
- il campo "Nereo Rocco", uno dei più antichi, fondato nel 1978 da Bruno Marasco allenatore poi successivamente presidente della scuola calcio.
- Piscina Comunale attualmente in fase di restauro *
Inoltre il quartiere possiede un'ottima tradizione della pallacanestro. Il Centro Sportivo Secondigliano milita nella serie C Silver regionale, Il C.S.S gioca le partite al Palacino, trovandosi a Via detta Scippa. A maggio 2022 l'Under 19, vince il campionato Regionale Serie C Silver, giocata al PalaBarbuto.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ R.D.L. 3 giugno 1926, n. 1002
- ^ REGIO DECRETO-LEGGE 3 giugno 1926, n. 1002, su Normattiva. URL consultato il 14 febbraio 2024.
- ^ Secondigliano e la sua storia, su silvanagiusto.it. URL consultato il 16 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2009).
- ^ Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, Presso V. Manfredi, 1º gennaio 1802. URL consultato il 3 giugno 2016.
- ^ Ricerca_storica, su web.tiscali.it. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ (AR) Marino Niola, Anime: Il purgatorio a Napoli, Mimesis, 7 aprile 2022, ISBN 978-88-5519-656-7. URL consultato il 4 dicembre 2022.
- ^ Touring club italiano, Napoli e dintorni, Touring Editore, 2001, ISBN 978-88-365-1954-5. URL consultato il 4 dicembre 2022.
- ^ La Storia Zanetti, su www.zanetti-spa.it. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ mbergamaschi, Gli imprenditori italiani di un secolo fa - L'Opinione di Paolo Dalcò, su Food, 11 luglio 2020. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ Parrocchia Sant'Antonio di Padova Secondigliano: PRIMI CENNI STORICI SULLA PARROCCHIA, su Parrocchia Sant'Antonio di Padova Secondigliano. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ Facoltà di Architettura di Valle Giulia - Scomparsa del professore emerito Piero Maria Lugli., su w2.architetturavallegiulia.it. URL consultato il 4 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2012).
- ^ Dalla pagina Facebook dell'Assoziazione
- ^ Lestradeferrate.it - L'Alifana bassa - Stazione di Secondigliano, su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 28 novembre 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Secondigliano
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Secondigliano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Secondigliano, su sapere.it, De Agostini.