Palazzo di Nocera | |
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La facciata del palazzo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Napoli |
Indirizzo | corso Secondigliano |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | XIX secolo |
Uso | residenziale, commerciale |
Realizzazione | |
Committente | Conti di Nocera |
Il Palazzo di Nocera è uno dei maggiori edifici di rappresentanza partenopei del XIX secolo. Già residenza dei Conti di Nocera e sede della BPS, la prima banca popolare del Mezzogiorno, costituisce uno dei più antichi esempi napoletani di architettura neoclassica ottocentesca[1][2][3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Alla crescita economica di Secondigliano nel XIX secolo, dovuta soprattutto alla presenza di numerosi opifici in concomitanza alla Seconda rivoluzione industriale, conseguì una significativa espansione edilizia lungo il corso Napoli, poi denominato corso Umberto I ed infine corso Secondigliano, favorendo l'edificazione di pregevoli palazzi neoclassici e neorinascimentali, con giardini, statue e fontane. Primo fra tutti gli edifici del periodo umbertino ad essere inaugurato fu il Palazzo di Nocera, seguito dal Palazzo Argenta, dal Palazzo Capasso-Visconti, dalla Villa Alfieri (già Villa Capasso) e dai Palazzi dei baroni Carbonelli di Letino, costruiti nel ventennio tra il 1880 ed il 1900[1][3].
Sorto nel 1870 per volere dei Conti di Nocera ad uso residenziale, dal 1883 fu la sede della Banca Popolare di Secondigliano, istituto di credito fondato ed amministrato per tre generazioni dalla famiglia[4][5][6][7]. A seguito della fusione con la Banca di Credito Popolare avvenuta nel 1971, l'allora sede dell'azienda divenne una filiale di quest'ultima banca[8][9][10].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il prospetto, scandito dalle aperture delle quattordici finestre decorate con stucchi, s'innalza per cinque livelli compresa la base. Quest’ultima presenta un basamento monocromo in bugnato, che funge da motivo ornamentale altresì per il portale monumentale, sormontato dal balcone centrale del secondo piano. Il primo, secondo e terzo livello dell'edificio sono delimitati da cornici marcapiano e recano finestre con balconi adornate da timpani quadrangolari. La struttura, inoltre, è contrassegnata da quattro lesene, poste ciascuna in corrispondenza dei quattro angoli del palazzo, le quali dal basamento giungono sino al cornicione neorinascimentale con ampie mensole e modanature, sopra il quale è stato eretto l'ultimo piano[1].
Il cortile interno, decorato da due marmorei pozzi laterali, è attiguo alle due rampe della scala ad ali di falco in piperno, ispirata al Palazzo Sanfelice. Lo spazio aperto è a pianta ottagonale[11][1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Sergio Attanasio, I palazzi di Napoli - Architetture ed interni dal Rinascimento al Neoclassico.
- ^ Donatella Mazzoleni, Mark E. Smith e Ugo Carughi, Palazzi di Napoli, Venezia, Arsenale Editrice, 2007, ISBN 978-88-7743-269-8.
- ^ a b Parrocchia Sant'Antonio di Padova Secondigliano: PRIMI CENNI STORICI SULLA PARROCCHIA, su Parrocchia Sant'Antonio di Padova Secondigliano. URL consultato il 27 novembre 2023.
- ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1888. URL consultato il 27 novembre 2023.
- ^ Italia : Ministero di agricoltura, industria e commercio : Divisione industria, commercio e credito, Bollettino ufficiale delle società per azioni, Tipografia eredi Botta, 1891. URL consultato il 27 novembre 2023.
- ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1896. URL consultato il 27 novembre 2023.
- ^ Italia, Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, s.n.!, 1921. URL consultato il 27 novembre 2023.
- ^ Italy Parlamento Camera dei deputati, Discussioni ..., Tip. della Camera dei deputati, 1969. URL consultato il 27 novembre 2023.
- ^ Storia, su Banca Credito Popolare. URL consultato il 27 novembre 2023.
- ^ Secondigliano, su Banca Credito Popolare. URL consultato il 27 novembre 2023.
- ^ De Fusco, Il floreale a Napoli.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Attanasio, I palazzi di Napoli - Architetture ed interni dal Rinascimento al Neoclassico, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1999, ISBN 88-8114-853-6.
- Sergio Stenti e Vito Cappiello (a cura di), NapoliGuida e dintorni. Itinerari di architettura moderna, Napoli, Clean, 2009, ISBN 978-88-8497-104-3.
- Donatella Mazzoleni, Mark E. Smith e Ugo Carughi, Palazzi di Napoli, Venezia, Arsenale Editrice, 2007, ISBN 978-88-7743-269-8.
- Renato De Fusco, Il floreale a Napoli, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1989, ISBN 88-7104-528-9.
- Francesco Domenico Moccia, NapoliGuida. Tra luoghi e monumenti della città storica, a cura di Dante Caporali, Napoli, Clean, 2001, ISBN 88-86701-87-X.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo di Nocera