Banca Popolare di Secondigliano | |
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Un'azione del 1886 | |
Stato | Italia |
Forma societaria | Banca popolare |
Fondazione | 1883 a Secondigliano |
Fondata da | Luigi di Nocera |
Chiusura | 1971 Fusione |
Persone chiave |
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Settore | Bancario |
Prodotti | servizi bancari |
La Banca Popolare di Secondigliano è stato un istituto di credito campano fondato nel 1883 dal conte Luigi di Nocera. Prima banca popolare del Mezzogiorno, diede impulso all’economia della città metropolitana di Napoli, prestando denaro a privati e comuni, contestualmente al Risanamento e ai processi di intensificazione residenziale avvenuti nel secondo dopoguerra in Napoli[1][2][3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tra i più antichi istituti di credito popolari italiani, amministrata per tre generazioni dalla famiglia di Nocera[3][4][5], la Banca Popolare di Secondigliano ebbe sede nell'omonimo comune, allora importante polo industriale. Fondata il 30 giugno 1883 dal conte Luigi di Nocera, industriale tessile e sindaco di Secondigliano, per atto rogato dal notaio Francesco Mele[6], essa diede impulso all’economia napoletana e contribuì alla realizzazione di significative opere pubbliche quali acquedotti, come l’estensione della rete dell’acquedotto del Serino, nosocomi, scuole, edifici pubblici e nuove strade, in concomitanza allo sviluppo urbano partenopeo di fine Ottocento, parzialmente dettato dal Risanamento, periodo nel quale sorsero alcune delle principali arterie stradali della città, come il corso Umberto I[7][8]. Lo statuto, suddiviso in 101 articoli, fu poi revisionato e adattato alle esigenze sopraggiunte nel 1946 e nel 1962. A testimonianza dell’impegno nel contrasto all’usura, nel testo originario si legge[9][10]:
«Preferendo mai sempre il servizio de' prestiti sopra i pegni, di cui la cittadinanza meno agiata, ha tanto bisogno per distruggere l'usura»
Sotto la presidenza della famiglia Improta con il gr. uff. Antonio, la banca si fuse con la Banca di Credito Popolare nel 1971.[11][12][13][14][15]
Presidenti
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito l’elenco in ordine cronologico dei presidenti dell’istituto di credito:
- Conte comm. Luigi di Nocera.
- Conte cav. Alfonso Cosmo di Nocera.
- Conte cav. Damiano di Nocera.
- Comm. avv. Cosmo Barbato[16], sindaco di Secondigliano ed industriale alla guida dei pastifici Barbato, tra i maggiori in Italia[17].
- Gr. uff. Antonio Improta, erede dell'omonima famiglia.
Sedi
[modifica | modifica wikitesto]Palazzo di Nocera
[modifica | modifica wikitesto]Contestualmente all’espansione edilizia partenopea del XIX, sorsero sull’allora corso Napoli pregevoli palazzi neoclassici e neorinascimentali, con giardini, statue e fontane. Primo fra tutti fu il Palazzo di Nocera, seguito dal Palazzo Argenta, dal Palazzo Capasso-Visconti, dalla Villa Alfieri (già Villa Capasso) e dai Palazzi dei baroni Carbonelli di Letino, edificati nel ventennio tra il 1880 ed il 1900.
Costruito nel 1870, il Palazzo di Nocera, inizialmente residenza dei Conti di Nocera, divenne sede della Banca Popolare di Secondigliano, fondata ed amministrata dalla famiglia nobile. Dopo la fusione della banca con il Credito Popolare di Torre del Greco nel 1971, il palazzo è stato acquisito da quest'ultimo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Atti Parlamentari (PDF), su legislature.camera.it.
- ^ ELENCO DELLE BANCHE DOCUMENTATE NEL FONDO BANCA D’ITALIA - SOTTOFONDO VIGILANZA (1926-1961) (PDF), su bancaditalia.it.
- ^ a b Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1884. URL consultato il 10 febbraio 2024.
- ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1896. URL consultato il 10 febbraio 2024.
- ^ Italia, Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, s.n.!, 1921. URL consultato il 10 febbraio 2024.
- ^ Nello Ronga, I Comuni a nord di Napoli dall'Unità d'Italia alla Repubblica (1860-1946), Istituto di Studi Atellani, 2020. URL consultato il 31 gennaio 2024.
- ^ periferiamo, Secondiglianesi. Luigi Di Nocera, il sindaco delle grandi opere pubbliche, su Periferiamonews, 4 dicembre 2020. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ [file:///C:/Users/acer/Downloads/Deliberazioni_Consiglio_Comunale_di_Secondigliano%20(16).pdf Deliberazioni Consiglio Comunale di Secondigliano.xls] (PDF).
- ^ Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia e Fondazione Giulio Pastore, Per una storia del sindacalismo cattolico nel Mezzogiorno: scritti in ricordo di Luigi Izzo, Editoriale scientifica, 1999, ISBN 978-88-87293-17-3. URL consultato il 10 febbraio 2024.
- ^ Atti parlamentari (PDF), su legislature.camera.it.
- ^ Italia : Ministero di agricoltura, industria e commercio : Divisione industria, commercio e credito, Bollettino ufficiale delle società per azioni, Tipografia eredi Botta. URL consultato il 13 maggio 2023.
- ^ Annuario delle banche e banchieri d'Italia, 1927. URL consultato il 13 maggio 2023.
- ^ Annuario italiano del capitalista: guida per il portatore di azioni ed obbligazioni di banche e di societa industriali e commerciali italiane, La stampa commerciale, 1912. URL consultato il 13 maggio 2023.
- ^ Storia, su Banca Credito Popolare. URL consultato il 13 maggio 2023.
- ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto Poligrafico dello Stato, 1888. URL consultato il 3 dicembre 2022.
- ^ Italia, Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, s.n.!. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ mbergamaschi, Gli imprenditori italiani di un secolo fa - L'Opinione di Paolo Dalcò, su Food, 11 luglio 2020. URL consultato il 20 ottobre 2024.