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Boeing XB-38 Flying Fortress
Boeing XB-38 Flying Fortress | |
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Il Boeing XB-38 Flying Fortress a terra. | |
Descrizione | |
Tipo | bombardiere strategico |
Equipaggio | 10 |
Costruttore | Boeing |
Data primo volo | 19 maggio 1943 |
Data entrata in servizio | mai |
Data ritiro dal servizio | 16 giugno 1943 |
Utilizzatore principale | USAAF |
Esemplari | 1 |
Sviluppato dal | Boeing B-17 Flying Fortress |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 22,70 m (74 ft 4 in) |
Apertura alare | 31,60 m (103 ft 10 in) |
Altezza | 5,80 m (19 ft 1 in) |
Superficie alare | 141,9 m2 (1527 ft²) |
Carico alare | 231 kg/m2 (47,2 lb/ft2) |
Peso a vuoto | 24900 kg (54900 lb) |
Peso carico | 28183 kg (62134 lb) |
Peso max al decollo | 29000 kg (64000 lb) |
Propulsione | |
Motore | 4 Allison V-1710-97 |
Potenza | 1425 hp (1063 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 526 km/h (327 mph) |
Velocità di crociera | 364 km/h (226 mph) |
Autonomia | 3100 km (1900 mi) |
Tangenza | 11200 m (36600 ft) |
Armamento | |
Mitragliatrici | 13 Browning M2 da 12,7 mm (.50 in) |
Bombe | fino a 2700 kg (6000 lb) |
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Il Boeing XB-38 Flying Fortress era un bombardiere strategico quadrimotore realizzato dall'azienda statunitense Boeing negli anni quaranta rimasto allo stadio di prototipo.
Derivato direttamente dal B-17 Flying Fortress si distingueva dal suo predecessore principalmente per l'adozione di una diversa tipologia di propulsori, quattro 12 cilindri a V raffreddati a liquido in luogo dei radiali adottati dal progetto originale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1942, venne intrapresa una collaborazione tra la Boeing e la Vega Aircraft Company, una sussidiaria della Lockheed Corporation, intesa a realizzare una variante del bombardiere Boeing B-17 Flying Fortress dotata di migliori prestazioni e che potesse supplire all'eventuale carenza di disponibilità dei motori radiali Wright R-1820, originariamente adottati, nella produzione in serie dello stesso.
L'XB-38 è il risultato di questo progetto realizzato con lo scopo di valutare l'opportunità di equipaggiare i B-17 con gli Allison V-1710, dei 12 cilindri a V raffreddati a liquido dotati di sovralimentazione tramite turbocompressore. Partendo da una cellula di un Flying Fortress il completamento delle modifiche necessitò meno di un anno ed il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 19 maggio 1943.
L'XB-38 dimostrò di essere in grado di raggiungere una velocità leggermente superiore rispetto al B-17, ma dopo solo un paio di voli fu costretto a terra a causa di problemi occorsi agli impianti di scarico dei motori. Una volta risolto il problema le prove continuarono per altri successivi 8 voli fino al 16 giugno dello stesso anno quando, durante l'ultimo volo, il motore numero 3, quello interno sulla semiala destra, accusò problemi di malfunzionamento incendiandosi costringendo l'equipaggio a lanciarsi con il paracadute. L'esemplare rimase distrutto ed il programma di sviluppo cancellato anche a causa della necessità di utilizzare i motori V-1710 su progetti di aerei da caccia tra cui P-38 Lightning, P-39 Airacobra, P-40 Warhawk, P-51A Mustang e P-63 Kingcobra.
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jones, Lloyd S. U.S. Bombers, B-1 1928 to B-1 1980s. Fallbrook, CA: Aero Publishers, 1962, second edition 1974. ISBN 0-8168-9126-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Boeing XB-38 Flying Fortress
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) BOEING-LOCKHEED VEGA XB-38 FLYING FORTRESS, su National Museum of the USAF, http://www.nationalmuseum.af.mil. URL consultato il 13 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
- (EN) Joseph F. Baugher, Vega XB-38, su Joe Baugher's Home Page, http://home.att.net/~jbaugher/, 16 luglio 1999. URL consultato il 13 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2006).
- (EN) Greg Goebel, [2.2] XB-38 / YB-40 ESCORT FORTRESS, su AirVectors, http://www.airvectors.net, 1º giugno 2009. URL consultato il 25 maggio 2009.