1,1,1-tricloroetano
1,1,1-tricloroetano | |
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Nomi alternativi | |
metilcloroformio clorotene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C2H3Cl3 |
Massa molecolare (u) | 133,40 g/mol |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-756-3 |
PubChem | 6278 |
SMILES | CC(Cl)(Cl)Cl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,34 (20 °C) |
Solubilità in acqua | 4,4 g/l (20 °C) |
Temperatura di fusione | −33 °C (240 K) |
Temperatura di ebollizione | 74 °C (347 K) (1013 hPa) |
Indicazioni di sicurezza | |
Limiti di esplosione | 8,0 - 15,5 Vol% |
Temperatura di autoignizione | 490 °C (763 K) |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 315 - 319 - 332 - 420 |
Consigli P | 261 - 273 - 280 - 305+351+338 - 337+313 - 403+233 - 502 [1][2] |
L'1,1,1-tricloroetano o R-140a è un alogenuro alchilico diformula CH3CCl3 scoperto nel 1840 dal chimico francese Henri Victor Regnault. Molto usato nella seconda metà del XX secolo come solvente industriale, prodotto dal 1950 al 1995 e dal 1996 bandito dal Protocollo di Montréal. Fra i nomi commerciali con cui era maggiormente conosciuto si ricordano Genklene (ICI), metilcloroformio, Solvente 111.
A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore dolciastro. È un composto nocivo, pericoloso per l'ambiente.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Prodotto dal cloruro di vinile attraverso due passaggi. Nel primo stadio il cloruro di vinile viene fatto reagire a 250 °C con acido cloridrico in presenza di catalizzatore quali tricloruro di alluminio, ferro (III), cloruro di zinco
Il prodotto ottenuto, l'1,1-dicloroetano reagisce con cloro sotto irraggiamento ultravioletto per dare con rese dall'80 al 90% di 1,1,1-tricloroetano e come sottoprodotto il 1,1,2-tricloroetano.
Il prodotto è purificato per distillazione e l'acido cloridrico ottenuto è riutilizzato nel primo stadio. Una piccola quantità di 1,1,1-tricloroetano si ottiene già dal primo stadio se viene impiegato come catalizzatore ferro (III).
Usi
[modifica | modifica wikitesto]È stato impiegato come solvente per composti organici, molto efficiente in quanto la sua bassa polarità permette di sciogliere moltissimi composti senza però miscelarsi con i solventi apolari, permettendo in questo modo di funzionare da solvente selettivo ed estrattore.
Nell'industria metalmeccanica ha trovato impiego come pulitore e sgrassante, anche nel rimuovere residui di PVC da metalli quali argento e rame.
Nell'industria elettronica come solvente fotoresistente. Nell'industria delle vernici, degli inchiostri, delle colle e degli adesivi come solvente.
Nell'industria fotografica e della cinematografia come solvente per pulizia e restauro di pellicole fotografiche.
Nell'industria della cancelleria come solvente per correttori universali come ad esempio il Bianchetto.
Come propellente per aerosol.
Tossicità
[modifica | modifica wikitesto]Bandito dal Protocollo di Montréal in quanto come solvente organico clorurato ritenuto responsabile dell'allargamento del buco dell'ozono, è mortale per insetti e specie dell'ambiente acquatico.
Sull'uomo agisce colpendo il sistema nervoso centrale dando sintomi classici dell'intossicazione quali vomito, confusione mentale, incoscienza e nei casi più gravi procurando la morte. Sospetto teratogeno.
Cloroetani
[modifica | modifica wikitesto]Riportiamo i 6 cloroetani e i 3 isomeri di struttura
- Cloroetano
- 1,1-dicloroetano
- 1,2-dicloroetano (isomero)
- 1,1,1-tricloroetano
- 1,1,2-tricloroetano (isomero)
- 1,1,1,2-tetracloroetano
- 1,1,2,2-tetracloroetano (isomero)
- Pentacloroetano
- Esacloroetano
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ scheda dell'1,1,1-tricloroetano su IFA-GESTIS
- ^ Smaltire presso impianti di trattamento autorizzati.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 1,1,1-tricloroetano
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