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Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Calvizzano)
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Calvizzano) | |
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Facciata della chiesa | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Calvizzano |
Indirizzo | Via Conte Mirabelli, 38 |
Religione | Cattolica di rito romano |
Titolare | Santa Maria delle Grazie |
Diocesi | Diocesi di Napoli |
Consacrazione | 1596 |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | 1580 |
Completamento | 1608 |
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è un luogo di culto di Calvizzano, sito lungo via Conte Mirabelli. Al suo interno è ospitata la Parrocchia di San Giacomo Apostolo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa, cinquecentesca, sorse nello stesso luogo dove sorgeva l'antica chiesetta di Santa Maria Annunziata, al centro del paese: essendo questo edificio più antico abbastanza piccolo e non rispondendo più alle esigenze dei fedeli, nel 1550 l'arcivescovo di Napoli Mario Carafa autorizzò l'Universitas Calvizzani ad abbatterla e a costruire nello stesso luogo una nuova chiesa, intitolata a Santa Maria delle Grazie.
La costruzione della nuova chiesa fu iniziata nel 1580; l'edificio fu benedetto nel 1596 e terminato nel 1608 (anche se per il completamento della sagrestia fu necessario aspettare fino al 1746). Fu una chiesa laicale in quanto venivano eletti 25 governatori laici che si interessavano dello stabile, del culto e di tutto ciò che occorreva (l'amministrazione laicale fu abolita nel 1972). Gli oneri venivano soddisfatti grazie alle elemosine.
Dal 1809 è sede della parrocchia di San Giacomo Apostolo Maggiore, trasferitasi qui definitivamente in seguito all'abbandono e alla rovina della chiesa di San Giacomo.[1]
Il 15 febbraio 2015 è stato inaugurato il museo parrocchiale (intitolato a Cristofaro Agliata, politico e storico locale) con la benedizione del vescovo ausiliare di Napoli Salvatore Angerami: esso custodisce ed espone ex voto, calici ed ostensori in argento e oro, datati a partire dal Cinquecento, abiti liturgici ricamati in oro) e l'archivio storico.
Architettura e opere
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa presenta una pianta a croce latina a navata unica, lungo la quale si sviluppano un totale di sei cappelle divise per i due lati. Possiede una maestosa cupola, probabilmente disegnata e costruita dall'architetto e scultore napoletano Domenico Antonio Vaccaro, al quale certamente è da attribuire la decorazione a stucco.
Nella chiesa si conservano inoltre i dipinti e le tele di Nicola Vaccaro[2][3], che ha dipinto i tre grandi quadri che adornano la cupola e le cappelle ad essa laterali, e quelle del Domenichino, a cui sono attribuite le tele presenti nelle cappelle minori lungo la navata centrale.
Il soffitto ligneo dorato risale al XVII secolo, precedentemente vi erano solo travi a vista. Esso presenta al suo centro una rappresentazione dell'Assunzione di Maria, opera eseguita nel 1676 dall'artista Andrea Malinconico[4], ai lati invece presenta altri otto quadri, probabilmente rappresentazione delle virtù cardinali, in chiaro stile barocco; il tutto adornato da festoni floreali. Negli angoli del soffitto vi è la rappresentazione dello stemma dei Visconti, consistente in una vipera tortuosa che ingoia un bambino. Le due entrate laterali, con ballatoi e parapetti in piperno furono creati nel 1605, mentre l'entrata centrale fu costruita solo in un secondo momento.
Inizialmente presentava un finestrone centrale sulla facciata, ma nel 1684 fu inserito l'organo a canne e fu murato. La pavimentazione, prima in terra battuta, fu sostituita dal 1744 con mattoni rivestiti a disegno e, dopo l'Unità d'Italia, fu ricoperto di marmo.
È presente anche un piccolo busto dedicato a San Giuseppe Moscati: quando era in vita, venne diverse volte a Calvizzano e fu frequentatore della Chiesa. Il busto fu donato dalla famiglia Morra (che diede anche un sindaco alla città), che lo ospitava.[5]
Il Campanile ha una base quadrata di 7 metri, con una bordura di piperno e quattro colonnini, sempre di piperno, prelevati dalla facciata della Chiesa per decorarla. Alto 45 metri, ha la cuspide poggiante su un globo di rame. L’intero edificio fu ipotizzato di tre piani, con tre campane e con l’orologio a 6 ore (successivamente si aggiunse un orologio moderno). Nel 1833 fu aggiunta la campana per i quarti d’ora. Il quarto piano, realizzato in un secondo momento, fu completato e chiuso da un cupolino con abbellimento in riggiole napoletane policrome e patinate (dal 1967 non più presenti e sostituite da asfalto verde).
Il Campanile della Chiesa andò in parte danneggiato nella notte della Vigilia di Natale del 1696, a causa di un incendio. Pur in modo ridotto, esso fu mantenuto in uso, ma si decise di abbatterlo nel 1712. Nel 1713 si avviarono i lavori per l’edificazione di un nuovo campanile, cioè quello attuale. Nell’estate del 1943, un contingente dell’esercito nazista, nella confusione degli eventi successivi all’armistizio, fece esplodere alcuni colpi di mortaio in direzione della torre campanaria. Nel 1962 e nel 1967 fu parzialmente danneggiato da fulmini, ma fu ristrutturato e dotato di parafulmini.
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Chiesa di San Pietro (Calvizzano)
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa di San Pietro è una chiesa di Calvizzano, presente nella frazione e nella via omonima del paese.
Chiesa di San Pietro (Calvizzano) | |
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Ingresso della chiesa | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Calvizzano |
Indirizzo | Via San Pietro |
Religione | Cattolica di rito romano |
Titolare | Pietro |
Diocesi | Diocesi di Napoli |
Consacrazione | antecedente al 1336 |
Inizio costruzione | 1656 |
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa sorge a poco più di un km dal centro di Calvizzano e fu eretta prima del 1336, come ci testimonia un documento custodito nella Biblioteca apostolica vaticana. Il nome della chiesa, che dà nome all'intera frazione di Calvizzano, secondo diversi storici locali deriva dalla via Antica Consolare Campana, da cui si staccava una deviazione lungo la quale si formò il primo centro abitativo che è l'attuale paese, ed è ricordata storicamente per il passaggio di San Pietro da Napoli a Roma.
L'attuale chiesa risale al 1656, anno della peste che colpì anche Calvizzano: i fedeli avevano infatti lasciato l'abitato e si erano spostati in aperta campagna, dove chiesero al santo protezione dal morbo. Scampato il pericolo, con le loro offerte, i devoti ampliarono e abbellirono la vecchia chiesetta incorporandovi l'originaria abside.[6] Nel 1955, su sollecitazione del cardinale Marcello Mimmi, fu sostituito il fatiscente soffitto ligneo, sostituito da uno intonacato, e la pavimentazione, sostituendo quella di pietra con delle mattonelle. Un'altra ristrutturazione avvenne nel 1971, quando la chiesa fu dotata dell'impianto elettrico, l'altare fu posto a favore dei fedeli astanti e venne intonacata con delle granigliate.[7]
Architettura e opere
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa è a navata unica. Al suo interno, presenta immagini votive dedicate a San Pietro (raffigurato con le chiavi del Paradiso), alla Madonna delle Grazie e a San Paolo. Nel 1990, fu effettuata un'analisi infrarossi dell'abside, scoprendo l'esistenza sotto le attuali immagini dipinte sull'abside un affresco, rappresentante la Madonna col bambino e con San Pietro e San Paolo ai lati.[7] Sono presenti anche due epigrafi dedicati ai fanciulli e alle sorelle morti "CONDITORIUM INFANTIUM" (cioè durante l'infanzia).
La chiesa presentava un cimitero sottostante, chiuso con la ristrutturazione del 1971 per volontà del parroco locale (ai sepolti furono dedicati gli epigrafi). Presentava anche dei locali adiacenti, tra cui "la casetta dell'Eremita Fra Massimo", che ospitava anziani e bisognosi (abbandonata nel 1971); ma furono abbandonati e demoliti con gli anni perché fatiscenti e inagibili.[7]
Voci correlate
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Chiesa dell'Assunta e di San Ciro Martire
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa dell'Assunta e di San Ciro Martire (Calvizzano) | |
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Ingresso della chiesa | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Calvizzano |
Indirizzo | Via Conte Mirabelli, 35 |
Religione | Cattolica di rito romano |
Titolare | Madonna Assunta e San Ciro martire |
Diocesi | Diocesi di Napoli |
Consacrazione | 1703 |
Inizio costruzione | 1701 |
La Chiesa dell'Assunta e di San Ciro Martire è un edificio religioso di Calvizzano, presente lungo la via Conte Mirabelli, di fronte la chiesa di Santa Maria delle Grazie e a costeggiare l'attuale Piazza Umberto I.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio fu fatto erigere dalla Congrega dell'Assunta nel 1701, per dotarsi di un luogo di culto personale dove svolgere i propri riti religiosi, a seguito della distruzione della cappella, costruita nel 1620 nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in cui svolgevano i propri riti, a causa di un incendio nel 1696. Fu benedetta il 21 ottobre 1703.[8]
Il 17 agosto 1813 l'altare della chiesa ebbe tramite bolla papale il titolo di "privilegiato perpetuo"; fu poi ristrutturata esternamente nel 1818, anno in cui i Confratelli fecero apporre sull'ingresso una lastra di marmo con le seguenti parole:
«EXTRUCTA JAM PRIMUM ÆDE VIRGINI IN CŒLUM ASSUMPTÆ SACRA AD ECCLESIAM SANCTÆ MARIÆ OMNIUM GRATIARUM SUB ANNO MDCXX QUA DEINDE PER IGNEM DISJECTA IN PERVIGILIO DOMINICÆ NATIVITATIS MDCXCVI NOVAM DENIQUE HIC ANNO MDCCCXVIII IN MELIOREM FORMAM REDIGERE STUDUERUNT.»
«Edificata un tempo una cappella dedicata a Maria Vergine Assunta in cielo presso la Chiesa Di Maria Santissima Di Tutte Le Grazie intorno all'anno 1620 ed essendo essa andata distrutta a seguito di un incendio nel giorno della vigilia della natività del Signore dell'anno 1696, i Confratelli (della congrega) decisero di edificare qui una nuova cappella a proprie spese nel 1701 e si impegnarono a renderla più bella nell'aspetto esteriore nell'anno 1818.»
La Congrega dell'Assunta è stata dichiarata sciolta il 3 maggio 2004 e la chiesa è passata nelle mani della Parrocchia di San Giacomo Apostolo.[9] Attualmente è in fase di abbandono: è stata utilizzata per riti religiosi solo in qualche occasione particolare; risultando in condizioni carenti. È tutelata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali dal 1997.[10]
Architettura e opere
[modifica | modifica wikitesto]La facciata presenta, a incorniciare l'unico ingresso centrale, scolpite delle file di colonne ioniche, prospetticamente poste a rilievo come se volessero rappresentare le colonne di un tempio antico. Su di esse "poggia" il parapetto, su cui affacciano due finestre laterali e un finestrone, centrale, con una rappresentazione religiosa. Al di sopra di esso, infine, vi è un ulteriore finestra a occhio, posta nella parte frontale del tetto spiovente.
È costituita da una sola navata, con l'abside in fondo al lungo locale. La pavimentazione originariamente era in cotto rosso e Inizialmente presentava l'altare in pietra posto in modo tale che la messa fosse svolta dal sacerdote dando spalle ai fedeli; poi nel 1886 fu abbellito l'antico altare con nuovi marmi e staccato dal muro, il pavimento fu ricoperto di mattonelle marmorizzate ed eliminata la balaustra marmorea che separava l'area dei fedeli da quella dei Confratelli.[8] Negli anni settanta del XX secolo, per permettere le funzioni più moderne (in antichità venivano svolte dai prelati alle spalle dei fedeli e non frontalmente), fu costruito un secondo altare frontale.
Sempre negli anni 70', sulla parete sovrastante l'antico altare fu creata una nicchia per ospitare l'immagine di Maria Assunta in cielo, avente ai piedi piccoli angeli a sostenerla. Lungo la navata centrale, per molto tempo, ci fu unicamente una nicchia, poco discosta dall'altezza della balaustra, sul lato sinistro, ed accoglieva la statua di San Ciro Martire (da cui prende nome attualmente la chiesa). Ai lati dell'immagine di Maria Assunta, vi sono due edicole lignee, che ospitano le statue di Sant'Antonio da Padova e San Giuseppe.
Le pareti presentano immagini devozionali, legate a tradizioni locali (i quattro Evangelisti, San Giacomo Apostolo, San Gennaro, San Michele Arcangelo, San Raffaele Arcangelo). Ai due lati del portone d'ingresso campeggiano le icone di San Vincenzo Ferreri e Santa Teresa del Bambin Gesù. Sull'arco sovrastante l'altare storico, c'è una scritta centrale, che indica l'ultimo restauro, avvenuto nel 1989, e il pittore che se ne occupò (Salvatore Alfè). Un piccolo Coro, realizzato in legno, è posto sul portone d'ingresso e, da esso, l'organista accompagnava le funzioni. Accanto all'ingresso, un piccolo ambiente consente ancora oggi di suonare le campane, allocate in una ridottissima torre campanaria. Vi era presente anche un pulpito in legno, a cui vi si accedeva da una scala a chiocciola esterna; ma fu rimosso con le strutturazioni del XX secolo perchè non era più utile.
Voci correlate
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Sindaci di Calvizzano
[modifica | modifica wikitesto]Sindaco di Calvizzano | |
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Edificio del municipio. Sulla facciata, un murale dedicato a Francesco Caracciolo, a opera di Ivano Felaco. | |
Stato | Italia |
In carica | Giacomo Pirozzi (Lista civica di centrodestra) |
da | 21 Settembre 2020 |
Eletto da | Cittadini di Calvizzano |
Ultima elezione | 20-21 Settembre 2020 |
Prossima elezione | 2026 |
Durata mandato | 5 anni |
Indirizzo | Largo Caracciolo, 1 |
Sito web | www.comune.calvizzano.na.it |
Di seguito, la lista dei sindaci del comune di Calvizzano, che si sono susseguiti dall'abolizione dei feudi del 1806 nel Regno di Napoli a opera di Gioacchino Murat.
Regno delle Due Sicilie (1806-1860)
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1806, con l'abolizione dei feudi, l'amministrazione comunale fu ceduta a un Decurionato, capeggiato da un Sindaco.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
settembre 1806 | aprile 1807 | Gennaro Parola | - | Sindaco | [11] |
maggio 1807 | novembre 1807 | Carlo Visconti | - | Sindaco | [11] |
dicembre 1807 | aprile 1808 | Antonio D'Errico | - | Sindaco | [11] |
maggio 1808 | dicembre 1808 | Castrese Giordano | - | Sindaco | [11] |
gennaio 1809 | giugno 1810 | Luigi Visconti | - | Sindaco | [11] |
luglio 1810 | febbraio 1811 | Nicola Cavallo | - | Sindaco | [11] |
marzo 1811 | giugno 1811 | Ignazio Di Donato | - | Sindaco | [11] |
luglio 1811 | dicembre 1811 | Gennaro Carandente | - | Sindaco | [11] |
gennaio 1812 | gennaio 1815 | Domenico Mirabelli | - | Sindaco | [11] |
gennaio 1815 | febbraio 1821 | Antonio D'Errico | - | Sindaco | [11] |
marzo 1821 | marzo 1821 | Antonio Di Donato | - | Sindaco | [11] |
aprile 1821 | giugno 1821 | Antonio D'Errico | - | Sindaco | [11] |
luglio 1821 | marzo 1827 | Pasquale Cavallo | - | Sindaco | [11] |
aprile 1827 | febbraio 1833 | Nunzio Taglialatela | - | Sindaco | [11] |
febbraio 1833 | ottobre 1839 | Domenico Mirabelli | - | Sindaco | [11] |
novembre 1839 | dicembre 1844 | Nunzio Taglialatela | - | Sindaco | [11] |
gennaio 1845 | settembre 1851 | Annibale Mirabelli | - | Sindaco | [11] |
ottobre 1851 | dicembre 1859 | Giulio Visconti | - | Sindaco | [11] |
gennaio 1860 | agosto 1860 | Francesco Di Donato | - | Sindaco | [11] |
agosto 1860 | settembre 1861 | Luigi Ruggiero | - | Sindaco | [11] |
Regno d'Italia (1861-1946)
[modifica | modifica wikitesto]Con l'Unità d'Italia, il Decurionato fu sostituito dal Consiglio Comunale.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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settembre 1861 | maggio 1863 | Giulio Visconti | - | Sindaco | [11] |
maggio 1863 | maggio 1864 | Antonio D'Errico | - | Sindaco | [11] |
maggio 1864 | aprile 1865 | Ovidio Cavallo | - | Sindaco | [11] |
dicembre 1865 | dicembre 1866 | Girolamo Cavallo | - | Sindaco | [11] |
gennaio 1867 | ottobre 1873 | Antonio Di Donato | - | Sindaco | [11] |
giugno 1874 | giugno 1874 | Vito Potenzieri | - | Sindaco | [11] |
ottobre 1874 | luglio 1896 | Annibale Mirabelli | - | Sindaco | [11] |
settembre 1896 | marzo 1899 | Gennaro Mirabelli | - | Sindaco | [11] |
aprile 1899 | agosto 1902 | Antonio Machina | - | Sindaco | [11] |
settembre 1902 | luglio 1916 | Alfredo Di Donato | - | Sindaco | [11] |
luglio 1916 | marzo 1920 | Umberto Castaldi | - | Sindaco | [11] |
aprile 1920 | ottobre 1923 | Luigi Ruggiero | - | Sindaco | [11] |
ottobre 1923 | luglio 1924 | Alfredo Di Donato | - | Sindaco | [11] |
luglio 1924 | aprile 1926 | Umberto Castaldi | - | Sindaco | [11] |
Periodo fascista
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
aprile 1926 | febbraio 1929 | Umberto Castaldi | PNF | Podestà | [11] |
febbraio 1929 | giugno 1938 | Domenico Mirabelli | PNF | Podestà | [11] |
giugno 1938 | dicembre 1943 | Alfredo Revenaz | PNF | Podestà | [1] Nonno del sindaco repubblicano omonimo |
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1944 | 1944 | Luigi Ruggiero | - | Sindaco | Nominato dal prefetto[1] |
1944 | 11 settembre 1945 | Alfonso Ruggiero | - | Sindaco | [1] |
11 settembre 1945 | 5 novembre 1946 | Manlio Vadi | Commissario | [1] |
Repubblica italiana (dal 1946)
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2017, il Comune è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche.[12]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
6 novembre 1946 | giugno 1952 | Vincenzo Carandante | - | Sindaco | [1] |
1952 | 1955 | Gaetano Morra | Lista Civica (ex-DC) |
Sindaco | |
1955 | 1956 | Arturo Grasso | - | Sindaco | |
1956 | 1964 | Antonio Sabatino | Lista Civica (ex-DC) |
Sindaco | Eletto per due consiliature |
1964 | 1973 | Alfredo Revenaz | Lista Civica "La Campana" (ex-DC) |
Sindaco | Eletto per due consiliature. Nella seconda consiliatura vi è stato consigliere comunale Giulio Di Donato |
1973 | 1975 | Giuseppe Giordano | Commissario | ||
4 gennaio 1975 | 5 settembre 1975 | Carlo Di Somma | DC | Sindaco | Dimissionario |
5 settembre 1975 | 1981 | Celestino Ferraro | DC | Sindaco | [13][14][15] |
1981 | 6 giugno 1982 | Romeo Miraglia Del Giudice | Commissario | ||
6 giugno 1982 | 1986 | Luigi Ricciardiello | PSI | Sindaco | [16] |
1986 | 1987 | Giuseppe Carandente Giarrusso | PCI | Sindaco | Ex sindaco di Marano di Napoli (1975-1976) |
18 luglio 1988 | 23 novembre 1990 | Antonio Ruggiero | PSI | Sindaco | [17] |
23 novembre 1990 | 8 aprile 1991 | Antonio Migliaccio | PCI | Sindaco | [17] |
15 aprile 1991 | 2 maggio 1992 | Luigi Ricciardiello | PSI | Sindaco | [17] |
1º luglio 1992 | 7 giugno 1993 | Giuseppe Salatiello | DC | Sindaco | [17] |
7 giugno 1993 | 28 aprile 1997 | Giuseppe Salatiello | DC | Sindaco | [17] |
28 aprile 1997 | 14 maggio 2001 | Giuseppe Salatiello | Lista Civica (CDX) |
Sindaco | [17] |
14 maggio 2001 | 24 febbraio 2003 | Mario Morra | Lista civica "Insieme per cambiare" (Centro) |
Sindaco | [17] Figlio di Gaetano Morra |
24 febbraio 2003 | 27 maggio 2003 | Maria Elena Stasi | - | Commissario straordinario |
[18] |
27 maggio 2003 | 15 aprile 2008 | Giacomo Pirozzi | Lista Civica (FI) |
Sindaco | [17] |
15 aprile 2008 | 30 ottobre 2012 | Giuseppe Granata | Lista Civica (PD) |
Sindaco | [17] |
30 ottobre 2012 | 23 novembre 2012 | Ornella Vosa | - | Commissario prefettizio |
[17] |
23 novembre 2012 | 28 maggio 2013 | Ornella Vosa | - | Commissario straordinario |
[17] |
28 maggio 2013 | 26 luglio 2017 | Giuseppe Salatiello | Lista Civica "Per Calvizzano" (CDX) |
Sindaco | Deceduto[19] |
26 luglio 2017 | 17 aprile 2018 | Lorenzo Grasso | Lista Civica "Per Calvizzano" (CDX) |
Sindaco facente funzioni |
Scioglimento del consiglio comunale[20][21] |
17 aprile 2018 | 21 settembre 2020 | Luca Rotondi[22], Gerardo Quaranta, Francesco Prencipe |
Commissari straordinari |
[17] | |
21 settembre 2020 | in carica | Giacomo Pirozzi | Lista civica "Calvizzano Riparte" (CDX) |
Sindaco | [17] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Luigi Di Maro, Calvizzano ieri e oggi, sprazzi di storia, Comune di Calvizzano, 1988.
- ^ Izzo Mariaclaudia, Nicola Vaccaro (1640 - 1709):un artista a Napoli tra Barocco e Arcadia, Todi, Tau, 2009, pp. 21, 196-197, ISBN 978-88-6244-082-0.
- ^ A tutt'oggi la chiesa conserva il documento originale del contratto, stipulato il 9 gennaio 1689 dal notaio Paolo Guarrelli, tra il pittore ed i governatori della chiesa.
- ^ Izzo Mariaclaudia, Un'Assunta di Andrea Malinconico a Calvizzano, in Napoli Nobilissima: rivista di tipografia e arte napoletana, volume 4, n. 5, Arte tipografica, 2003, pp. 21-26.
- ^ Galiero Raffaele, Il mio paese: cenni storici, Napoli, Laurenziana, 1972.
- ^ Russo Carla, Chiesa e comunità nella diocesi di Napoli tra Cinque e Settecento, Napoli, Guida, 1984, p. 286.
- ^ a b c Giacomo Di Maria, Una importante scoperta archeologica fa ritrovare a Calvizzano la vera prima Parrocchia degli avi, Centro Studi “Alberto Taglialatela”, Giugliano in Campania, 1992.
- ^ a b Raffaele Galiero, Calvizzano: dalle remote origini al IX anno del Littorio,, Napoli, Tipografia Rocco, 1931.
- ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 18 maggio 2023.
- ^ Congregazione dell'Assunta Calvizzano, 1542 ca - 1885 ca, su catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 3 giugno 2024.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj Raffaele Galiero, Calvizzano: dalle remote origini al IX anno del Littorio, pagine ottenute da CalvizzanoWeb, Tipografia Rocco, 1931, pp. 70-77.
- ^ Fernando Bocchetti, Comune di Calvizzano sciolto per camorra, tre ex amministratori incandidabili. Ecco la sentenza integrale, su TERRANOSTRA | NEWS, 14 dicembre 2018. URL consultato il 16 maggio 2023.
- ^ L'Unità - 25 Maggio 1976, pag.21 (PDF), su archivio.unita.news.
- ^ L'Unità - 29 Ottobre 1980, pag.30 (PDF), su archivio.unita.news.
- ^ L'Unità - 4 Novembre 1980, pag.30 (PDF), su archivio.unita.news.
- ^ La Stampa - 26 Maggio 1982, su archiviolastampa.it.
- ^ a b c d e f g h i j k l m amministratori.interno.it.
- ^ Allegato, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 28 maggio 2024.
- ^ Il Mattino, Deceduto il sindaco Salatiello, su ilmattino.it.
- ^ Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comunicato stampa: scioglimento Consiglio comunale Calvizzano, su governo.it.
- ^ A Calvizzano arrivano i commissari dopo lo scioglimento per camorra, su ilmattino.it.
- ^ Presidente della Commissione Straordinaria.
Altri Progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su sindaci di Calvizzano
Categoria:Calvizzano
Categoria:Liste di sindaci di comuni italiani
Sindaci di Giugliano in Campania
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito, la lista dei sindaci del comune di Giugliano in Campania, che si sono susseguiti dall'abolizione dei feudi del 1806 nel Regno di Napoli a opera di Gioacchino Murat.[1][2]
Sindaco di Giugliano in Campania | |
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Stato | Italia |
In carica | Nicola Pirozzi (PD) |
da | 5 ottobre 2020 |
Eletto da | Cittadini di Giugliano in Campania |
Ultima elezione | 20-21 Settembre 2020 |
Prossima elezione | 2026 |
Durata mandato | 5 anni |
Indirizzo | Corso Campano, 200 |
Sito web | www.comune.giugliano.na.it |
Regno delle Due Sicilie (1809-1860)
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1809 | 1810 | Pietro Micillo | Sindaco | ||
1810 | 1811 | Orazio Porcelli | Sindaco | ||
1812 | marzo 1813 | Orazio De Blasio | Sindaco | ||
marzo 1813 | 1816 | Gennaro Pianese | Sindaco | ||
1817 | 19 gennaio 1819 | Donato Di Martino | Sindaco | ||
20 gennaio 1819 | 18 gennaio 1822 | Giovanni Taglialatela | Sindaco | Supplente dal 21 febbraio al 29 marzo 1821: Michele Pirozzi | |
19 gennaio 1822 | 17 luglio 1825 | Marco Izzo | Sindaco | ||
21 luglio 1825 | 21 febbraio 1828 | Marco Pellegrino | Sindaco | ||
25 febbraio 1829 | 1833 | Fabio Marzano | Sindaco | Supplente dal 1º ottobre al 30 novembre 1828: Gennaro Pianese | |
1834 | 1836 | Antonio Santoro | Sindaco | ||
1837 | 1842 | Marco Micillo | Sindaco | ||
1843 | 24 maggio 1849 | Domenico Pirozzi | Sindaco | ||
25 maggio 1849 | 14 aprile 1852 | Saverio Taglialatela | Sindaco | ||
15 aprile 1852 | 25 novembre 1853 | Emilio Del Pezzo | Sindaco | ||
28 novembre 1853 | 1854 | Carlo Pianese | 2° eletto funzionante da sindaco[3] |
||
1855 | 19 marzo 1855 | Carlo Pianese | Sindaco | ||
20 marzo 1855 | 17 luglio 1858 | Domenico Pirozzi | Sindaco | ||
18 luglio 1858 | 1859 | Alessio Di Marino | 2° eletto[3] | ||
1859 | 29 luglio 1860 | Domenico Pirozzi | Sindaco |
Regno d'Italia (1861-1946)
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
9 agosto 1860 | 31 maggio 1864 | Felice Pianese | Sindaco | ||
1º giugno 1864 | 21 marzo 1867 | Giovanni Di Martino | Sindaco | Supplente dal 1° al 13 giugno 1864: Marco Micillo (Assessore anziano) | |
23 marzo 1867 | 13 agosto 1868 | Felice Pianese | Sindaco | ||
14 agosto 1868 | 18 ottobre 1868 | Marco Miccillo | Sindaco | ||
19 ottobre 1868 | 28 gennaio 1870 | Felice Pianese | Sindaco | ||
29 gennaio 1870 | 10 dicembre 1871 | Saverio Cerqua | Sindaco | Supplente dal 1° al 28 settembre 1871, dal 1º gennaio al 13 febbraio 1872 e dal 7 al 14 aprile 1873: Francesco Porcelli (Assessore anziano) | |
16 aprile 1873 | 1885 | Aniello Palumbo | Sindaco | [4] | |
21 febbraio 1885 | 1896 | Francesco Palumbo | Sindaco | Deceduto in carica | |
4 novembre 1897 | 9 ottobre 1898 | Paolo Sarnelli | Pro Sindaco defunto[3] | ||
13 ottobre 1898 | 17 novembre 1910 | Pasquale Palumbo | Sindaco | ||
17 novembre 1910 | 2 marzo 1911 | Diego Molfese | Commissario prefettizio |
||
16 marzo 1911 | 27 aprile 1911 | Giovanni Battista Masfara | Commissario prefettizio |
||
8 maggio 1911 | 1º marzo 1913 | Crescenzo De Carlo | Sindaco | ||
1º marzo 1913 | 4 dicembre 1913 | Claudio Alberti | Commissario prefettizio |
||
11 dicembre 1913 | 8 luglio 1914 | Pasquale Somma | Commissario prefettizio |
||
15 luglio 1914 | 17 giugno 1915 | Giuliano Taglialatela | Sindaco | Deceduto in carica | |
10 luglio 1915 | 10 febbraio 1916 | Domenico Cante | Assessore anziano per il sindaco deceduto[3] |
||
10 febbraio 1916 | 8 giugno 1916 | Agostino Taglialatela | Assessore funzionante per il Sindaco infermo[3] |
||
8 giugno 1916 | 10 aprile 1920 | Luigi Sarnelli | Sindaco | ||
15 aprile 1920 | 13 maggio 1920 | Diego Molfese | Commissario prefettizio |
||
13 maggio 1920 | 28 ottobre 1920 | Giovanni Testa | Commissario prefettizio |
||
30 ottobre 1920 | 26 ottobre 1922 | Antonio Palumbo | Sindaco | Dimissionario per non aderire al PNF |
Periodo fascista
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
2 novembre 1922 | 14 febbraio 1924 | Gaetano De Blasio | Commissario prefettizio |
[5] | |
14 febbraio 1924 | 11 giugno 1927 | Giuliano Taglialatela | Sindaco | ||
18 giugno 1927 | 23 marzo 1931 | Domenico Micillo | PNF | Podestà | |
8 aprile 1931 | 8 gennaio 1932 | Mario De Riso Di Carpinone | Commissario prefettizio |
||
21 gennaio 1932 | 16 marzo 1940 | Giuliano Taglialatela | PNF | Podestà | |
16 marzo 1940 | 24 agosto 1942 | Fabrizio Cicala | Commissario prefettizio |
[6] | |
28 agosto 1942 | 31 ottobre 1942 | Feliciano Ciccarelli | Commissario prefettizio |
||
1º novembre 1942 | 11 novembre 1943 | Giuseppe Aprile | PNF | Podestà | [7] |
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
4 ottobre 1943 | 16 novembre 1943 | assente | Gestione Anglo-Americana | ||
16 novembre 1943 | 12 settembre 1944 | Antonio Palumbo | Commissario prefettizio |
CLN | |
23 settembre 1944 | 19 gennaio 1945 | Lorenzo Felepone | Commissario prefettizio |
CLN | |
22 gennaio 1945 | 19 maggio 1945 | Avv. Pasquale Canta | Commissario prefettizio |
CLN | |
2 giugno 1945 | 24 settembre 1945 | Roberto Cardarella | Commissario prefettizio |
CLN | |
1º ottobre 1945 | 27 ottobre 1946 | Nicola Taglialatela | Sindaco | Acclamato dal popolo e confermato dal Prefetto |
Repubblica Italiana
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
27 ottobre 1946 | 20 marzo 1948 | Francesco Frezza | PCI | Sindaco | Deceduto in carica |
5 aprile 1948 | 26 giugno 1948 | Antonio Cuozzo | PCI | Sindaco facente funzioni (ex assessore anziano) |
|
28 giugno 1948 | 18 gennaio 1950 | Aniello Morlando | PSI | Sindaco | Dimissionario |
3 febbraio 1950 | 3 marzo 1950 | Antonio Cuozzo | PCI | Sindaco facente funzioni (ex assessore anziano) |
|
3 marzo 1950 | 3 febbraio 1958 | Raffaele Di Nardo | PSI | Sindaco | Dimissionario perché eletto Deputato al Parlamento |
21 aprile 1958 | 4 dicembre 1959 | Alberto Taglialatela | DC | Sindaco | Consiglio sciolto per mancanza di una maggioranza |
4 dicembre 1959 | 14 gennaio 1961 | Aurelio Grasso | Commissario prefettizio |
||
14 gennaio 1961 | 25 febbraio 1965 | Francesco Granata | DC | Sindaco | |
25 febbraio 1965 | 23 settembre 1967 | Francesco Pianese | PSI | Sindaco | |
23 settembre 1967 | 12 settembre 1970 | Giacomo Mallardo | PCI | Sindaco | |
12 settembre 1970 | 12 febbraio 1972 | Andrea Mario Maisto | DC | Sindaco | Consiglio sciolto per mancanza di una maggioranza |
12 febbraio 1972 | 7 agosto 1973 | Carlo Lessona | Commissario prefettizio |
||
7 agosto 1973 | 23 luglio 1976 | Giacomo Mallardo | PCI | Sindaco | Dimissionario |
23 luglio 1976 | 11 settembre 1978 | Francesco Pianese | PSI | Sindaco | |
11 settembre 1978 | 20 ottobre 1980 | Giuliano Granata | DC | Sindaco | |
20 ottobre 1980 | 3 dicembre 1981 | Andrea Mario Maisto | DC | Sindaco | |
3 dicembre 1981 | 17 gennaio 1983 | Giuliano Granata | DC | Sindaco | |
31 gennaio 1983 | 12 ottobre 1983 | Giovanni Pianese | DC | Sindaco | |
12 ottobre 1983 | 14 febbraio 1984 | Giacomo Mallardo | PCI | Sindaco | Dimissionario |
14 febbraio 1984 | 10 febbraio 1992 | Giovanni Pianese | DC | Sindaco | Dimissionario perché eletto Consigliere Regionale |
10 febbraio 1992 | 19 luglio 1993 | Pasquale Basile | PSDI | Sindaco |
Elezione diretta del sindaco (dal 1993)
[modifica | modifica wikitesto]Nº | Nome | Mandato | Partito | Coalizione | Carica | Note | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||||||
1 | Giacomo Gerlini | 19 luglio 1993 | 8 marzo 1995 | PDS | Sinistra | Sindaco | Sospeso per riesame dei dati elettorali dal 10 settembre al 30 dicembre 1993. Consiglio sospeso per mancanza di una maggioranza | ||
2 | Fiamma Spena | 9 marzo 1995 | 14 aprile 1995 | - | - | Commissario prefettizio | |||
3 | Giacomo Gerlini | 14 aprile 1995 | 17 maggio 2001 | PDS | Sinistra | Sindaco | Eletto per due consiliature | ||
4 | Antonio Castaldo | 17 maggio 2001 | 24 giugno 2002 | FI | Centro-destra | Sindaco | Consiglio sciolto per mancanza di una maggioranza[8] | ||
Bruno Pezzuto | 24 giugno 2002 | 28 maggio 2003 | - | - | Commissario prefettizio | ||||
5 | Francesco Taglialatela | 28 maggio 2003 | 18 aprile 2008 | DS | Centro-sinistra | Sindaco | [9] | ||
6 | Giovanni Pianese | 18 aprile 2008 | 30 ottobre 2012 | PdL | Centro-destra | Sindaco | Dimissionario[10][11] | ||
Maurizio Vallante, Giuseppe Ranieri, Luigia Sorrentino |
30 ottobre 2012 | 10 maggio 2013 | - | - | Commissari prefettizi | [12] Consiglio sciolto per infiltrazioni della Camorra[13] | |||
Giuseppe Guetta, Fabio Giombini, Luigi Colucci |
10 maggio 2013 | 18 giugno 2015 | - | - | Commissione straordinaria | ||||
7 | Antonio Poziello | 18 giugno 2015 | 10 febbraio 2020 | Lista civica | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [14] Consiglio sciolto per mancanza di una maggioranza[15] | ||
Umberto Cimmino | 10 febbraio 2020 | 5 ottobre 2020 | - | - | Commissario prefettizio | ||||
6 | Nicola Pirozzi | 5 ottobre 2020 | in carica | PD | Centro-sinistra, M5S | Sindaco | [16] |
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mons. Francesco Riccitiello, Giugliano in Campania - Radici Storiche, di Cultura e Civiltà, Giugliano in Campania, Centro Studi Alberto Taglialatela, 1983, pp. 133-137.
- Emanuele Coppola, 1946/2011 - Le Amministrazioni Democratiche, Giugliano in Campania, Comune di Giugliano in Campania, 2011, pp. 15-17.
Categoria:Giugliano in Campania Categoria:Liste di sindaci di comuni italiani
- ^ Riccitiello Mons. Francesco, Giugliano in Campania - Radici Storiche, di Cultura e Civiltà, Giugliano in Campania, Centro Studi Alberto Taglialatela, 1983, pp. 133-137.
- ^ Coppola Emmanuele, 1946/2011 - Le Amministrazioni Democratiche, Giugliano in Campania, Comune di Giugliano in Campania, 2011, pp. 15-17.
- ^ a b c d e Dicitura presa dal Libro delle Nascite del Comune
- ^ Dal 3 febbraio 1884 gli atti di nascita sono stati firmati dal delegato Carlo Marchese (Cancelliere) e a volte da Antonio Rispo (Assessore anziano)
- ^ Dall'8 novembre 1923 gli atti di nascita sono firmati dal delegato Avv. Crescenzo De Carlo ("Assessore funzionante per il sindaco impedito")
- ^ Gli atti di nascita sono firmati dal delegato Dott. Albenzio Marchitto (Segretario)
- ^ Catello Di Girolamo nel suo "Eventi del Settembre '43 a Giugliano" lo definisce come Commissario Prefettizio
- ^ GIUGLIANO, L’EX SINDACO ALL’ATTACCO. Il ritratto del personaggio, su internapoli.it.
- ^ Giugliano, Taglialatela Sindaco, su internapoli.it.
- ^ Giovanni Pianese, è il nuovo sindaco di Giugliano vince al primo turno, su corrierediaversaegiugliano.it.
- ^ Si dimette il sindaco di Giugliano, su corrieredelmezzogiorno.corriere.it.
- ^ Giugliano: nominato il commissario prefettizio, su internapoli.it.
- ^ Camorra, sciolto il Comune di Giugliano, su napoli.repubblica.it.
- ^ Giugliano: il ribelle Pd Poziello è il nuovo sindaco, battuto Guarino del centrodestra, su ilmattino.it.
- ^ Consiglio comunale sciolto a Giugliano, arriva il commissario prefettizio Cimmino, su ilmattino.it.
- ^ Nicola Pirozzi proclamato sindaco di Giugliano: “Trasparenza, legalità e parità di diritti per tutti i cittadini”, su internapoli.it.