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Lindsey Buckingham
Lindsey Buckingham | |
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Nazionalità | Stati Uniti |
Genere | Rock Pop New wave |
Periodo di attività musicale | 1966 – in attività |
Strumento | voce, chitarra, basso, tastiere, batteria |
Gruppi | Buckingham Nicks, Fleetwood Mac, USA for Africa |
Sito ufficiale | |
Lindsey Adams Buckingham (IPA: [ˈlɪnzi ˈbʌkɪŋəm]; Palo Alto, 3 ottobre 1949[1]) è un chitarrista, cantante e produttore discografico statunitense.
È stato uno dei membri del gruppo anglo-statunitense dei Fleetwood Mac dal 1975 al 1987 e dal 1997 al 2018.
Nel 1998 è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame, come membro dei Fleetwood Mac, e nel 2011 la rivista Rolling Stone lo ha inserito al 100° posto della rielaborata classifica dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi.
Similmente a Mark Knopfler, non fa uso del plettro, suonando le parti ritmiche e solistiche pizzicando direttamente le corde a mani nude tramite una personale tecnica di fingerpicking. Usa prevalentemente una chitarra elettro-acustica Rick Turner modello 1.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Lindsey Buckingham nacque il 3 ottobre 1949 a Palo Alto, California, da Rutheda Elliott e Morris Buckingham[2][3][4][5]. Aveva due fratelli maggiori, Jeffrey e Gregory. Cresciuto nella comunità di Atherton nella San Francisco Bay Area, frequentò la Menlo-Atherton High School, dove Buckingham e i suoi fratelli furono incoraggiati a nuotare a livello agonistico. Sebbene Buckingham abbandonò lo sport per dedicarsi alla musica, suo fratello Gregory vinse una medaglia d'argento alle Olimpiadi del '68 a Città del Messico nei 200 metri misti maschili. Sebbene non si fosse laureato, Lindsey frequentò la San José State University,[6][7] come suo fratello Greg e suo padre Morris.[8]
Le prime incursioni di Buckingham nella chitarra avvennero con una giocattolo di Topolino, accompagnando i 45 giri di suo fratello Jeff. Notando il suo talento, i genitori di Buckingham comprarono al figlio una chitarra Harmony da 35$.[9]
Buckingham non prese mai lezioni di chitarra e non sa leggere la musica.[10] All'età di 13 anni iniziò ad interessarsi alla musica folk e, influenzato dai metodi del banjo, esercitò lo stile energico del Kingston Trio.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]1966–1971: prima band
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1966 al 1971, Buckingham suonò rock psichedelico e folk rock con la rock band della High School, chiamata in origine Fritz Rabyne Memorial Band, in qualità di bassista e cantante.[9][11][12] La band si riorganizzò nel 1967 a causa di cambiamenti nella formazione e accorciò il proprio nome in Fritz.[13] Buckingham invitò Stevie Nicks, che frequentava la stessa High School, a unirsi ai Fritz come cantante. I Fritz aprirono tra il 1968 e il 1970 i concerti di Jimi Hendrix, Janis Joplin e Grace Slick. La loro relazione amorosa iniziò quando entrambi lasciarono la band cinque anni più tardi.[14]
1972–1974: Buckingham Nicks
[modifica | modifica wikitesto]Buckingham e Stevie Nicks registrarono nel 1972 sette demo su un registratore Ampex a 4 tracce da mezzo pollice conservato nella torrefazione di caffè del padre a Daly City, quindi si recarono a Los Angeles per firmare un contratto discografico.[4][15] Nel 1973 la Polydor Records ha messo sotto contratto la coppia. Il loro album in studio Buckingham Nicks, prodotto da Keith Olsen e dal secondo ingegnere del suono Richard Dashut, è stato pubblicato nel settembre del 1973; tuttavia, subito dopo la sua uscita, la Polydor abbandonò il duo a causa delle scarse vendite. Per far quadrare i conti, Buckingham andò in tournée con la band di supporto di Don Everly, cantando le parti di Phil Everly.[16]
1975–1980: Fleetwood Mac e il successo mainstream
[modifica | modifica wikitesto]Mentre si trovava nei Sound City Studios in California, Mick Fleetwood ascoltò Frozen Love, dall'album Buckingham Nicks. Colpito, chiese chi fosse il chitarrista. Per caso, Buckingham e Nicks si trovavano nei medesimi Studios, e Buckingham e Fleetwood furono fatti incontrare. Quando Bob Welch lasciò i Fleetwood Mac nel dicembre del 1974, Fleetwood contattò immediatamente Buckingham e gli offrì il posto vacante di chitarrista nella sua band. Buckingham disse a Fleetwood che lui e Nicks erano una squadra e che non voleva lavorare senza di lei. Fleetwood accettò di assumerli entrambi, senza un'audizione. Buckingham e Nicks iniziarono quindi un breve tour per promuovere l'album Buckingham Nicks. La band in tournée includeva i batteristi Bob Aguirre e Gary Hodges (che suonavano simultaneamente) e il bassista Tom Moncrieff, che in seguito suonerà il basso nell'album di debutto da solista di Stevie Nicks Bella Donna (1981). Quando suonarono in Alabama, l'unica area in cui videro vendite apprezzabili, dissero ai loro fan che si erano uniti ai Fleetwood Mac.[17]
I Fleetwood Mac pubblicarono nel 1975 il loro album eponimo (anche noto come the White Album, per distinguerlo dall'omonimo del 1968), che raggiunse il primo posto nelle classifiche americane. Buckingham ha contribuito all'album con due canzoni, Monday Morning e I'm So Afraid (entrambe pensate per il secondo album, mai pubblicato, del duo Buckingham Nicks),[18] mentre cantava come solista in Blue Letter e in Crystal.
Nonostante il successo del primo album in studio della nuova formazione, fu il secondo album Rumours (1977), a far raggiungere alla band lo status di superstar, divenendo uno degli album in studio più venduti di tutti i tempi. Go Your Own Way, "lead single" scritto da Buckingham, fu in grado di raggiungere la posizione n° 10 della Billboard Hot 100; l'album includeva anche altre due canzoni scritte dal solo Buckingham: Second Hand News e Never Going Back Again. Buckingham cantò anche come "co-lead singer" nelle due hit The Chain (unico brano che porta la firma di tutti e cinque i membri) e Don't Stop (scritta da Christine McVie).
Dopo il successo commerciale di Rumours (durante la cui realizzazione Buckingham e Nicks si lasciarono), Buckingham voleva a tutti i costi evitare di ripetere lo stesso schema musicale. Il risultato fu Tusk (1979), un doppio album in studio che Buckingham diresse principalmente. Ancora una volta, Buckingham ha scritto il "lead single", ovverosia la traccia eponima Tusk (con la partecipazione della USC Trojan Marching Band), che ha raggiunto la posizione n° 8 della Billboard Hot 100. Buckingham convinse i Fleetwood Mac a lasciare che il suo lavoro nell'album fosse più sperimentale e a poter lavorare sulle tracce a casa prima di portarle al resto della band.
1981: carriera solista e Law and Order
[modifica | modifica wikitesto]Durante il periodo in cui lavorò a Tusk, Buckingham produsse alla fine degli anni '70 album in studio per John Stewart e per Walter Egan (inclusa la hit Magnet and Steel del 1978) e il singolo di Bob Welch Sentimental Lady (nella nuova versione del 1977, che vede la partecipazione di Buckingham alla chitarra), oltre a lavorare al suo primo album da solista.
Nel 1981 Buckingham ha pubblicato Law and Order, suonando quasi tutti gli strumenti e con la partecipazione come ospiti dei compagni di band Mick Fleetwood e Christine McVie. L'album seguì le influenze eccentriche, eclettiche spesso lo-fi e new wave di Tusk e generò il singolo Trouble (inspirato dal produttore dei Fleetwood Mac Richard Dashut), che raggiunse la posizione n° 9 della Billboard Hot 100 e la n° 1 in Australia (per tre settimane).
1982: Mirage
[modifica | modifica wikitesto]Dopo un grande tour mondiale, che si concluse nel 1980, il Fleetwood Mac si presero una pausa di un anno, prima di riunirsi per registrare il loro successivo album in studio, Mirage, un lavoro più pop-friendly che riportò la band in cima alla classifica degli album più venduti negli Stati Uniti. Inoltre due delle tracce firmate da Buckingham (Oh Diane e Can't Go Back) hanno avuto un ottimo riscontro nella UK Singles Chart, raggiungendo rispettivamente le posizioni n° 9 e n° 83 della stessa.
Tuttavia, a quel tempo, vari membri della band stavano riscuotendo successo come artisti solisti (Nicks su tutti) e il successivo album dei Fleetwood Mac non verrà pubblicato da lì a cinque anni.
1983–1986: Go Insane e altri progetti solisti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1983 scrisse le canzoni Holiday Road e Dancin' Across the USA per il film National Lampoon's Vacation. Holiday Road fu pubblicato come singolo e raggiunse la posizione n° 82 della Billboard Hot 100.
Nel 1984, dopo aver concluso la sua relazione di sette anni con Carol Ann Harris, pubblicò Il suo secondo album in studio da solista, dal titolo Go Insane. La "title track" raggiunse la posizione n° 23 della Billboard Hot 100. In 2008 rivelò che la traccia del titolo parlava della sua relazione post-rottura con Stevie Nicks; tuttavia Harris affermò nella sua biografia (Storms – My Life with Lindsey Buckingham and Fleetwood Mac) che la canzone era stata scritta in merito alla sua rottura con Buckingham. L'ultima traccia dell'album, D.W. Suite, era un omaggio al batterista dei Beach Boys Dennis Wilson, un caro amico dei Fleetwood Mac, per breve tempo fidanzato con Christine McVie.[19] Nello stesso anno Buckingham suonò le chitarre in You Can't Make Love, tratta dal secondo album in studio di Don Henley Building the Perfect Beast, e partecipò a cinque tracce dell'omonimo album solista di Christine McVie.
Nel 1985 Buckingham si esibì nel singolo We Are the World, realizzato a scopo benefico dal supergruppo USA for Africa. Ha inoltre preso parte alla colonna sonora del film Ritorno al Futuro con Time Bomb Town, in cui suonò tutti gli strumenti (con l'eccezione della batteria, suonata da Michael Huey).
Nel 1986 ha co-scritto Since You've Gone per Belinda, l'album di debutto di Belinda Carlisle.
1987: Tango in the Night e l'uscita dai Fleetwood Mac
[modifica | modifica wikitesto]Il quinto album di Buckingham con i Fleetwood Mac fu Tango in the Night, pubblicato nel 1987. Buckingham aveva già pubblicato due album in studio da solista e aveva rinunciato a gran parte del materiale per quello che sarebbe stato il suo terzo album da solista per il progetto con la band, tra cui i brani Big Love (singolo che raggiunse la Top-10 sia nel Regno Unito sia negli Stati Uniti), Tango in the Night, Family Man, You and I e Caroline.
Spinto da una serie di singoli di successo, Tango in the Night divenne il più grande album in studio della band dai tempi di Rumours, pubblicato un decennio prima. In séguito alla sua pubblicazione, Buckingham decise però di lasciare i Fleetwood Mac[20] principalmente a causa del suo desiderio di non andare in tour e della tensione che provava nella band. "Avevo bisogno di separarmi da Stevie, soprattutto perché non credo di aver mai posto fine del tutto alla nostra relazione", ha dichiarato. "Avevo bisogno di andare avanti con la fase successiva della mia crescita creativa e della mia crescita emotiva. Quando rompi con qualcuno e poi, per i successivi dieci anni, gli devi stare vicino e vedere che si allontana da te, non è facile."[21] I Fleetwood Mac continuarono senza di lui e Buckingham fu sostituito da due chitarristi, Rick Vito e Billy Burnette. Nonostante ciò suonerà la chitarra acustica nella traccia eponima in Behind the Mask e sarà backing-vocalist in Nothing Without You in Time.
1988–1992: Out of the Cradle
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver lasciato i Fleetwood Mac nel 1987, Buckingham trascorse gran parte dei successivi cinque anni in studio, lavorando al suo terzo album solista, Out of the Cradle, uscito nel 1992. Molte delle canzoni trattano della sua reazione con Nicks e della sua decisione di lasciare la band, parlando dei sentimenti di quei 15 anni analizzati "nella prospettiva più sana possibile", definendo l'album come "una catarsi".[22]
Il brano Wrong è stato un gentile rimprovero alla biografia rivelatrice dell'ex compagno di band Mick Fleetwood, pubblicata nel 1990.[23] Out of the Cradle ha ricevuto diverse recensioni favorevoli, anche se non ha raggiunto i livelli di vendita dei tempi di Fleetwood Mac. Tuttavia Buckingham è andato in tour per tutto il 1992/93 per la prima volta da solista; la sua band includeva altri sette chitarristi (Buckingham stesso la definisce "the crazy band" nel suo DVD Soundstage).
1993–2004: rientro nei Fleetwood Mac
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1993 il neo-presidente eletto Bill Clinton chiese ai Fleetwood Mac di riunirsi per eseguire la canzone scelta per la sua campagna elettorale, Don't Stop, durante il suo insediamento il 20 gennaio 1993. Buckingham accettò di partecipare all'esibizione, ma l'esperienza fu in un certo senso un evento unico per la band, che era ancora molto in disaccordo e non aveva in programma di riunirsi ufficialmente.
Mentre assemblava il materiale per un quarto album in studio da solista, pianificato a metà degli anni '90, Buckingham contattò Mick Fleetwood per chiedere assistenza per una canzone. La loro collaborazione durò molto più a lungo del previsto e alla fine i due decisero di chiamare Stevie Nicks, John e Christine McVie.
In quegli anni Buckingham prese parte alle colonne sonore dei film 110 e lode (1994) e Twister (1996) rispettivamente con i brani On the Wrong Side e Twisted (duetto con Stevie Nicks).
Nel 1997 Buckingham e tutti e quattro i suoi compagni della formazione dell'era Rumours andarono in tournée, per la prima volta insieme dal 1982, in un tour di reunion intitolato "The Dance". Il 19 agosto 1997 fu registrato ai Warner Brothers Studios di Los Angeles il live album omonimo, che includeva quattro tracce inedite, due delle quali scritte da Buckingham: Bleed to Love Her (registrata poi in studio e inserita nell'album Say You Will) e My Little Demon. Nonostante l'enorme successo del tour, Christine McVie lasciò la band nel 1998 a causa della sua paura di volare e della sua volontà di restare con la famiglia nel Regno Unito,[24] rendendo così i Fleetwood Mac una band di quattro elementi.
Un successivo quarto album in studio da solista, intitolato Gift of Screws, fu registrato tra il 1995 e il 2001 e presentato alla Warner Bros. e alla Reprise per la pubblicazione. I dirigenti dell'etichetta riuscirono a convincere Buckingham a trattenere l'album e a utilizzare diverse tracce da Gift of Screws e usarle con i Fleetwood Mac. Nel 2003 la band ricostituita rilasciò il primo album in studio con Buckingham e Nicks dopo 15 anni, intitolato Say You Will. Il brano di Buckingham Peacekeeper fu il primo singolo estratto dall'album e la band intraprese un tour mondiale durato quasi un anno. Sette canzoni da Gift of Screws appaiono in Say You Will, sostanzialmente nella stessa forma in cui Buckingham le aveva registrate per il suo album solista.
Partecipa inoltre all'album solista di Stevie Nicks Trouble in Shangri-La, pubblicato nel 2001, nella traccia I Miss You.
In occasione dello speciale televisivo di ABC per il Capodanno 2002, Buckingham realizzò un'atipica cover di Here Comes the Sun di George Harrison.
2006–2008: prosegue anche la carriera solista
[modifica | modifica wikitesto]Il 3 ottobre 2006, giorno del suo 57° compleanno uscì il suo quarto album in studio da solista, dal titolo Under the Skin. Under the Skin vede Buckingham suonare quasi tutti gli strumenti, con l'eccezione di due tracce che presentano i compagni di band John McVie e Mick Fleetwood. L'album include una cover di I Am Waiting dei Rolling Stones e una di To Try for the Sun di Donovan. Tre giorni dopo la pubblicazione dell'album, Buckingham iniziò un tour promozionale che si è concluso alla fine di giugno del 2007.[25] Un live album e DVD, Live at the Bass Performance Hall, ha documentato lo spettacolo presso Fort Worth (Texas), facente parte del medesimo tour.[26]
Nel 2008 l'album Gift of Screws fu finalmente pubblicato, contenente tre tracce dell'album in studio originariamente pianificato, e sette nuove registrazioni (tra cui i singoli Did You Miss Me e Love Runs Deeper). Buckingham iniziò quindi un breve tour per promuovere l'album a settembre e ottobre.[27]
2009: in tour con i Fleetwood Mac
[modifica | modifica wikitesto]I Fleetwood Mac andarono in tour nel 2009, con la prima data del loro "Unleashed Tour" il 1° marzo presso la Mellon Arena di Pittsburgh. Christine McVie non fu coinvolta nel progetto.
2010–2012: Seeds We Sow e One Man Show
[modifica | modifica wikitesto]Il 3 novembre 2010 il sito web di Buckingham annunciò che era stava lavorando a un album in studio senza titolo, la cui uscita era prevista per l'inizio del 2011.[28] L'album fu finito di registrare ad aprile e il 22 dello stesso mese venne filmato un concerto per un DVD a supporto dell'album.[29] Seeds We Sow fu pubblicato il 6 settembre 2011.[30] Il 10 settembre Buckingham diede il via al "Seeds We Sow Tour" presso Reno (Nevada); il tour si concluse a Tulsa (Oklahoma) il 14 novembre. Buckingham aveva pianificato di fare il primo tour solista nel Regno Unito e in Irlanda nel mese di dicembre. Tuttavia, all'inizio di dicembre stesso, Buckingham pospose tutte le date nel Regno Unito a causa di un infortunio alla schiena del suo chitarrista.[31] Le date nel Regno Unito furono in seguito cancellate.
Buckingham ha iniziato un tour negli Stati Uniti senza band di supporto il 3 maggio 2012, presso Solana Beach (California)[32] e a Novembre del 2012 ha pubblicato un album live completamente da solo, chiamato One Man Show, tramite download digitale su iTunes, registrato in una singola serata a Des Moines (Iowa). One Man Show è stato pubblicato dall'etichetta dello stesso Buckingham, la Buckingham Records LLC.[33]
2013–2015: Fleetwood Mac EP, tour mondiale e rientro di Christine McVie nella band
[modifica | modifica wikitesto]Il "Live World" tour è iniziato il 4 aprile 2013 a Columbus (Ohio). Il 30 aprile dello stesso anno la band ha rilasciato il loro primo EP via download digitale su iTunes, prima pubblicazione dai tempi di Say You Will (2003). Extended Play conteneva tre nuove canzoni scritte da Buckingham e una, Without You, scritta da Stevie Nicks, proveniente dalle "sessions" di Buckingham Nicks.
Buckingham è inoltre accreditato per tre canzoni dell'album Hesitation Marks, l'ottavo in studio dei Nine Inch Nails.[34][35][36]
L'11 gennaio 2014 Mick Fleetwood annunciò il rientro di Christine McVie nei Fleetwood Mac,[37] e la notizia è stata confermata il 13 gennaio da Liz Rosenberg, principale addetta stampa della band, la quale ha inoltre dichiarato che un nuovo album e un tour erano imminenti.[38]
"On with the Show", un tour di 33 città del Nord America, iniziò a Minneapolis (Minnesota) il 30 settembre 2014, estendosi l'anno seguente anche nel Regno Unito.
A gennaio 2015 Buckingham suggerì che il nuovo album in studio e il nuovo tour avrebbero potuto essere l'ultimo atto dei Fleetwood Mac e che la band avrebbe cessato di operare nel 2015 o subito dopo.[39] Per contro, Mick Fleetwood affermò che il nuovo album in studio avrebbe potuto richiedere alcuni anni per essere completato e che si stavano aspettando i contributi di Stevie Nicks, che era stata ambivalente riguardo all'impegno per un nuovo disco.[40]
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Con i Buckingham Nicks
[modifica | modifica wikitesto]- 1973 - Buckingham Nicks
Con i Fleetwood Mac
[modifica | modifica wikitesto]- 1975 - Fleetwood Mac
- 1977 - Rumours
- 1979 - Tusk
- 1982 - Mirage
- 1987 - Tango in the Night
- 2003 - Say You Will
- 2013 - Extended Play
Album da solista
[modifica | modifica wikitesto]- 1981 - Law and Order
- 1985 - Go Insane
- 1992 - Out of the Cradle
- 2006 - Under the Skin
- 2008 - Gift of Screws
- 2011 - Seeds We Sow
- 2021 - Lindsey Buckingham
Split album
[modifica | modifica wikitesto]- 2017 - Lindsey Buckingham/Christine McVie (con Christine McVie)
Live album
[modifica | modifica wikitesto]- 2008 - Live at the Bass Performance Hall
- 2011 - Songs from the Small Machine: Live in L.A.
- 2012 - One Man Show
Raccolte
[modifica | modifica wikitesto]- 1992 - Words and Music [A Retrospective]
- 2018 - Solo Anthology: The Best of Lindsey Buckingham
- 2024 - 20th Century Lindsey
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Pete Prown, Harvey P. Newquist, Jon F. Eiche, Legends of rock guitar: the essential reference of rock's greatest guitarists, Milwaukee (Wisconsin), Hal Leonard Corporation, 1997, p. 179, ISBN 0-7935-4042-9.
Anteprima limitata (Google Libri): (EN) Legends of rock guitar: the essential reference of rock's greatest guitarists, su books.google.it. URL consultato il 22 aprile 2011. - ^ Morris Buckingham – Historical records and family trees, su Myheritage.com.
- ^ Zoë Howe, Stevie Nicks: Visions, Dreams and Rumours, Omnibus Press, 13 ottobre 2014, ISBN 9781783231287. Ospitato su Google Books.
- ^ a b Fred Schruers, Fleetwood Mac: Back on the Chain Gang, in Rolling Stone, 30 ottobre 1997. URL consultato il 9 gennaio 2022.
- ^ Phil Sutcliffe, Take it to the Limit, su Rockalittle.com. URL consultato il 9 gennaio 2022.
- ^ (EN) Carissa Mosness, What Really Happened Between Stevie Nicks and Lindsay Buckingham? A Deep Dive Into Their Relationship, su Yahoo Entertainment, 9 ottobre 2024. URL consultato il 16 ottobre 2024.
- ^ (EN) Steve Baltin, Fleetwood Mac's Lindsey Buckingham Speaks at USC, Confesses 'I Like Taylor Swift', in Billboard, 1º maggio 2015 [1º maggio 2015]. URL consultato il 16 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2022).
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- ^ Martin E. Adelson, Javier Pacheco Question and Answer Session, su Fleetwoodmac.net. URL consultato il 7 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2018).
- ^ Martin E. Adelson, Fritz, su Fleetwoodmac.net (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2012).
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- ^ Fritz, in The Penguin Biographies, Martin Adelson and Lisa Adelson. URL consultato il 24 maggio 2014 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 1999).
- ^ Blair Jackson, Music: Lindsey Buckingham in Two Worlds, in Mix, 1º febbraio 2011.«When I was about 21 some relative I didn't even know left me something like $10,000, so one of the things I did with that money was go out and buy an old Ampex half-inch 4-track—like the kind they recoded Sgt. Pepper's on, I guess. At that time, my dad had this small coffee plant in Daly City [south of San Francisco]—they were coffee roasters—and at night I would go up there with Stevie, and a lot of times just by myself, and work on songs and demos.»
- ^ Q&A; with Lindsey Buckingham, su www2.canada.com. URL consultato il 14 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2012).
- ^ Leah Furman, Rumours Exposed: The Unauthorized Biography of Fleetwood Mac, Citadel Press, 2003, pp. 80–81, ISBN 978-0-8065-2472-6.
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- ^ Fleetwood: My Life and Adventures with Fleetwood Mac by Mick Fleetwood and Stephen Davis, 1990, William Morrow, ISBN 978-0688066475
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- ^ The 2006–2007 Lindsey Shows, su fmlegacy.com. URL consultato il 29 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2012).
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- ^ The 2008 Lindsey Shows, su fleetwoodmac-uk.com. URL consultato il 29 febbraio 2012.
- ^ Home, su lindseybuckingham.com, Lindsey Buckingham. URL consultato il 29 febbraio 2012.
- ^ Lindsey Buckingham New Album and Live DVD, in Your Way to Music, 14 giugno 2011. URL consultato il 27 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2011).
- ^ Dean Goodman, Lindsey Buckingham gearing up for new album, tour, in Reuters, 12 aprile 2011. URL consultato l'11 dicembre 2011.
- ^ UK Tour Dates Postponed, su lindseybuckingham.com, Lindsey Buckingham. URL consultato il 29 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2012).
- ^ LINDSEY TAKING HIS SOLO ACT ON THE ROAD STARTING MAY 3 IN SOLANA BEACH, CA, su lindseybuckingham.com, Lindsey Buckingham. URL consultato il 15 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2013).
- ^ Still Going Insane . A Lindsey Buckingham Resource, su fleetwoodmac-uk.com, 3 dicembre 2012. URL consultato il 15 febbraio 2013.
- ^ (EN) Nine Inch Nails - Copy Of A, su nin.wiki, 15 marzo 2022. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ (EN) Nine Inch Nails - In Two, su nin.wiki, 16 settembre 2019. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ (EN) Nine Inch Nails - While I'm Still Here, su nin.wiki, 16 settembre 2019. URL consultato il 5 maggio 2022.
- ^ Mick Fleetwood Announces Christine McVie's return to Fleetwood Mac, su fleetwoodmacnews.com, Fleetwood Mac News, 12 gennaio 2014. URL consultato il 12 febbraio 2014.
- ^ Christine McVie Rejoins Fleetwood Mac: Official, in Billboard, 13 gennaio 2014. URL consultato il 9 gennaio 2022.
- ^ Fleetwood Mac: new album and tour will be our swansong, The Guardian (London), January 2, 2015, accesso May 19, 2015.
- ^ Fleetwood Mac album may take 'a couple of years' to finish, The Guardian (London), March 10, 2015, accesso May 19, 2015.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lindsey Buckingham
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su lindseybuckingham.com.
- Lindsey Buckingham (canale), su YouTube.
- (EN) Lindsey Buckingham, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Lindsey Buckingham, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Lindsey Buckingham, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Stephen Thomas Erlewine, Lindsey Buckingham, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Lindsey Buckingham, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Lindsey Buckingham, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Lindsey Buckingham, su Billboard.
- (EN) Lindsey Buckingham, su IMDb, IMDb.com.
- Sito ufficiale dei Fleetwood Mac, su fleetwoodmac.com. URL consultato il 24 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2011).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 44484482 · ISNI (EN) 0000 0001 1511 3567 · Europeana agent/base/60331 · LCCN (EN) n93090849 · GND (DE) 13433941X · BNF (FR) cb13891951f (data) · J9U (EN, HE) 987007381843605171 · NSK (HR) 000065898 |
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