Vejano comune | |
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Veduta aerea | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Viterbo |
Amministrazione | |
Sindaco | Teresa Pasquali (Tradizione e innovazione) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 42°13′05″N 12°05′47″E |
Altitudine | 390 m s.l.m. |
Superficie | 44,31 km² |
Abitanti | 2 150[1] (31-8-2022) |
Densità | 48,52 ab./km² |
Comuni confinanti | Barbarano Romano, Bassano Romano, Blera, Canale Monterano (RM), Capranica, Oriolo Romano, Tolfa (RM) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 01010 |
Prefisso | 0761 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 056056 |
Cod. catastale | L713 |
Targa | VT |
Cl. sismica | zona 2B (sismicità media) zona 3A (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 113 GG[3] |
Nome abitanti | vejanesi |
Patrono | sant'Orsio |
Giorno festivo | 29 gennaio e ultima domenica di agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Vejano nella provincia di Viterbo | |
Sito istituzionale | |
Vejano (o Veiano)[4] è un comune italiano di 2 150 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Situato lungo la Strada statale 493 Via Claudia Braccianese, il borgo di Vejano sorge su di uno sperone tufaceo ai piedi del Poggio di Coccia e posto alla confluenza nel fiume Mignone dei fossi Gorgolione e Del Becco.
Clima
[modifica | modifica wikitesto]- Classificazione climatica: zona E, 2113 GR/G
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del paese è di dubbia attribuzione: forse deriva da Veio, la potente città etrusca sconfitta da romani nel 396 a.C.: gli abitanti che riuscirono a fuggire si sarebbero trasferiti in queste terre fondando una nuova comunità; secondo altre fonti potrebbe derivare da una locuzione del tardo Medioevo che identificava l'incrocio fra quattro strade con il termine viano.[5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il ritrovamento nel 1982 del sito archeologico di Torre dell’Ischia risalente alla cultura protovillanoviana fa datare all’età del bronzo la presenza di insediamenti umani organizzati[6], mentre la villa a Fontiloro è riferita alla civiltà etrusca e romana risalente all’età del ferro.
Fino all’alto medioevo le notizie su Viano sono scarse e solo dal 1213 si cominciano a trovare informazioni sulla piccola comunità.[7] Tra il 1213 e il 1493 si alternarono, nel dominio dei feudi di Viano, Oriolo e Rota i Vico, gli Anguillara e gli Orsini.
Successivamente, il 12 settembre 1493 il feudo passò a Giorgio II Santacroce che lo ricevette da Gentile Virginio Orsini insieme al titolo di marchese come ricompensa dei servigi resi e della fedeltà mostrata verso la sua famiglia. Nel gennaio 1604, in seguito alla decapitazione di Onofrio III Santacroce, il feudo Santacroce passò alla Camera Apostolica.[7] Di conseguenza il principe Virginio Orsini intraprese una battaglia legale contro i Santacroce per la restituzione del feudo.[8]
Nel 1617 con motu proprio di Paolo V, il feudo di Vejano fu restituito agli Orsini, insieme a quelli di Oriolo e Rota.[9]
Nel 1671 gli Orsini rivendettero il feudo ai principi Altieri[7] ai quali rimase per tre secoli fino alla proclamazione della Repubblica italiana.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Vejano (VT), 5 giugno 1944
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]La struttura urbanistica attuale mostra le forme del periodo medioevale, testimonianza del passaggio al governo del paese delle diverse famiglie nobili che si susseguiranno: gli Anguillara, i Prefetti di Vico, i Della Rovere, gli Orsini.
Composto di due parti, nella zona vecchia le quattro vie in mattonato con selci circondano le mura del castello medievale scandito da tre torri di difesa, mentre la parte nuova si concentra attorno alla piazza e nella zona nord verso Viterbo
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel 1344 viene fatta ristrutturare da Onofrio Santacroce nel 1518 dove sarà sepolto il 21 ottobre 1551. Nel 1671 subirà un nuovo restauro per opera della famiglia Altieri. Con il bombardamento anglo-americano del 5 giugno 1944 la chiesa viene seriamente danneggiata e ricostruita alla fine del conflitto.[10]
- Sacello funerario Santacroce (Chiesa della Madonna del Rosario), progettata dall'architetto Bartolomeo Baronino[11] collaboratore di Antonio da Sangallo il Giovane, fu edificata tra il 1554 e il 1555.[12]
- Chiesa di Sant'Orsio, XIV sec.[13]
- Chiesa di Santa Maria del Rosario, 1909 - 1935. Con il bombardamento anglo-americano del 5 giugno 1944 la chiesa viene distrutta; sarà ricostruita tra 1954 - 1955.[14]
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Rocca di Vejano, nel 1518 Onofrio III ricostruì il castello distrutto da Cesare Borgia nel 1496. La rocca ha una pianta triangolare con 3 massicci torrioni posti ai vertici. La struttura è stata costruita in tufo: la parte più bassa è ricavata direttamente nella roccia mentre la parte più alta costituita dalle mura è costruita a mattoni. La rocca è circondata da un grande e profondo fossato e vi si accede tramite un ponte tufo e legno.[15] La rocca dal 1493 al 1604 la rocca fu di proprietà dei Santacroce, quindi, fu ceduta agli Orsini che la rivendettero nel 1671 agli Altieri, a cui rimarrà per tre secoli fino a quando con la morte di Ludovico Altieri la famiglia si estinse e la proprietà passò ai Principi di Napoli-Rampolla.
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Lungo il corso del Mignone sono presenti i resti di alcuni insediamenti umani con caratteristiche orografiche simili edificati su speroni tufacei di difficile accesso, facile da difendere e nelle immediate vicinanze dell'acqua.[16]
In località Torre d'Ischia è presente un insediamento umano risalente alla protostoria datato all'età del bronzo finale riconducibile alla cultura protovillanoviana.[17]
Risalente alla prima metà del I secolo d.C. situato sul ciglio di una rupe in posizione panoramica sulla valle nei pressi di Fontiloro si trova un monumento rupestre con podio e piattaforma sagomata probabilmente utilizzato come altare; la presenza nel centro della piattaforma di un pozzetto di forma tronco-conica fa pensare a un utilizzo per deporre l’urna cineraria.[18]
Sempre in località Fontiloro, citata nei documenti del XVI secolo come Fontalloro e Font’Alloro, è stata rinvenuta una rustica dotata di impianti termali risalente all'età romana. L’area archeologica nel 1991 fu oggetto di scavi e ha restituito importanti resti di età etrusca e romana.[19]
In località Teto sono, inoltre, presenti i resti di un castrum medievale, noto come Castrum Alteti.[5]
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]Sito di interesse comunitario
[modifica | modifica wikitesto]- Mola di Oriolo: SIC IT6010033.[20] Si estende per 175,8 ha e presenta un territorio tipico della forra, creatosi per mezzo dell'erosione dei banchi tufacei operata dal Mignone, con vegetazione mesofila. Interessa il territorio dei comune di Oriolo Romano e Vejano.
Zone protezione speciale
[modifica | modifica wikitesto]- Comprensorio Tolfetano-Cerite-Manziate ZPS IT6030005.[21] Ḕ un territorio collinare di elevato pregio ambientale immediatamente alle spalle della costa tirrenica che si estende per 67573 ha con vegetazione mesofila, ricca di avifauna in particolare rapaci forestali e di mammiferi carnivori. Interessa oltre al territorio di Vejano anche quello delle arre protette di Manziana, Barbarano Romano, Canale Monterano, Tolfa e Allumiere.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[22]
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[23]
2015 | 2014 | 2013 | ||||||||
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Numero imprese attive | % Provinciale Imprese attive | % Regionale Imprese attive | Numero addetti | % Provinciale Addetti | % Regionale Addetti | Numero imprese attive | Numero addetti | Numero imprese attive | Numero addetti | |
Vejano | 107 | 0,46% | 0,02% | 170 | 0,29% | 0,01% | 112 | 185 | 106 | 185 |
Viterbo | 23.371 | 5,13% | 59.399 | 3,86% | 23.658 | 59.741 | 24.131 | 61.493 | ||
Lazio | 455.591 | 1.539.359 | 457.686 | 1.510.459 | 464.094 | 1.525.471 |
Nel 2015 le 107 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,46% del totale provinciale (23.371 imprese attive), hanno occupato 170 addetti, lo 0,29% del dato provinciale (59.399 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato una persona (1,59).
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, Vejano aveva una sua stazione ferroviaria, situata sulla Via Claudia posta sulla ferrovia Orte-Capranica-Civitavecchia. In seguito a una frana, la ferrovia fu chiusa nel 1961 nella tratta Civitavecchia-Capranica e, nonostante una mole enorme di finanziamenti e nonostante il suo ripristino sia stato più volte annunciato, non è stata più riaperta.[24]
Un'altra stazione al servizio di Vejano sarebbe quella di Oriolo (9 km) sulla FL3 ferrovia Roma-Capranica-Viterbo.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Il 15 gennaio 1871 Viano viene annesso al Regno d'Italia ed inserito nella provincia di Roma.[25]
Il 24 settembre 1872 Viano cambia denominazione in Vejano.[26]
Il 2 gennaio 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo Mussolini che istituiva la provincia di Viterbo, Vejano passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.[27]
Sindaci
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Alberto Rinelli | Lista civica | Sindaco | [28] |
1999 | 2004 | Camillo Fiaschetti | Centro-sinistra+Lista civica | Sindaco | [29] |
2004 | 2009 | Camillo Fiaschetti | Lista civica | Sindaco | [30] |
2009 | 2014 | Caterino Donati | Lista civica | Sindaco | [31] |
2014 | 2019 | Alberto Rinelli | Lista civica | Sindaco | [32] |
2019 | in carica | Teresa Pasquali | Lista civica | Sindaco | [33] |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ VEIANO in "Enciclopedia dell' Arte Antica", su www.treccani.it. URL consultato il 27 settembre 2022.
- ^ a b Quarantino R., Colesanti G.T., Inventario dell'archivio storico di Vejano, pp. VI-VII.
- ^ Francesco Di Gennaro, Torre d'Ischia: tracce d'insediamento dell'età del bronzo finale (PDF), 21 novembre 1982. URL consultato il 7 giugno 2019.
- ^ a b c SIUSA - Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 2 gennaio 2020..
- ^ Elisabetta Mori, L’Archivio Orsini. La famiglia, la storia, l’inventario, Roma, Viella, 2016, p. 134.
- ^ E. Mori,L’Archivio Orsini, cit., p. 134.
- ^ Per ulteriori approfondimenti si veda la scheda Chiesa di Santa Maria Assunta <Vejano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 3 gennaio 2020..
- ^ Per ulteriori approfondimenti si veda Baronino, Bartolomeo, su Treccani.it. URL consultato il 30 dicembre 2019.
- ^ Per ulteriori approfondimenti si rimanda a Bruschi, Incrinature manieristiche nella «setta sangallesca»: il sacello funerario dei Santacroce a Vejano, pp. 43-95 e alla scheda Cappella dei Santacroce <Vejano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 3 gennaio 2020.
- ^ Per ulteriori approfondimenti si veda la scheda Chiesa di Sant′Orsio <Vejano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 3 gennaio 2020..
- ^ Per ulteriori approfondimenti si veda la scheda Chiesa di Santa Maria del Rosario <Vejano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 3 gennaio 2020..
- ^ Per ulteriori approfondimenti si veda La Rocca, su Rete delle dimore storiche del Lazio. URL consultato il 30 dicembre 2019..
- ^ Lombardi L., Vejano, in Enciclopedia dell'Arte Antica, Treccani.it. URL consultato l'8 gennaio 2020..
- ^ Di Gennaro F., Repertorio dei siti protostorici del Lazio. Province di Roma, Viterbo e Frosinone, p. 328.
- ^ Per ulteriori approfondimenti si rimanda a Steingräber, Prayon, Monumenti rupestri etrusco romani tra i Monti Cimini e la Valle del Tevere, pp. 44-45, 139.
- ^ Lombardi L., Merlino M., Mirenda T., Il complesso archeologico di Fontiloro: aspetti della romanizzazione nel bacino del Mignone.
- ^ Cf. (EN) Natura 2000 - Standard data form IT6010033, su Natura2000 Network Viewer, Agenzia europea dell'ambiente..
- ^ Cfr. (EN) Natura 2000 - Standard data form IT6030005, su Natura2000 Network Viewer, Agenzia europea dell'ambiente.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
- ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 26 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
- ^ [1].
- ^ R.D. 31 dicembre 1870, n. 6165, in materia di "Inizio validità a seguito dell'annessione di Roma e provincia al Regno d'Italia" consultabile su Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 359 31 dicembre 1870 (PDF), su AU.GU.STO. Automazione Gazzetta Ufficiale Storica, Agenzia per l'Italia Digitale. URL consultato l'8 gennaio 2020.. Il documento originale è ancora conservato nell'archivio parrocchiale.
- ^ R.D. 11 agosto 1872, n. 967, in materia di "Nuova denominazione Viano assunta dal comune di Viano in provincia di Roma" consultabile su Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 249 9 settembre 1872 (PDF), su AU.GU.STO. Automazione Gazzetta Ufficiale Storica, Agenzia per l'Italia Digitale. URL consultato l'8 gennaio 2020..
- ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, in materia di "Riordinamento delle circoscrizioni provinciali" consultabile su Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N. 7 del 11 gennaio 1927 parte prima (PDF), su AU.GU.STO. Automazione Gazzetta Ufficiale Storica, Agenzia per l'Italia Digitale. URL consultato l'8 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2017).
- ^ Ministero dell'Interno, Ufficio IV - Servizi Informatici Elettorali (a cura di), Archivio storico delle elezioni - Comunali del 23 aprile 1995, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Ministero dell'Interno, Ufficio IV - Servizi Informatici Elettorali (a cura di), Archivio storico delle elezioni - Comunali del 13 giugno 1999, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Ministero dell'Interno, Ufficio IV - Servizi Informatici Elettorali (a cura di), Archivio storico delle elezioni - Comunali del 12 giugno 2004, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Ministero dell'Interno, Ufficio IV - Servizi Informatici Elettorali (a cura di), Archivio storico delle elezioni - Comunali del 7 giugno 2009, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Ministero dell'Interno, Ufficio IV - Servizi Informatici Elettorali (a cura di), Archivio storico delle elezioni - Comunali del 25 maggio 2014, su elezionistorico.interno.gov.it.
- ^ Ministero dell'Interno, Ufficio IV - Servizi Informatici Elettorali (a cura di), Archivio storico delle elezioni - Comunali del 26 maggio 2019, su elezionistorico.interno.gov.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Arnaldo Bruschi, Incrinature manieristiche nella «setta sangallesca». Il sacello funeraio dei Santacroce a Veiano, in Oltre il Rinascimento. Architettura, città, territorio nel secondo Cinquecento, Milano, Jaca Book, 1999, pp. 169-237, ISBN 978-88-16-40509-7, LCCN 00697072, OCLC 973469425, SBN RAV0653133.
- Francesco di Gennaro, Provincia di Viterbo. Repertorio dei rinvenimenti, in Clarissa Belardelli (a cura di), Repertorio dei siti protostorici del Lazio. Province di Roma, Viterbo e Frosinone, Firenze, All'Insegna del Giglio, 2007, ISBN 978-88-7814-307-4, OCLC 840012648, SBN RMS2774451.
- Giada Lepri, Gli Statuti cinque-seicenteschi nei feudi Santacroce (PDF), Vetralla, Davide Ghaleb Editore, 2004, OCLC 887140531.
- Ludovica Lombardi, Micaela Merlino e Mirenda T., Il complesso archeologico di Fontiloro: aspetti della romanizzazione nel bacino del Mignone, a cura di Associazione archeologica dell'Etruria meridionale RASNA, Soprintendenza archeologica per l'Etruria meridionale, Tarquinia, Edizioni Etrusca Tellus, 1992, OCLC 79706212, SBN RLZ0211544.
- Marcello Piccioni, I Figli del Pellicane. Storia della famiglia Santa Croce di Viano, Oriolo e Rota dal 1598 al 1604 (PDF), Canale Monterano, BCC Capranica e Bassano Romano, 2002, OCLC 1085658290, SBN RMS0091879. URL consultato il 9 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2019).
- Rosalba Quarantino e Gemma Teresa Colesanti, Inventario dell'archivio storico di Vejano (PDF), in Archivi dei Comuni del Lazio, Roma, Soprintendenza archivistica del Lazio, 1999, pp. VI-VII. URL consultato l'8 gennaio 2020.
- Stephan Steingräber e Friedhelm Prayon, Monumenti rupestri etrusco romani tra i Monti Cimini e la Valle del Tevere, 1ª ed., Canino, Associazione Canino Info ONLUS, 2011, ISBN 978-88-904507-1-6, OCLC 962517557, SBN CAG1901098. URL consultato il 14 giugno 201 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2013). Ospitato su Issuu.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vejano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.vejano.vt.it.
- Vejano, su sapere.it, De Agostini.
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