Monetazione della Campania antica
[modifica | modifica wikitesto]La monetazione della Campania si riferisce alle emissione delle comunità della antica Campania, così come era articolata in seguito alla riorganizzazione augustea dell'Italia. Lo spazio temporale è quello che va dai primi decenni del V secolo a.C. e si conclude poco dopo la II guerra punica.
Tradizionalmente i numismatici trattano le monete delle comunità della Campania come parte della monetazione greca[1], anche se ci sono monetazioni che afferiscono a culture diverse, come le monetazioni osche, quelle emesse da colonie latine tra la prima e la seconda guerra punica o le monete emesse da città che scelsero di allearsi con Annibale.
Contesto storico
[modifica | modifica wikitesto]Il primo insediamento dei Greci in Italia ebbe luogo, nell'VII secolo a.C., a Pithecusa corrispondente alla moderna Isola d'Ischia. I Greci di Pithecusa a loro volta fondarono sulla costa la colonia di Cumae, che in breve tempo divenne più rilevante della città che l'aveva fondata.
Monetazione
[modifica | modifica wikitesto]Cumae V secolo | |
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Neapolis V secolo | |
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V secolo
[modifica | modifica wikitesto]Le emissioni in Campania iniziano nel V secolo a.C: la prima polis a emettere monete è Cumae. Le emissioni sono collocate intorno al 475 a.C., nello stesso periodo in cui con la battaglia di Cuma del 474 a.C., la spinta verso sud degli Etruschi viene fermata[2].
La situazione politica internazionale, nell'ambito delle colonie greche, è confusa e questo potrebbe spiegare l'uso di tre diversi piedi nella monetazione cumana. Due di questi, l'euboico (statere di ca. 17,2 g diviso in 3 dracme) e l'attico (didracma da 8,6 grammi ca.) sono strettamente legati alle colonie greche della Sicilia. Il terzo piede, quello che poi rimarrà in uso è il piede foceo, con uno statere di 7,5 grammi suddiviso in 2 dracme. È presente nella monetazione di Velia ed è quello più usato in seguito da tutte le comunità della Campania[2]. Altri indizi di atipicità in questa prima monetazione sono la coniazione di monete auree e le variazioni dei tipi usati[2].
Nello stesso periodo dell'inizio delle emissione cumane si situa la rifondazione di Neapolis, ad opera degli stessi cumani e verso la metà del V secolo inizia anche la monetazione di Neapolis. Nel periodo 450-420 le emissioni dei questa polis sono scarse: alcuni didracmi accompagnati da poche frazioni. Il tipo usato al rovescio è il toro androprosopo. Questo tipo è legato alla leggenda di Acheloo, il padre di tutti i fiumi e può riferirsi sia alla ninfa Partenope che al fiume Sebeto[2].
Intorno al 430/420 a.C. c'è una modifica della situazione in Magna Graecia: alcune tribù sabelliche si spostano verso la costa. In Campania alcune tribù del Sannio si spostano in pianura e prendono possesso della città e territorio di Capua. Ii territorio prende il nome della città, e diventa Campania. Il nome solo in seguito si è diffuso a un territorio più ampio. Questi spostamenti portano tra il 415-410 e la fine del secolo alla comparsa di nuove monetazioni.[2][3].
La monetazione dei Campani è collocata tra il 415 e il 400 a.C.; con questo termine vengono indicati, come abbiamo visto gli abitanti di Capua. Le monete dei Campani usano comunque l'alfabeto greco, con l'etnico espresso nella forma ΚΑΜΠΑΝΟ o altre forme simili. I tipi sono ripresi dalle coniazioni di Cumae e di Neapolis. La prima serie delle monete ha addirittura gli stessi conii usati a Cumae. Il rovescio presenta il toro androprosopo e usa a volte gli stessi conii di Neapolis[4].
Un altro gruppo di monete che appare alla fine del V secolo è quello con legende in alfabeto osco. Sono le emissioni di Hyria, Fistelia. Le due comunità usano monete di tipo greco, ma le legende sono espresse con l'alfabeto osco. La monetazione di Hyria inizia negli ultimi anni del V secolo e prosegue per circa un lustro fino al 385 a.C. circa[3]. L'identificazione della città non è certa e le ipotesi sono molte. Le monete sono degli stateri di piede foceo-campano. Al rovescio il tipo usato è quello del toro androprosopo stante, mentre al dritto ci sono due tipi: uno con Hera Lakinia e un altro con la testa di Atena con elmo attico. Fistelia (o Phistelia) conia negli ultimi anni del secolo due stateri di piede foceo-campano, uno molto simile a quello di Hyria con il toro androprosopo e Hera Lacinia, mentre l'altro è molto simile alle monete di Cumae.
Temporale nel V e IV secolo
[modifica | modifica wikitesto]IV secolo
[modifica | modifica wikitesto]Fenseris (395 - 390 a.C.) | |
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Nel questo secolo si accentua il fenomeno che vede la diffusione in Magna Grecia delle popolazioni sabelliche. In Campania in particolare il fenomeno riguarda sia Cuma che Neapolis. Lo stesso fenomeno si ha con in Lucania e nel Bruttium. Contemporaneamente inizia a emergere la città di Roma.
Il metallo usato prevalentemente nelle coniazioni rimane l'argento anche se esistono monete d'oro, molto rare, e inizia a diffondersi il bronzo coniato, che nel corso del secolo diverrà di uso comune, fino ad affermarsi in modo diffuso nel secolo successivo in Campania come peraltro nel resto della penisola[6].
All'inizio del quarto secolo terminano le monetazioni dei Campani e quelle di Fistelia, mentre la monetazione di Neapolis ha una breve interruzione. Nello stesso periodo hanno inizio le monetazione di Nola, e di Allifae. Proseguono le emissioni di Cumae e di Hyria. La monetazione dei Ferseni è collocata agli inizi del secolo, intorno al 395, e con la stessa datazione riprende la monetazione di Neapolis[3][6].
III secolo
[modifica | modifica wikitesto]Nel periodo tra la prima e la seconda guerra punica, in un gruppo di città legate a Roma appaiono nuove monete con caratteristiche simili.[7]
Si tratta di monete di bronzo che presentano due tipologie:
- una tipologia mostra al dritto la testa di Apollo volta a sinistra e al rovescio un toro androprosopo, passante verso destra e con la testa di fronte, identico a quello usato nella monetazione di Neapolis nello stesso periodo;
- l'altra presenta al dritto la testa di Minerva con elmo corinzio e al rovescio un gallo stante. Queste monete hanno uno stile simile alle monete romane dello stesso periodo.
Alcune di queste città coniarono esclusivamente le monete con Apollo, altre solo quelle con Minerva e altre entrambe.
Oltre alle tipologie citate, alcune delle città coniano anche dei didracmi di piede campano e inoltre anche altre monete enee (cioè di bronzo) con tipi diversi. Le città sono tutte situate nel Latium adiectum, in Campania e nel bacino del Volturno.
Zecca | Apollo | Minerva | Didramma | Altro bronzo |
---|---|---|---|---|
Aesernia[8] | × (S. 175-182) | × (S. 183 / 184-189)[9] | ||
Aquinum[10] | × (S. 166-170) | |||
Caiatia[11] | × (S. 974-976) | |||
Cales[12] | × (S. 919-967) | × (S. 916-918) | × (S. 885-915)[13][14] | |
Compulteria[15] | × (S. 1066-73)[16] | |||
Suessa[17] | × (S. 877-884) | × (S. 873) | × (S. 852-869)[18] | × (S. 870-872)[19] |
Teanum Sidicinum[20] | × (S. 989-1002)[16] | × (S. 1004)[21] | × (S. 977-988)[16][22] | × (S. 1003)[16][23] |
Telesia[24] | ×[16] (S. 174) | |||
Tra parentesi la catalogazione secondo Sambon, 1903 |
Le città hanno in comune, oltre ai tipi, anche le monete e alcuni segni identificativi, come la ricorrente sigla ΙΣ.[7] Anche i simboli usati per distinguere le singole emissioni tendono a sovrapporsi, almeno per le città, con un più cospicuo numero di emissioni. I simboli usati sono sovrapponibili in larga parte anche con quelli delle monete coeve di Neapolis e di Roma.[25][26]
Queste coincidenze, la contemporanea presenza di monete di queste città, nei tesori che ci sono giunti, accanto a quelle di Neapolis e Roma, le congruità stilistiche ed altro, hanno spinto gli studiosi a ipotizzare una qualche forma di circolazione comune e l'esistenza di un'autorità comune per il controllo della monetazione.[7][27][28]
Comunità
[modifica | modifica wikitesto]- Cumae
Cumae (in greco antico: Κύμη?, Kýmē), nel sito dell'attuale Cuma, conia tra il V secolo e il IV secolo a.C. Il tipo prevalente, che identifica le monete di questa comunità è la cozza.
- Neapolis
Acerrae ??
- Allifae (
- Caiatia
- Cales
- Campani
- Capua
- Cubulteria
- Fenseri
- Hyria
- Nola
Nuceria Alfaterna: didramma | |
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Testa di Apollo; legenda osca Nuvkrinum Alafaternum | Dioscuro in piedi con cavallo che mantiene le redini e uno scettro |
- Nuceria Alfaterna
La monete di Nuceria sono collocate intorno alla metà del III secolo a.C.; alcuni autori[29][30] propendono per una datazione alta, prima del 280 a.C., mentre autori[31][32] più recenti propendono per la seconda metà del III secolo, quindi già sotto l'influenza romana.
Vengono emesse monete d'argento su piede monetario di circa 7,30 g e monete in bronzo. Sulle monete d'argento al dritto è raffigurata una testa maschile con le corna, interpretata come Apollo Korneitos. Al rovescio è presente un Dioscuro con cavallo.
Anche le monete di bronzo presentano al dritto la testa cornuta di Apollo. I tipi raffigurati al rovescio sono varii: Dioscuri su due cavalli, un toro o un cane che segue una traccia.
Le legende sono scritte in alfabeto osco.
- Phistelia
- Suessa
- Teanum Sidicinum
Anche se fuori dalla Campania sono strettamente legate anche le monetazioni di Aesernia, Aquinum,
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Eckhel
- ^ a b c d e Rutter 1997, pp. 62-65
- ^ a b c Rutter 1979, p. 101
- ^ Rutter 1979, p. 81-82
- ^ Rutter 1979, p. 101
- ^ a b Rutter 1997, p. 69-72
- ^ a b c Rutter 1997, pp. 89-90.
- ^ oggi Isernia.
- ^ Due tipi: Minerva / Aquila con serpente tra gli artigli e Vulcano / Giove su biga.
- ^ oggi Aquino.
- ^ oggi Caiazzo.
- ^ presso Calvi Risorta.
- ^ Atena / Vittoria su biga.
- ^ Esiste anche una rara dracma comunemente attribuita a Cales.
- ^ presso Alvignano.
- ^ a b c d e Etnico in alfabeto osco, spesso retrogrado.
- ^ oggi Sessa Aurunca.
- ^ Apollo / Cavaliere nudo su cavallo conducente un secondo cavallo.
- ^ Testa di Mercurio / Ercole che soffoca il leone.
- ^ oggi Teano.
- ^ A differenza delle altre monete della città, questa reca l'etnico in alfabeto latino: TIANO.
- ^ Ercole / Vittoria su triga.
- ^ Mercurio / Toro androprosopo.
- ^ oggi Telese.
- ^ Marchetti, pp. 443-478
- ^ Simboli, su morino.it. URL consultato il 22-11-2009.
- ^ Rutter et al.: Historia Numorum Italy, p. 58.
- ^ A. Sambon: Les Monnaies..., p. 343.
- ^ Sambon
- ^ Head
- ^ Rutter 1997
- ^ Cantilena
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Joseph Eckhel, Doctrina numorum veterum, Volume 1, Vindobona, 1792, p. 108 segg..
- AA. VV., La monetazione di Neapolis nella Campania antica, Atti del VII Convegno del Centro internazionale di studi numismatici, Napoli 1980, Roma, Istituto italiano di numismatica, 1986.
- Ettore Gabrici: Pietrabbondante. Ripostiglio di monete di bronzo antiche, della Campania, proveniente dal territorio di Bovianum Vetus, "Notizie degli Scavi" (1900), pp. 645–656.
- (FR) Patrick Marchetti, En guise d'épigraphie monétaire, La monetazione di Neapolis nella Campania antica, Atti del VII Convegno del Centro internazionale di studi numismatici, Napoli 1980, Roma, Istituto italiano di numismatica, 1986.
- Alberto Campana: CNAI (Corpus Nummorum Antiquæ Italiæ) pubblicato in varie riprese sulla rivista Panorama Numismatico
- Renata Cantilena, Monete della Campania antica, Napoli, Banco di Napoli, 1988.
- Fiorenzo Catalli, Monete dell'Italia antica, Roma, IPZS, 1995, ISBN 88-240-3977-4.
- (EN) Michael Hewson Crawford, Coinage and Money under the Roman Republic (CMRR), Londra, Methuen, 1985, ISBN 978-0-520-05506-3.
- Giacomo Devoto, Gli antichi Italici, 2ª ed., Firenze, Vallecchi, 1951.
- Raffaele Garrucci, Le monete dell'Italia antica, Roma, Salviucci, 1885.
- (EN) Barclay Vincent Head, Campania, in Historia Numorum: a Manual of Greek Numismatics, 2ª ed., Londra, Oxford, 1911 [1887], pp. 27/28.
- (DE) Ernst Haeberlin, Aes Grave. Das Schwergeld Roms und Mittelitaliens, Francoforte sul Meno, Münzblätter, 1910, pp. 201-202.
- (EN) N. K. Rutter, Campanian Coinage 475-380 B.C., Edimburgo, British Museum Press, 1979, pp. 18-19, ISBN 0-7141-1801-X.
- (EN) Keith N. Rutter, Greek coinages of Southern Italy and Sicily, Londra, Spink, 1997, ISBN 0-907605-82-6.
- (EN) N. K. Rutter, et al, Historia Nummorum - Italy, Londra, British Museum Press, 2001, pp. 18-19, ISBN 0-7141-1801-X.
- (FR) Arthur Sambon, Les Monnaies antiques d'Italie, Parigi, 1903, ristampa Forni: ISBN 978-88-271-0107-0.
- (EN) David R. Sear, Greek coins and their values, vol. 1, 3ª ed., Londra, 1980, ISBN 978-0-900652-46-2.
- (EN) Margaret Thompson, Otto Morkholm and Colin M. Kray (a cura di), An Inventory of Greek Coin Hoards, New York, ANS, 1973, ISBN 978-0-89722-068-2.
- (EN) Italo Vecchi, Bradbury K. Thurlow, Italian Cast Coinage. Italian Aes Grave & Italian Aes Rude, Signatum and the Aes Grave of Sicily, Londra, Vecchi & Sons, 1979, p. 40, ISBN 0-9506836-0-4.
Collezioni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Joan E. Fisher (a cura di), SNG American Numismatic Society Part 1: Etruria-Calabria, New York, American Numismatic Society, 1969.
- (EN) Willy Schwabacher - Niels Breitenstin (a cura di), SNG Copenhagen, Vol. One: Italy, Sicily, Copenhagen, Danish National Museum, 1981.
- (FR) Anna Rita Parente (a cura di), SNG France, Vol. 6, Part 1: Italie (Étrurie-Calabre), Parigi, Bibliotèque Nationale de France / Numismatica Ars Classica, 2003, ISBN 2-7177-2232-7.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlomorino/note
Altro
[modifica | modifica wikitesto]Ritrovamenti
[modifica | modifica wikitesto]Thomson e al. (IGHC) riportano 25 ritrovamenti di tesori. Di questi 3 in Magna Grecia, 19 in Sicilia, di cui 4 a Selinunte, 1 a Malta e 2 nella penisola iberica. Le date di seppellimento sono stimate tra il 500 a.C. e il 290 a.C., più di cento anni dopo la cessazione delle emissioni. Le monete associate provengono in gran parte dalle zecche della Magna Grecia e della Sicilia; sono anche presenti monete di Atene, "pegasi" e altre monete in minor quantità.
IGCH | Località | anno ritrov. |
sepol. (a.C.) |
Periodo | n° pezzi | monete Selinus |
altre città |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Magna Grecia | |||||||
1874[1] | Taranto | 1911 | 508 | arch. | ca. 600 AR | Selinus 8 AR[I 1] | Metaponto 149+ Poseidonia 5 Sybaris 135 Velia 96 Crotone 80+ Himera 5 Lete 18 Thasos 11 Corcyra 14 Atene 8 Aegina 15 Corinto 13 Altre ca 30 |
1910[2] | Vito Superiore (RC) | 1939 | 387 a.C. | class. | 134 AR | Selinus 1[I 2] | Rhegium 6 Acragas 7 Camarina 4 Catana 5 Gela 5 Leontini 8 Messana 30 Siracusa 41 Siculo-puniche 11 Atene 1 Corinto 8 Ambracia 4 altre 3 |
1911[3] | Chiesa Pepe (RC) | 1913 | 387 | class. | 97 AR | Selinus 1[I 2] | Rhegium 7 Acragas 1 Catana 1 Gela 4 Himera 1 Leontini 6 Messana 9 Siracusa 35 Atene 3 Altre 2 |
Sicilia | |||||||
2059[4] | Selinunte | 1888 | 500 | arch. | 70 AR | Selinus 70[I 3] | |
2067[5] | Selinunte | 1898 | c. 480 | arch. | 33 AR | Selinus 33[I 4] | |
2071[6] | Monte Bubbonia | 1910 | c. 470 | class. | 338 AR | Selinus 30[I 5] | Rhegium 4 Acragas 78 Camarina 1 Himera 6 Leontini 2 Zancle 2 Messana 5 Siracusa 68 Atene 6 Altre 1 |
2072[7] | Himera | 1892 | c. 470 | class. | 35 AR | Selinus 2[I 6] | Himera 33 |
2084[8] | Selinunte | 1923 | c. 455 | class. | 475 AR | Selinus 100[I 7] | Acragas 91 Catana 2 Gela 95 Himera 4 Leontini 27 Messana 20 Siracusa 136 |
2089[9] | S. Caterina Villarmosa (CL) | 1955 | c. 420 | class. | 100 AR | Selinus 1[I 8] | Rhegium 2 Acragas 7 Catana ? Gela 7 (8?) Leontini 4 Messana 3 Naxus 1 Segesta 4 Siracusa 13 Atene 7 |
2092[10] | Selinunte (Latomie) | 1885 | c. 409 | class. | 48 AR | Selinus 3[I 9] | Rhegium 1 Catana 3 Gela 7 Himera 1 Leontini 4 Messana 3 Segesta 1 Siracusa 21 Atene 4 |
2095[11] | Scornavacche | 1949 | c. 405 | class. | 27 AR | Selinus 1[I 2] | Rhegium 1 Acragas 1 Camarina 5 Catana 4 Gela 2 Messana 4 Naxus 1 Siracusa 5 Atene 3 |
2096[12] | Schisò | 1852 | c. 403 | class. | 2000+ AR | Selinus ? | I contenuti esatti del tesoro non sono noti |
2101[13] | Augusta | 1954 | c. 400 | class. | 28 AR | Selinus 1[I 2] | Rhegium 1 Acragas 1 Gela 3 Leontini 1 Messana 6 Siracusa 15 |
2102[14] | Monte Raci | 1953 | c. 400 | class. | 33 AR | Selinus 1[I 2] | Acragas 1 Gela 3 Himera 2 Leontini 1 Messana 2 Segesta 1 Siracusa 7 |
2104[15] | Agrigento | 1907 | c. 400 | class. | 200+ AR | Selinus 1[I 2] | Siracusa 1[I 10] |
2105[16] | Sicilia ? | 1961 | c. 400 | class. | 37+ AR | Selinus 1[I 2] | Rhegium 4 Catana 8 Messana 5 Motya 1 Naxus 9 Segesta 1 Siracusa 8[I 10] |
2119[17] | Contessa | 1888 | c. 390 | class. | 37+ AR | Selinus 1[I 2] | Rhegium 2 Acragas 1 Camarina 1 Catana 4 Eryx 5 Gela 10 Himera 1 Leontini 3 Messana 16 Segesta 2 Siracusa 31 Siculo-puniche 14 Ziz 10 Leucas 2 Atene 3 |
2120[18] | Ognina | 1923 | c. 390 | class. | 309+ AR | Selinus 8[I 9] | Rhegium 6 Acragas 26 Camarina 4 Catana 22 Gela 41 Himera 1 Leontini 13 Messana 49 Motya 1 Naxus 2 Segesta 28 Siracusa 97 Ziz 1 Atene 5 Pegasi 5 |
2123[19] | S. Maria di Licodia | 1890 | c. 370 | class. | 80+ AR | Selinus 1[I 2] | Messana 3 Motya 1 Siracusa 73[I 11] Atene 2 Pegasi "molti" |
2130[20] | Licata | 1926 | c. 350 | class. | 91 AR | Selinus 8[I 2] | Rhegium 6 Gela 4 Leontini 2 Messana 1 Siracusa 3 Atene 4 Pegasi 58 Altre 23 |
2136[21] | Leonforte | 1895 | c. 350 | class. | 68 AR | Selinus 1[I 2] | Rhegium 1 Camarina 1 Messana 2 Siracusa 6 Atene 2 Pegasi 54 |
2182[22] | Cammarata | 1859 | c. 290 | ellenist. | c. 200 AR | Selinus 1[I 2] | Siracusa 10 Siculo-puniche c. 30 Pegasi c. 150 Altri 2 |
Malta | |||||||
2260[23] | Malta | prima 1913 | V sec. | class. | 1 AR | Selinus 1[I 12] | |
Penisola iberica | |||||||
2312[24] | Montgó (Dénia) | 1891 | c. 310 | ellenist. | 16 AR | Selinus 1[I 2] | Emporiae 6 Massalia 4 Leontini 1 Messana 1 Siracusa 1 Corinto 1 Cartagine 1 |
2314[25] | Tarragona (pressi) | 1870 | fine IV sec. | ellenist. | 39 AR | Selinus 1[I 13] | Emporiae 19 Massalia 16 ispaniche 3 |
- Note
- ^ Tutti stateri
- ^ a b c d e f g h i j k l m Tetradramma Errore nelle note: Tag
<ref>
non valido; il nome "tetradramma" è stato definito più volte con contenuti diversi - ^ Didracmi con il quadrato incuso
- ^ Didracmi: 25 quadrato incuso, 7 rovescio con foglia, 1 con foglia e ΣΕΛΙ
- ^ Didracmi: rovescio con foglia
- ^ Un didracma: rovescio con foglia; 1 obolo
- ^ 25 tetradracmi, 75 didrammi
- ^ ?
- ^ a b Tetradrammi
- ^ a b Il resto è disperso
- ^ Tre decadrammi sono firmati da Cimone e 20 da Euainetos
- ^ Didracma
- ^ Litra
- ^ http://nomisma.org/id/igch1874
- ^ http://nomisma.org/id/igch1910
- ^ http://nomisma.org/id/igch1911
- ^ http://nomisma.org/id/igch2059
- ^ http://nomisma.org/id/igch2067
- ^ http://nomisma.org/id/igch2071
- ^ http://nomisma.org/id/igch2072
- ^ http://nomisma.org/id/igch2084
- ^ http://nomisma.org/id/igch2089
- ^ http://nomisma.org/id/igch2092
- ^ http://nomisma.org/id/igch2095
- ^ http://nomisma.org/id/igch2096
- ^ http://nomisma.org/id/igch2101
- ^ http://nomisma.org/id/igch2102
- ^ http://nomisma.org/id/igch2104
- ^ http://nomisma.org/id/igch2105
- ^ http://nomisma.org/id/igch2119
- ^ http://nomisma.org/id/igch2120
- ^ http://nomisma.org/id/igch2123
- ^ http://nomisma.org/id/igch2130
- ^ http://nomisma.org/id/igch2136
- ^ http://nomisma.org/id/igch2182
- ^ http://nomisma.org/id/igch2260
- ^ http://nomisma.org/id/igch2312
- ^ http://nomisma.org/id/igch2314
vedi pure:
categorytree
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prove
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esempi
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ΛΛ la squola
ΛΛ la squola
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