Il movimento Swadeshi (in hindī स्वदेशी, svadēśī, "autosufficienza", dunque "autonomia economica") fu una parte del movimento d'indipendenza indiano nonché una strategia economica volta a rimuovere l'Impero britannico dal governo e migliorare le condizioni economiche dell'India, seguendo appunto i principi swadeshi diffusi da Gandhi, e che riscosse notevoli successi. Le strategie del movimento Swadeshi contemplarono il boicottaggio dei prodotti britannici e il rilancio dei prodotti e dei processi produttivi nazionali. Fu particolarmente forte nel Bengala, dove è stato chiamato anche movimento vandemataram.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]La parola Swadeshi deriva dal sandhi o congiunzione di due parole in sanscrito. Swa significa «io» o «propria» e Desh significa «paese, terra», dunque Swadesh significa «il proprio paese» e Swadeshi, la forma aggettivale, significherebbe «del proprio paese».
Influenze
[modifica | modifica wikitesto]- E. F. Schumacher, autore di Piccolo è bello, è stato influenzato dal concetto gandhiano di Swadeshi quando scrisse il suo articolo sull'economia buddista.[2]
- Satish Kumar, monaco giainista, direttore di Resurgence, ha promosso il concetto di Swadeshi nei suoi scritti e nel suo insegnamento, tra cui una sezione dedicata nel suo libro You Are, Therefore I Am (2002).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dal nome del famoso canto Vande Mataram, intonato appunto durante il periodo di lotta nonviolenta
- ^ Thomas Weber, Gandhi, Deep Ecology, Peace Research and Buddhist Economics, Journal of Peace Research; Vol-36, Number-3, May 1999 [1] Archiviato il 30 maggio 2008 in Internet Archive.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) swadeshī movement, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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