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'''Bareggio''' (''Baréč'' in [[dialetto milanese]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 62}}</ref>) è un [[comune italiano]] di {{TA|17.438}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Milano]], in [[Lombardia]]. |
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== Storia == |
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Bareggio è un centro molto antico: furono i [[Galli Insubri]], di lingua celtica, a scacciare dal territorio dove ora sorge il paese gli [[etruschi]], suoi antichi abitanti. Dai Galli si passò ai [[Civiltà romana|Romani]] nel [[197 a.C.]] ed ancora ai [[Longobardi]], che regnarono su queste terre dal [[569]] al [[774]] quando i [[Franchi]] di [[Carlo Magno]] ebbero il sopravvento. La prima documentazione relativa al paese risale infatti al [[780]] e si riferisce ad una permuta di fondi. |
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Con i Franchi la comunità di Bareggio visse un lungo periodo sotto il diretto potere temporale dell'Abate della Basilica di |
Con i Franchi la comunità di Bareggio visse un lungo periodo sotto il diretto potere temporale dell'Abate della [[Basilica di Sant'Ambrogio]] di [[Milano]], uno dei grandi feudatari dell'impero (come ricordato dalla famosa sferza che attraversa in fascia lo stemma comunale). In un documento del [[1570]] risulta che le attività degli abitanti, in tutto 740 persone, sono quelle di contadino, ferraro, prestinaro, mulinaro, camparo e legnamaro. |
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Del flagello della peste del XVI secolo |
Del flagello della peste del XVI secolo resta una traccia significativa nell'oratorio di [[San Rocco]], fatto costruire in quell'occasione. Negli ultimi secoli Bareggio subì altresì l'alternarsi di molti dominatori: gli austriaci, i francesi e poi ancora gli austriaci sino a giungere all'[[unità d'Italia]]. |
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== Le chiese == |
== Le chiese == |
Versione delle 11:49, 10 ott 2014
Bareggio comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Città metropolitana | Milano |
Amministrazione | |
Sindaco | Giancarlo Lonati (PD) dal 10-6-2013 |
Territorio | |
Coordinate | 45°28′00″N 8°59′00″E |
Altitudine | 138 m s.l.m. |
Superficie | 11,29 km² |
Abitanti | 17 438[1] (28-2-2014) |
Densità | 1 544,55 ab./km² |
Comuni confinanti | Cisliano, Cornaredo, Cusago, Pregnana Milanese, Sedriano. |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 20010 |
Prefisso | 02 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 015012 |
Cod. catastale | A652 |
Targa | MI |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | bareggesi |
Patrono | santi Nazario e Celso |
Cartografia | |
Posizione del comune di Bareggio nella provincia di Milano | |
Sito istituzionale | |
Bareggio (Baréč in dialetto milanese[3]) è un comune italiano di 17.438 abitanti[1] della provincia di Milano, in Lombardia.
Storia
Bareggio è un centro molto antico: furono i Galli Insubri, di lingua celtica, a scacciare dal territorio dove ora sorge il paese gli etruschi, suoi antichi abitanti. Dai Galli si passò ai Romani nel 197 a.C. ed ancora ai Longobardi, che regnarono su queste terre dal 569 al 774 quando i Franchi di Carlo Magno ebbero il sopravvento. La prima documentazione relativa al paese risale infatti al 780 e si riferisce ad una permuta di fondi.
Con i Franchi la comunità di Bareggio visse un lungo periodo sotto il diretto potere temporale dell'Abate della Basilica di Sant'Ambrogio di Milano, uno dei grandi feudatari dell'impero (come ricordato dalla famosa sferza che attraversa in fascia lo stemma comunale). In un documento del 1570 risulta che le attività degli abitanti, in tutto 740 persone, sono quelle di contadino, ferraro, prestinaro, mulinaro, camparo e legnamaro.
Del flagello della peste del XVI secolo resta una traccia significativa nell'oratorio di San Rocco, fatto costruire in quell'occasione. Negli ultimi secoli Bareggio subì altresì l'alternarsi di molti dominatori: gli austriaci, i francesi e poi ancora gli austriaci sino a giungere all'unità d'Italia.
Le chiese
Chiesa Parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso
Per la Chiesa Parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso di Bareggio, non è stata trovata con esattezza una precisa data di costruzione, ma essa era sicuramente presente già nel XIII secolo quando viene menzionata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis di Goffredo da Bussero.
Anticamente si sa che la chiesa era direttamente sottoposta all'amministrazione della Collegiata di San Vittore di Corbetta nell'ambito dell'omonima pieve, dalla quale si sarebbe staccata come parrocchia già a partire dal XII secolo, conservando però il privilegio di godere dell'influenza della giurisdizione della Basilica di Sant'Ambrogio di Milano che qui possedeva diversi fondi agricoli e terreni. Questa predominanza è oggi ricordata anche dalla frusta di Sant'Ambrogio che è possibile ammirare trasversalmente allo stemma comunale di Bareggio. La chiesa subì notevoli variazioni nel corso dei secoli, ed in particolare ottenne l'aspetto attuale dopo i lavori di ammodernamento eseguiti nel 1727, che si conclusero ufficialmente solo nel 1893. Dell'antica chiesa romanica oggi si trovano solo alcune tracce nella torre campanaria.
Esternamente, la facciata presenta una struttura tipicamente barocca, tripartita, sormontata da un grande timpano ricongiunto ai lati della chiesa con due volute terminate da angeli annuncianti con trombe. Due nicchie accolgono le statue dei Santi Nazaro e Celso, inframezzati da una lapide con la dedicazione della chiesa.
L'interno, anch'esso di stampo puramente barocco, presenta un complesso di tre navate di cui la maggiore di grandezza quasi doppia rispetto alle laterali. Le pareti sono perlopiù bianche, mentre il tripudio di stucchi e colori si identifica all'altezza del cornicione e dei capitelli corinzi che decorano le lesene e la parte superiore della chiesa. A perpendicolo dell'altare, sul soffitto, un affresco settecentesco, realizzato in un riquadro stuccato, rappresenta "Il martirio dei Santi Nazaro e Celso".
Chiesa di Santa Maria alla Brughiera
La chiesa di Santa Maria, ambientata tra gli alberi ed il verde dell'antica cascina Brughiera, risale al 1482. Caratterizzata inizialmente da una struttura quadrata, attorno al 1700 la chiesetta fu ingrandita, nel rispetto però della parte antica. Fu in quel periodo che comparve anche il campanile lineare di forma quadrangolare. A 500 anni dalla sua costruzione, la chiesetta è tornata al proprio splendore grazie a recenti restauri.
Chiesa di Santa Maria della Neve
Situata in via Battisti, la chiesa di Santa Maria della Neve consiste in un pregevole edificio seicentesco in mattoni a vista alternato con parti intonacate o stuccate. La chiesa è dotata anche di un piccolo campanile, pure esso di origine seicentesca[4].
La chiesa è stata sottoposta ad un totale restauro in occasione del giubileo del 2000, anno nel quale è stato anche sostituito il semplice finestrone sovrastante il portale d'ingresso con un'opera grandiosa di vetreria, raffigurante il simbolo dell'anno giubilare 2000.
Santuario della Madonna Pellegrina (loc. San Martino)
Edificato nel 1960 nella vicina frazione di San Martino di Bareggio, la chiesa venne eretta su volere degli abitanti della frazione divenendo presto il luogo di culto ufficiale del borgo. Qui si consumò l'attentato alla statua della Madonna Pellegrina.
Edifici notevoli
Palazzo Visconti di Modrone
Tra i palazzi e le ville storiche del paese, il più importante è senz'altro il palazzo Visconti di Modrone, che è l'attuale sede del municipio di Bareggio.
Il palazzo venne voluto dal conte Melchiorre Gerra nel 1647, il quale nel 1640 era divenuto feudatario di Modrone ed aveva sposato una discendente della ricca prosapie milanese dei Visconti.
Nel 1836, il palazzo passò alla famiglia Radice Fossati.
L'ingresso di questa interessante costruzione era anticamente sotto un arco monumentale, inserito nella cinta delimitante la proprietà, sovrastato dallo stemma dei Visconti di Vimodrone, costituito da due leoni addossati ad una torre, che ancora oggi è possibile vedere all'interno, nell'ingresso.
Nella parte interna un grandioso scalone barocco, con balaustra e colonnine di granito, conduceva alla dimora dei proprietari, contraddistinto sul soffitto da un grandioso dipinto ad affresco (uno dei migliori conservati del complesso) raffigurante due puttini che sostengono lo stemma dei Visconti di Modrone.
Sono giunte a noi solo tracce di affreschi e decorazioni risalenti allo stesso periodo nell'atrio ed alle finestre.
La facciata, ancora originale, è oggi contraddistinta da un portico a tre arcate, chiuso su quelle laterali da due piccole balaustre barocche di marmo.
La struttura padronale era circondata di alcune corti rustiche dedicate all'allevamento dei bachi ed alla produzione di seta ed all'allevamento di piccolo pollame.
Trovandosi in pessimo stato di degrado, nel 1977 lo stabile venne acquistato dal comune di Bareggio che si occupò delle operazioni di restauro, adibendo la struttura ad accogliere gli uffici comunali.
Villa Marietti
Villa Marietti è contraddistinta dal suo ingresso da un lungo viale che conduce ad un arco dove ancora si possono ammirare pregevoli seppur frammentarie tracce di pitture ad affresco.
L'abitazione padronale, parallela all'ingresso, si sviluppa su due piani e presenta anche una torretta belvedere.
Nell'ala destra dell'edificio, un portico colonnato ed architravato conduce ad un ponticello sovrastante il vicino Fontanile Barona, che scorre parallelamente alla lunghezza dell'edificio e che un tempo penetrava nel giardino della villa, il che ha fatto sorgere notevoli legami con una possibile attività agricola, legata alla presenza di un'abitazione signorile o della casa di una congregazione religiosa.
Villa Vittadini
La villa venne progettata nel suo nucleo iniziale dalla famiglia Villa, la quale nel 1798, con Luigi, si appropriò di un terreno circostante il Fontanile Barona per l'edificazione di una strada che collegasse la chiesa parrocchiale con la cascina di proprietà della casata dei Villa di Desio.
Nell'Ottocento, questa prosapie si imparentò con i conti Vittadini, possidenti ai quali confluì la proprietà del palazzo.
Gli ultimi eredi dei Vittadini, infine, vendettero la villa ad un'impresa edile che si occupò della ristrutturazione dello stabile, che venne in seguito venduto ad appartamenti di lusso ricavati dai vari piani dello stabile (una simile sorte è recentemente toccata alla Villa Clari Monzini di Cassinetta di Lugagnano).
Una volta superata la cancellata d'ingresso, realizzata in ferro battuto, si trovava in origine un vasto cortile contraddistinto da alberi che correvano lungo i lati della struttura. Da un portone, sulla sinistra, decorato da una cornice riportante il monogramma "V" della famiglia Vittadini, si accedeva ad un piccolo cortile di forma quadrata attorno al quale si sviluppava il resto dell'edificio.
La parte settentrionale, ben più antica del resto del complesso, era collegata alla villa dei Radice Fossati ed è caratterizzata ancora oggi sulla facciata da un portico tripartito e da una torretta belvedere.
Dall'ingresso si accede ad un atrio decorato con affreschi settecenteschi ed ottocenteschi, rappresentanti paesaggi di stile neoclassico, motivi che ricorrono anche nelle sale del primo piano e del piano terreno.
Dal portone di sinistra del complesso del cortile, si poteva un tempo anche accedere ad un sontuoso ed elegante parco all'inglese contraddistinto da statue di divinità greche e romane oggi irrimediabilmente distrutto.
Villa Gallina Radice Fossati
La villa, di origine seicentesca, venne costruita dalla famiglia milanese dei Gallina la quale nel 1832, alla morte dell'ultimo della casata, Francesco, venne rilevata dal l'Ingegnere Luigi Radice Fossati che l'acquistò nel 1836.
Essa si sviluppa intorno ai tre lati di un cortile, dove un vialetto delimitato da leoni di pietra su pilastrini conduce alla strada principale del paese.
La facciata è contraddistinta da un portico oggi chiuso da vetrate protettive ma un tempo aperto, dal quale si accedeva al vero corpo dell'abitazione.
Gli affreschi delle sale interne sono contraddistinti da delicati motivi floreali e paesaggistici con ninfe e putti, posizionati sulla parte superiore delle pareti, a cornice degli splendidi soffitti cassettonati.
La facciata si presenta con splendide volute e decorazioni di spirito barocco, alla sommità della quale si trovava un tempo lo stemma dei Gallina ed una meridiana a muro affrescata. Dietro la villa si trova anche una scuderia con colonne in granito, sostenenti un soffitto architravato, che custodisce la collezione delle carrozze di famiglia dei Radice Fossati, risalenti alla fine dell'Ottocento ed ai primi del Novecento.
Il giardino, retrostante la villa, ospita un complesso insieme di alberi secolari. La villa è ancora oggi di proprietà della famiglia Radice Fossati.
Etimologia
Vi sono diverse interpretazioni per definire le origini del nome Bareggio. Alcuni studiosi lo fanno derivare da Baradigium o Baradeglum che significa "lontananza dai monti" e risalirebbe all'epoca longobarda. Altri lo fanno derivare invece da Baraggia ("luogo incolto"): questa interpretazione è però in contrasto con la realtà del paese in quanto l'agricoltura della zona è molto fiorente.
Economia
L'economia era basata, negli anni passati, su un'agricoltura fiorente, con coltivazioni soprattutto di cereali e foraggi: oggi accanto all'agricoltura, vi è un'industria piuttosto sviluppata soprattutto nel settore delle maglierie, dei manufatti aerotermici, dei prodotti per l'edilizia e metalmeccanici.
Curiosità
L'accademia dell'Arcadia
Un dato poco conosciuto risale al XVII secolo quando gli aristocratici del luogo come i Visconti, i Sormani, gli Arconati fondarono a Bareggio un movimento letterario con un'Arcadia che romanticamente aveva sede sulle sponde di una chiara sorgente, in campagna.
La bomba sulla Madonna
La bomba alla statua della Madonna Pellegrina venne lanciata durante il trasferimanto della statua stessa da Bareggio a Cornaredo con una processione solenne. Era il 31 agosto 1948, parroco di Bareggio era Don Felice Biella. Il simulacro della Vergine, proveniva dalla vicina Sedriano e, dopo aver sostato alcuni giorni a Bareggio, si apprestava a prendere la via di San Pietro All'Olmo. Proprio su questa strada (ora Via Madonna Pellegrina) circondata, all'epoca, da campi di grano, avvenne il fattaccio. I facinorosi, nascosti nel grano, lanciarono due bombe a mano, una non esplose, la seconda colpì la statua all'altezza del braccio sinistro ed esplose.
Il fatto avvenne nell'immediato secondo dopoguerra ad opera probabilmente di fanatici sostenitori dell'anticlericalismo: vi furono parecchi feriti anche gravi fra i quali dei bambini. La statua era posta su un carro addobbato trainato da cavalli che rimasero infilzati da parecchie schegge ma che fortunatamente non si imbizzarrirono evitando così una strage. I responsabili vennero arrestati e condannati.
La statua mutilata è custodita nel Santuario della Madonna Pellegrina al quartiere San Martino in Bareggio che venne costruito nei primi anni '50 poco distante il luogo dell'attentato. Alla costruzione della nuova chiesa seguì la fondazione di una nuova parrocchia intitolata a Sant'Anna, antica patrona di San Martino.
Un'antica diceria popolare vuole che alla base dell'accaduto vi fosse una secolare rivalità tra corbettesi e bareggesi in quanto si narra che questi ultimi sarebbero stati alla base di una congiura contro la vicina Corbetta, invidiosi della potenza della pieve, da cui la ritorsione dei bombaroli forse filo-corbettesi.
Da qui si originò il famoso detto dialettale "Barigiatt, masamadonn" (Bareggesi, ammazzamadonne), epiteto non corretto in quanto, quasi tutti gli attentatori risultarono essere non di Bareggio.
Via Fiume
Caratteristica via, affacciata sul fontanile Barona, dove in occasione delle maggiori feste come il Natale o la Pasqua, vengono celebrati eventi e feste accompagnate da spettacoli, mangiate e musica, organizzate spontaneamente dai residenti e riservate agli abitanti della via. Spesso giornali locali riportano notizie sugli avvenimenti legati a queste feste.
Sul palo più alto svetta la bandiera della via, costituita semplicemente dall'accostamento dei due colori rappresentativi della zona: il verde della pianura e l'azzurro dell'acqua del fontanile Barona.
Da molti anni, in prossimità del Natale, due maestri presepisti della Via allestiscono con la collaborazione degli altri residenti un tradizionale presepe che rimane visibile alla cittadinanza per tutto il periodo natalizio.
Ciliegie
Bareggio è particolarmente nota per le sue ciliegie, tanto da venire elette prodotto a Denominazione comunale d'origine [5] (De.Co.). Il poeta Romano Oldani scrive a proposito della sagra che si tiene ogni anno a giugno:
«Ogni ànn, quond 'riva stó mument,
quanti ricòrd nüm sa tirum in mènt!
Rivédum ammó al travi di scirés
e tütt quèll ch'a par lur sa creava in paés.
Par tütt al paés, su stras e santé(r)
gh'éva un gro(nd) mu(v)imènt dinons e indrè:
un viavai da fioeù, da giuin e vécc;
sa poeù dì che Milon l'éva tütt a Barecc»
«Ogni anno quando arrivava questo momento
quanti ricordi ci vengono in mente
rivediamo ancora il carretto delle ciliegie
e tutto quello che per loro si organizzava
Per tutto il paese, su strade e sentieri
c'era un grande movimento avanti e indietro
un via vai di bambini, giovani e vecchi
si può dire che Milano era tutta a Bareggio»
Fiere e Manifestazioni
- Festa di SS Nazaro e Celso (solo religiosa) - 28 luglio
- Festa Parrocchiale Madonna del Rosario - la prima domenica di ottobre
- Festa Parrocchiale Madonna Pellegrina (Quartiere San Martino) - la terza domenica di settembre
- Festa delle Ciliegie - la prima domenica di giugno
- Fiera di San Giuseppe (o "di Primavera") - la domenica più vicina al 19 marzo
- Fiera di novembre - 1º novembre
Personalità nate a Bareggio
- Alessandro Maggiolini, vescovo di Como
- Luciano Magistrelli, ex calciatore e allenatore di calcio
Persone legate a Bareggio
- Umberto Rotondi, musicista e compositore
- Mario Tessuto, cantautore
Amministrazione
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
2003 | 2008 | Ernesto Restelli | centro-sinistra | Sindaco | |
2008 | 2013 | Monica Gibillini | centro-destra | Sindaco | |
2013 | in carica | Giancarlo Lonati | centro-sinistra | Sindaco |
Collegamenti e trasporti pubblici
Il territorio di Bareggio, situato lungo la direttrice stradale Milano-Magenta-Novara, è attraversato da numerose corse di trasporto su gomma gestite da 3 società:
- z620 Magenta - Milano Molino Dorino; Le corse serali e notturne fanno capolinea a Piazzale Lotto.
Autoguidovie: (ex ATINOM)
- H231A Bareggio - Cornaredo - Rho FS - Passirana;
ATM:
- Linea 424 Bareggio - Milano Molino Dorino;
Le autolinee di trasporto su gomma della provincia di Milano sono integrate nel SITAM (Sistema Integrato Tariffario Area Milanese) gestito da ATM di Milano, il quale permette di viaggiare sulle linee urbane ed interurbane con un unico domumento di viaggio.
Le stazioni ferroviarie più vicine si trovano a Rho, a Vittuone e a Pregnana Milanese che collegano Milano con Novara attraverso le Linee del Servizio ferroviario suburbano di Milano:
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[6]
Etnie e minoranze straniere
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 957 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Romania 182 1,05%
Note
- ^ a b Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it, Istituto nazionale di statistica. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 62.
- ^ Chiesa di Santa Maria della Neve, su parconaviglio.com. URL consultato il 6 luglio 2011.
- ^ Ciliegie di Bareggio (Milano), su InfoDe.Co. Il portale delle denominazioni comunali, 2012.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.