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Non vi sono notizie certe sulla sua nascita, ma il [[Donato Calvi|Calvi]] nel suo ''Effemeride sagro profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo sua diocesi et territorio'' documenta la sua morte all'età di quarantacinque anni nel [[1595]], solo da questo si desume la sua nascita nel [[1550]]. Essere stato scelto per la realizzazione della pala in [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Santa Maria Maggiore]] dalla città di Bergamo nel [[1584]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00343/?view=istituti&offset=68&hid=773&sort=sort_int|titolo=Ancona, Porta Francesco, Porta Lorenzo| |
Non vi sono notizie certe sulla sua nascita, ma il [[Donato Calvi|Calvi]] nel suo ''Effemeride sagro profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo sua diocesi et territorio'' documenta la sua morte all'età di quarantacinque anni nel [[1595]], solo da questo si desume la sua nascita nel [[1550]]. Essere stato scelto per la realizzazione della pala in [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Santa Maria Maggiore]] dalla città di Bergamo nel [[1584]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00343/?view=istituti&offset=68&hid=773&sort=sort_int|titolo=Ancona, Porta Francesco, Porta Lorenzo|sito=lombardiabeniculturali.it|accesso=19 febbraio 2018}}</ref> lo colloca tra i maggiori esponenti negli anni ottanta del [[XVI secolo]], dopo la morte del Moroni nel 1578 e prima dei tre artisti [[Enea Salmeggia|Salmeggia]], [[Francesco Zucco|Zucco]] e [[Gian Paolo Cavagna|Cavagna]] che occuperanno la scena artistica bergamasca fino ai primi decessi del [[XVII secolo]]. |
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Figlio Giovanni Fortunato miniatore, iniziò la sua attività artistica seguendo le orme paterne, così come il fratello Gian Giacomo, ma non vi sono testimonianze delle sue opere |
Figlio Giovanni Fortunato miniatore, iniziò la sua attività artistica seguendo le orme paterne, così come il fratello Gian Giacomo, ma non vi sono testimonianze delle sue opere né in miniature né in poesia come indicato dal Calvi, contrariamente al fratello di cui è documentata la firma nel ''Taccuino di disegni di Giovannino de' Grassi''<ref>{{cita web|url=http://www.giuliooraziobravi.it/pdf/DeGrassi.pdf|titolo=Descrizione codicologica del Taccuino di disegni di Giovannino de' Grassi|autore=Giulio Orazio Brasi|accesso=22 luglio 2017}}</ref>, mentre la relazione con la tecnica del [[Giovan Battista Moroni|Moroni]] lo vorrebbe suo alunno, ma anche di questo non vi è una testimonianza certa, vennero assegnati a lui lavori del Moroni come il ritratto di [[Isotta Brembati (Giovan Battista Moroni)|Isotta Brembati]]<ref>{{cita libro|autore=[[Simone Facchinetti]]|titolo=Giovan Battista Moroni|editore=Silvana Editoriale|anno=2004|p=216}}</ref>, cosa impossibile essendo datato 1552-1553, che i suoi lavori hanno affinità con l'opera moroniana, potrebbe indicare una sua presenza nella bottega del Moroni. |
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[[File:Giovanni Paolo Lolmo - Madonna con Bambino e san Giovannino.jpg|sinistra|thumb|''Madonna con Bambino e san Giovannino'']] |
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Viene ipotizzata la sua formazione anche lontano da Bergamo, forse a Roma o Firenze per le sue caratteristiche [[Manierismo|manieristiche]], molto più vicine all'Italia centrale che al Moroni |
Viene ipotizzata la sua formazione anche lontano da Bergamo, forse a Roma o Firenze per le sue caratteristiche [[Manierismo|manieristiche]], molto più vicine all'Italia centrale che al Moroni: la presenza di un suo lavoro conservato nella sagrestia della [[basilica di San Pietro in Vincoli]]<ref>{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?tipo_scheda=OA&id=46980&titolo=Lolmo%20Giovanni%20Paolo,%20Madonna%20Immacolata&locale=it&decorator=layout_resp&apply=true|titolo=Lolmo Giovanni Paolo Madonna Immacolata Roma|editore=Fondazione Federico Zeri}}</ref> porterebbe ad un suo viaggio a Roma. |
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L'inizio della sua attività artistica viene identificato in uno stendardo raffigurante da un lato l<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' e sull'altro l'''Assunzione della Vergine'', che sembrava perso ma ritrovato in una collezionane privata ed eseguito nel decennio del 1570 al 1580<ref>{{cita libro|autore=Silvana Milesi|titolo=Cavagna, Salmeggia Zucco, Palma il giovane e il secondo cinquecento bergamasco|editore=Corponove Editrice|anno=1992}}</ref>. |
L'inizio della sua attività artistica viene identificato in uno stendardo raffigurante da un lato l<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' e sull'altro l'''Assunzione della Vergine'', che sembrava perso ma ritrovato in una collezionane privata ed eseguito nel decennio del 1570 al 1580<ref>{{cita libro|autore=Silvana Milesi|titolo=Cavagna, Salmeggia Zucco, Palma il giovane e il secondo cinquecento bergamasco|editore=Corponove Editrice|anno=1992}}</ref>. |
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Datata 1584 la sua prima commissione in Bergamo per la [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|basilica di Santa Maria Maggiore]], commissione di una tela che doveva adempiere ad un voto fatto dalla città di Bergamo per essere stata preservata della peste del 1576, pala che inizialmente doveva essere per il [[Duomo di Bergamo|duomo]]. La tela si trova nella cappella detta del voto, la prima a destra entrando nella basilica, ed è una [[sacra conversazione]] raffigurante la ''[[Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano (Gian Paolo Lolmo)|Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano]]'', son ben cinque le tele presenti dell'artista nella basilica. Sempre per la basilica mariana realizzò due affreschi raffiguranti la ''Preghiera'', la ''Fede'', un dipinto rappresentante ''la raccolta della manna'', questi lavori furono pagati l'8 maggio 1585 per la cappella del ''Santissimo Sacramento''. Dipinse ''Mosè e il serpente di bronzo'' tra il 1584 e il 1587, questo lavoro |
Datata 1584 la sua prima commissione in Bergamo per la [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|basilica di Santa Maria Maggiore]], commissione di una tela che doveva adempiere ad un voto fatto dalla città di Bergamo per essere stata preservata della peste del 1576, pala che inizialmente doveva essere per il [[Duomo di Bergamo|duomo]]. La tela si trova nella cappella detta del voto, la prima a destra entrando nella basilica, ed è una [[sacra conversazione]] raffigurante la ''[[Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano (Gian Paolo Lolmo)|Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano]]'', son ben cinque le tele presenti dell'artista nella basilica. Sempre per la basilica mariana realizzò due affreschi raffiguranti la ''Preghiera'', la ''Fede'', un dipinto rappresentante ''la raccolta della manna'', questi lavori furono pagati l'8 maggio 1585 per la cappella del ''Santissimo Sacramento''. Dipinse ''Mosè e il serpente di bronzo'' tra il 1584 e il 1587, questo lavoro venne saldato con la pala per l'altare del voto nel 1587<ref>{{cita web|url =http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00659/|titolo =Preghiera, Lolmo, Giovan Paolo|sito=lombardiabenibulturali.it|accesso =2 marzo 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00356/?view=istituti&offset=621&hid=773&sort=sort_date_int|titolo=Mosè e il serpente di bronzo|sito=lombardiabenibulturali.it|accesso=2 marzo 2018}}</ref>. |
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L'artista non eseguì unicamente lavori d'arte sacra, a [[Gorle]] nella villa Terzi sono presenti sei suoi lavori, quattro raffiguranti le ''Stagioni'' mentre gli altri ''Venere e Adone'', e ''Punizione di Amore''<ref>{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/ricerca.v2.jsp?apply=true&RSEC=Ciclo+di+dipinti+di+Gian+Paolo+Lolmo+gi%C3%A0+nella+villa+Terzi+a+Gorle&decorator=layout_resp&percorso_ricerca=OA&locale=en|titolo=Villa Terzi.Gian Paolo Lolmo|editore=Fondazione Zeri|accesso=22 luglio 2017}}</ref>, secondo uno studio del [[Simone Facchinetti|Facchinetti]] sarebbe riconducibili a lui anche alcune nature morte che hanno le caratteristiche dell'''autunno'', Lolmo è quindi da considerarsi non un artista minore, ma tra i più interessanti del cinquecento lombardo, la sua morte prematura ha sicuramente impedito un ulteriore sviluppo della sua arte<ref>{{cita libro|autore=Simone Facchinetti|titolo=Da Bergognone a Tiepolo. Scoperte e restauri in provincia di Bergamo|editore=|città=Bergamo|anno=2003}}</ref> |
L'artista non eseguì unicamente lavori d'arte sacra, a [[Gorle]] nella villa Terzi sono presenti sei suoi lavori, quattro raffiguranti le ''Stagioni'' mentre gli altri ''Venere e Adone'', e ''Punizione di Amore''<ref>{{cita web|url=http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/ricerca.v2.jsp?apply=true&RSEC=Ciclo+di+dipinti+di+Gian+Paolo+Lolmo+gi%C3%A0+nella+villa+Terzi+a+Gorle&decorator=layout_resp&percorso_ricerca=OA&locale=en|titolo=Villa Terzi.Gian Paolo Lolmo|editore=Fondazione Zeri|accesso=22 luglio 2017}}</ref>, secondo uno studio del [[Simone Facchinetti|Facchinetti]] sarebbe riconducibili a lui anche alcune nature morte che hanno le caratteristiche dell'''autunno'', Lolmo è quindi da considerarsi non un artista minore, ma tra i più interessanti del cinquecento lombardo, la sua morte prematura ha sicuramente impedito un ulteriore sviluppo della sua arte<ref>{{cita libro|autore=Simone Facchinetti|titolo=Da Bergognone a Tiepolo. Scoperte e restauri in provincia di Bergamo|editore=|città=Bergamo|anno=2003}}</ref> |
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La firma e la datazione di alcune sue opere hanno consentito l'assegnazione di suoi lavori, così come il ritrovamento di contratti di commissioni con il relativi pagamenti<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00659/|titolo=Preghiera| |
La firma e la datazione di alcune sue opere hanno consentito l'assegnazione di suoi lavori, così come il ritrovamento di contratti di commissioni con il relativi pagamenti<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00659/|titolo=Preghiera|sito=lombardiabenibulturali.it|accesso=22 luglio 2017}}</ref>. |
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== Opere == |
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* ''Raccolta della manna'' [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Basilica di Santa Maria maggiore]], altare del Santissimo Sacramento|, 1584 |
* ''Raccolta della manna'' [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Basilica di Santa Maria maggiore]], altare del Santissimo Sacramento|, 1584 |
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* ''Fede'' e ''Preghiera'', [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Basilica di Santa Maria maggiore]], [[1584]] |
* ''Fede'' e ''Preghiera'', [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Basilica di Santa Maria maggiore]], [[1584]] |
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* ''Il serpente di bronzo'', [[Basilica di Santa Maria Maggiore (Bergamo)|Basilica di Santa Maria maggiore]], lunetta dell'altare del Voto, [[1585]]<ref>{{cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00356/|titolo=Mosè e il serpente in bronzo| |
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* ''Madonna Immacolata'', sagrestia della [[Basilica di San Pietro in Vincoli]], Roma, [[1585]] |
* ''Madonna Immacolata'', sagrestia della [[Basilica di San Pietro in Vincoli]], Roma, [[1585]] |
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* ''Madonna con Bambino incoronata da due angeli e coi santi Pietro e Lorenzo'', [[Berlino]] |
* ''Madonna con Bambino incoronata da due angeli e coi santi Pietro e Lorenzo'', [[Berlino]] |
Versione delle 20:02, 12 feb 2021
«...con il pennello per maviglie oprando [...] emulava que' massimi, che chiuder seppero o l'Iliade de Omero nel guscio di una noce, o la vastissima Roma sotto l'ali di una mosca.»
Gian Paolo Lolmo, o Giovanni Paolo (Bergamo, 1550 circa – Bergamo, 19 novembre 1595 circa), è stato un pittore italiano.
Biografia
Non vi sono notizie certe sulla sua nascita, ma il Calvi nel suo Effemeride sagro profana di quanto di memorabile sia successo in Bergamo sua diocesi et territorio documenta la sua morte all'età di quarantacinque anni nel 1595, solo da questo si desume la sua nascita nel 1550. Essere stato scelto per la realizzazione della pala in Santa Maria Maggiore dalla città di Bergamo nel 1584[1] lo colloca tra i maggiori esponenti negli anni ottanta del XVI secolo, dopo la morte del Moroni nel 1578 e prima dei tre artisti Salmeggia, Zucco e Cavagna che occuperanno la scena artistica bergamasca fino ai primi decessi del XVII secolo.
Figlio Giovanni Fortunato miniatore, iniziò la sua attività artistica seguendo le orme paterne, così come il fratello Gian Giacomo, ma non vi sono testimonianze delle sue opere né in miniature né in poesia come indicato dal Calvi, contrariamente al fratello di cui è documentata la firma nel Taccuino di disegni di Giovannino de' Grassi[2], mentre la relazione con la tecnica del Moroni lo vorrebbe suo alunno, ma anche di questo non vi è una testimonianza certa, vennero assegnati a lui lavori del Moroni come il ritratto di Isotta Brembati[3], cosa impossibile essendo datato 1552-1553, che i suoi lavori hanno affinità con l'opera moroniana, potrebbe indicare una sua presenza nella bottega del Moroni.
Viene ipotizzata la sua formazione anche lontano da Bergamo, forse a Roma o Firenze per le sue caratteristiche manieristiche, molto più vicine all'Italia centrale che al Moroni: la presenza di un suo lavoro conservato nella sagrestia della basilica di San Pietro in Vincoli[4] porterebbe ad un suo viaggio a Roma.
L'inizio della sua attività artistica viene identificato in uno stendardo raffigurante da un lato l'Annunciazione e sull'altro l'Assunzione della Vergine, che sembrava perso ma ritrovato in una collezionane privata ed eseguito nel decennio del 1570 al 1580[5].
Datata 1584 la sua prima commissione in Bergamo per la basilica di Santa Maria Maggiore, commissione di una tela che doveva adempiere ad un voto fatto dalla città di Bergamo per essere stata preservata della peste del 1576, pala che inizialmente doveva essere per il duomo. La tela si trova nella cappella detta del voto, la prima a destra entrando nella basilica, ed è una sacra conversazione raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Rocco e Sebastiano, son ben cinque le tele presenti dell'artista nella basilica. Sempre per la basilica mariana realizzò due affreschi raffiguranti la Preghiera, la Fede, un dipinto rappresentante la raccolta della manna, questi lavori furono pagati l'8 maggio 1585 per la cappella del Santissimo Sacramento. Dipinse Mosè e il serpente di bronzo tra il 1584 e il 1587, questo lavoro venne saldato con la pala per l'altare del voto nel 1587[6][7].
L'artista non eseguì unicamente lavori d'arte sacra, a Gorle nella villa Terzi sono presenti sei suoi lavori, quattro raffiguranti le Stagioni mentre gli altri Venere e Adone, e Punizione di Amore[8], secondo uno studio del Facchinetti sarebbe riconducibili a lui anche alcune nature morte che hanno le caratteristiche dell'autunno, Lolmo è quindi da considerarsi non un artista minore, ma tra i più interessanti del cinquecento lombardo, la sua morte prematura ha sicuramente impedito un ulteriore sviluppo della sua arte[9]
La firma e la datazione di alcune sue opere hanno consentito l'assegnazione di suoi lavori, così come il ritrovamento di contratti di commissioni con il relativi pagamenti[10].
Opere
- Vergine con il Bambino con i santi Sebastiano e Rocco, Basilica di Santa Maria maggiore, 1584
- Trinità, chiesa di sant'Agostino, cappella di sant'Agostino, 1582
- Raccolta della manna Basilica di Santa Maria maggiore, altare del Santissimo Sacramento|, 1584
- Fede e Preghiera, Basilica di Santa Maria maggiore, 1584
- Il serpente di bronzo, Basilica di Santa Maria maggiore, lunetta dell'altare del Voto, 1585[11]
- Madonna Immacolata, sagrestia della Basilica di San Pietro in Vincoli, Roma, 1585
- Madonna con Bambino incoronata da due angeli e coi santi Pietro e Lorenzo, Berlino
- Madonna con Bambino e santi, parrocchia di Mazzoleni frazione di Sant'Omobono, 1588, opera datata e firmata che ha permesso l'assegnazione di altre opere all'artista
- Madonna del Rosario con i santi Domenico e Francesco chiesa di Pradalunga, pala che era stata ritenuta del Moroni
- Ritratto dell'architetto Paolo Berlendis opera firmata e datata 1592, Biblioteca Civica "Angelo Mai", Bergamo
- Madonna in trono con Bambino e santi Vittore e Antonio abate, Accademia Carrara, Bergamo, il quadro viene documentato come datato e firmato anche se non più visibili
- Madonna con Bambino e santi chiesa di Paladina
- Gentildonna seduta, Accademia Carrara, Bergamo, ritenuto uno delle sue opere migliori
- Ritratto di Paolo Berlendis con i suoi figli Palazzo Frizzoni, Bergamo
- Ritratto di Alessandro Alberti con un paggio collezione Kress a Washington
- Madonna con i Santi Pietro e Paolo, Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, Bergamo
- Crocifisso, olio su tela, Chiesa di San Pancrazio, Bergamo (a lungo ritenuto opera di Giovan Battista Moroni, restituito a Lolmo da Simone Facchinetti)
- Maddalena penitente, 1585 circa, olio su tela, Collezione privata, Bergamo
Note
- ^ Ancona, Porta Francesco, Porta Lorenzo, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 febbraio 2018.
- ^ Giulio Orazio Brasi, Descrizione codicologica del Taccuino di disegni di Giovannino de' Grassi (PDF), su giuliooraziobravi.it. URL consultato il 22 luglio 2017.
- ^ Simone Facchinetti, Giovan Battista Moroni, Silvana Editoriale, 2004, p. 216.
- ^ Lolmo Giovanni Paolo Madonna Immacolata Roma, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it, Fondazione Federico Zeri.
- ^ Silvana Milesi, Cavagna, Salmeggia Zucco, Palma il giovane e il secondo cinquecento bergamasco, Corponove Editrice, 1992.
- ^ Preghiera, Lolmo, Giovan Paolo, su lombardiabenibulturali.it. URL consultato il 2 marzo 2018.
- ^ Mosè e il serpente di bronzo, su lombardiabenibulturali.it. URL consultato il 2 marzo 2018.
- ^ Villa Terzi.Gian Paolo Lolmo, su catalogo.fondazionezeri.unibo.it, Fondazione Zeri. URL consultato il 22 luglio 2017.
- ^ Simone Facchinetti, Da Bergognone a Tiepolo. Scoperte e restauri in provincia di Bergamo, Bergamo, 2003.
- ^ Preghiera, su lombardiabenibulturali.it. URL consultato il 22 luglio 2017.
- ^ Mosè e il serpente in bronzo, su lombardiabenibulturali.it. URL consultato il 21 luglio 2017.
Bibliografie
- Francesco Tassi, Vite de' pittori scultori e architetti bergamaschi, Milano, 1793.
- Pietro Antonio Locatelli, Illustri bergamaschi, I, Bergamo, 1867, p. 39.
- Silvana Milesi, Cavagna, Salmeggia, Zucco, Palma il giovane e il secondo cinquecento bergamasco, Corponove editrice, 1992.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni Paolo Lolmo
Collegamenti esterni
- Lucia Casellato, LOLMO, Gian Paolo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 65, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2005. URL consultato il 22 luglio 2017.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 95836821 · CERL cnp00571725 · Europeana agent/base/132936 · ULAN (EN) 500025175 · GND (DE) 122810767 |
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