1º posto nel girone laziale e 1º posto nel girone B delle semifinali di Lega Sud. Perde per forfait la bella della finale di Lega Sud contro il Savoia.
Maggiori presenze
Campionato: Corbyons, Faccani, Lo Prete, Mattei (18)
L'Alba vinse per la prima volta il campionato laziale qualificandosi per la seconda volta alle semifinali della Lega Sud. Vinto il girone di semifinale superando allo spareggio l'ex aequo Audace di Taranto, si qualificò alla finale di Lega Sud che tuttavia fu rinviata più volte per il caso dell'incontro Savoia-Ideale nel quale l'Ideale di Bari chiedeva la vittoria a tavolino.
In un primo momento la Federazione diede ragione all'Ideale assegnandogli la vittoria a tavolino, il che comportò che la sfidante dell'Alba in finale non sarebbe stato più il Savoia bensì la Lazio. L'incontro di andata Alba-Lazio avrebbe dovuto svolgersi il 13 luglio ma fu rinviato a data da destinarsi per via del controricorso del Savoia. La squadra di Torre Annunziata vinse il ricorso e di conseguenza il girone di semifinale divenendo lo sfidante dell'Alba.
L'incontro di andata si disputò il 27 luglio 1924 a Roma ma fu annullato per errore tecnico dell'arbitro Grossi di Milano che fischiò la fine dell'incontro, che aveva visto il Savoia imporsi per 2-0, con cinque minuti di anticipo. Accortosi dell'errore, l'arbitro tentò di riprendere l'incontro ma non fu possibile per un'invasione di campo del pubblico e per la "fuga" dei giocatori dell'Alba che avevano già abbandonato lo stadio. A Torre Annunziata il Savoia si impose per 2-0 il 3 agosto ma nella ripetizione della partita di andata, il 10 agosto, l'Alba si impose per 1-0. Poiché non contava il punteggio aggregato (che avrebbe visto prevalere il Savoia per 2-1) ma solo l'esito delle partite (in cui le due squadre erano alla pari con una vittoria a testa), si sarebbe dovuto disputare uno spareggio in campo neutro.
Il Savoia tuttavia presentò reclamo alla federazione contestando l'annullamento dell'incontro del 27 luglio. Tuttavia la Lega Sud, anche su pressioni del Genoa campione del Nord che era stanco di aspettare ulteriormente e intendeva disputare al più presto la finalissima onde prepararsi adeguatamente al campionato successivo che sarebbe cominciato a ottobre, dispose che la "bella" si sarebbe disputata il 24 agosto sul neutro di Livorno onde evitare che il reclamo del Savoia portasse alla perdita di ulteriori domeniche. Sennonché l'Alba si rifiutò di partire per Livorno non avendo ricevuto dalla Lega Sud il rimborso per le spese di trasferta e fece pubblicare sul Messaggero un annuncio con cui avvisava i propri giocatori che lo spareggio era stato rinviato a data da destinarsi. In realtà sul campo del Livorno si presentarono regolarmente sia il Savoia sia l'arbitro il quale, atteso vanamente per quarantacinque minuti l'eventuale arrivo dell'Alba, decretò la vittoria a tavolino degli oplontini che fu ratificata da Lega e Federazione alcuni giorni dopo. Dopo un campionato farsesco terminato solo ad agosto inoltrato, tra polemiche, reclami e controreclami, incontri annullati e ripetuti e risultati decisi a tavolino, si impose dunque il Savoia che poi perse onorevolmente la finalissima contro il Genoa.
^Alba-Tivoli 0-0 del 7 ottobre 1923 fu annullata per errore tecnico arbitrale e ripetuta il 17 febbraio 1924.
^La partita del 28 ottobre 1923 fu sospesa per incidenti al 75' sul 2-1 (10' Bernardini, 35' Rovida, 72' Bernardini) e ripetuta il 16 dicembre 1923.
^La partita dell'11 novembre 1923 fu rinviata per impraticabilità del campo e recuperata il 9 marzo 1924. A tavolino per il ritiro del Tivoli al 5' sul punteggio di 0-2.
^L'incontro del 9 dicembre 1923 Fortitudo-Alba fu sospeso al 72' per oscurità sullo 0-3 (7', 20' e 52' Degni) e recuperato il 16 marzo 1924.
^Ripetizione dell'incontro Alba-Savoia 0-2 del 27 luglio 1924 annullato per errore tecnico dell'arbitro Grossi di Milano che aveva fischiato la fine dell'incontro con cinque minuti di anticipo.