Robert Bridge Richardson (Hyannis, 27 agosto 1955) è un direttore della fotografia statunitense.
Ha vinto l'Oscar alla migliore fotografia per i film JFK - Un caso ancora aperto, The Aviator e Hugo Cabret. È uno dei tre direttori della fotografia viventi, oltre a Vittorio Storaro ed Emmanuel Lubezki, ad aver vinto per tre volte il premio.
È conosciuto per il suo stile, maturato a partire dagli anni novanta nel corso del sodalizio con Oliver Stone, caratterizzato dall'uso frequente di un'illuminazione dall'alto intensa e marcata, portata in alcuni punti fino alla sovraesposizione, che fa risaltare gli attori nell'inquadratura. Ha anche collaborato più volte coi registi Martin Scorsese e Quentin Tarantino.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio dei gestori di una colonia estiva a Capo Cod, i suoi genitori divorziano quando era piccolo.[1] Scopre la fotografia nei suoi anni in collegio ad Andover, nel New Hampshire.[1] Si appassiona al cinema grazie alla visione dei film di Ingmar Bergman a un cineforum all'università del Vermont, e, presosi un anno sabbatico dagli studi, lavora fino a permettersi una cinepresa Bolex.[1]
Si iscrive quindi alla Rhode Island School of Design e all'American Film Institute Conservatory, decidendo infine di specializzarsi in fotografia cinematografica: all'AFI, fa da tirocinante a Néstor Almendros sul set di Una lama nel buio (1981) e a Sven Nykvist, direttore della fotografia di Bergman, su quello di Cannery Row (1982).[1] Il suo primo lavoro da professionista in tal senso è nel documentario sulla Western States Endurance Run lo stesso anno.[1] Firma la direzione della fotografia di The Front Line (1984), documentario sulla guerra civile di El Salvador, finendo più volte coinvolto in scontri a fuoco mentre gira la parte sugli squadroni della morte filogovernativi, per la quale ha dovuto indossare un giubbotto antiproiettile.[1]
Grazie alle sue riprese a macchina a mano in The Front Line, Richardson viene scelto da Oliver Stone per un altro film sul conflitto, Salvador (1986), esordendo quindi alla fotografia di un lungometraggio hollywoodiano a soli 28 anni.[1][2] Il regista lo vuole anche nel successivo Platoon, girato in economia di mezzi nella giungla filippina, esperienza a cui Richardson ha attribuito il merito per la sua etica lavorativa assieme a quella di The Front Line.[1] In seguito al successo del film, per il quale viene candidato all'Oscar alla migliore fotografia, quella tra i due diverrà una simbiosi pressoché ininterrotta negli anni seguenti, portata avanti in rapida successione con film come Wall Street (1987), Nato il quattro luglio (1989) e The Doors (1991).[1]
Secondo Robert Legato, lo «stile Richardson» si manifesterà però solo a partire da JFK - Un caso ancora aperto del 1991, dove sperimenta un'ampia varietà di tecniche di ripresa, formati e pellicole cinematografiche (passando dal Super 8 come il filmato di Zapruder al 16mm in bianco e nero, fino al 35mm standard a seconda del tipo di scena e periodo storico)[1]; il film gli vale il suo primo premio Oscar, che non ritirerà di persona a causa dell'ansia da pubblico già incontrata quando era candidato con Platoon.[2] Questa cifra stilistica «caleidoscopica» viene portata fino all'estremo in Assassini nati (1994),[3] dove Richardson filtra inoltre le scene più violente e allucinate attraverso un'irreale tonalità verdastra.[4]
Un'altra collaborazione degne di nota è stata quella col documentarista Errol Morris, specialmente in Fast, Cheap & Out of Control, dello stesso anno, il cui approccio fotografico e di montaggio vicino a JFK è stato definito «sperimentale come Stan Brakhage».[3]
Nel 1995 dirige la fotografia di Casinò di Martin Scorsese, con cui aveva già cercato di collaborare da Cape Fear - Il promontorio della paura (1991), per il quale aveva in mente un tono più simile alle opere di Ralph Eugene Meatyard.[1] Il sodalizio con Scorsese rappresenta una sfida diversa per Richardson, che dichiarerà: «avevo letto una prima versione [di Casinò] e buttato giù delle idee per le inquadrature e altre cose nel film, come avevo sempre fatto con Olivier. Marty mi chiama improvvisamente [...] e, in maniera molto educata – è un vero signore – mi fa: "Bob, ho ricevuto le tue note. Non gli ho dato nemmeno un'occhiata, né lo farò mai. Quando avrò finito di scrivere la sceneggiatura e ne sarò soddisfatto, ti fornirò le mie note per ogni singola inquadratura del film." E questo è tutto. Alcuni [registi] preferiscono essere aiutati [...] [ma] quella con Marty non è una collaborazione, o meglio, lo è in termini di illuminazione».[1][2] Col tempo, secondo Robert Legato, Richardson ha cominciato però a intervenire in modo sempre maggiore nel processo artistico.[1] Per la fotografia del film di Scorsese The Aviator (2004), ha vinto il suo secondo Oscar,[1] stavolta ritirato di persona.[2]
A partire da Kill Bill: Volume 1 (2003), Richardson comincia a dirigere la fotografia dei film di Quentin Tarantino ad eccezione di Grindhouse - A prova di morte.[1] Nel 2012 ha vinto il suo terzo Oscar per Hugo Cabret, la sua ultima collaborazione con Scorsese.[1] L'anno seguente si è reso protagonista di una polemica, spingendo affinché la Paramount rimuovesse il suo nome dai credits di World War Z siccome la tavolozza digitale del film era stata alterata senza il suo consenso; alla fine, Ben Seresin è stato il direttore della fotografia accreditato.[5] Per girare The Hateful Eight (2015), Richardson ha utilizzato il formato Ultra Panavision 70mm, in disuso dal 1966,[1] dando inizio a una riscoperta dei suoi obiettivi all'interno dell'industria cinematografia.[2]
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]- Salvador, regia di Oliver Stone (1986)
- Platoon, regia di Oliver Stone (1986)
- Dudes, diciottenni arrabbiati (Dudes), regia di Penelope Spheeris (1987)
- Wall Street, regia di Oliver Stone (1987)
- Otto uomini fuori (Eight Men Out), regia di John Sayles (1988)
- Talk Radio, regia di Oliver Stone (1988)
- Nato il quattro luglio (Born on the Fourth of July), regia di Oliver Stone (1989)
- The Doors, regia di Oliver Stone (1991)
- La città della speranza (City of Hope), regia di John Sayles (1991)
- JFK - Un caso ancora aperto (JFK), regia di Oliver Stone (1991)
- Codice d'onore (A Few Good Men), regia di Rob Reiner (1992)
- Tra cielo e terra (Heaven & Earth), regia di Oliver Stone (1993)
- Assassini nati (Natural Born Killers), regia di Oliver Stone (1994)
- Casinò (Casino), regia di Martin Scorsese (1995)
- Gli intrighi del potere - Nixon (Nixon), regia di Oliver Stone (1995)
- Fast, Cheap & Out of Control, regia di Errol Morris – documentario (1997)
- U Turn - Inversione di marcia (U Turn), regia di Oliver Stone (1997)
- Sesso & potere (Wag the Dog), regia di Barry Levinson (1997)
- L'uomo che sussurrava ai cavalli (The Horse Whisperer), regia di Robert Redford (1998)
- La neve cade sui cedri (Snow Falling on Cedars), regia di Scott Hicks (1999)
- Al di là della vita (Bringing Out the Dead), regia di Martin Scorsese (1999)
- Powder Keg, regia di Alejandro González Iñárritu – cortometraggio (2001)
- Le quattro piume (The Four Feathers), regia di Shekhar Kapur (2002)
- Kill Bill: Volume 1, regia di Quentin Tarantino (2003)
- Kill Bill: Volume 2, regia di Quentin Tarantino (2004)
- The Aviator, regia di Martin Scorsese (2004)
- The Good Shepherd - L'ombra del potere (The Good Shepherd), regia di Robert De Niro (2006)
- Shine a Light, regia di Martin Scorsese – documentario (2008)
- Standard Operating Procedure - La verità dell'orrore (Standard Operating Procedure), regia di Errol Morris – documentario (2008)
- Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds), regia di Quentin Tarantino (2009)
- Shutter Island, regia di Martin Scorsese (2010)
- Mangia prega ama (Eat Pray Love), regia di Ryan Murphy (2010)
- George Harrison: Living in the Material World, regia di Martin Scorsese – documentario (2011)
- Hugo Cabret (Hugo), regia di Martin Scorsese (2011)
- Django Unchained, regia di Quentin Tarantino (2012)
- World War Z, regia di Marc Forster (2013) - non accreditato[5]
- The Hateful Eight, regia di Quentin Tarantino (2015)
- La legge della notte (Live by Night), regia di Ben Affleck (2016)
- Ogni tuo respiro (Breathe), regia di Andy Serkis (2017)
- Resta con me (Adrift), regia di Baltasar Kormákur (2018)
- A Private War, regia di Matthew Heineman (2018)
- C'era una volta a... Hollywood (Once Upon a Time... in Hollywood), regia di Quentin Tarantino (2019)
- JFK Revisited: Through the Looking Glass, regia di Oliver Stone – documentario (2021)
- Venom - La furia di Carnage (Venom: Let There Be Carnage), regia di Andy Serkis (2021)
- Emancipation - Oltre la libertà (Emancipation), regia di Antoine Fuqua (2022)
- Air - La storia del grande salto (Air), regia di Ben Affleck (2023)
- The Equalizer 3 - Senza tregua (The Equalizer 3), regia di Antoine Fuqua (2023)
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Oscar
- 1987 - Candidatura alla migliore fotografia per Platoon
- 1990 - Candidatura alla migliore fotografia per Nato il quattro luglio
- 1992 - Migliore fotografia per JFK - Un caso ancora aperto
- 2000 - Candidatura alla migliore fotografia per La neve cade sui cedri
- 2005 - Migliore fotografia per The Aviator
- 2010 - Candidatura alla migliore fotografia per Bastardi senza gloria
- 2012 - Migliore fotografia per Hugo Cabret
- 2013 - Candidatura alla migliore fotografia per Django Unchained
- 2016 - Candidatura alla migliore fotografia per The Hateful Eight
- 2020 - Candidatura alla migliore fotografia per C'era una volta a... Hollywood
- Premio BAFTA
- 1988 - Candidatura alla migliore fotografia per Platoon
- 2005 - Candidatura alla migliore fotografia per The Aviator
- 2010 - Candidatura alla migliore fotografia per Bastardi senza gloria
- 2012 - Candidatura alla migliore fotografia per Hugo Cabret
- Critics' Choice Award
- 2010 - Candidatura alla migliore fotografia per Bastardi senza gloria
- 2012 - Candidatura alla migliore fotografia per Hugo Cabret
- 2016 - Candidatura alla migliore fotografia per The Hateful Eight
- 2020 - Candidatura alla migliore fotografia per C'era una volta a... Hollywood
- Chicago Film Critics Association Award
- 1999 - Candidatura alla migliore fotografia per L'uomo che sussurrava ai cavalli
- 2000 - Migliore fotografia per La neve cade sui cedri
- 2004 - Migliore fotografia per The Aviator
- 2009 - Candidatura alla migliore fotografia per Bastardi senza gloria
- 2010 - Candidatura alla migliore fotografia per Shutter Island
- 2011 - Candidatura alla migliore fotografia per Hugo Cabret
- 2015 - Candidatura alla migliore fotografia per The Hateful Eight
- 2019 - Candidatura alla migliore fotografia per C'era una volta a... Hollywood
- Independent Spirit Awards
- 1987 - Migliore fotografia per Platoon
- 1987 - Candidatura alla migliore fotografia per Salvador
- 1989 - Candidatura alla migliore fotografia per Talk Radio
- National Society of Film Critics Award
- 2012 - Candidatura alla migliore fotografia per Hugo Cabret
- 2020 - Candidatura alla migliore fotografia per C'era una volta a... Hollywood
- Satellite Award
- 2000 - Candidatura alla migliore fotografia per La neve cade sui cedri
- 2005 - Candidatura alla migliore fotografia per The Aviator
- 2009 - Candidatura alla migliore fotografia per Bastardi senza gloria
- 2010 - Candidatura alla migliore fotografia per Shutter Island
- 2011 - Candidatura alla migliore fotografia per Hugo Cabret
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q (EN) Patricia Thomson, Without Limits: Robert Richardson, ASC, su ascmag.com, 21 febbraio 2019. URL consultato il 10 marzo 2021.
- ^ a b c d e (EN) Vanity Fair, Cinematographer Robert Richardson Breaks Down His Career, from 'Kill Bill' to 'The Hateful Eight', su YouTube, 19 agosto 2020. URL consultato il 10 marzo 2021.
- ^ a b (EN) C. Mason Wells, Interview: Robert Richardson, in Film Comment, 10 febbraio 2020. URL consultato il 10 marzo 2021.
- ^ (EN) Stephen Pizzello, Natural Born Killers Blasts Big Screen With Both Barrels, in American Cinematographer, vol. 75, n. 11, novembre 1994. URL consultato il 10 marzo 2021.
- ^ a b (EN) Kevin Jagernauth, Watch: Robert Richardson Explains Why He Took His Name Off 'World War Z' And More In 58-Minute Cinematographer Talk, su IndieWire, 3 febbraio 2016. URL consultato il 16 marzo 2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Robert Richardson
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Opere di Robert Richardson, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Robert Richardson, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Robert Richardson, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Robert Richardson, su filmportal.de.
- (EN) Intervista a Robert Richardson sul lavoro svolto su The Aviator, riportata sulla rivista American Cinematographer.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 100239602 · ISNI (EN) 0000 0001 1691 7655 · Europeana agent/base/155462 · LCCN (EN) no2005065915 · GND (DE) 129591742 · BNE (ES) XX1167598 (data) · BNF (FR) cb141319216 (data) · J9U (EN, HE) 987007439575505171 |
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