Proeresio (in greco: Προαιρέσιος, Proairesios; Kayseri, 276 circa – 368 circa) fu un retore e insegnante di filosofia cristiano di origine armena.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fu allievo di Giuliano di Cappadocia.
Preside della scuola filosofico-retorica di Neoplatonismo ad Atene, fu autore di numerose opere retoriche e filosofiche. I suoi manoscritti però non ci sono pervenuti. Tra i suoi discepoli figurano alcuni Padri della Chiesa: Basilio di Cesarea e Gregorio di Nazianzo (entrambi originari della Cappadocia, come lo stesso Proeresio) e un grande filosofo sofista, Libanio.
Professava la religione cristiana. Quando l'imperatore Giuliano proibì ai cristiani di insegnare filosofia, chiuse la sua scuola. Proeresio continuò a dare lezioni privatamente. In questo periodo ebbe tra i suoi allievi Eunapio[1] che lo cita nell'opera Vite dei retori[1].
Dopo la morte di Giuliano, avvenuta nel 363, Proeresio riprese la cattedra accademica senza attendere l'abrogazione dell'editto dell'imperatore.
Divenne così famoso per la sua oratoria che a Roma gli fu eretto un monumento mentre era ancora in vita, con l'iscrizione: “Roma regina dell'universo [dedica al] re dell'eloquenza” (Rerum regina Roma - regi eloquentiae).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Claudio Moreschini, I Padri cappadoci: storia, letteratura, teologia, su books.google.it.
Altri progetti
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