Il panico morale (in inglese Moral panic) è una forma di panico collettivo ingiustificato su una questione ritenuta da molte persone una minaccia o un pericolo. Tale fenomeno viene spesso causato da notizie più o meno distorte a scopo sensazionalistico dai vari media. Esso può derivare da un'esposizione sproporzionata di un fenomeno reale o fittizio.[2]
I panici morali dipingono spesso un diavolo popolare caricaturale e/o stereotipato su cui si sfogano le ansie e i problemi della comunità, come è stato descritto dal sociologo Stanley Cohen nel suo libro Demoni popolari e panico morale nel quale esaminava la copertura da parte dei media delle rivolte tra le subculture di Mods and Rockers negli anni '60.[3]
Origine del termine
[modifica | modifica wikitesto]Il termine fu usato per la prima volta nel 1830, in un modo completamente differente dalla sua applicazione corrente in scienze sociali, da una rivista religiosa nei confronti di un sermone biblico[4]; successivamente il sintagma fu usato di nuovo nel 1831 in ambito medico con un intento forse più vicino al suo uso moderno.[5]
Nell'accezione moderna Marshall McLuhan ne diede la definizione accademica nel suo testo Understanding Media del 1964; una vera e propria paternità spetta però al sociologo Stanley Cohen che, in uno studio sulle culture giovanili e i mass media intitolato Folk Devils and Moral Panics (1972), la definì una "... condizione o evento in cui una persona o un gruppo di persone finisce per essere indicato come una minaccia ai valori della società e ai suoi interessi".[6] Mentre la sociologia statunitense si è concentrata soprattutto a studiare l'interazione tra tale fenomeno psico-sociale e la disseminazione d'indignazione morale collegata al sensazionalismo giornalistico quella britannica appare più proiettata a evidenziare lo scopo di manipolazione del consenso[7] per l'invocazione del pubblico sostegno a misure di ordine pubblico[8].
Le fasi di panico morale secondo Stanley Cohen
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Stanley Cohen ci sono cinque fasi chiave nella costruzione di un panico morale:[3]
- Qualcuno, qualcosa o un gruppo sono considerati dai più come una minaccia alle norme sociali o agli interessi della comunità;
- La minaccia viene quindi racchiusa in un simbolo o con una forma semplice e riconoscibile dai media;
- La rappresentazione di questo simbolo desta preoccupazione pubblica;
- C'è una risposta da parte delle autorità e dei responsabili politici;
- Il panico morale sul problema si traduce in cambiamenti sociali all'interno della comunità.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il panico morale consiste nelle seguenti caratteristiche:[9]
- Preoccupazione: ci deve essere la convinzione che il comportamento del gruppo o dell'attività ritenuta pericolosa possa avere un effetto negativo sulla società;
- Ostilità: l'ostilità verso il gruppo o il fattore in questione aumenta nel tempo e diventano "demoni popolari". Si forma una chiara divisione tra "loro" e "noi";
- Consenso: sebbene la preoccupazione non debba essere nazionale ci deve essere una diffusa accettazione del fatto che il gruppo in questione rappresenti una minaccia molto reale per la società. In questa fase è importante che i "difensori morali" siano forti e compatti e che i "diavoli popolari" appaiano deboli e disorganizzati;
- Disproporzionalità: l'azione intrapresa è sproporzionata rispetto all'effettiva minaccia posta dal gruppo accusato (qualora la minaccia fosse reale);
- Volatilità: i panici morali sono altamente volatili e tendono a scomparire con la stessa rapidità con cui sono apparsi perché l'interesse pubblico cala rapidamente o le notizie importanti diventano altre.
Esempi di panico morale
[modifica | modifica wikitesto]Salute
[modifica | modifica wikitesto]- La psicosi dell'AIDS degli anni '80[10][11]
- L'esasperazione degli effetti della cannabis[12][13]
- L'antivaccinismo derivato da presunte "reazioni avverse dei vaccini" (panico nato dallo studio fraudolento di Andrew Wakefield)[14][15]
- Il proibizionismo degli alcolici in vigore dal 1919 al 1933 negli Stati Uniti d'America (e non solo)[16][17]
Gruppi o persone pericolose
[modifica | modifica wikitesto]- La psicosi dei clown assassini[2]
- La psicosi satanista negli anni '80 (nota come "abuso rituale satanico")[2]
- Il conflitto fra Mods and Rockers degli anni '60[2]
- Il reclutamento omosessuale per convertire gli etero in omosessuali[18]
- La caccia alle streghe (in alcuni paesi esiste ancora il reato di stregoneria)[1][19]
Fenomeni sociali
[modifica | modifica wikitesto]- L'ideologia gender[20]
- La "Blue Whale"[2]
- Il comunismo secondo la propaganda maccartista degli anni '50[21][22]
- L'immigrazione che porta all'aumento intrinseco della criminalità e degli episodi di violenza[23][24][25]
Intrattenimento
[modifica | modifica wikitesto]- La violenza generata dai videogame[2]
- I fumetti che incentivano la delinquenza giovanile (psicosi nata dal libro "Seduction of the Innocent")[26][27]
- Dungeons & Dragons per promuovere tra i giovani l'occulto e indurre le persone ad atti violenti.[2]
- Il rock and roll e l'heavy metal che promuovono il satanismo[28][29][30][31]
- Le opere di Harry Potter che introducono i giovani alla stregoneria e alle pratiche occulte[32][33]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Of Women and Witches: A Case Study in Moral Panics, su academia.edu.
- ^ a b c d e f g Blue Whale e altre storie di panico morale - Wired, in Wired, 9 giugno 2017. URL consultato il 3 gennaio 2018.
- ^ a b Demoni popolari e panico morale, su libreriauniversitaria.it. URL consultato il 3 gennaio 2018.
- ^ The Millennial Harbinger, Volume 1, su books.google.it.
- ^ Revisiting Moral Panics, su books.google.it.
- ^ Cohen Stanley, Folk Devils and Moral Panics: The Creation of the Mods and Rockers, doi=10.4324/9780203828250, isbn= 9781138834743, Paladin ed. 1973.
- ^ Thompson Kenneth, The History and Meaning of the Concept in Critcher Chas, Critical Readings: Moral Panics and the Media, Open University Press, pagg. 60–66, Maidenhead England New York, 2006, isbn = 9780335218073.
- ^ Hall Stuart, Policing the Crisis: Mugging, the State and Law and Order, Palgrave Macmillan, New York, 2013, isbn = 9781137007186.
- ^ (EN) Erich Goode e Nachman Ben-Yehuda, Moral Panics: The Social Construction of Deviance, Second Edition - Goode - Wiley Online Library, DOI:10.1002/9781444307924. URL consultato il 7 gennaio 2018.
- ^ AIDS panico morale, su books.google.it.
- ^ Lila - AIDS 2016 - Secondo Bollettino, su lila.it. URL consultato il 4 gennaio 2018.
- ^ (EN) Philip Johnston, Britain's cannabis dogma defies common sense and ensures only bad policy, in The Telegraph, 2018. URL consultato il 7 gennaio 2018.
- ^ (EN) Erich Goode e Nachman Ben-Yehuda, Moral Panics, Wiley-Blackwell, 2009, pp. 197–217, DOI:10.1002/9781444307924.ch11/summary, ISBN 9781444307924. URL consultato il 7 gennaio 2018.
- ^ (EN) Jason Wilson, Everyone is lining up to punish parents who are anti-vaccination. Isn't that worrying? | Jason Wilson, in The Guardian, 13 aprile 2015. URL consultato l'11 gennaio 2018.
- ^ (EN) Brendan O'Neill, The media's MMR shame, in The Guardian, 16 giugno 2006. URL consultato l'11 gennaio 2018.
- ^ Everyday Sociology Blog: Prohibition, Moral Panics, and Social Control, su everydaysociologyblog.com. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ (EN) Grant Rodwell, Moral Panics and School Educational Policy, Routledge, 6 luglio 2017, ISBN 9781351627801. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ (EN) Michael Boucai, Gay Rights and Moral Panic: The Origins of America's Debate on Homosexuality (review), in Journal of Social History, vol. 44, n. 2, 31 dicembre 2010, pp. 606–609, DOI:10.1353/jsh.2010.0075. URL consultato il 22 agosto 2018.
- ^ Ecco i Paesi che mandano al rogo le donne accusate di stregoneria, in LaStampa.it. URL consultato l'11 gennaio 2018.
- ^ di Sara Garbagnoli, «Teoria del gender»: come è nata e a cosa serve, in Corriere della Sera. URL consultato il 4 gennaio 2018.
- ^ (EN) Moral panic | sociology, in Encyclopedia Britannica. URL consultato l'11 gennaio 2018.
- ^ (EN) Colin Wark e John F. Galliher, Progressive lawyers under siege: Moral panic during the McCarthy era, in Crime, Law and Social Change, vol. 59, n. 5, 1º giugno 2013, pp. 517–535, DOI:10.1007/s10611-013-9428-z. URL consultato l'11 gennaio 2018.
- ^ il manifesto, su ilmanifesto.it. URL consultato il 9 aprile 2018.
- ^ Società multiculturali e percorsi di integrazione, su books.google.it.
- ^ Multiculturalismo e pluralismo religioso fra illusione e realtà, su books.google.it.
- ^ Comics Bogeyman: A Look Back At 'Seduction of the Innocent', su ComicsAlliance. URL consultato il 7 gennaio 2018.
- ^ (EN) Ron Powers, The Ten-Cent Plague - David Hajdu - Book Review, in The New York Times, 23 marzo 2008. URL consultato il 7 gennaio 2018.
- ^ (EN) Jack Pudwell, Satanic panic! How horror films and heavy metal made an unholy pact, in The Guardian, 31 ottobre 2017. URL consultato l'11 gennaio 2018.
- ^ Heavy Metal -- Moral Panics, Satanic Scares, and Moral Entrepreneurs, su prezi.com. URL consultato l'11 gennaio 2018.
- ^ (EN) USI Web Services, Rock ‘n’ roll and “moral panics” – Part One: 1950s and 1960s - University of Southern Indiana, su usi.edu. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ (EN) USI Web Services, Rock n roll and “moral panics” – Part Two: 1970s – 1990s - University of Southern Indiana, su usi.edu. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ (EN) 10 Normal Things Accused Of Causing Moral Panics - Listverse, in Listverse, 9 febbraio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2018.
- ^ (EN) Interview: Harry Potter – Making Evil Look Innocent?, su christianpost.com. URL consultato il 12 gennaio 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Effetto carrozzone
- Comportamento collettivo
- Comportamento del gregge
- Isteria di massa
- Panofobia
- Post verità
- Bufala
- Fake news
- Argumentum ad hominem
- Come si manipola l'informazione
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su panico morale
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Alexander W. Pisciotta, moral panic, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh2006005324 · GND (DE) 1075748496 · J9U (EN, HE) 987007566394705171 |
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