Museo Agostino Pepoli | |
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Chiostro del museo | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Trapani |
Indirizzo | Via Conte A. Pepoli, 200 |
Coordinate | 38°01′07″N 12°32′32″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Collezioni di opere d'arte |
Fondatori | Conte Agostino Pepoli |
Apertura | 1908 |
Visitatori | 15 101 (2022) |
Sito web | |
Il Museo regionale Agostino Pepoli di Trapani, già museo nazionale, è un museo della Regione Siciliana e uno dei più importanti musei della Sicilia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nato ai primi del Novecento (1906-1908) come museo civico, ad opera del conte Agostino Sieri Pepoli, si trova nell'antico convento trecentesco dei Carmelitani, adiacente alla basilica santuario di Maria Santissima Annunziata. Il primo nucleo nasce proprio dalla collezione privata del conte Pepoli, e poi con i dipinti di scuola napoletana, donati dal generale Giovanbattista Fardella[1]. Nel 1921 fu acquisita la collezione del conte Francesco Hernandez di Erice (presepi, ceramiche, reperti archeologici). Nel 1925 diviene Regio museo.
Dopo la seconda guerra mondiale è divenuto Museo Nazionale. Infine dal 1977, (quando le competenze dei beni culturali sono passate alla regione autonoma), museo della Regione Siciliana[2].
L'allestimento del museo è stato realizzato negli anni sessanta dall'architetto Franco Minissi, che per il proprio lavoro vinse il premio regionale IN.ARCH. 1969 per la realizzazione delle sistemazioni museografiche in Sicilia.
Dal 2010, denominato Museo Interdisciplinare Regionale Agostino Pepoli[3], è capofila anche dei musei archeologici di Mazara del Vallo e di Favignana e del Museo del Sale di Trapani[4].
Il percorso
[modifica | modifica wikitesto]Il museo, interdisciplinare, è oggi suddiviso in cinque principali sezioni:
- Marmi e lapidi;
- Dipinti;
- Arti industriali;
- Scultura Rinascimentale
- Memorie del Risorgimento.
Collezione
[modifica | modifica wikitesto]Ospita un'importante collezione di arti decorative, di sculture, tra cui opere di Gagini, opere in corallo, argenti, sculture presepiali e una pinacoteca che comprende, tra gli altri, dipinti di Tiziano (Stimmate di san Francesco), di Giacomo Balla (un ritratto di Nunzio Nasi)[5], una Madonna con bambino e angeli del XV sec. di scuola valenciana, una Pietà del 1380 di Roberto d'Oderisio e un S. Andrea del fiammingo Geronimo Gerardi. Contiene anche il "Tesoro della Madonna", frutto di numerosi donazioni alla Madonna di Trapani.
Vi sono anche reperti archeologici rinvenuti in provincia e, nella sezione Risorgimento cimeli storici della città di Trapani, compresi diversi cimeli risorgimentali e garibaldini, testimonianza della partecipazione della provincia all'unità d'Italia, tra cui il vessillo del piroscafo "Il Lombardo", tre busti in marmo di Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II e il conte di Cavour (ad opera dello scultore Vincenzo Vela[6]), e una ghigliottina d'epoca borbonica.
Nel 2009 è stato pubblicato, edito dalla casa editrice Edipuglia, il corposo catalogo relativo alle collezioni archeologiche presenti nel Museo[7].
Altre opere
[modifica | modifica wikitesto]- 1532,[8] San Giacomo Maggiore, statua marmorea, opera commissionata dalla Confraternita dei Bianchi della chiesa di San Giacomo Maggiore.[9][10]
- 1553, Trittico, gruppo scultoreo raffigurante San Giacomo Minore, San Filippo e San Vito, opera commissionata per l'Oratorio della Confraternita di San Giacomo, opere di Vincenzo Gagini.[9][10][11]
- 1679c., Bozzetto per il monumento equestre di Carlo II di Spagna, bronzo, opera realizzata da Giacomo Serpotta.
- XVII secolo fine, Repositorio del Santissimo Sacramento in argento sbalzato, cesellato con parti fuse, opera di ignoto argentiere trapanese.
- XVIII secolo, Consolle o tavolo da muro, legno intagliato e dorato, opera di ignoto intagliatore trapanese.
- XVIII secolo inizi, Pendente in oro, opera di ignoto orafo siciliano.
- XVIII secolo inizi, Capezzale con raffigurazione di Madonna di Trapani, rame dorato, corallo, argento, madreperla, manifattura trapanese.
- XVIII secolo inizi, Saliera in corallo, rame dorato, corallo, argento, manifattura trapanese.
- XVII secolo, Angelo Custode, dipinto su tela, opera documentata nella chiesa dell'Angelo Custode attribuita ad Andrea Carrera.
Mostre
[modifica | modifica wikitesto]Ha accolto diverse mostre: nel 1986 "L'arte del corallo in Sicilia", nel 1989 "Ori e argenti di Sicilia", entrambe curate da Maria Concetta Di Natale, nel 2008 la mostra "Caravaggio: L'immagine del divino" in cui sono state esposte 14 opere date al grande pittore.[12]
Galleria d'immagini
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Pavimento in maiolica raffigurante un'antica mappa di Trapani
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La serie dei dodici apostoli del fiammingo Guilliam Walsgart
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Ritratto della regina Maria Cristina di Giuseppe Patania, 1833
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Presepe trapanese in corallo del XVII sec.
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Una ghigliottina borbonica del 1800
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Museo Pepoli di Trapani, su comune.trapani.it. URL consultato il 7 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2008).
- ^ Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali
- ^ Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali
- ^ http://www.regione.sicilia.it/bbccaa/museopepoli/IndexPepoli.html
- ^ Museo Pepoli Trapani, su comune.trapani.it. URL consultato il 7 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2011).
- ^ Daniela Scandariato, La scultura celebrativa del secondo Ottocento nelle collezioni del Museo Pepoli
- ^ Casa editrice Edipuglia Archiviato il 15 maggio 2014 in Internet Archive.
- ^ Pagina 7, Agostino Gallo, "Elogio Storico di Antonio Gagini scultore ed architetto palermitano" [1], Palermo, Reale Stamperia, 1821.
- ^ a b Pagina 248. Giuseppe Maria di Ferro, "Guida per gli stranieri in Trapani: con un saggio storico di Giuseppe Maria di Ferro". [2] Archiviato il 28 settembre 2015 in Internet Archive.
- ^ a b Pagina 29, Gioacchino Di Marzo, "Delle Belle arti in Sicilia: dal sorgere del secolo XV alla fine del XVI" [3], Volume III, Palermo, Salvatore di Marzo editore, Francesco Lao tipografo, 1862.
- ^ Gioacchino di Marzo, pp. 566.
- ^ Caravaggio in mostra a trapani - vita, opere, l'arte
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vincenzo Scuderi, Il Museo Nazionale Pepoli in Trapani, Roma, 1965
- Museo Pepoli, Trapani, con testi di G. Bresc Bautier, V. Abbate, M.C. Di Natale, et al., Novecento editore, Palermo 1992.
- Memorie del Risorgimento nelle collezioni del Museo Pepoli, testi di Maria Luisa Famà, Salvatore Costanza e Gaetano Bongiovanni, Palermo, Regione Siciliana, 2003
- Il museo A. Pepoli di Trapani. Le collezioni archeologiche, a cura di Maria Luisa Famà, Edipuglia, 2009
- AA. VV., Il Museo Interdisciplinare Regionale Agostino Pepoli, Trapani 2013 (alcune pagine disponibili qui Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive.)
- AA. VV., 1914-2014. Museo Pepoli, Cento anni di storia, 2015 (alcune pagine disponibili qui)
- Maria Concetta Di Natale, Roberta Cruciata, Gioielli al Museo Pepoli. Un tesoro di arte e devozione, Palermo University Press, Palermo 2023
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo regionale Agostino Pepoli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su regione.sicilia.it.
- Museo regionale Agostino Pepoli, su CulturaItalia, Istituto centrale per il catalogo unico.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 135466440 · ISNI (EN) 0000 0001 2162 8436 · BAV 494/77134 · ULAN (EN) 500311630 · LCCN (EN) n97062207 · GND (DE) 819775-1 · BNE (ES) XX226925 (data) · BNF (FR) cb16567406z (data) |
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