Monastir comune | |
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(IT) Monastir (SC) Muristèni | |
Chiesa di San Pietro e Paolo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Luisa Murru (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 39°23′04.08″N 9°02′40.18″E |
Altitudine | 81 m s.l.m. |
Superficie | 31,79 km² |
Abitanti | 4 824[1] (31-3-2024) |
Densità | 151,75 ab./km² |
Comuni confinanti | Nuraminis, San Sperate, Serdiana, Sestu (CA), Ussana, Villasor |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09023 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111041 |
Cod. catastale | F333 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 047 GG[3] |
Nome abitanti | (IT) monastiresi (SC) muristenesus |
Patrono | san Pietro Apostolo |
Giorno festivo | 29 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Monastir nella provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Monastir (Muristeni in sardo[4] dal latino monasterium) è un comune italiano di 4 824 abitanti della provincia del Sud Sardegna.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome Monastir sembra che derivi dalla parola catalana che indica un monastero. Un'altra teoria riporta invece al termine sardo, "muristèni", che indica i posti dedicati alla sosta e al rifornimento dei viveri per i viandanti. Cosa avallata anche dal fatto che Monastir è sempre stato un punto importante per chi viaggiava lungo l'asse Sud/Nord.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo insediamento umano risale al Neolitico (3000 a.C.). Vari rinvenimenti archeologici nuragici, punici e romani testimoniano che il territorio continuò ad essere popolato anche nei millenni successivi.
Nel Medioevo sorse l'abitato attuale, ad opera di monaci Camaldolesi.
Monastir in epoca giudicale fece parte del Giudicato di Cagliari, nella curatoria di Parte Olla, e, in seguito alla scomparsa manu-militari di quest'ultimo nel 1258, di quello di Arborea. Dopo il periodo di appartenenza pisana (essendo stato ceduto alla Repubblica di Pisa da Mariano II di Arborea nel 1295) passò nel 1324 al Regno di Sardegna, dominio degli Aragonesi. In epoca aragonese la villa fu venduta (1455) al mercante Pietro Bellit, e un suo discendente, Lodovico Bellit, fu creato barone: Monastir ebbe da allora il titolo di baronia.
Il paese fu riscattato nel 1839 a Joaquín Bou Crespí de Valldaura y Carvajal, Conde de Orgaz, Castrillo y Sumacárcer, Marqués de Villasidro y Palmas, Conde de Serramagna, ultimo feudatario, con la soppressione del sistema feudale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con D.P.R. dell'8 aprile 1999.[5]
«Stemma trinciato: nel primo, di argento, al torchio nuragico, visto assonometricamente, di rosso; nel secondo, di azzurro, all'emblema dei Monaci Camaldolesi, effigiante le due colombe, affrontate, d'argento, abbeverantisi nel calice d'oro, con le zampe poste sullo stelo e sulla base, esso calice sormontato dalla cometa d'oro, con sette raggi e con l'ottavo raggio inglobato dalla coda ondeggiante in palo, all'ingiù. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di bianco bordato di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Pietro
- Chiesa di Santa Lucia
- Chiesa di San Giacomo
- Chiesa di Sant'Antonio
- Chiesa di San Sebastiano
- Chiesa della Beata Vergine Maria (nota chiesa della Madonnina)
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]- Domus de janas di Monte Oladiri o Is Aruttas e villaggio prenuragico e nuragico
- Domus de janas di Monte Zara, villaggio nuragico di Mitza Morta o Bía de Monti e area sacra nuragica
- Nuraghe Su Cuccumeu
- Resti di epoca romana in zona Santa Lucia
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[6]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Monastir è il campidanese occidentale.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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8 giugno 2005 | 30 maggio 2010 | Ignazio Puddu | Lista civica | Sindaco | |
1 giugno 2010 | 31 maggio 2015 | Ignazio Puddu | Lista civica | Sindaco | |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Luisa Murru | Lista civica "Riviviamo Monastir" | Sindaco | |
26 ottobre 2020 | in carica | Luisa Murru | Lista civica "Guardando al futuro" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Impari.eu, 27 dicembre 2021. URL consultato il 2 settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2021).
- ^ Monastir, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 10 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2022).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 10 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Monastir
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Monastir
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.monastir.su.it.