Lucio Cristoforo Scobar, nato Lucio Cristóbal de Escobar (Niebla, 1460 – Siracusa, 1525), è stato un umanista e linguista italiano di origine spagnola. Fu anche un latinista, sicilianista, romanista, italianista, ispanista e lessicografo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Andaluso di nascita, ma siciliano d'adozione[1]. In Spagna fu allievo di Antonio de Nebrija. Studiò quindi a Roma con l'umanista e rettore Giovanni Sulpizio da Veroli (Fra Johannes Sulpitius Verulanus) e poi a Messina. Nel 1508 divenne cappellano di corte presso la corte aragonese del Regno di Sicilia a Palermo (e da allora fu chiamato Scobar). Negli anni fra il 1508 e il 1515, fu presente a Convicino e a Pietraperzia alla corte di Matteo Barresi[2]. Canonico prima di Agrigento nel 1515 e poi di Siracusa, a Lentini aprì una scuola di grammatica latina.
Scobar pubblicò nel 1519 un dizionario bilingue siciliano-latino e l'anno dopo un dizionario trilingue latino-spagnolo-siciliano.[3] Quest'ultimo, stampato a Venezia, è considerato un capolavoro, secondo il giudizio di Max Pfister[4]. Dedicato al vescovo aretuseo Pedro de Urrea, riprende il Lexicon, il vocabolario latino-castigliano originariamente scritto da Antonio de Nebrija, completato con la lingua siciliana: distribuito su tre colonne, la prima colonna con il latino, al centro il siciliano, a destra la lingua spagnola.[5]
A Scobar Siracusa deve la prima opera scritta in epoca moderna con lo scopo di descriverne la storia (egli infatti conosceva anche il greco, oltre al latino, e poté così consultare gli scritti degli antichi sui fatti siracusani)[6][7] e il primo catalogo dei suoi vescovi. Morì a Siracusa tra il 1525 e il 1526.
A Palermo gli è dedicata una via.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Istituto dell'Atlante linguistico italiano, Bollettino, 2004, p. 62.
- ^ www.treccani.it
- ^ opac.sbn.it
- ^ Max Pfister, 187. Die italienische Lexikographie von den Anfängen bis 1900
- ^ (ES) Escobar, Cristóbal de, su Biblioteca Virtual de la Filología Española.
- ^ Francesco Benigno, Nicoletta Bazzano, Il tessitore di Antequera: storiografia umanistica meridionale, 2001, p. 279;
- ^ Antonio Lerra, Il libro e la piazza: le storie locali dei Regni di Napoli e di Sicilia in età moderna, 2004, p. 323.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alfonso Leone (a cura), Il Vocabolario siciliano-latino di Lucio Cristoforo Scobar, Palermo, 1990, CSFLS
- Elio Antonio de Nebrija, Lucio Cristoforo Scobar, Lessico latino-spagnolo-siciliano, (2 voll.), a cura di Rocco Distilo e Pilar Quel Barastegui, Messina, 1990-1997
- Sebastiano Rizza, Il "tesoro" dei Cappuccini, in "Prospettive Siracusa", ott. 1998,
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 66518496 · ISNI (EN) 0000 0001 1364 7725 · SBN UBOV668998 · CERL cnp00169551 · LCCN (EN) n79018991 · GND (DE) 100997422 · BNE (ES) XX1259261 (data) · BNF (FR) cb12228152n (data) · J9U (EN, HE) 987010648288005171 |
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