Lancellotti | |
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D'azzurro al lambello a quattro pendenti, cinque stelle d'oro (disposizione 1,2,1,1) | |
Stato | Italia Stato Pontificio |
Titoli | |
Attuale capo | Don Pietro Lancellotti |
Etnia | italiana |
Rami cadetti |
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I Lancellotti sono una famiglia nobile napoletana, ascritta alla nobiltà nera romana[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia giunse a Roma nel XV secolo[2], e sin da allora è residente nel rione Ponte; fu aggregata al patriziato romano già con Scipione, Conservatore di Roma dal 1510 e archiatra pontificio[3].
Un altro Scipione, vissuto durante la metà del secolo XVI e nipote del precedente, dette inizio alla costruzione del palazzo ai Coronari sorto attorno ad un primitivo nucleo noto già nel 1527, e alla Cappella della famiglia presso la basilica di San Giovanni in Laterano. Altra cappella fecero edificare nel secolo XVII nella basilica di Sant'Andrea della Valle. Da costoro che nel secolo XVII aggiunsero cognome, collezioni e sostanze dei Ginnetti ed acquisirono per dote anche il palazzo De Torres - Lancellotti in Piazza Navona, sarebbero poi discesi i principi di Lauro acquistata da Scipione, figlio unigenito di Tiberio che preferì prendere dimora in Napoli; il figlio di costui, Ottavio tornò a fare dimora a Roma nel palazzo di Piazza Navona; i loro successori continuarono ad alternare la loro residenza nelle due città per poi stabilirsi finalmente a Roma con Filippo Lancellotti (già Massimo).
La devozione alla chiesa per il Papa venne alimentata dai tre cardinali appartenuti alla famiglia:
- Scipione Lancellotti - Cardinale presbitero di San Salvatore in Lauro.
- Orazio Lancellotti - Cardinale presbitero di San Salvatore in Lauro. Fu prefetto della Sacra Congregazione del Concilio.
- Filippo Lancellotti - Fondò la nuova l'accademia degli infecondi nel 1650, con sede il pianterreno del Palazzo Lancellotti ai Coronari. Fu nominato "principe dell'Accademia degli Infecondi".
Marchesi e principi di Lauro, duchi e principi di Marzano
[modifica | modifica wikitesto]- Scipione (+ 1663), I marchese di Lauro
- Ottavio Maria (+ 1702), II marchese di Lauro
- Orazio, III marchese di Lauro, I duca di Marzano
- Ottavio (+ 1769), II duca e I principe di Marzano
- Scipione (1731-1815), II principe di Marzano
- Orazio (1761 - 1819), III principe di Marzano
- Ottavio (1799 - 1862), IV principe di Marzano, II principe di Lauro.
Con Ottavio, privo di discendenti, la casata si estingue in linea maschile; per volontà di Giuseppina Massimo, moglie di Ottavio, nel 1865 nome e titoli passano al di lei nipote Filippo Massimo, figlio cadetto del principe Vittorio Emanuele Camillo Massimo.
Albero genealogico della famiglia Lancellotti
[modifica | modifica wikitesto]Scipione †1517 Ippolita Casali | ||||||||||||||||||||||||||||
Orazio †1556 Antonina d'Aragona | Lancellotto †1527 | |||||||||||||||||||||||||||
Scipione *1527 †1598 Cardinale | Paolo †1556 Giulia Delfini | |||||||||||||||||||||||||||
Orazio *1571 †1620 Cardinale | Francesco *1572 †1591 | Laura *1573 †1639 | Giovan Battista *1575 †1656 Vescovo di Nola | Tiberio *1577 †1629 Laura Marsciana | Ottavio *1578 †1614 | Prudenzia x Antonio Gabrielli | ||||||||||||||||||||||
Giulia *1604 †1678 | Cecilia *1606 †1668 | Scipione, Marchese di Lauro *1604 †1678 Claudia Torres | Porzia *1615 | Laura *1618 †1635 | ||||||||||||||||||||||||
Laura *1640 Lorenzo Chigi Montoro | Prudenzia *1646 †1684 Ignazio Muscettola | Ottavio Maria, Principe di Marzano *1649 †1702 Erminia Santacroce | Giulia | Agnese †1714 | ||||||||||||||||||||||||
Scipione, Principe di Lauro *1668 †1723 Teresa Benzoni | Orazio, Principe di Marzano *1684 †1760 Giustina Donà | |||||||||||||||||||||||||||
Ottavio Maria, Principe di Lauro, Principe di Marzano *1710 †1769 Angelica Lante | ||||||||||||||||||||||||||||
Scipione, Principe *1737 †1815 Barbariga Donà | Erminia *? †? | Filippo *1732 †1794 Cardinale | ||||||||||||||||||||||||||
Orazio, Principe *1761 †1819 Lilla Doria | Luigi *1765 †1835 Monsignore | Angelica *1754 †1817 | Giustina *? †? G. Caracciolo d'Avellino | |||||||||||||||||||||||||
Ottavio Maria, Principe *1799 †1862 Giuseppina Massimo | Angelica *1791 †1847 | |||||||||||||||||||||||||||
Filippo Massimiliano, Principe di Lauro, Principe di Marzano *1844 †1915 Elisabetta Aldobrandini Secondogenito di Camillo Massimo, adottato da sua zia Giuseppina Massimo | ||||||||||||||||||||||||||||
Giuseppe, Principe di Lauro, Principe di Marzano *1866 †1945 Lesa Pia Aldobrandini | Maria Pia *1868 †1870 | Maria Pia *1870 †1875 | Cristina *1873 †1901 | Maria Pia *1875 †1926 | Luigi Massimo-Lancellotti, Principe di Prossedi *1881 †1958 Marie de Merode (Ramo cadetto) | Lauro *1883 †1968 | Rufina *1886 †1942 Pio Grazioli | Pietro *1888 †1988 | ||||||||||||||||||||
Anna *1890 †? Mario d'Incisa di Camerana | Maria *1890 †? Edoardo Sante Montanari | Filippo, Principe di Lauro, Principe di Marzano *1892 †? Beatrice Lante Montefeltro della Rovere | Francesca *1893 †1967 | Massimiliano *1895 †? Maria Capece Minutolo | Carolina *1896 †? Giovanni Battista Franchi de' Cavalieri | |||||||||||||||||||||||
Maria Angelica *1919 †2013 | Ottavia *1919 †2017 Francesco Gambaro | Laura *1920 Alessandro del Drago | Lavinia *1921 †2001 Daniele Ferné | Orazio, Principe *1925†? | Livia *1928 †2023 Pietro Lante Montefeltro della Rovere | Ginevra *1931 Rovero Campello della Spina | Maria Cristina *1932 Luchino Zileri dal Verme | Pietro, Principe di Lauro, Principe di Marzano *1934 Flavia Campello | Immacolata *1936 Paolo Agliardi | |||||||||||||||||||
Ottavio *1958 Anne de Bellefroid | Giovanni Battista *1960 Giulia Capolino | Beatrice *1961 | Federico *1969 Antonella Varoli Piazza | Claudia *1971 | ||||||||||||||||||||||||
Francesca Romana *1987 | Filippo *1989 | Laura *1991 | Livia *1995 | Gregorio *1997 | Paolo *2002 | Sofia *2000 | ||||||||||||||||||||||
I Lancellotti di Tropea
[modifica | modifica wikitesto]I Lancellotti sono una famiglia nobile napoletana discendente dal casato reale degli Anjou-Durazzo[4][5][6][7], ramo cadetto dei Capetingi.
Hanno come capostipite Rinaldo di Durazzo detto Lancillotto, principe di Capua, figlio naturale di Ladislao I di Napoli[4][5][6][7]. I suoi discendenti si stabilirono in principio in Foggia, quindi in Oppido e successivamente a Napoli.
Un Francesco fu capitano distinguendosi contro i francesi. Un Antonio ottenne dal Gran Camerario dei D'Avalos il riconoscimento della propria discendenza dal principe Rinaldo di Durazzo, la stessa cosa fu ottenuta precedentemente da un Carlo quando fu riconosciuto unico erede in una disputa ereditaria contro i discendenti di Camillo Tomacello.
Un Giovanni Francesco Lancellotti, gesuita, nato a Staffolo fu autore di una dissertazione epistolare sulla spettanza di oggetti antichi trovati a Cupramontana, pubblicata in una prima edizione nel 1753 ed in una seconda nel 1755.
Complessivamente la famiglia possedette un principato, un marchesato e quattro baronie; contrasse parentele, tra le altre, con gli Orsini e gli Spinelli; godette di nobiltà in Napoli e Tropea.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Collegio Araldico - Libro d'Oro della Nobiltà Italiana, su www.collegio-araldico.it. URL consultato il 5 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ Paola Cavazzini, Palazzo Lancellotti ai Coronari, in Collezione di antichità di Palazzo Lancellotti ai Coronari. Archeologia, Architettura, Restauro; Roma, L'erma di Bretschneider 2008, p.27
- ^ Claudio De Dominicis, MEMBRI DEL SENATO DELLA ROMA PONTIFICIA Senatori, Conservatori, Caporioni e loro Priori e Lista d’oro delle famiglie dirigenti, (secc. X-XIX)
- ^ a b Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, vol. 2, Arnaldo Forni, ristampa anastatica, 2011, p. 5.«Proveniente da Rinaldo di Durazzo principe di Capua e figliuolo naturale del re Ladislao, detto comunemente Lancillotto, si stabilì primieramente in Foggia, poi in Oppido quindi in Napoli, ove fu ascritta al Monte Manso»
- ^ a b Berardo Candida-Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, vol. 6, Arnaldo Forni, ristampa anastatica, 1995, p. 103.«Famiglia che trae la sua origine da Rinaldo di Durazzo principe di Capua e figliuolo naturale di re Ladislao, e che era detto comunemente Lancillotto. I discendenti di lui si dissero prima di Durazzo e poi di Lancillotto»
- ^ a b L'araldo Almanacco Nobiliare del Napoletano, 1890, p. 171.«Questa famiglia che riconosce la sua origine da Rinaldo di Durazzo Principe di Capua, figliuolo naturale del Re Ladislao, e che assunse a cognome il nomignolo di Lanzillotto, col quale detto Rinaldo […]»
- ^ a b Collegio araldico, Rivista, vol. 2, Presso il Collegio araldico, 1904, p. 230.«[…] Ginnetti Lancellotti, di quella nobile famiglia napoletana proveniente da Rinaldo di Durazzo principe di Capua, figlio naturale del re Ladislao»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, vol. 2, Arnaldo Forni Editore, ristampa anastatica, 2011, pp. 5-6.
- Berardo Candida-Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, vol. 6, Arnaldo Forni Editore, ristampa anastatica, 1995, p. 103.
- Collezione di antichità di Palazzo Lancellotti ai Coronari. Archeologia, Architettura, Restauro; Roma, L'erma di Bretschneider 2008.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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