H 4 | |
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Descrizione generale | |
Tipo | sommergibile costiero |
Classe | H |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | Electric Boat Company, Montréal[1] |
Impostazione | 1916 |
Varo | 24 aprile 1917 |
Entrata in servizio | 1917 |
Radiazione | maggio 1937 |
Destino finale | demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 474 t |
Dislocamento in emersione | 360 t |
Lunghezza | 45,8 m |
Larghezza | 4,65 m |
Pescaggio | 3,76 m |
Profondità operativa | 80 m |
Propulsione | due motori diesel da 490 CV, due motori elettrici da 600 CV; due eliche |
Velocità in immersione | 11 nodi |
Velocità in emersione | 12 nodi |
Autonomia | in superficie 3300 miglia marine a 7 nodi in immersione: 1200 miglia marine alla velocità di 3,5 nodi |
Equipaggio | 2 ufficiali, 25 sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Artiglieria | 1 cannone AA da 76/30 mm |
Siluri | 4 tubi lanciasiluri da 450 mm |
dati tratti da www.betasom.it - Classe H e da Uomini sul fondo di Giorgio Giorgerini | |
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L'H 4 è stato un sommergibile della Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il completamento effettuò le prove a Montreal e l'addestramento di base ad Halifax; partito quindi dal Canada al comando del tenente di vascello Pietro Tacchini, attraversò l'Oceano Atlantico arrivò a Cagliari negli ultimi giorni di agosto del 1917[2].
In ottobre fu assegnato alla «Squadriglia Sommergibili H» basata a Brindisi, operando (a partire da novembre 1917) nel Basso Adriatico svolgendo in tutto 17 infruttuose missioni esplorativo-offensive[2].
Assegnato dopo il conflitto all'Ispettorato Siluranti di Taranto, nel settembre del 1923 stazionò per una decina di giorni a Corfù nel corso della controversia fra Italia e Grecia con oggetto l’isola[2].
Fu poi impiegato per l'addestramento e le esercitazioni[2].
Nel corso della guerra di Spagna fu impiegato nel Canale di Sicilia ma ritornò alla base senza aver individuato navi da attaccare[3].
All'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale era a La Spezia; operò sempre nel Mar Ligure, con il tenente di vascello Loris Albanese come comandante[2].
Verso la fine del gennaio 1941, essendo partita da Gibilterra, diretta verso est, la Forza H britannica (lo scopo era bombardare Genova), l’H 4 dislocato in agguato difensivo al largo di Livorno; a causa del maltempo la squadra navale britannica tornò in porto dopo aver attaccato con aerei la diga del Tirso (il bombardamento fu poi comunque svolto il 9 febbraio 1941)[4].
Nel corso dell'operazione britannica «Style» (si trattava di una missione di rifornimento di Malta, ma i comandi italiani pensarono potesse trattarsi di un altro bombardamento navale di Genova) fu mandato in agguato difensivo nel golfo di Genova in funzione difensiva (assieme al gemello H 1), ma, come detto, la formazione britannica non passò in quelle acque[5].
Nel settembre 1941, con l'operazione britannica «Halberd» (ancora una volta si trattava di un convoglio inviato a Malta, ma i comandi italiani ritennero opportuno l'invio di alcuni sommergibili in Mar Ligure temendo un'altra azione di bombardamento) fu nuovamente fatto uscire in Mar Ligure[6].
Complessivamente, nel periodo 1940-1943, effettuò 36 missioni esplorativo-offensive, 13 addestrative (per conto della Scuola Idrofonisti di La Spezia) e 11 di trasferimento, navigando in totale per 8239 miglia nautiche[2].
L'armistizio lo sorprese ad Ajaccio; si consegnò agli Alleati a Palermo e da tale porto salpò 19 settembre (insieme ai gemelli H 1 ed H 2, ad altri tre sommergibili e a diverse altre unità navali) diretto a Malta[2][7]. Il 13 ottobre lasciò Malta e fece ritorno Italia, analogamente ai gemelli e ad altri dodici sommergibili[8].
Tornò poi a Malta ove fu impiegato dagli Alleati in esercitazioni antisommergibile; nell'agosto del 1944 fu inviato a Taranto dove fu sottoposto a lavori di manutenzione, riprendendo poi l'attività con altre missioni, sia offensive che difensive, nel golfo di Taranto[2].
Disarmato a fine guerra, fu radiato il 1º febbraio 1948 e demolito[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Trentoincina
- ^ a b c d e f g h i Sommergibili classe H
- ^ Giorgerini, p. 197.
- ^ Giorgerini, p. 278.
- ^ Giorgerini, p. 297.
- ^ Giorgerini, p. 299.
- ^ Caruana, p. 56.
- ^ Caruana, p. 63.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Joseph Caruana, Interludio a Malta, in Storia Militare, n. 204, settembre 2010.
- Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50537-2.