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Frattocchie - Teknopedia
Frattocchie
frazione
Frattocchie – Veduta
Frattocchie – Veduta
"All'uomo di Boville", scultura in peperino di Paolo Marazzi (1992), collocata all'intersezione tra la S.S. 7 via Appia e la S.R. 207 via Nettunense, principali direttrici che attraversano la zona.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Comune Marino (Italia)
Territorio
Coordinate41°45′59″N 12°36′57″E41°45′59″N, 12°36′57″E (Frattocchie)
Altitudine179 m s.l.m.
Abitanti8 560[1]
Altre informazioni
Cod. postale00047
Prefisso06
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantifrattocchiani
Patronosan Barnaba apostolo (patrono comunale)
San Giuseppe (patrono della frazione)
Giorno festivo11 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Frattocchie
Frattocchie
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Frattocchie è una frazione del comune di Marino a 20 km da Roma, situato sull'Appia Antica. In epoca romana, corrispondeva all'antica cittadina di Bovillae. È un centro abitato, costituito frazione, in provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani.

Frattocchie è sede della III circoscrizione del Comune di Marino ed è la seconda frazione più popolosa e vitale di questo Comune, seconda frazione più vasta dopo Santa Maria delle Mole. Posta tra la SS 7 via Appia e la Strada statale 207 Nettunense, è un abitato di recente e progressiva urbanizzazione in continua crescita.

Geografia fisica

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Territorio

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Il territorio di Frattocchie, al pari dell'intera area dei Colli Albani, è stato soggetto tra i 600.000 ed i 20.000 anni fa circa[2] all'attività del Vulcano Laziale. Il suolo è dunque composto in massima parte di materiale vulcanico e abbondano minerali caratteristici come il peperino e, in misura minore, la pietra sperone del Tuscolo ed il tufo, localizzati con più frequenza dell'area tuscolano-artemisia.

Secondo la Carta Geologica d'Italia redatta dal Servizio Geologico d'Italia[3], dal punto di vista geologico la zona di Frattocchie è stata formata da banchi di lave in grande colata, soprastante a leucite tefritica e nefelinica. La località Santa Fumia, posta ai confini meridionali del comune con Castel Gandolfo e Roma, si trova invece su un suolo fatto di lava in ammassi.[3] L'area di Monte Crescenzo, infine, si presenta caratteristicamente composto da "saldame lavico, scorie, agglomerati e lapilli stratificati", materiale caratteristico di una bocca eruttiva eccentrica.[3] La località Pantanelle, ai confini settentrionali con Grottaferrata e Ciampino, è invece composta da materiale alluvionale, probabilmente trasportato dal fosso della Patatona.[3]

  • Classificazione sismica: zona 3 (sismicità bassa).[4]

Idrografia

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Nel territorio della III circoscrizione scorrono alcuni corsi d'acqua di piccola portata, denominati "fossi" o "marane":

  • Fosso delle Scopette: parte dalla località Boscare sulla via Nettunense a quota 126,5 metri s.l.m., poi prosegue circa un chilometro verso E e prende nome di Fosso di Fioranello all'interno del comune di Roma;
  • Fosso della Giostra: trae origine da Colle Granato, altura a 156,2 metri s.l.m. ai margini meridionali della II circoscrizione, e poi si dirige in direzione E verso la Falcognana in comune di Roma.

La falda acquifera di Frattocchie è collegata a quella del Lago Albano e vi attingono molti pozzi di abitazioni. A Santa Maria delle Mole è presente un depuratore delle acque di scarico, convogliate allo stesso Lago Albano. Tuttavia, la capacità massima di questo depuratore è inferiore alla reale quantità da trattare, perciò il comune e l'assessorato all'Ambiente della Provincia di Roma stanno prendendo in considerazione il potenziamento della struttura a beneficio delle acque lacustri.

Orografia

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Non esistono vere e proprie cime montuose nel territorio marinese e l'altitudine massima non raggiunge mai i 600 m s.l.m. Le quote più elevate si registrano nella parte orientale del comune, ai confini con Rocca di Papa presso le pendici di Monte Cavo (949 m s.l.m.), antico cratere vulcanico attivo nella "seconda fase" dell'esistenza del Vulcano Laziale, all'incirca tra i 270.000 e i 100.000 anni fa:[5] Per quanto riguarda l'altitudine delle frazioni del territorio comunale, Santa Maria delle Mole è a 147 m s.l.m., Cava dei Selci a 151 m s.l.m., Frattocchie a 173 m s.l.m., Fontana Sala a 186 m s.l.m., Due Santi a 222 m s.l.m. e Castelluccia a 200 m s.l.m.[6]

Clima

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In gennaio la temperatura media minima e massima registrata a Roma è di 1,9 °C e 12,2 °C, a Grottaferrata (329 metri slm) si registrano 3,4 °C e 11,2 °C, a Velletri (352 metri) 3,8 °C e 10,6 °C e a Colonna 2,5 °C e 12,6 °C. Le temperature di Frattocchie è molto simile a quella di S. Maria delle Mole non differiscono da quelle degli altri Castelli citati. D'estate invece Velletri e Colonna registrano una massima di 31 °C, simile a Roma Urbe, e Grottaferrata 29,7 °C, non diversamente da Frattocchie.

La distribuzione annuale della piovosità è inferiore ai 1000 mm e in media compresa tra i 700 e i 900 mm. Ai Colli Albani si presenta il fenomeno detto stau, che consiste nella riduzione del vapore acqueo nelle nuvole man mano che il terreno si alza. Perciò la piovosità maggiore si avrà sulle prime alture dei Colli Albani, rivolte verso il mare, verso sud sud-ovest, e la minore verso nord.

Normalmente la zona è battuta da venti di scirocco e libeccio, ma talvolta compare anche il ponente. Durante l'inverno invece si ha la presenza di tramontana e grecale.

Origine del nome

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L'origine del toponimo sembra derivare dalla memoria di abitazioni campestri,[7] analogamente a toponimi come "Capanne", "Capannelle" e "Frascati". La costruzione di capanne in legno a pianta circolare, ellittica o rettangolare con tetto stramineo ha caratterizzato il paesaggio dell'Agro e della Campagna romana fino all'inizio del Novecento.[8] Questi alloggi temporanei ospitavano i numerosi lavoratori stagionali forestieri che affluivano nel territorio di Marino ed i pastori, che frequentavano la zona per via della presenza di una antichissima via di transumanza tra il mare ed i monti (Vie Nettunense - di Sassone - di Mola Cavona).

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Marino.

Si ritiene che nel sito della moderna Frattocchie sorgesse Bovillae, città del Lazio antico.

All'incrocio tra la via Appia e la via pedemontana di controcrinale (Via Nettunense - Via di Sassone - Via di Mola Cavona), sorse l'osteria delle Frattocchie, una delle più antiche della Campagna romana.[8] Stefano Infessura, nel "Diario della città di Roma",[9] riferisce che, durante una guerra tra gli Orsini ed i Colonna, il 13 luglio 1485, un drappello di balestrieri e cavalieri al soldo del papa, guidato da uno dei commissari nominati dai Conservatori per il mantenimento dell'ordine pubblico, furono assaliti e massacrati da forze preponderanti degli Orsini, nonostante gridassero "Chiesia! Chiesia!" per farsi riconoscere come neutrali; tuttavia in quel momento il papa era favorevole ai Colonna, e quindi gli Orsini consideravano le forze pontificie come ostili. Il fatto avvenne sulla strada di Albano vicino "quasdam aras", cioè nei pressi di qualche sepolcro romano, e Giuseppe Tomassetti ha ritenuto di identificare il luogo dello scontro nei pressi di Frattocchie.[10]

Al tempo del cardinale Girolamo I Colonna risale la costruzione della villa detta "della Sirena" (1651-1653),[11] e della chiesa di San Girolamo, che rimase l'unico luogo di culto di Frattocchie fino alla sua distruzione, avvenuta nel 1956. La villa della Sirena era una tappa del "treno papale" diretto alle Ville pontificie di Castel Gandolfo per la villeggiatura.

Nel 1929 i sunnominati religiosi Trappisti s'installano a Frattocchie e ancor oggi sono noti per via della ottima cioccolata trappista.

La frazione viene anche ricordata per la cosiddetta Scuola delle Frattocchie, dove fino al 1993, in una villa immersa nel verde dei Castelli Romani, c'era la sede della scuola dei dirigenti del Partito Comunista Italiano, l'Istituto di studi comunisti.

Tra il 1993 ed il 1994 il territorio di Frattocchie fece parte dell'effimero comune autonomo di Boville, nato dalla separazione delle frazioni di Castelluccia, Cava dei Selci, Due Santi, Fontana Sala, Frattocchie e Santa Maria delle Mole dal comune di Marino. Il riaccorpamento a Marino fu stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza nº 433 del 6 settembre 1995, poiché:[12]

«[...] Una cosa infatti sarebbe l'erezione a Comune autonomo di una frazione (non piccola ma neppure enorme) di un Comune che resta comunque più grande, come nel caso ora all'esame della Corte, altra cosa sarebbe invece l'erezione a Comune autonomo di una larghissima parte del territorio di un Comune preesistente, come avvenne nel caso di Marino. In quel caso, sarebbe stato assurdo non consultare tutta la popolazione di Marino, proprio perché Marino, dopo la scissione di Boville, sarebbe diventato altro da quel che era. [...]»

(Sentenza della Corte costituzionale n° 43 del 10 febbraio 2003 sul distaccamento della frazione di Baranzate dal comune di Bollate, in provincia di Milano.)

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Esterno della chiesa San Giuseppe di Frattocchie
  • Chiesa di San Giuseppe è il principale luogo di culto cattolico della frazione di Frattocchie. Probabilmente edificata nella prima metà del Duecento sotto il pontificato di papa Onorio III in prossimità della via Appia,[13] venne ricostruita dal cardinale Girolamo Colonna alla metà del Seicento,[13] con l'intitolazione a san Girolamo, e quindi distrutta negli anni sessanta per lasciare spazio alla nuova chiesa, edificata a una certa distanza dall'originale. Nella cripta della chiesa è sepolto il cardinale Giuseppe Pizzardo, che fu vescovo suburbicario di Albano (diocesi alla quale appartiene la parrocchia) dal 1948 alla morte.[14]
  • Edicola della Madonna del Santissimo Sacramento. Immagine di una Madonna con bambino situata presso l'abbazia trappista di Frattocchie.[15]
  • Edicola della Madonna delle Rose. Immagine piuttosto antica situata in località Costa Rotonda nell'omonima via Madonna delle Rose.[15]
  • Edicola della Madonna del Clince. Ceramica recente situata in via Costa Rotonda. Non ha connessioni con l'omonima antichissima immagine mariana venerata presso il santuario di Santa Maria della Rotonda nella vicina Albano Laziale.[15]

Architetture militari

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  • Torre Leonardo (XIV secolo)

Architetture civili

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  • Villa della Sirena (XVII secolo)
  • "Torre Secchi" (XIX secolo). Nella seconda metà del XIX secolo, nel corso degli studi di geodetica portati avanti dal religioso gesuita padre Antonio Secchi, sul basamento di un sepolcro di epoca romana lungo la via Appia Antica venne realizzata una sorta di torretta di laterizi, la cui sommità era in collegamento visivo con la località di Capo di Bove.[16]

Siti archeologici

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  • Bovillae
  • Parco archeologico dell'Appia Antica, che in parte è anche area naturale protetta
  • Torraccio di Due Santi

Società

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Religione

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La religione più professata a Frattocchie è il Cristianesimo nella confessione cattolica. Una sola è la parrocchia importante della III Circoscrizione ed è intitolata a San Giuseppe[17]. I fedeli battezzati sono circa 12.000[18].

Il centro commerciale "La Nave", ormai storico punto di riferimento della comunità locale. Vi si trovano una ventina di esercizi commerciali.

Istituzioni, enti e associazioni

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A Frattocchie, in Via Nettunense Vecchia n. 1, ha sede la terza circoscrizione amministrativa del comune di Marino (Frattocchie, Due Santi, Castelluccia, Fontana Sala).

Cultura

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La sede centrale dell'Istituto Comprensivo Scuola Secondaria di Primo Grado "Primo Levi"; il plesso dell'Infanzia "Amendola" e quello della Primaria "Anna Frank"

L'esterno dell'I.C "Primo Levi" (scuola media) Frattocchie

Economia

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Infrastrutture e trasporti

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Sport

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Note

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  1. ^ CEI - Archivio dell'Istituto centrale per il sostentamento clero, su chiesacattolica.it. URL consultato il 16 settembre 2025.
  2. ^ Parco Regionale dei Castelli Romani, L'ambiente naturale del Parco Regionale dei Castelli Romani, pp. 3-8.
  3. ^ a b c d Servizio Geologico d'Italia - Carta Geologica d'Italia, foglio n° 150 (Roma), su apat.gov.it. URL consultato il 23 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  4. ^ Riclassificazione sismica del territorio della Regione Lazio (2003) (PDF), su ateservizi.it. URL consultato il 26 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2007).
  5. ^ Parco regionale dei Castelli Romani, L'ambiente naturale del Parco regionale dei Castelli Romani, p. 7.
  6. ^ Istituto Geografico Militare, Carta d'Italia, foglio 150 (Velletri II SO), rilievo 1873 (IIIa edizione).
  7. ^ Tomassetti, p. 164
  8. ^ a b Anna Paola Anzidei e Giovanni Carboni, Le capanne dell'area romana tra Neolitico ed Eneolitico: analisi e ipotesi ricostruttive, in Roma prima del mito. Abitati e necropoli dal Neolitico alla prima età dei metalli nel territorio di Roma (VI-III millennio a.C.), vol. 2, n. 6.1, Roma, 2020, pp. 577.
  9. ^ Stefano Infessura, "Diario della città di Roma", p. 185, su it.wikisource.org. URL consultato il 18 settembre 2025.
  10. ^ Tomassetti, pp. 166-167
  11. ^ Cavacchioli, p. 158
  12. ^ Sentenza della Corte costituzionale n° 43 del 10 febbraio 2003, su issirfa.cnr.it. URL consultato il 10 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2006).
  13. ^ a b Raimondo Del Nero, Bovillae - Storia e mito di un grande crocevia, pp. 37-38.
  14. ^ Parrocchia San Giuseppe Frattocchie, su parrocchia.frattocchie.it. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2008).
  15. ^ a b c Rufo 2011, p. 80.
  16. ^ Marco Cavacchioli, Via Appia Antica X - XIII miglio Ciampino - Marino: Itinerario Storico-Archeologico, in corso di pubblicazione (2020).
  17. ^ CHIESA CATTOLICA ITALIANA - ParrocchieDiocesi di ALBANO - CHIESA CATTOLICA ITALIANA - ANNUARIO DIOCESANO Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.
  18. ^ Istituto per il sostentamento per il clero.

Bibliografia

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  • Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana antica, medioevale e moderna, vol. II, rist., Roma, 1976 [1910].
  • Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana antica, medioevale e moderna, vol. IV, rist., Roma, 1976 [1910].
  • Giovanni Maria De Rossi, Torri medievali della Campagna Romana, Iª ed., Roma, Newton Compton Editori, 1981.
  • AA. VV., Boville per noi, IIª ed., Boville, Comitato promotore Comune Boville, 1990.
  • Dimitri Ticconi, Chiese della diocesi di Albano, Roma, Edizioni Mitertheva, 1999.
  • Vittorio Rufo, Dania Fanasca e Valerio Rufo, Una Storia in Comune. Marino nel Regno d'Italia dal 1870 al 1926, I, Marino, Comune di Marino, 2010.
  • Maria Angela Nocenzi, Vittorio Rufo; Ugo Onorati, Il lascito Giani e le Madonnelle di Marino, Marino, Biblioteca Civica "Vittoria Colonna", 2011. ISBN non esistente
  • Vincenzo Fiocchi Nicolai e Lucrezia Spera, Bovillae e il suo territorio nella tarda antichità e nell'altomedioevo. Le trasformazioni del paesaggio di un settore del Latium Vetus, Tivoli, Edizioni TORED, 2018.
  • Matteo Giansanti, Marino e la via Castrimeniense, Marino, Archeoclub "Colli Albani", 2021.
  • Marco Cavacchioli, Via Appia Antica IX-XIII miglio. Ciampino-Marino. Itinerario storico-archeologico, Marino, 2021.
  • Vittorio Rufo, Alessio Caracci, Edoardo Scialis e Dania Fanasca, Una Storia in Comune. Marino - L'ascesa del Regime dal 1927 al 1935, II, Marino, Comune di Marino, 2023.

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