Francesco V Ferdinando Geminiano d'Austria-Este (Modena, 1º giugno 1819 – Vienna, 20 novembre 1875) appartenente alla linea Austria-Este, figlio maggiore del duca Francesco IV d'Austria-Este e della principessa Maria Beatrice di Savoia, fu l'ultimo sovrano regnante del Ducato di Modena e Reggio.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Francesco nacque il 1 giugno 1819 a Modena; figlio del duca Francesco IV d'Austria-Este e di Maria Beatrice di Savoia, era quindi nipote del re di Sardegna Vittorio Emanuele I di Savoia e dell'imperatore d'Austria Giuseppe II d'Asburgo-Lorena.
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Il 30 marzo 1842 Francesco sposò la principessa Adelgonda di Baviera. La coppia ebbe una sola figlia, Anna Beatrice, nata il 19 ottobre 1848.
Duca di Modena e Reggio
[modifica | modifica wikitesto]Alla morte del padre Francesco IV, il 21 gennaio 1846 Francesco divenne duca regnante di Modena e Reggio, con anche i titoli di duca di Mirandola e Massa, principe di Carrara, marchese di Concordia e signore di Lunigiana.
Alla morte di sua cugina, l'imperatrice arciduchessa Maria Luigia d'Austria, il 18 dicembre 1847, le successe come duca di Guastalla.
Moti risorgimentali nel Ducato
[modifica | modifica wikitesto]Il duca, di carattere probabilmente più mite del padre Francesco IV, era convinto assertore della sovranità assoluta, che riteneva fosse di emanazione divina, e della necessità di reprimere i moti risorgimentali; pensava tuttavia che la soluzione dei fermenti unitari che agitavano i vari stati italiani potesse ritrovarsi in una loro confederazione capeggiata dall'Austria e scrisse una ponderosa memoria intitolata Piano per una confederazione austro italica.
Nel 1848, due anni dopo la sua ascesa al trono dovette fronteggiare le sollevazioni liberali e giovanili che, come nel resto d'Europa, si manifestarono anche a Modena con la richiesta di una costituzione liberale. In un primo momento pensò di rispondere con la repressione e fece piazzare i cannoni attorno al Palazzo ducale, ma quando giunse la notizia che un gruppo di volontari partito da Bologna stava dirigendosi verso Modena in aiuto agli insorti modenesi, dopo avere emanato un editto col quale si promettevano riforme e amnistie per i detenuti politici e per gli esuli, nominò una reggenza provvisoria del ducato e, con la moglie Aldegonda e lo zio arciduca Ferdinando, fuggì da Modena e si rifugiò a Bolzano. Motivò questa fuga con la volontà di evitare un inutile spargimento di sangue. La Reggenza nominò un governo provvisorio presieduto da Giuseppe Malmusi che, trovandosi in difficoltà di fronte al persistere dei disordini, chiese aiuto a Carlo Alberto di Savoia, che inviò a Modena un contingente di soldati e un Commissario straordinario nella persona del conte Ludovico Sauli, ma le vicende della Prima guerra d'indipendenza italiana costrinsero i Sardi ad abbandonare Modena, che fu occupata dagli Austriaci. Francesco V ritornò pertanto nei territori di Modena e Reggio e riprese il governo del ducato con modalità più autoritarie di prima. Il duca, tuttavia, non si mostrò vendicativo: ai promotori della rivolta fu consentito di lasciare il Ducato.[1]
Il 16 novembre 1848 il duca riuscì a scampare ad un attentato nei pressi dell'osteria delle Tre Torri di Villafranca di Medolla, quando lo studente mazziniano Luigi Rizzati di Cavezzo cercò di sparargli un colpo di fucile, mancandolo[2]. Per ringraziare dello scampato pericolo, Francesco V fece costruire un oratorio circolare, oggi conosciuto come Cappelletta del Duca[3] e condannò l'attentatore a dieci anni di carcere.
Opera legislativa
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1849 il Duca intraprese una riforma legislativa, resasi estremamente necessaria; i lavori, affidati ad un'apposita commissione si protrassero fino alla seconda metà del 1855. Di tutta l'attività legislativa di Francesco V, la codificazione riveste un'importanza assoluta e primaria. I lavori della commissione si chiusero con la stesura di quattro codici, che portarono il Ducato di Modena e Reggio al livello degli altri Stati italiani, dotandolo cioè di una codificazione completa: la Codificazione estense.
Un nuovo periodo di relativa tranquillità consentì a Francesco V di riprendere la strada delle riforme; tra le principali ricordiamo la legge sul reclutamento militare del 3 aprile 1849, la legge sulla costituzione della milizia di riserva del 10 aprile 1849, la legge del 24 febbraio 1851 con la quale furono stabilite le relazioni tra Stato e Chiesa; il Regolamento di Polizia del 1854, redatto dal Ministero del Buon governo, che affidava la competenza a giudicare e a punire agli stessi organi di polizia al fine di garantire una capacità di intervento rapida, efficace e mirata e la legislazione speciale d'emergenza, per quanto concerne la materia dei delitti contro l'ordine pubblico e contro la stabilità del potere e del sistema politico, compendiata e razionalizzata nel decreto del 4 gennaio 1854. Il 3 marzo 1859, infine, venne promulgato il Codice di Commercio, compilato a cura dei Ministri di Grazia e Giustizia e delle Finanze, che, a seguito del crollo del potere ducale, non solo non entrò in vigore, ma ebbe una pubblicazione solo parziale.
Annessione del Ducato al Regno di Sardegna
[modifica | modifica wikitesto]Nel giugno 1859 il ducato entrò nella nuova storia unitaria d'Italia, con l'arrivo dell'esercito di Vittorio Emanuele II di Savoia e l'annessione, ratificata dal plebiscito delle provincie dell'Emilia del 1860, al Regno di Sardegna, poi divenuto Regno d'Italia nel 1861. L'11 giugno 1859 Francesco V lasciò il Ducato estense, lasciando un governo di reggenza per due giorni, poi sostituito da una Giunta municipale e dal 20 giugno dal dittatore Farini col quale il ducato terminò la sua esistenza nel giugno 1859 al termine della seconda guerra d'indipendenza italiana. La dinastia fu dichiarata ufficialmente decaduta il 20 agosto e il suo territorio fu unito a Parma, Piacenza, Bologna, Ferrara e alla Romagna il 30 novembre 1859 per ordine del dittatore Carlo Farini,[4] divenendo il nucleo delle Province Unite del Centro Italia, annesse dopo pochi mesi al Regno di Sardegna nel 1860.
Francesco V ed Adelgonda vennero esiliati nel loro castello del Catajo, nel Veneto ancora austriaco. Al momento dell'abbandono di Modena, Francesco V fu seguito da oltre 3.500 soldati, che formarono la cosiddetta "Brigata Estense" che si aggregò alle truppe austriache. Dopo quattro anni di permanenza nel Veneto in diverse località, dall'Austria giunse l'ordine di scioglimento.
A Cartigliano (Vicenza), nei pressi di Bassano del Grappa), il 24 settembre 1863 il duca sciolse le sue truppe. Fu consegnata ad ognuno una medaglia di bronzo con l'effigie del duca e la scritta "FRANCISCUS V AUSTR. ATESTINUS DUX MUTINAE" e sul retro la scritta "FIDELITATIS ET CONSTANTIAE IN ADVERSIS". Il duca tenne l'ultimo discorso di elogio e ringraziamento per la fedeltà dimostratagli. Buona parte dei militari estensi passò definitivamente nell'Armata imperiale austriaca; i rimanenti furono congedati e rientrarono nel territorio dell'ex Ducato.
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]Con questo atto terminò il ruolo svolto dalla dinastia estense nella storia italiana. Nel 1861 a Francesco fu offerta la corona del Messico; il duca ringraziò per la considerazione e spiegò la rinuncia con queste parole scritte nelle sue memorie: «... riguardando io la piccola sovranità di Modena, più come un dovere che come un diritto, non ero in alcun modo disposto a rinunziarvi, nemmeno a fronte di qualsiasi compenso, fosse pure brillante, vantaggioso e lusinghiero ...».
Francesco trascorse gli ultimi anni della sua vita tra il castello del Catajo a Battaglia Terme, presso Padova, e l'Austria; morì a Vienna il 20 novembre 1875. È sepolto nella Cripta Imperiale della Chiesa dei Cappuccini di Vienna. Tre il 1878 e il 1885 Teodoro Bayard de Volo (1815-1889), ex ambasciatore modenese a Vienna, pubblicò La vita di Francesco V Duca di Modena (1819-1875) che ebbe una discreta circolazione e smontò diversi attacchi rivolti all'ex capo di stato dai suoi nemici politici[5].
Non avendo eredi diretti al trono di Modena dispose che i diritti di successione, insieme a gran parte del patrimonio rimastogli, passassero all'arciduca Francesco Ferdinando che per questo assunse il cognome Austria-Este; egli sarebbe poi divenuto anche erede al trono austro-ungarico fino alla propria tragica morte a Sarajevo nel 1914. Nel suo testamento Francesco V stabilì anche le norme sulla linea di successione al trono di Modena e Reggio.
Successione giacobita
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la morte della madre nel 1840, Francesco fu considerato l'erede legittimo al trono britannico secondo la linea di successione dei giacobiti, con il titolo di re Francesco I. Dopo la sua morte, secondo questa linea, il titolo passò alla nipote (come Maria III) Maria Teresa Enrichetta Dorotea, principessa di Modena e Reggio, che fu regina consorte di Baviera.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma degli Austria-Este.
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze estensi
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze austro-ungariche
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Image | Stemma | |
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Francesco V d'Austria-Este Duca di Modena e Reggio, Arciduca d'Austria-Este, Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Francesco V, su modenaducale.altervista.org. URL consultato il 31 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ Renato Bergonzini e Beppe Zagaglia, La “Caplètta dal Duca”, in La nostra terra, 1983.
- ^ Cappelletta del Duca, su Comune di Medolla. URL consultato il 13 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2017).
- ^ Raccolta degli atti del Dittatore delle province modenesi e parmensi e Governatore delle Romagne.
- ^ Riccardo Pasqualin, La stampa legittimista e carlista a Venezia e nel Veneto, in Luis de Mon y Velasco, Il dititto di Carlo VII al Trono di Spagna, Collana di Studi Carlisti, Vol. 13, Chieti, Solfanelli, 2017, p. 26.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elena Bianchini Braglia, Adelgonda di Baviera l'ultima duchessa di Modena, Reggio, Massa e Carrara, Modena, Edizioni Terra e Identità, 2004.
- Teodoro Bayard De Volo, Vita di Francesco V, duca di Modena (l8l9-l875), Modena, Tipografia dell'Immacolata Concezione, 1878 (ristampa anastatica Modena, Aedes Muratoriana, 1983), 4 volumi.
- Lodovico Bosellini, Francesco IV e V di Modena, Torino, Unione Tipografico-Editrice, 1861.
- Clelia Fano, Francesco V: il risorgimento nel Ducato di Modena e Reggio dal 1846 al 1849, Reggio nell'Emilia, Nironi & Prandi, 1941.
- Elena Bianchini Braglia, In esilio con il duca, Rimini, Il Cerchio Iniziative Editoriali, 2007.
- Elena Bianchini Braglia, L'ultimo Duca. Francesco V d'Austria Este, Modena, Edizioni Terra e Identità, 2019.
- Nicola Guerra, I filoestensi apuani durante il processo di unità nazionale: condizioni sociali e fuoruscitismo in: Rassegna Storica Toscana, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2003.
- Nicola Guerra, Le partenze dei vinti (I Filoestensi), in Quaderni dell'emigrazione toscana n.3/2000, Regione Toscana, Pagnini e Martinelli editori, 2000.
- Atti della commissione creata con decreto ducale n. 4280 del 6 agosto 1849, 3.Archivio di Stato di Modena. Ministero di grazia e giustizia. Busta n. 183.
- Collezione generale delle leggi, costituzioni, editti, proclami per gli Stati Estensi, Modena, 1814-1859. Raccolta legislativa pubblicata fino al 1859.
- Documenti riguardanti il governo degli Austro-Estensi in Modena dal 1814 al 1859 raccolti dalla Commissione apposita istituita con Decreto 21 luglio 1859 e pubblicati per ordine del Dittatore delle Province modenesi, Modena, 1860.
- Giuseppe Santini, Lo Stato estense tra riforme e rivoluzione. Lezioni di storia del diritto italiano, Milano, Giuffrè, 1987.
- Nicomede Bianchi, I ducati estensi dall'anno 1815 all'anno 1850 (...) con documenti inediti, Torino, Società Editrice Italiana, 1852.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Austria-Este
- Bandiera del Ducato di Modena e Reggio
- Duchi di Modena e Reggio
- Ducato di Reggio
- Este
- Stati italiani preunitari
- Storia di Modena
- Storia di Reggio Emilia
- Codificazione estense
- Corte gonzaghesca di Susano
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco V di Modena
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Francésco V d'Austria-Este duca di Modena e Reggio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Francésco V, su sapere.it, De Agostini.
- Marina Romanello, FRANCESCO V d'Austria-Este, duca di Modena, Reggio e Guastalla, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 49, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
- (DE) Francesco V d'Austria-Este (XML), in Dizionario biografico austriaco 1815-1950.
- (EN) Opere di Francesco V d'Austria-Este, su Open Library, Internet Archive.
- (DE) Cripta Imperiale Chiesa Cappuccini - Vienna, su kaisergruft.at.
- (EN) Francis I (Jacobite), su jacobite.ca.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 10105641 · ISNI (EN) 0000 0001 0777 0989 · SBN SBLV165555 · BAV 495/83198 · CERL cnp00585656 · LCCN (EN) n83150531 · GND (DE) 118702939 · BNF (FR) cb118863327 (data) · J9U (EN, HE) 987007261103605171 |
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