Dritsite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 4.FL.05[1] |
Formula chimica | Li2Al4(OH)12Cl2 • 3(H2O)[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | esagonale[3] |
Classe di simmetria | dipiramidale[4] |
Parametri di cella | a = 5,0960(3) Å, c = 15,538(1) Å, V = 349.45 ų, Z = 1[4] |
Gruppo puntuale | 6/m 2/m 2/m[4] |
Gruppo spaziale | P63/mcm (nº 193)[3] |
Proprietà fisiche | |
Densità calcolata | 2,123[4] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 2[5] |
Sfaldatura | perfetta lungo {001}[4] |
Colore | incolore[5] |
Lucentezza | vitrea[5] |
Striscio | bianco[5] |
Diffusione | raro |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La dritsite (simbolo IMA: Drt[6]) è un minerale molto raro appartenente al supergruppo dell'idrotalcite e al gruppo della cualstibite appartenente alla famiglia minerale degli "ossidi e idrossidi" con composizione chimica Li2Al4(OH)12Cl2 • 3(H2O).[2]
Il minerale è il cloro-analogo dell'akopovaite, che è dominata dal complesso carbonato CO3,[4] e si presenta come politipo 2H.[2]
Etimologia e storia
[modifica | modifica wikitesto]La dritsite è stata chiamata in questo modo in onore del cristallografo e mineralogista russo Viktor Anatol'evich Drits (in russo: Виктор Анатольевич Дриц) professore presso l'Istituto geologico dell'Accademia russa delle scienze di Mosca, in Russia.[4]
Sempre presso l'Accademia russa delle scienze, nel museo mineralogico "A.E. Fersman", è conservato il campione tipo della dritsite con il numero di catalogo 5380/1.[5]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Dato che la dritsite è stata approvata come minerale indipendente dall'associazione Mineralogica Internazionale (IMA) nel 2019, non è elencata né nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß (che è aggiornata fino al 2018), né nella molto usata nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'IMA fino al 2009.[7]
La sua edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata anche Classificazione Strunz-mindat, elenca la dritsite nella classe "4. Ossidi (idrossidi, V[5,6] vanadati, arseniti, antimoniti, bismutiti, solfiti, seleniti, telluriti, iodati)" e nella sottoclasse "4.F Idrossidi (senza V od U)"; questa è ulteriormente suddivisa in base alla struttura del minerale, in modo che esso possa essere trovato nella sezione "4.FL Idrossidi con H2O ± (OH); strati di ottaedri che condividono uno spigolo" dove forma il sistema nº 4.FL.05 insieme a woodallite, iowaite, jamborite, meixnerite, muskoxite, fougèrite e mössbauerite.[1]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]La dritsite cristallizza nel sistema esagonale nel gruppo spaziale P63/mcm (gruppo nº 193) con i parametri reticolari a = 5,0960(3) Å e c = 15,358(1) Å, oltre a una unità di formula per cella unitaria.[5]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La dritsite forma cristalli esagonali di forma lamellare o tabulare con dimensioni fino a 0,25 mm; tali cristalli si presentano singolarmente o in gruppi impilati e sono stati trovati associati a dolomite, magnesite, quarzo, barite contenente stronzio, caolinite, K-feldspato, krasnoshteinite, congolite, fluorite, ematite e anatasio.[5]
Il minerale è rarissimo ed è stato trovato solo nella sua località tipo, il "foro di trivellazione nº 2001" nell'area di Romanovskiy presso Solikamsk, capoluogo dell'omonima rajon (territorio di Perm', Russia).[8][9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Strunz-mindat (2024) Classification - Hydroxides with H2O ± (OH); sheets of edge-sharing octahedra, su mindat.org. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ a b c (EN) Elena S. Zhitova et al., Dritsite, Li2Al4(OH)12Cl2 • 3H2O, a New Gibbsite-Based Hydrotalcite Supergroup Mineral, in Minerals, vol. 9, n. 8, 2019, p. 492, DOI:10.3390/min9080492. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ a b (DE) Dritsite, su mineralienatlas.de. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ a b c d e f g (EN) Dritsite, su mindat.org. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ a b c d e f g (EN) Dritsite (PDF), in Handbook of Mineralogy. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ (EN) Laurence N. Warr, IMA–CNMNC approved mineral symbols (PDF), in Mineralogical Magazine, vol. 85, 2021, pp. 291–320, DOI:10.1180/mgm.2021.43. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ (EN) Ernest Henry Nickel e Monte C. Nichols, IMA/CNMNC List of Minerals 2009 (PDF), su cnmnc.units.it, IMA/CNMNC, gennaio 2009. URL consultato il 10 novembre 2024 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2024).
- ^ (EN) Localities for Dritsite, su mindat.org. URL consultato il 10 novembre 2024.
- ^ (DE) Dritsite (Occurrences), su mineralienatlas.de. URL consultato il 10 novembre 2024.
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