Domenico Quirico (Asti, 18 dicembre 1951) è un giornalista italiano.
È reporter per il quotidiano torinese La Stampa, caposervizio esteri. È stato corrispondente da Parigi e inviato di guerra. Si è interessato fra l'altro delle cosiddette primavere arabe.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato ad Asti, dopo la laurea in Giurisprudenza inizia a lavorare presso la redazione della propria città del quotidiano torinese La Stampa. Divenuto caposervizio, è poi corrispondente da Parigi e successivamente inviato di guerra in molte aree del mondo, fra le quali: il Darfur, il Sudan, l'Uganda, la Tunisia, e l'Egitto, seguendo anche le Primavere arabe.[1]
Nell'agosto 2011 viene rapito in Libia e liberato dopo due giorni.[2]
Il 9 aprile 2013, mentre si trova in Siria come inviato di guerra, di lui si perde ogni traccia.[3] La prima notizia del suo rapimento giunge il 6 giugno quando viene diffusa la notizia che Quirico è ancora vivo.[4] Viene infine liberato l'8 settembre 2013, dopo 5 mesi di sequestro, grazie ad un intervento dello Stato Italiano, e infine riportato a casa.[5]
Nel 2015 con Il grande califfato vince la sezione saggistica del Premio Brancati.[6]
Nel 2016 il documentario Ombre dal Fondo diretto da Paola Piacenza è il film di chiusura delle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, presentato fuori concorso. Nel filmato, di fronte alla telecamera, Domenico Quirico ripercorre il suo rapporto con il giornalismo e il rapimento in Siria.[7]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Squadrone bianco. Storia delle truppe coloniali italiane, Mondadori, 2003.
- Adua. La battaglia che cambiò la storia d'Italia, Mondadori, 2004.
- Generali. Controstoria dei vertici militari che fecero e disfecero l'Italia, Mondadori, 2007.
- Naja. Storia del servizio di leva in Italia, Mondadori, 2008.
- Primavera araba. Le rivoluzioni dall'altra parte del mare, Bollati Boringhieri, 2011.
- Gli ultimi. La magnifica storia dei vinti, Neri Pozza, 2013.
- Il paese del male. 152 giorni in ostaggio in Siria, Neri Pozza, 2013.
- Il grande califfato, Neri Pozza, 2015.
- Esodo. Storia del nuovo millennio, Neri Pozza, 2016. ISBN 978-88-545-1163-7
- Succede ad Aleppo, Laterza, 2017.
- Morte di un ragazzo italiano - In memoria di Giovanni Lo Porto, Neri Pozza, 2019
- La sconfitta dell'Occidente, con Laura Secci, Neri Pozza, 2019, ISBN 978-88-545-1916-9
- Addio Kabul, con Farhad Bitani, Neri Pozza, 2021
- Guerra totale. La bancarotta bellicista, Neri Pozza, 2022
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Domenico Quirico, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Libia: liberati i quattro giornalisti italiani rapiti, in Ansa.it, 25 agosto 2011. URL consultato il 29 maggio 2016 (archiviato il 29 maggio 2016).
- ^ Mario Calabresi, Scomparso da giorni in Siria l’inviato de La Stampa Domenico Quirico, su lastampa.it, 29 aprile 2013. URL consultato il 19 febbraio 2014.
- ^ Domenico Quirico è vivo, su giornalettismo.com, 6 giugno 2013. URL consultato il 19 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2014).
- ^ Domenico Quirico è stato liberato "Come se avessi vissuto su Marte - Non sono stato trattato bene", su lastampa.it, 8 settembre 2013. URL consultato il 19 febbraio 2014.
- ^ Zafferana, Premio Brancati 2015, in EtnaLife, Catania, etnalife.it, 1º ottobre 2015. URL consultato il 29 maggio 2016 (archiviato il 29 maggio 2016).
- ^ La storia di Domenico Quirico chiude le Giornate degli Autori, su Giornate degli autori, 4 agosto 2016. URL consultato l'11 settembre 2017.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Domenico Quirico
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Domenico Quirico
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Domenico Quirico, su Open Library, Internet Archive.
- Registrazioni di Domenico Quirico, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Domenico Quirico - "In viaggio con il reporter" - L'intervista completa, su youtube.com, VideoClique production, 21 aprile 2014. URL consultato il 23 aprile 2014.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29777113 · ISNI (EN) 0000 0001 0883 9749 · SBN TO0V440760 · LCCN (EN) no2002112174 · GND (DE) 1228275718 · BNF (FR) cb14577137b (data) |
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