Cesare De Michelis (Dolo, 19 agosto 1943 – Cortina d'Ampezzo, 10 agosto 2018) è stato un critico letterario e editore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di confessione valdese, figlio di Turno De Michelis e Virginia Borghello, per tutti Noemi, nipote di Eurialo De Michelis[1][2]e fratello del deputato socialista ed ex ministro Gianni, studiò all'Università degli Studi di Padova, laureandosi in Lettere nel 1965 con una tesi sul giornalismo erudito nella Venezia settecentesca, relatore Vittore Branca. Anche Ezio Raimondi e Pier Giorgio Ricci furono suoi maestri[3]. Nel 1965, appena laureato, entrò nel consiglio di amministrazione della casa editrice Marsilio, e nel 1969 ne divenne presidente. Avviò così una fortunata e importante carriera come editore. Dal 1965 al 1974 diresse, con Massimo Cacciari, la rivista «Angelus novus», edita dalla Nuova Italia a Firenze. Dal 1974 diresse la rivista letteraria «Studi novecenteschi», edita a Pisa da Fabrizio Serra.
Assistente incaricato nella Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Messina, nel 1967 vinse il concorso diventando assistente di ruolo. Tornato a Padova, nel 1970 ottenne la libera docenza in Letteratura Italiana moderna e contemporanea, materia che iniziò a insegnare nell'ateneo patavino nello stesso anno e che insegnò per il resto della sua carriera, dal 1980 come professore ordinario. Fu presidente del comitato scientifico per l'edizione nazionale delle opere di Carlo Goldoni, e membro di quello dell'edizione nazionale delle opere di Ippolito Nievo. Scrisse per «Il Sole 24 Ore» e il «Corriere del Veneto».
Da molti anni malato, morì all'età di 74 anni nella notte del 10 agosto 2018, a Cortina d'Ampezzo, dove era in vacanza.[4]. Ha donato la sua biblioteca privata di 60.000 volumi all'Università di Padova. Per i propri studi di storia e critica letteraria ha vinto nel 1970 il Premio Luigi Russo e nel 2010 il Premio Brancati Zafferana. Nel corso degli anni è stato consigliere del Teatro La Fenice (1976-80 e 2004-08), assessore al Comune di Venezia (1980-84), vicepresidente della Biennale di Venezia (1980-83), membro del Gabinetto del Ministero dei Beni Culturali (1982)[3] e membro dell'Assemblea nazionale del PSI (1987)[5]. Dal 2007 al 2010 fu direttore del Corso di Civiltà italiana "Vittore Branca" alla Fondazione Giorgio Cini.
Si è sposato in seconde nozze con Emanuela Bassetti, oggi vice-presidente di Marsilio Editori, presidente di Civita Tre Venezie, Cavaliere della Repubblica e, da settembre 2019, membro del Consiglio generale di Fondazione di Venezia[6]. Il figlio Luca, nato dal primo matrimonio, ha seguito una carriera da manager finanziario fino a diventare amministratore delegato della Marsilio.
Marsilio Editori
[modifica | modifica wikitesto]«Far libri, stamparli, leggerli, scriverli, raccoglierli, venderli, recensirli, nella mia vita mi sembra di non aver fatto altro, come se un’ossessiva passione mi avesse travolto appena ragazzo. Eppure da sempre mi è sembrato non privo di significato farli qua, dov’ero cresciuto, nella nostra terra, magari a Venezia. Quando cominciai lo sapevo e non lo sapevo che la Serenissima era stata la patria del libro, che proprio nell’isola aveva preso forma e si era definito all’alba del Cinquecento, quello strano mestiere che è far l’editore, grazie a Aldo Manuzio, il principe e il principio di tutta la storia dei libri. Per questo continuo a fare libri a Venezia, come se il tempo che intanto è passato non sia bastato a cancellare una storia che ha ormai cinque secoli e più.»
Il suo ingresso ai vertici della casa editrice segnò una fase di crescita con l'apertura di due collane: «Interventi», rivolta alla riflessione politica, e «In letteratura», dedicata soprattutto ai giovani autori. Pubblicò nel 1989 La testa fra le nuvole, esordio letterario di Susanna Tamaro, nel 1994, Catino di zinco, l'opera prima di Margaret Mazzantini, e nel 2001 Color lucciola, della debuttante Chiara Gamberale. Nel 2009 in Italia la saga "Millennium" di Stieg Larsson.
Nel 2016, sedici anni dopo l'unione con Rizzoli, De Michelis ne riacquistò la proprietà alla GEM Srl (l'azienda della famiglia De Michelis), e tornò alla presidenza[7]. Nel 2017 affidò (per il 55%) la casa editrice alla Feltrinelli imponendo patti chiari di non inglobazione.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Il 1º giugno 2017 fu nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la seguente motivazione ufficiale:
«Presidente di Marsilio Editori S.p.A., che ha contribuito a fondare e che guida dal 1969. Grazie al suo impulso, la casa editrice avvia una lunga fase di espansione e apre il catalogo, oltre che all'architettura, urbanistica e sociologia, anche alla saggistica politico-culturale e alla narrativa di giovani autori italiani. Nel 2000 Marsilio entra a far parte del gruppo RCS Libri, mantenendo tuttavia identità nelle scelte editoriali. Nell'agosto 2016 la casa editrice è stata riacquisita dalla famiglia De Michelis tornando così ad essere totalmente indipendente. In oltre 50 anni, la società ha pubblicato oltre 6.500 titoli, di cui 3.000 ancora in listino, proponendo circa 250 novità l'anno. Occupa 30 addetti.»
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- L'Illuminismo veneziano, Firenze, Olschki, 1966.
- Letterati e lettori nel Settecento veneziano, Firenze, Olschki, 1979.
- Alle origini del neorealismo. Aspetti del romanzo italiano negli anni '30, Cosenza, Lerici, 1980.
- Contraddizioni nel Decameron, Milano, Guanda, 1983.
- Fiori di carta. La nuova narrativa italiana, Milano, Bompiani, 1990.
- Federigo Tozzi, in Storia generale della letteratura italiana, vol. X, Milano, Motta, 1999.
- Un'idea del romanzo novecentesco, «Studi novecenteschi», n. 57 (1999), pp.37–46.
- Il conformismo degli intellettuali, «Studi novecenteschi», n. 59 (2000), pp.61–81.
- La geografia di Nievo, in Ippolito Nievo e il Mantovano, Atti del Convegno nazionale, a cura di Gabriele Grimaldi, Venezia, Marsilio, 2001.
- Narratori dell'Ottocento, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2005.
- Moderno e antimoderno, Torino, Aragno, 2010. Premio Brancati Saggistica.[9]
- Tra le carte di un editore, Venezia, Marsilio, 2011.
- Editori vicini e lontani, Roma, Italo Svevo, 2016.
- Scritture della bonaccia. Avvisaglie del futuro, Brescia, Morcelliana, 2017.
- Quante Venezia, Roma, Italo Svevo, 2017.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ [1]
- ^ Copia archiviata, su azione.ch. URL consultato il 22 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2022).
- ^ a b Cesare De Michelis, su istitutoveneto.it. URL consultato il 3 febbraio 2020.
- ^ Morto Cesare De Michelis, presidente della Marsilio, su ansa.it. URL consultato il 10 agosto 2018.
- ^ Ora sono saliti a 412 i membri eletti nell'Assemblea dal Congresso del Psi, «La Repubblica», 9 aprile 1987.
- ^ Emanuela Bassetti, su maestrodartemestiere.it. URL consultato il 3 marzo 2021.
- ^ Morto l'editore Cesare De Michelis, presidente della Marsilio, su repubblica.it, 10 agosto 2018.
- ^ Cesare De Michelis cavaliere del lavoro
- ^ Albo d'oro premio Brancati, su comune.zafferana-etnea.ct.it. URL consultato il 14 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2019).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Cesare De Michelis
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cesare De Michelis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- De Michelis, Cesare, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Opere di Cesare De Michelis, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Cesare De Michelis, su Open Library, Internet Archive.
- Scheda Università di Padova, su sdcpadova.it. URL consultato il 21 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2009).
- Marsilio editori, su marsilioeditori.it. URL consultato il 22 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- Intervista a Cesare De Michelis su RAI Letteratura, su letteratura.rai.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88934004 · ISNI (EN) 0000 0001 1773 9125 · SBN CFIV169341 · BAV 495/92106 · LCCN (EN) n80004473 · GND (DE) 12816798X · BNF (FR) cb17822298h (data) · J9U (EN, HE) 987007449215805171 |
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