Dharmakīrti (metà del VII secolo) è stato un filosofo indiano di logica pramāṇa della scuola buddista di Yogacara.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato in India in una famiglia di bramini del Sud, iniziò studiando la filosofia non buddista[1]. Allievo di Dharmapala, divenne egli stesso rettore dell'Università di Nālandā dove insegnò. Si dichiarò un Mahayana di obbedienza Yogacara (Cittamātra). È stato uno dei teorici dell'atomismo buddista, secondo cui gli unici elementi che hanno un'esistenza momentanea sono atomi e stati di coscienza. Reinterpretò l'opera logica di Dignaga ed è stato molto influente tra i logici indù e buddisti. Dharmakirti presentò la maggior parte delle sue idee sotto forma di commenti alle opere di Dignaga, anche se le sue teorie sono più tradizionali di quelle del suo ispiratore. A differenza di quest'ultimo, che pose l'evidenza come sola conclusione possibile, egli tornò agli elementi di prova dell'autorità delle parole del Buddha. Le sue teorie sono studiate in Tibet, dopo che le sue opere furono tradotte nell'VIII e XI secolo. Esse fanno parte del programma di base degli studi monastici, soprattutto nella scuola Gelugpa. Il risultato logico delle opinioni di Dharmakirti deriva dal sautràntika, ma egli dichiarò di rappresentare la scuola Yogacara (Cittamātra)[1].
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- Saṃbandhaparikṣāvrtti (Analisi delle relazioni)
- Pramāṇaviniścaya (Affermazioni sulla conoscenza valida)
- Pramāṇavarttikakārika (Commenti sul Compendium sur la connaissance valide di Dignaga)
- Nyāyabinduprakaraṇa (Gocce di ragionamento)
- Hetubindunāmaprakaraṇa (Gocce di ragioni)
- Saṃtānātarasiddhināmaprakaraṇa (Prove della continuità)
- Vādanyāyanāmaprakaraṇa (Ragionamenti per i dibattiti)
- Rupavatara
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fyodor Shcherbatskoy, Buddhist Logic (1932).
- John D. Dunne, Foundations of Dharmakirti's Philosophy, Wisdom Publications, 2004.
- Georges B.J. Dreyfus, Recognizing Reality: Dharmakirti's Philosophy and Its Tibetan Interpretations, (S U N Y Series in Buddhist Studies), State University of New York Press, 1996.
- Georges B.J. Dreyfus (éd.), Les deux vérités selon les quatre écoles, VajraYogini, Marzens, 2000.
- Tom Tillemans, Scripture, Logic, Language - Essays on Dharmakirti and His Tibetan Successors, 1999.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dharmakīrti, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Dharmakīrti, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- (EN) Dharmakīrti, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Dharmakirti, su Stanford Encyclopedia of Philosophy.
- (EN) Opere di Dharmakirti (7th cent. -) / Dharmakīrti (active 7th century.), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere riguardanti Dharmakīrti (7th cent) / Dharmakīrti (active 7th century), su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Tom Tillemans, Dharmakirti, su Stanford Encyclopedia of Philosophy. URL consultato il 6 giugno 2017.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37941273 · ISNI (EN) 0000 0001 2128 5672 · BAV 495/146595 · CERL cnp00394572 · LCCN (EN) n82054943 · GND (DE) 118525077 · BNF (FR) cb12274140q (data) · J9U (EN, HE) 987007307846405171 |
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