De Bijenkorf | |
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Stato | Paesi Bassi |
Fondazione | 1914 a Amsterdam |
Fondata da | Aron Arthur Isaäc |
Sede principale | Amsterdam |
Gruppo | Selfridges Group Limited |
Settore | grandi magazzini |
Prodotti | vari |
Sito web | www.debijenkorf.nl/ |
De Bijenkorf (pron.: /də ˈbɛi̯jə(ŋ)ˌkɔrf/; letteralmente: "L'alveare"[1]) è una storica catena olandese di grandi magazzini fondata ufficialmente ad Amsterdam nel settembre 1914, ma le cui origini vengono fatte risalire al 1870[2][3][4][5][6][7] ed attualmente di proprietà del Selfridges Group Limited[8].
Oltre che ad Amsterdam, la catena ha altre filiali a L'Aia, Rotterdam, Amstelveen, Arnhem, Breda, Eindhoven, Enschede, Groninga, 's-Hertogenbosch, Maastricht, Utrecht, e Woerden, otre che in Belgio e in Germania.[2][3][6][9]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini dei grandi magazzini De Bijenkorf risalgono al 1870, quando l'imprenditore ebreo Simon Philip Goudsmit (1844-1889) aprì un piccolo negozio di filati e tessuti al nr. 132 della Nieuwendijk, ad Amsterdam.[2][3][4][5]
Dopo la morte di Goudsmit, avvenuta nel 1899, la moglie, rimasta vedova con quattro figlie un figlio di appena 3 anni, chiese aiuto al genero Aron Arthur Isaäc (1866-1932), che nel 1895 aveva sposato Ella Goudsmit.[4][7]
Quest'ultimo, acquistò una serie di negozi lungo la Nieuwendijk, segnatamente ai nr. 126-132, 144 e 164.[3] I negozi occupavano un'area di 530 mq, dove erano impiegate 87 persone, di cui 45 erano addetti alla vendita.[3]
In seguito, nel 1910, Aron Arthur Isaäc Goudsmit acquistò per 640000 fiorini il terreno nel Damrak che ospitava l'edificio della borsa progettato dall'architetto Zocher e che era stato demolito nel 1903.[2][7] Nel 1911 venne incaricato l'architetto J. A. van Straaten di realizzare un nuovo edificio a Piazza Dam[3] e tre anni dopo, nel settembre 1914 aprirono così i battenti gli attuali grandi magazzini Bijenkorf di Amsterdam.[3][4]
Successivamente, a cavallo tra gli anni venti e gli anni trenta, De Bijenkorf aprì du filiali, una a L'Aia, sorta il 25 marzo 1926 lungo la Kalverstraat con il nome di Hema (acronimo di Hollandse Eenheidsprijzen Maatschappij Amsterdam) in un edificio progettato dall'architetto Piet Kramer, e una lungo il Coolsingel a Rotterdam nel 1930 in un edificio chiamato "Glazen Paleis" e progettato dall'architetto Willem Dudok.[2][3][6]
In seguito, nel 1935 venne ampliata la sede di Amsterdam in direzione della Warmoesstraat: il progetto fu affidato all'architetto D. Brower.[5]
Con l'avvento seconda guerra mondiale, la sede di Amsterdam impiegava in data 1 maggio 1945 2070 persone e la filiale de L'Aia impiegava 735 persone, nessuna delle quali era ebrea.[7] Quattro anni prima, le persone di religione ebraica impiegati nei due negozi erano rispettivamente 704 (su un totale di 3302) e 298 (su un totale di 2036).[7]
In seguito, circa 700 collaboratori di De Bijenkorf di origine ebraica vennero uccisi dai nazisti.[7]
Nel secondo dopoguerra, i titolari di De Bijenkorf incaricarono alcuni artisti di occuparsi della ristrutturazione della sede di Amsterdam: tra questi, vi fu l'architetto Benno Premsela (1920-1997), il quale, a partire dal 1949, si occupò della ristrutturazione dei piani del grande magazzino di Amsterdam.[2][4] Lo stesso Premsela dedicò uno degli ultimi piani del magazzino alla regina Guglielmina, dopo la sua morte, avvenuta il 28 novembre 1962.[4]
Nel 1957, venne ricostruito, su progetto dell'architetto Marcel Breuer l'edificio della sede di Rotterdam, dato che l'edificio preesistente era stato gravemente danneggiato durante i bombardamenti tedeschi sulla città.[2] Successivamente, a cavallo tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni settanta, furono aperte le filiali di Eindhoven (nel 1969), di Woerden (nel 1973) e di Arnhem (il 20 marzo 1975).[2]
Nel 1984, De Bijenkorf iniziò ad organizzare l'annuale corsa agli acquisti nota come Drie Dwaze Dagen (ovvero "Tre giorni folli"), durante la quale i prodotti vengono venduti a prezzi notevolmente ribassati.[2][6]
Tra la fine del XX secolo e gli inizi del XXI secolo, vennero quindi inaugurate le filiali di Amstelveen (nel 1998), di Breda, 's-Hertogenbosch, Groninga (nel 2001), Enschede (nel 2002) e Maastricht.[2]
Nel 2011, la proprietà dei grandi magazzini De Bijenkorf venne acquisita dal Selfridges Group Limited.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (NL) bijenkorf, su Context Reverso. URL consultato il 17 settembre 2020.
- ^ a b c d e f g h i j (NL) De Bijenkorf, su Amsterdamse Grachtenhuizen. URL consultato il 16 settembre 2020.
- ^ a b c d e f g h (NL) De Bijenkorf, su Joods Amsterdam. URL consultato il 16 settembre 2020.
- ^ a b c d e f (NL) 150 jaar Bijenkorf, in Gemeente Amsterdam, 6 marzo 2020. URL consultato il 16 settembre 2020.
- ^ a b c (NL) Architectuur Centrum Amsterdam, https://www.arcam.nl/de-bijenkorf/ . URL consultato il 16 settembre 2020.
- ^ a b c d (NL) Geschiedenis van de Bijenkorf, su ISGeschiedenis. URL consultato il 16 settembre 2020.
- ^ a b c d e f (NL) Aron Arthur Isaäc, su Joods Amsterdam. URL consultato il 17 settembre 2020.
- ^ a b (EN) Selfridges Group finalises de Bijenkorf deal, in Drapers Online, 31 gennaio 2011. URL consultato il 17 settembre 2020.
- ^ (NL) De Bijenkorf viert 150-jarig bestaan (XML), in Marketing Tribune, marzo 2020. URL consultato il 16 settembre 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su De Bijenkorf
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (NL) Sito ufficiale, su debijenkorf.nl.
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