Carlo III del Regno Unito | |
---|---|
Carlo III nel 2024 | |
Re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth | |
In carica | dall'8 settembre 2022 (2 anni e 107 giorni) |
Incoronazione | 6 maggio 2023 |
Predecessore | Elisabetta II |
Erede | William, principe del Galles |
Nome completo | inglese: Charles Philip Arthur George italiano: Carlo Filippo Arturo Giorgio |
Trattamento | Sua Maestà britannica |
Onorificenze | si veda sezione |
Altri titoli | Signore di Man Capo del Commonwealth Governatore supremo della Chiesa d'Inghilterra e Difensore della Fede |
Nascita | Buckingham Palace, Londra, 14 novembre 1948 |
Casa reale | Windsor |
Padre | Filippo di Edimburgo |
Madre | Elisabetta II del Regno Unito |
Consorti | Diana Spencer (1981-1996) Camilla Shand (dal 2005) |
Figli | William Henry |
Religione | Anglicanesimo |
Motto | (FR) Dieu et mon droit |
Carlo III del Regno Unito | |
---|---|
Carlo del Regno Unito in uniforme militare in Nuova Zelanda nel novembre 2015 | |
Religione | Anglicanesimo[1] |
Dati militari | |
Paese servito | Regno Unito |
Forza armata | Royal Navy Royal Air Force |
Anni di servizio | 1971–1976 |
Comandante di | HMS Bronington |
voci di militari presenti su Teknopedia | |
Carlo III (nato Charles Philip Arthur George; Londra, 14 novembre 1948) è il re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri quattordici reami del Commonwealth[2][3].
Figlio maggiore della regina Elisabetta II e del marito Filippo di Edimburgo, appartiene al casato Windsor, che ha mantenuto tale denominazione per decreto reale anche dopo il matrimonio della madre. È il primo monarca britannico a discendere dalla regina Vittoria attraverso due linee di successione: da parte di madre, attraverso Edoardo VII, Giorgio V e Giorgio VI, e da parte di padre, attraverso la nonna, la principessa Alice di Battenberg, bisnipote della regina Vittoria.
Ha avuto due matrimoni: con Diana Spencer (1981), dalla quale divorziò nel 1996, e con Camilla Shand (2005). È stato Duca di Cornovaglia e Duca di Rothesay dal 1952 e Duca di Edimburgo dal 2021 fino all'ascesa al trono nel 2022. Ha detenuto il titolo di Principe di Galles dal luglio 1958[4][5] fino all'ascesa al trono l'8 settembre 2022, alla morte della madre.[6] È stato erede al trono britannico dal 6 febbraio 1952 all'8 settembre 2022 e questo fa di lui il più longevo erede al trono della storia delle isole britanniche, avendo superato re Edoardo VII, che mantenne il titolo dal 1841 al 1901, quando succedette alla regina Vittoria. È inoltre il sovrano del Regno Unito più anziano di sempre al momento dell'insediamento (73 anni), avendo superato re Guglielmo IV (salito al trono nel 1830 all'età di 64 anni, 10 mesi e 5 giorni). La sua incoronazione assieme alla moglie Camilla si è tenuta il 6 maggio 2023 nell'abbazia di Westminster.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia e primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Carlo nacque a Buckingham Palace il 14 novembre 1948, alle ore 09:11, figlio primogenito dell'allora principessa Elisabetta (1926-2022) e del duca Filippo di Edimburgo (1921-2021), nonché primo nipote del re Giorgio VI e della regina consorte Elizabeth Bowes-Lyon.
Il principe ricevette il battesimo nella Sala della Musica del Buckingham Palace il 15 dicembre 1948, con acqua proveniente dal fiume Giordano, dall'arcivescovo di Canterbury Geoffrey Fisher. Suoi padrini furono il re Giorgio VI (nonno materno), re Haakon VII di Norvegia (suo cugino, per il quale presenziò Alexander Cambridge, I conte di Athlone), la regina Mary (sua bisnonna materna), la principessa Margaret (sua zia materna), il principe Giorgio di Grecia (suo prozio paterno, per il quale presenziò il duca di Edimburgo), la duchessa di Gloucester (sua prozia materna), la principessa Vittoria d'Assia-Darmstadt (sua bisnonna paterna), Lady Brabourne (sua cugina) e David Bowes-Lyon (suo prozio materno).[7]
Carlo divenne erede al trono britannico all'età di tre anni, per effetto della morte di suo nonno e dell'ascesa al trono di sua madre con il nome di Elisabetta II. In quanto primogenito della sovrana, automaticamente ottenne i titoli di Duca di Cornovaglia, Duca di Rothesay, Conte di Carrick, Barone di Renfrew, Signore delle Isole e Principe e Gran Steward di Scozia, oltre a essere riconosciuto principe del Regno Unito. Carlo presenziò all'incoronazione di sua madre all'abbazia di Westminster il 2 giugno 1953, sedendo tra la nonna e la zia. Come era usanza tra i reali dell'epoca, ebbe una governante, Catherine Peebles, che si occupò di lui dai cinque agli otto anni. Buckingham Palace annunciò nel 1955 che Carlo avrebbe frequentato la scuola pubblica anziché servirsi di un tutore privato, una novità assoluta per un erede al trono.[8]
Giovinezza
[modifica | modifica wikitesto]Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]Carlo dapprima frequentò la Hill House School a West London, dove su richiesta esplicita della regina non ricevette alcun trattamento preferenziale; ebbe come insegnante l'ex atleta Stuart Townend, il quale aveva anche il compito di stilare periodicamente rapporti alla regina sull'istruzione del principe. Fu sempre Townend a convincere la regina a iscrivere il figlio a un'associazione di football per consentirgli di praticare sport.[9]
Il principe quindi frequentò due scuole patrocinate da suo padre, la Cheam Preparatory School nel Berkshire, in Inghilterra, e successivamente Gordonstoun nel Nord-est della Scozia.[10] Nel 1966 trascorse anche diverso tempo al campus di Timbertop presso la Geelong Grammar School a Geelong, in Australia; la circostanza gli diede occasione di visitare la Papua Nuova Guinea durante una gita scolastica col suo insegnante di storia, Michael Collins Persse.[11] Al suo ritorno a Gordonstoun, così come a suo tempo il padre, anche Carlo fu nominato capoclasse. Superò nel 1967 l'equivalente inglese dell'esame di maturità (A-level) in storia e francese, rispettivamente ai gradi B e C.[11]
La tradizione fu nuovamente spezzata quando Carlo continuò a frequentare il liceo e poi l'università, anziché aderire direttamente alle forze armate britanniche.[10] Nell'ottobre del 1967 il principe fu ammesso al Trinity College di Cambridge, dove studiò antropologia, archeologia e storia.[11] Durante il secondo anno accademico, frequentò lo University College del Galles ad Aberystwyth, studiando, per un certo periodo, storia e lingua gallese.[11] Si laureò quindi a Cambridge, col grado di 2:2, Bachelor of Arts, il 23 giugno 1970, primo erede al trono a conseguire una laurea.[11] Il 2 agosto 1975 ottenne anche il titolo di Master of Arts, sempre a Cambridge.[11]
Formazione militare e carriera
[modifica | modifica wikitesto]Seguendo la tradizione di famiglia, Carlo prestò servizio nella marina e nell'aviazione inglese. Dopo aver ricevuto su sua richiesta una prima formazione presso la Royal Air Force durante il suo secondo anno a Cambridge, l'8 marzo 1971 cominciò a frequentare il Royal Air Force College di Cranwell per ottenere il brevetto di pilota di jet. A seguito dell'ottenimento del brevetto nel settembre di quell'anno, intraprese la carriera navale, frequentando un corso di sei mesi presso il Royal Naval College di Dartmouth e quindi prestando servizio sul cacciatorpediniere HMS Norfolk (1971-1972) e sulla fregata HMS Minerva (1972-1973), oltre che sulla HMS Jupiter (1974).
Ottenne anche la qualifica di pilota d'elicottero al RNAS Yeovilton nel 1974, prima di entrare nell'850º squadrone aeronavale, operando sulla HMS Hermes. Il 9 febbraio 1976 prese il comando del dragamine costiero HMS Bronington per gli ultimi dieci mesi di servizio attivo in marina. Imparò a volare su un Chipmunk, passando poi al BAC Jet Provost e infine al Beagle Basset.
Principe del Galles
[modifica | modifica wikitesto]Carlo fu nominato Principe di Galles e Conte di Chester il 26 luglio 1958,[5] anche se la sua investitura non ebbe formalmente luogo sino al 1º luglio 1969, quando fu incoronato da sua madre in una cerimonia trasmessa anche in televisione, nel corso della quale tenne un discorso in inglese e in gallese.[12]
L'anno successivo ottenne un seggio alla Camera dei lord,[13] e nel decennio successivo fu il primo membro della famiglia reale dall'epoca di re Giorgio I a presenziare alle riunioni del British Cabinet, invitato dal primo ministro James Callaghan, cogliendo l'occasione di vedere personalmente come il governo britannico operasse. Carlo cominciò inoltre a occupare incarichi pubblici, fondando il Prince Trust nel 1976,[14] e viaggiando negli Stati Uniti nel 1980.
A metà degli anni settanta, il principe espresse il desiderio di prestare servizio come Governatore generale dell'Australia; il comandante Michael Parker disse a tal proposito: "L'idea di nominare un membro della monarchia a quel posto di gestione venne perché un futuro re potesse incominciare a prendere confidenza con gli affari di governo." A ogni modo, a causa di una combinazione di sentimenti nazionalisti australiani e delle dimissioni del governatore generale nel 1975, la proposta di Carlo non fu accolta. Carlo accettò la decisione dei ministri australiani, anche se ne espresse rammarico in un'intervista, nella quale disse: "Come ci si sente quando ti sei preparato per fare qualcosa e ti viene detto che non puoi farla?"[15]
Da principe, Carlo ha avuto una nutrita agenda di doveri reali e negli ultimi anni di vita dell'anziana madre ha assunto sempre più impegni in sua vece. Nel 2008 il Daily Telegraph ha dichiarato che Carlo è "il miglior lavoratore della famiglia reale."[16] In tutto ha ricoperto 560 incarichi ufficiali nel 2008,[17] passati a 585 nel 2010,[18][19] e più di 600 nel 2011.[20]
Come principe faceva regolarmente dei viaggi in Galles, trascorrendovi una settimana ogni estate e presenziando a importanti avvenimenti nazionali, come ad esempio l'apertura del Senedd. Spesso ha presenziato in vece della regina a funerali di dignitari esteri e a investiture di ordini cavallereschi. Ha presenziato al funerale di papa Giovanni Paolo II, a margine del quale causò un incidente diplomatico stringendo la mano a Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe, il cui regime era allora sottoposto a sanzioni.[21]
Sia Carlo sia la consorte hanno viaggiato sovente all'estero in rappresentanza del Regno Unito anche in missioni delicate come quella nella Repubblica d'Irlanda il cui rapporto con il Regno Unito è sempre stato problematico a motivo della guerra d'indipendenza irlandese.
Il suo servizio nelle Canadian Armed Forces gli permette di essere informato sull'attività della truppa, e gli permette di visitare le truppe in Canada e prendere parte alle occasioni cerimoniali anche in quello Stato divenendo ad esempio dal 1981 patrono del Canadian Warplane Heritage Museum.
Il 16 novembre 2011 prese parte a una celebrazione speciale nell'Abbazia di Westminster come patrono della King James Bible Trust per celebrare il 400º anniversario dell'autorizzazione della Bibbia di re Giacomo alla presenza della regina, del duca di Edimburgo, oltre a centinaia di chierici e rappresentanti religiosi.[22]
Mentre era in visita in Australia, durante l'Australia Day nel gennaio 1994, David Kang gli sparò tre colpi con una pistola ''starter'' o giocattolo (a seconda delle fonti), con proiettili a salve per protestare contro il trattamento di diverse centinaia di richiedenti asilo cambogiani tenuti nei campi di detenzione.[23]
Relazioni affettive
[modifica | modifica wikitesto]In gioventù, Carlo ebbe relazioni con diverse donne. Il suo prozio lord Louis Mountbatten, che era anche suo tutore, lo aveva consigliato: "In un caso come il tuo, un uomo deve dare sfogo ai propri istinti e avere più relazioni che può prima di mettere la testa a posto, ma per moglie deve scegliere una donna attraente, di buon carattere prima che possa incontrare qualcun altro di cui innamorarsi... È motivo di disturbo per le donne avere esperienze che le portino a rimanere su un piedistallo dopo il matrimonio".[24]
Tra le fidanzate di Carlo vi furono Georgiana Russell (figlia dell'ambasciatore britannico in Spagna), lady Jane Wellesley, Davina Sheffield, la modella Fiona Watson, l'attrice Susan George, Lady Sarah Spencer, la principessa Maria Astrid del Lussemburgo, la baronessa Tryon, Janet Jenkins, Jane Ward e Camilla Shand, successivamente sua seconda moglie e regina consorte.
All'inizio del 1974, Louis Mountbatten cominciò a intrattenere una fitta corrispondenza con Carlo circa un suo potenziale matrimonio con Amanda Knatchbull, nipote del lord stesso.[25] Carlo scrisse alla madre di Amanda, Lady Brabourne (che era anche sua madrina), esprimendo interesse verso la figlia, lettera alla quale la madre rispose favorevolmente, suggerendo però che fare la corte a una ragazza di appena 16 anni poteva apparire prematuro.[26] Quattro anni più tardi, lord Mountbatten propose ad Amanda di seguirlo per accompagnare Carlo in un tour in India nel 1980, anche se sia il duca Filippo sia il padre di Amanda avanzarono perplessità; Filippo temeva nello specifico che il principe di Galles avrebbe finito per essere eclissato dal famoso zio (che aveva prestato servizio in India come ultimo viceré britannico e primo governatore generale), mentre Lord Brabourne temeva che una visita dei due giovani insieme avrebbe concentrato l'attenzione dei media sui due cugini prima che la loro posizione come coppia venisse formalizzata.[27] Però, nell'agosto del 1979, prima che Carlo potesse partire per l'India, Mountbatten venne ucciso da alcuni terroristi dell'IRA. Quando Carlo tornò, propose ad Amanda di fidanzarsi. Oltre a suo nonno, però, Amanda aveva perso nel tragico attentato anche la nonna materna e il fratello minore Nicholas ed era contraria ad avvicinarsi alla famiglia reale.[27]
Nel giugno del 1980 Carlo lasciò ufficialmente Chevening House, luogo che sin dal 1974 aveva predisposto quale sua futura residenza. La casa venne venduta a James Stanhope, VII conte Stanhope, zio di Amanda, che era senza eredi, nella speranza che Carlo potesse comunque occuparla un giorno.[28]
Primo matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Carlo incontrò per la prima volta Lady Diana Spencer nel 1977, quando lui aveva 29 anni e lei 16, mentre si trovava in visita ad Althorp presso la sua amica Sarah, sorella maggiore di Diana, e non la prese in considerazione sino all'estate del 1980, quando i due trascorsero una vacanza al castello di Balmoral e poi a Sandringham House.[29]
Il cugino di Carlo, Norton Knatchbull (fratello maggiore di Amanda), si espresse subito negativamente su Diana, vedendola troppo evanescente per ricoprire una posizione così di rilievo.[30] Nel frattempo la stampa aveva incominciato a seguire la coppia da vicino e, quando il principe Filippo disse al figlio che la sua reputazione ne sarebbe uscita danneggiata se non si fosse deciso a sposarsi presto, Carlo si ricordò delle parole del prozio. Diana sembrava definitivamente la principessa modello e la coppia decise di sposarsi.[31] Carlo chiese a Diana di sposarlo nel febbraio del 1981 e il matrimonio fu celebrato nella cattedrale di San Paolo il 29 luglio di quell'anno. La coppia si stabilì a Kensington Palace e a Highgrove House, presso Tetbury, ed ebbe due figli: William (n. 21 giugno 1982) e Henry, conosciuto come "Harry" (n. 15 settembre 1984).
Carlo volle essere presente alla nascita dei suoi figli e fu il primo membro della famiglia reale a farlo.[8] Anche sulla nascita dei bambini circolarono delle illazioni: si disse infatti che il principe Harry non fosse figlio di Carlo ma di James Lifford Hewitt, un ufficiale col quale Diana effettivamente ebbe una relazione; questo sospetto si basava sulla somiglianza fisica tra Hewitt e Harry, ma nel 2002 è stato reso noto che, quando Harry nacque, la madre non aveva ancora iniziato la relazione con il militare.[32][33][34]
Nel giro di cinque anni, la differenza d'età e l'incompatibilità della coppia vennero a galla,[35] oltre alle preoccupazioni di Diana per la precedente relazione di Carlo con Camilla Shand, che al tempo era sposata con l'ufficiale Andrew Parker Bowles[36] ma continuava a farsi vedere in compagnia del principe, danneggiando il matrimonio. Le frequentazioni dell'uno e dell'altra portarono la stampa ad accrescere la copertura giornalistica sulla loro unione.[37] Diana rese pubblica la storia d'amore di Carlo con Camilla nel libro di Andrew Morton Diana - La sua vera storia, nel quale parlò anche dei suoi disturbi alimentari e della depressione che la colpì dopo le nozze a causa dell'atteggiamento del marito.[37]
Nel dicembre del 1992, il primo ministro John Major annunciò al Parlamento la loro separazione formale. In quello stesso anno, la stampa britannica pubblicò il testo di una conversazione privata e molto intima tra Carlo e Camilla risalente al 1989.[38][39]
Carlo e Diana divorziarono ufficialmente il 28 agosto 1996; Diana perse quindi il titolo di Altezza Reale, ma mantenne quello di Principessa di Galles in quanto madre di un membro della linea di successione al trono, cosa mai avvenuta prima nella storia del Regno Unito.[40] Quando Diana morì nell'incidente automobilistico di Parigi del 31 agosto 1997, Carlo si recò sul posto con la sorella di Diana, Lady Sarah, per riportare il suo corpo nel Regno Unito.
Secondo matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Il 10 febbraio 2005, poco meno di otto anni dopo la morte di Diana, l'ufficio stampa di Clarence House annunciò che il principe Carlo e Camilla Shand (la quale, nel frattempo, aveva divorziato da Andrew Parker Bowles) si erano ufficialmente fidanzati; il principe chiese ufficialmente la mano di Camilla con un anello di fidanzamento appartenuto a sua nonna. Nel Privy Council del 2 marzo, la regina acconsentì al matrimonio (come richiesto dal Royal Marriages Act 1772).[41] In Canada, a ogni modo, il Department of Justice annunciò che nel caso del Privy Council del Canada non era richiesto alla regina di dare consenso al matrimonio, in quanto questo non avrebbe mutato la linea di successione per il Canada.[42]
Carlo fu il primo membro della famiglia reale inglese a contrarre matrimonio civile anziché religioso. Alcuni documenti di corte degli anni cinquanta e sessanta pubblicati dalla BBC portarono a far presumere che tale matrimonio fosse illegale,[43] ma furono rigettati da Clarence House[44] e spiegati come ormai obsolete decisioni del Parlamento, che peraltro si espresse favorevolmente a questo matrimonio non riscontrando vizi di forma; anche la regina diede al figlio la sua approvazione per il matrimonio.[45]
La cerimonia doveva svolgersi nel castello di Windsor, con una successiva benedizione nella cappella di San Giorgio, ma, data la natura strettamente civile, si svolse invece nella Windsor Guildhall (il locale municipio). Il 4 aprile 2005 era la data originariamente prevista per le celebrazioni, ma fu posticipata al 9 aprile per consentire a Carlo e ad altri dignitari invitati di prendere parte alle celebrazioni per il funerale di papa Giovanni Paolo II, scomparso il 2 aprile. I genitori di Carlo non presero parte alla celebrazione del matrimonio e in particolare la regina fu riluttante a prendervi parte, in quanto capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, originando peraltro illazioni circa un suo presunto non gradimento di Camilla.[46] Elisabetta e Filippo, a ogni modo, presenziarono alla benedizione della coppia al castello di Windsor poco dopo.[47]
Nel rito della benedizione del matrimonio di Carlo e Camilla, l'arcivescovo di Canterbury incluse l'Act of Penitence del 1662 tratto dal Book of Common Prayer.[48] Questo recitava: "Noi siamo consapevoli e ci pentiamo dei nostri peccati e delle nostre debolezze che nel tempo abbiamo commesso attraverso le parole, i pensieri e i gesti, contro la Divina Maestà, provocando indignazione contro di noi".[49]
Incarichi militari
[modifica | modifica wikitesto]La prima nomina onoraria di Carlo nell'esercito fu quella di colonnello in capo del Royal Regiment of Wales nel 1969; da allora il re ha ottenuto i titoli onorifici di colonnello in capo, colonnello, commodoro dell'aria onorario, commodoro in capo dell'aria, vice colonnello in capo, colonnello onorario reale, colonnello reale, commodoro onorario di almeno 36 formazioni militari nel Commonwealth. È anche comandante dei Royal Gurkha Rifles, l'unico reggimento straniero dell'esercito britannico. Nel 1972 ha ricevuto il titolo di tenente della Royal Air Force.
Dal 2009 Carlo deteneva il secondo grado più alto in tutte e tre le branche delle Canadian Armed Forces. Ricopriva, inoltre, il grado militare di viceammiraglio della Marina Reale Britannica.
Il 16 giugno 2012 la regina gli conferì i più elevati titoli onorifici delle Forze armate britanniche: quello di ammiraglio della Flotta per la Marina, quello di maresciallo di campo per l'Esercito e quello di maresciallo dell'aria per la Royal Air Force.
Regno
[modifica | modifica wikitesto]Successione e incoronazione
[modifica | modifica wikitesto]L'8 settembre 2022, giorno della morte della madre Elisabetta II, è divenuto il nuovo sovrano del Regno Unito e dei Reami del Commonwealth.
Nonostante alcuni pronostici, secondo cui il principe Carlo al momento dell'ascesa al trono avrebbe scelto di farsi chiamare Giorgio VII, in virtù del fatto che il nome Carlo ricordi due re non amati nella storia britannica (Carlo I e Carlo II)[50][51][52][53], alla morte della madre ha scelto come nome di regno il primo dei suoi nomi di battesimo, chiamandosi quindi Carlo III.[54]
Il suo primo messaggio alla nazione come re è avvenuto il giorno successivo, rendendo omaggio a sua madre e provvedendo a nominare immediatamente il figlio William e la moglie Catherine principi del Galles.[55] È stato ufficialmente proclamato sovrano il 10 settembre al Palazzo di St James innanzi al Consiglio di Accessione al trono, per la prima volta nella storia del Regno Unito in diretta TV.[56] Tra i partecipanti c'erano la regina Camilla, il principe William e il primo ministro britannico, Liz Truss, insieme ai suoi sei predecessori viventi. Il proclama è stato letto anche dalle autorità locali di tutto il Regno Unito. Successivamente, la cerimonia si è ripetuta negli altri reami del Commonwealth,[57] così come la Scozia, il Galles, l'Irlanda del Nord, i territori britannici d'oltremare, le dipendenze della Corona, le province canadesi e gli Stati australiani.
In seguito alle dimissioni di Liz Truss, il 25 ottobre ha nominato il suo primo Primo ministro, Rishi Sunak, conferendogli l'incarico di formare il nuovo governo.[58]
Il 6 maggio 2023 è stato incoronato insieme con la regina consorte Camilla all'abbazia di Westminster.[59] Come avvenuto per la madre, la sua cerimonia d'incoronazione è stata trasmessa in televisione, per la prima volta a colori (eccetto l'unzione, nascosta alle telecamere tramite pannelli) e con talune differenze rispetto all'incoronazione precedente: nel rendere la cerimonia più snella, il re ha alquanto ridotto il numero dei presenzianti nell'abbazia, invitato a indossare un vestiario più al passo coi tempi (non sono state utilizzate le coroncine che i pari del Regno erano soliti indossare all'atto dell'imposizione della corona sul capo del monarca) e richiesto il giuramento di fedeltà soltanto all'arcivescovo di Canterbury e al Principe di Galles, William. I piani erano stati fatti per molti anni, sotto il nome in codice Operazione Golden Orb e nel luglio di quell'anno parteciparono a un servizio nazionale di ringraziamento in cui Carlo ricevette gli onori della Scozia nella cattedrale di St Giles.
Primi anni di regno
[modifica | modifica wikitesto]Durante il primo periodo di regno, Carlo è stato generalmente apprezzato per il suo approccio moderato e cauto che, pur spingendo verso un ammodernamento dell'istituzione monarchica, ha evitato particolari stravolgimenti, portando avanti una certa continuità dopo il lungo regno di Elisabetta. Anche in campo politico, re Carlo ha mantenuto un atteggiamento più neutrale rispetto al passato, quando era solito esprimere con energia le proprie opinioni, impegnandosi invece in una gran quantità di eventi e incontri ufficiali.[60][61][62]
Nel novembre 2022 Carlo e Camilla hanno ospitato il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, durante la prima visita ufficiale di Stato in Gran Bretagna durante il regno di Carlo.
Nel marzo 2023, il re e la regina intrapresero una visita di Stato in Germania; Carlo divenne il primo monarca britannico a rivolgersi al Bundestag. Allo stesso modo, a settembre, divenne il primo monarca britannico a tenere un discorso dalla camera del Senato francese durante la sua visita di Stato nel paese.
A ottobre 2023, il re compì la prima visita ufficiale da sovrano in Kenya, dove subì pressioni per chiedere scusa per le azioni coloniali britanniche. In un discorso al banchetto di Stato, ha riconosciuto "atti di violenza ripugnanti e ingiustificabili", ma non si è scusato formalmente.
Nel gennaio 2024, re Carlo è stato sottoposto a una "procedura correttiva" presso la London Clinic per il trattamento dell'ingrossamento benigno della prostata, che ha comportato il rinvio di alcuni dei suoi impegni pubblici. Il 5 febbraio 2024 Buckingham Palace ha informato con un comunicato che, a seguito di un'operazione per ipertrofia prostatica, al re è stato diagnosticato un cancro (non prostatico) e che avrebbe quindi intrapreso un percorso di cura.[63] Sebbene i suoi doveri pubblici fossero stati rinviati, fu riferito che Carlo avrebbe continuato a svolgere le sue funzioni costituzionali durante il trattamento ambulatoriale. Ha rilasciato una dichiarazione in cui esprime il suo sostegno agli enti di beneficenza contro il cancro e che "rimane positivo" riguardo al completo recupero.
A marzo, Camilla lo sostituì in sua assenza alla funzione del Commonwealth Day presso l'Abbazia di Westminster e al Royal Maundy nella cattedrale di Worcester.
È tornato a presenziare a un evento ufficiale nell'aprile dello stesso anno, in occasione della celebrazione della Pasqua, tenutasi presso la Cappella di San Giorgio, nel Castello di Windsor, il 31 marzo. Nell'aprile 2024, è stato annunciato che avrebbe ripreso i compiti rivolti al pubblico dopo aver fatto progressi nella cura del cancro.
Nel maggio 2024, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha chiesto al re di indire elezioni generali; successivamente furono rinviati gli impegni reali che avrebbero potuto distogliere l'attenzione dalla campagna elettorale. Nel giugno 2024, Carlo e Camilla si recarono in Normandia per partecipare alle commemorazioni dell'80º anniversario del D-Day. Lo stesso mese, ha ricevuto l'imperatore Naruhito del Giappone durante la visita di Stato di quest'ultimo nel Regno Unito, originariamente prevista per il 2020 ma rinviata a causa della pandemia di COVID-19.
Il 5 luglio 2024, a seguito delle elezioni generali, ha nominato nuovo Primo ministro Keir Starmer, che guida il primo governo laburista del regno di Carlo.
Reami del Commonwealth
[modifica | modifica wikitesto]Durante il suo regno, Carlo ha affrontato anche il problema del disaffezionamento alla monarchia e della crescita del repubblicanesimo in diversi reami del Commonwealth.[64][65]
Nel 2022, pochi giorni dopo l'ascesa del nuovo sovrano, il governo di Antigua e Barbuda ha annunciato di voler svolgere, entro pochi anni, un referendum sulla monarchia.[66]
Nel 2024, durante la loro prima visita ufficiale in Australia, i sovrani sono stati contestati dalla senatrice aborigena Lidia Thorpe, che ha accusato la corona di aver sottratto illegittimamente le terre australiane.[67] La visita di Carlo è stata inoltre disertata dai primi ministri dei sei Stati australiani.[68]
Nello stesso anno, la Giamaica ha presentato una proposta di legge, ancora da approvare, per indire un referendum circa il mantenimento della monarchia[69].
Personalità, immagine e attività
[modifica | modifica wikitesto]Interessi sociali
[modifica | modifica wikitesto]Filantropia e opere caritatevoli
[modifica | modifica wikitesto]Dalla fondazione del The Prince's Trust nel 1976, Carlo ha fondato più di quindici organizzazioni caritatevoli di cui è stato presidente, oltre ad altre due di cui è presidente onorario, il tutto riunito nel cosiddetto The Prince's Charities, che egli stesso descrive come "la più grande impresa multi-causa nell'ambito caritatevole che ci sia nel Regno Unito, che ogni anno raccoglie più di 100 milioni di sterline da devolvere in beneficenza... [e che è] attiva in tutte le aree nell'educazione dei giovani, nella nutrizione, nella costruzione e nella collaborazione con imprese internazionali a sostegno dei bisognosi".[70]
Nel 2010, The Prince's Charities Canada venne fondata in una medesima veste di quella britannica.[71] Carlo è anche patrono di più di 350 organizzazioni caritatevoli,[72] in tutti i territori del Commonwealth; ad esempio egli ha utilizzato molti dei suoi tour ufficiali per portare avanti le cause delle proprie associazioni, oltre che per prendere coscienza sul campo di come esse lavorino.[73]
Architettura e urbanistica
[modifica | modifica wikitesto]Carlo ha più volte messo in luce la sua visione dell'architettura e della pianificazione urbana in incontri pubblici del settore, ritenendo che "una maggiore cura sulla progettazione e il rinnovo delle città possa migliorare di molto la qualità di vita dei cittadini".[74][75] La sua filosofia in campo di progettazione architettonica la espose il 30 maggio 1984 in un discorso in occasione del 150º anniversario della fondazione del Royal Institute of British Architects (RIBA), nel quale descrisse in maniera memorabile l'estensione della National Gallery di Londra come un "mostruoso foruncolo sulla faccia di un caro amico" deplorando "quelle torri di vetri" dell'architettura modernista.[76] Egli disse: "È possibile e importante in termini umani rispettare le antiche costruzioni, le pianificazioni stradali e le piante tradizionali e allo stesso tempo avere le proprie preferenze sul colore di una facciata, sugli ornamenti o sulla scelta dei materiali da utilizzare"[76] richiedendo l'intervento della comunità nell'ambito delle scelte architettoniche sociali nei paesi.
Carlo ha scritto un libro e realizzato un documentario dal titolo A Vision of Britain, fortemente critici nei confronti dell'architettura contemporanea. Malgrado gli attacchi dagli ambienti "modernisti", ha continuato a promuovere la sua visione, l'urbanistica tradizionale, la necessità di riportare le città a misura d'uomo e il restauro degli edifici storici con l'integrazione adeguata di nuove strutture. A tal proposito due sue organizzazioni continuano a portare avanti queste idee: il The Prince's Regeneration Trust e il The Prince's Foundation for the Built Environment. Il villaggio di Poundbury, ad esempio, è stato creato ex novo su idea di Carlo con un progetto per opera di Léon Krier.
Carlo inoltre ha promosso una campagna di recupero urbano anche in Canada dopo che nel 1996 egli stesso aveva denunciato la distruzione di molti centri urbani storici nell'area canadese. Egli offrì la propria assistenza al Department of Canadian Heritage nel creare un fondo come nel National Trust inglese, piano che dal 2007 ha ottenuto concreti finanziamenti da parte del governo canadese.[77] Nel 1999, inoltre, Carlo ha offerto di utilizzare il Prince of Wales Prize for Municipal Heritage Leadership, concesso dall'Heritage Canada Foundation alle amministrazioni comunali che hanno svolto importanti opere di recupero dei luoghi storici nei loro confini comunali.[78] Carlo ha inoltre donato 25 000 sterline per la ricostruzione di parte delle città dell'area a sud del Mississippi e di New Orleans dopo le distruzioni dell'Uragano Katrina nel 2005.
Nel 1997 Carlo ha compiuto una serie di viaggi in Romania per denotare i danni provocati dal regime comunista del dittatore Nicolae Ceaușescu, in particolare per quanto riguarda i monasteri ortodossi e i villaggi sassoni in Transilvania,[79][80][81] dove comprò anche casa.[82] Lo storico Tom Gallagher scrisse sul giornale rumeno România Liberă nel 2006 che a Carlo era stato offerto il trono rumeno dai monarchici del paese, un'offerta che però era stata rifiutata,[83] ma Buckingham Palace negò questa notizia.[84] Carlo divenne patrono anche di due organizzazioni rumene per il restauro e la conservazione, ovvero la Mihai Eminescu Trust e la International Network for Traditional Building, Architecture & Urbanism (INTBAU).[85] Carlo dimostrò anche grande interesse per l'arte islamica e per l'architettura orientale, contribuendo alla costruzione dei giardini dell'Oxford Centre for Islamic Studies, che combina elementi architettonici tratti dallo stile medievale inglese e islamico.[86]
Ecologismo
[modifica | modifica wikitesto]Sin dagli anni ottanta, Carlo ha promosso altri interessi a favore dell'ambiente e della natura.[87] Spostandosi alla sua residenza di Highgrove House, egli sviluppò un interesse particolare nell'agricoltura biologica che culminò nel 1990 col lancio di una sua linea di prodotti biologici, la Duchy Originals,[88] che è arrivata a vendere più di 200 differenti tipologie di prodotti biologici, dal cibo alle piante da giardino, con un profitto registrato nel 2008 di 6 milioni di sterline annue che vengono devoluti alle opere caritatevoli del re.[89] Documentando il suo impegno in questo campo, Carlo è stato coautore (con Charles Clover, editore del Daily Telegraph) di Highgrove: An Experiment in Organic Gardening and Farming, pubblicato nel 1993, e ha offerto il suo patronato per il Garden Organic. Su questa linea, Carlo è stato coinvolto nell'attività di molte industrie agricole cogliendo l'occasione per realizzare molti incontri con gli agricoltori. Nel 2004 di sua volontà ha fondato la Mutton Renaissance Campaign per assistere gli allevatori di pecore inglesi.[90]
Nel dicembre del 2006 Clarence House ha annunciato l'intenzione del principe di ridurre le emissioni di gas da tutte le sue aree di produzione agricole. In quello stesso anno egli ricevette il 10º annuale Global Environmental Citizen Award da parte dell'Harvard Medical School's Center for Health and the Global Environment, il cui direttore, Eric Chivian, così si espresse alla premiazione: "Per decenni il principe di Galles è stato un campione del mondo naturale... È stato uno dei leader mondiali a portare sempre più sforzi verso l'efficienza energetica e a ridurre lo scarico di sostanze tossiche sul terreno, nell'aria e negli oceani".[91]
In un discorso al Parlamento europeo del 14 febbraio 2008 egli perorò la causa della guerra comune al cambiamento climatico con i leader dell'unione. Durante la standing ovation che seguì al suo intervento, Nigel Farage, leader dell'United Kingdom Independence Party (UKIP), fu l'unico membro del parlamento a rimanere seduto e descriverà poi l'intervento di Carlo come "inutile e pazzesco al massimo".[92]
In un discorso al Low Carbon Prosperity Summit sempre al Parlamento europeo il 9 febbraio 2011, Carlo disse che gli scettici circa il cambiamento climatico stanno giocando "a un rischioso gioco alla roulette" con il futuro del pianeta incerto e un'opinione pubblica devastata. Egli si prodigò anche molto a favore dei pescatori e della foresta amazzonica, oltre alla necessità di ridurre le emissioni di CO2 dal carbonfossile.[93]
Nel 2011, Carlo ha ricevuto la RSPB Medal.[94]
Medicina alternativa
[modifica | modifica wikitesto]Carlo è anche un convinto e controverso sostenitore della medicina alternativa.[95] Nel 2004, la Foundation for Integrated Health, da lui istituita nel 1993 al fine di "incoraggiare una maggiore collaborazione fra operatori convenzionali e complementari, e facilitare lo sviluppo di una medicina integrata", è stata divisa al suo interno in un'area scientifica e una medica al fine di incoraggiare l'utilizzo e lo studio di erbe officinali e di altri trattamenti alternativi nel sistema medico nazionale britannico,[96][97] e nel maggio del 2006, Carlo stesso ha tenuto un discorso all'Assemblea mondiale della sanità di Ginevra, ritenendo urgente sviluppare il tema dell'integrazione tra medicina convenzionale e alternativa e in particolare nell'omeopatia.[98][99]
Nell'aprile del 2008, The Times pubblicò una lettera di Edzard Ernst, professore di medicina complementare dell'Università di Exter, il quale chiedeva alla fondazione dell'allora principe di ritrattare quanto dichiarato in due loro opuscoli di promozione della medicina alternativa, adducendo il fatto che "la maggior parte delle terapie alternative si sono dimostrate senza effetti a livello clinico, e alcune addirittura dannose". L'associazione rispose attraverso un proprio portavoce: "Rigettiamo completamente le accuse della nostra linea di promozione della medicina alternativa e sulla pubblicazione di Complementary Healthcare: A Guide il quale mostra il vero beneficio di molte terapie omeopatiche. Al contrario, esso tratta le persone come adulti che possono prendersi le responsabilità e che hanno diritto ad avere informazioni non solo sulla medicina tradizionale... dopo di che essi possono decidere cosa sia meglio per loro. La fondazione non promuove terapie complementari."[100] Quell'anno, Ernst pubblicò un libro con Simon Singh, scherzosamente dedicato a Carlo dal titolo Trick or Treatment: Alternative Medicine on Trial. L'ultimo capitolo si esprime in maniera profondamente critica nei confronti della passione per la medicina alternativa proposta da Carlo.[101]
Aiuti umanitari
[modifica | modifica wikitesto]I problemi di molte persone povere sono spesso state il centro degli sforzi umanitari di Carlo, in particolare verso i disoccupati, persone che hanno avuto problemi con la legge, persone in difficoltà con la scuola o quant'altro. Il The Prince's Trust rappresenta la sua principale organizzazione in questo senso e Carlo ha sovente occasione di lavorare con giovani offrendo impieghi e ricevendo anche supporti dall'esterno e tramite concerti di beneficenza. In Canada, Carlo ha preso parte coi due figli nel 1998 alla Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale,[73] aiutando il lancio della Canadian Youth Business Foundation nel Saskatchewan nel 2001, visitando la città di Regina.
Dopo aver trascorso diverso tempo nei Territori del Nord-Ovest nel 1975, Carlo incominciò a interessarsi anche alle popolazioni aborigene del Canada, incontrando i diversi capi tribù coi quali era solito ritirarsi anche in meditazione, facendosi ben volere presso molte comunità locali dalle quali ottenne nel 2001 il titolo di Pisimwa Kamiwohkitahpamikohk, ovvero "il sole lo guarda sul suo cammino", nel corso della sua prima visita nella provincia del Saskatchewan. Egli fu uno dei primi leader mondiali a condannare le azioni di Nicolae Ceaușescu[102] supportando la FARA Foundation[103] degli orfanotrofi rumeni.
Carlo ha preso parte alla conferenza del Gruppo Bilderberg nel 1986 per parlare specificatamente della crisi economica sudafricana.[104]
Nel 2011 ha donato 2 milioni di sterline per il lancio del suo Pakistan Recovery Fund per risollevare le sorti del paese dopo la guerra.
Credenze religiose e filosofiche
[modifica | modifica wikitesto]Carlo è stato cresimato dall'arcivescovo di Canterbury Michael Ramsey in occasione della Pasqua del 1965, nella Cappella di San Giorgio di Windsor.[105] Si ritiene religioso e, insieme a tutta la famiglia reale, frequenta regolarmente la messa, anche durante il periodo estivo alla Crathie Kirk al Castello di Balmoral. Nel 2000 è stato nominato Lord High Commissioner dell'Assemblea generale della Chiesa di Scozia.
Da principe, Carlo si recava tutti gli anni (talvolta in segreto) a Monte Athos per trascorrere del tempo nel locale monastero ortodosso,[106] così come in Romania,[79] dimostrando interesse per il cristianesimo ortodosso.[107][108][109]
Carlo è inoltre patrono dell'Oxford Centre for Islamic Studies dell'Università di Oxford.[86][110]
Sir Laurens van der Post, divenuto amico di Carlo nel 1977, è stato scherzosamente soprannominato "il guru del principe Carlo"[111], al punto da divenire padrino anche del primo figlio di Carlo, il principe William.[112] Da lui il monarca ha sviluppato una propria filosofia, specialmente nella passione per le teorie asiatiche e mediorientali, per la cabala ebraica,[113] e per i neoplatonici come Kathleen Raine, morta nel 2003.[114]
Hobby e interessi personali
[modifica | modifica wikitesto]Sport
[modifica | modifica wikitesto]Dalla sua gioventù fino al 1992 Carlo, seguendo l'esempio del padre Filippo, è stato un grande appassionato e giocatore di polo, rompendosi un braccio durante una partita nel 1990, rimanendo per breve tempo incosciente dopo una caduta da cavallo nel 2001 e trasmettendo tale passione anche al figlio William. È tornato a giocare per partite di beneficenza nel 2005.[115] Carlo prendeva parte anche frequentemente alla caccia alla volpe, prima che lo sport venisse abolito nel Regno Unito nel 2005.
Sul finire degli anni '90 la crescente opposizione di organizzazioni come la League Against Cruel Sports prese di mira Carlo dopo che questi aveva portato anche il figlio alla tradizionale Beaufort Hunt del 1999, mentre il governo stava tentando di abolire la caccia coi cani.[116][117]
Carlo sin dalla gioventù è molto amante anche della pesca, in particolare di quella del salmone; a tal proposito ha largamente supportato gli sforzi di Orri Vigfússon per proteggere il salmone nord atlantico. II re ha pescato frequentemente lungo il fiume Dee nell'Aberdeenshire, in Scozia, oltre che a Vopnafjörður, in Islanda.[118]
Carlo supporta inoltre il Burnley Football Club.[119]
Arte
[modifica | modifica wikitesto]Il re è presidente o patrono di più di 20 organizzazioni artistiche, tra cui il Royal College of Music, la Royal Opera, l'English Chamber Orchestra, la Philharmonia Orchestra and Chorus, la Welsh National Opera e la Purcell School. Il re ha inoltre fondato la The Prince's Foundation for Children and The Arts nel 2002 per aiutare i bambini nell'inserimento del mondo della musica. Egli è presidente della Royal Shakespeare Company (RSC) e regolarmente prende parte a degli spettacoli che si svolgono a Stratford-upon-Avon, supportando la compagnia a proprie spese.[120]
Nel 2000 egli ha ripreso l'antica tradizione di nominare un'arpista della corte reale, nominando appunto un musicista in questo senso.[120]
Apprezzato acquarellista, Carlo ha esposto e venduto alcune delle sue opere e molti lavori sono stati anche su riviste.
A Cambridge ha avuto occasione di studiare violoncello; in due occasioni ha anche cantato con il Bach Choir.[120] Nota è anche la sua passione per la commedia,[121] oltre che per l'illusionismo, che lo ha portato a diventare membro del The Magic Circle.[122] È un noto fan del cantante canadese Leonard Cohen, morto nel 2016.[123]
Pubblicazioni, opere cinematografiche e televisive
[modifica | modifica wikitesto]Carlo è stato autore di diversi libri che riflettono i suoi interessi, contribuendo talvolta alla stesura degli stessi con altri scrittori. Tra i suoi lavori ricordiamo:
- The Old Man of Lochnagar, 1980, ISBN 0-374-35613-0;
- A Vision of Britain: A Personal View of Architecture, 1989, ISBN 0-385-26903-X;
- Watercolours, 1991, ISBN 0-316-88886-9;
- con Charles Clover, Highgrove: An Experiment in Organic Gardening and Farming, 1993, ISBN 0-671-79177-X;
- con Candida Lycett Green, The Garden at Highgrove, 2001, ISBN 1-84188-142-2;
- con Charles Clover, Highgrove: Portrait of an Estate, 2002, ISBN 1-84188-170-8;
- con Stephanie Donaldson, The Elements of Organic Gardening, 2007, ISBN 0-297-84416-4.
Documentari televisivi e presentazioni
[modifica | modifica wikitesto]Oltre agli altri interessi, Carlo ha scritto e presentato i seguenti film documentari:
- A Vision of Britain. Diretto da Nicholas Rossiter. BBC, 1988.[124]
- The Earth in Balance: A Personal View of the Environment. Diretto da James Hawes. BBC, 1990.[125]
Altri sono stati i documentari narrati e presentati dal monarca:
- Harmony: A New Way of Looking at Our World. Diretto da Stuart Sender, 2010.[126]
- The Prince and the Composer: A Film about Hubert Parry. Diretto da John Bridcut. BBC, 2011.[127]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Ascendenza patrilineare
[modifica | modifica wikitesto]- Elimar I, conte di Oldenburg, *1040 †1112
- Elimar II, conte di Oldenburg, *1070 †1142
- Cristiano I, conte di Oldenburg, *1123 †1167
- Maurizio I, conte di Oldenburg, *1150 †1209
- Cristiano II, conte di Oldenburg, *1175 †1233
- Giovanni I, conte di Oldenburg, *1204 †1270
- Cristiano III, conte di Oldenburg,*1231 †1285
- Giovanni II, conte di Oldenburg, *1270 †1316
- Corrado I, conte di Oldenburg, *1302 †1347
- Cristiano V, conte di Oldenburg, *1342 †1399
- Dietrich, conte di Oldenburg, *1390 †1440
- Cristiano I, re di Danimarca, Norvegia e Svezia, *1426 †1481
- Federico I, re di Danimarca e Norvegia, *1471 †1533
- Cristiano III, re di Danimarca e Norvegia, *1503 †1559
- Giovanni, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg, *1545 †1622
- Alessandro, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg, *1573 †1627
- Augusto Filippo, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1612 †1675
- Federico Luigi, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1653 †1728
- Pietro Augusto, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1697 †1775
- Carlo Antonio Augusto, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1727 †1759
- Federico Carlo Ludovico, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck, *1757 †1816
- Federico Guglielmo, duca di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, *1785 †1831
- Cristiano IX, re di Danimarca, *1818 †1906
- Giorgio I, re di Grecia, *1845 †1913
- Andrea, principe di Grecia e Danimarca, *1882 †1944
- Filippo, consorte della sovrana del Regno Unito e duca di Edimburgo, *1921 †2021
- Carlo III, re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, *1948
Linea di successione
[modifica | modifica wikitesto]Visione sintetica d'insieme della linea di successione di Carlo III a partire da Giacomo I d'Inghilterra.
Giacomo I *1566 †1625 1603 – 1625 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Enrico Federico *1594 †1612 | Elisabetta *1596 †1662 | Federico V del Palatinato *1596 †1632 | Carlo I *1600 †1649 1625 – 1649 | Enrichetta di Francia *1609 †1669 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sette figli[128] | Sofia *1630 †1714 | Ernesto di Brunswick *1629 †1698 | Carlo II[129] *1630 †1685 1660 – 1685 | Maria Enrichetta *1631 †1660 | Guglielmo II d'Orange *1626 †1650 | Giacomo II *1633 †1701 1685 – 1688 | (I) Anna Hyde *1637 †1671 | Enrichetta[130] *1644 †1670 | Filippo I di Borbone *1640 †1701 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
cinque figli[131] | Giorgio I *1660 †1727 1714 – 1727 | Sofia di Celle *1666 †1726 | Guglielmo III *1650 †1702 1689 – 1702 | Maria II *1662 †1694 1689 – 1694 | Anna *1665 †1714 1702 – 1714 | Giacomo Francesco *1688 †1766 | Maria Sobieska *1702 †1735 | sette figli[132] | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giorgio II *1683 †1760 1727 – 1760 | Carlo *1720 †1788 | Enrico *1725 †1807 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Federico *1707 †1751 | Carolina di Brandeburgo *1683 †1737 | Guglielmo *1721 †1765 | linea giacobita | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giorgio III *1738 †1820 1760 – 1820 | Carlotta di Meclemburgo *1744 †1818 | quattro figli[133] | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giorgio IV *1762 †1830 1820 – 1830 | Guglielmo IV *1765 †1837 1830 – 1837 | Edoardo Augusto *1767 †1820 | Vittoria di Sassonia *1786 †1861 | sei figli[134] | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vittoria *1819 †1901 1837 – 1901 | Alberto di Sassonia *1819 †1861 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
otto figli[135] | Edoardo VII *1841 †1910 1901 – 1910 | Alessandra di Danimarca *1844 †1925 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Alberto Vittorio *1864 †1892 | Giorgio V *1865 †1936 1910 – 1936 | Maria di Teck *1867 †1953 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Edoardo VIII *1894 †1972 1936 | Giorgio VI *1895 †1952 1936 – 1952 | Elizabeth Bowes-Lyon *1900 †2002 | tre figli[136] | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Elisabetta II *1926 †2022 1952 – 2022 | Filippo di Edimburgo *1921 †2021 | Margaret *1930 †2002 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carlo III *1948 dal 2022 | tre figli[137] | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Parentele
[modifica | modifica wikitesto]Carlo III discende dal lato materno dal casato tedesco di Hannover, che ereditò la corona del Regno Unito nel 1714 e che a seguito del matrimonio della regina Vittoria con il principe Alberto divenne Sassonia-Coburgo-Gotha, per essere poi rinominato Windsor da re Giorgio V durante la prima guerra mondiale. È quindi discendente diretto di Guglielmo il Conquistatore e di molti monarchi inglesi, compresi i re sassoni di Wessex e quelli scozzesi Stuart, mentre risalgono all'VIII e IX secolo i suoi antenati noti più antichi (il re Egberto del Wessex, il conte Guelfo I di Baviera e Ragnvald Eysteinsson).
Dal lato paterno, discende anche dalla casa reale danese degli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg e dal casato di Oldenburg, a cui appartiene il suo ascendente patrilineare più antico, Elimar I conte di Oldenburg, vissuto nell'XI secolo.
Come discendente della regina Vittoria, Carlo III è imparentato con molti sovrani di case reali europee, poiché sua madre era cugina di Harald V di Norvegia, Alberto II del Belgio, Juan Carlos I di Spagna e Carlo XVI Gustavo di Svezia, così come di re detronizzati (Costantino II di Grecia, Michele I di Romania e Simeone II di Bulgaria), e con le case reali di Prussia (Hohenzollern), Russia (Romanov) e Italia (cugina di Amedeo di Savoia, duca d'Aosta).
Titoli e onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Titoli e trattamento
[modifica | modifica wikitesto]- 14 novembre 1948 - 6 febbraio 1952: Sua Altezza reale il principe Carlo di Edimburgo
- 6 febbraio 1952 - 8 settembre 2022: Sua Altezza Reale il Duca di Cornovaglia
- in Scozia: Sua Altezza Reale il Duca di Rothesay
- 26 luglio 1958 - 8 settembre 2022: Sua Altezza Reale il Principe di Galles
- 9 aprile 2021 - 8 settembre 2022: Sua Altezza Reale il Principe di Galles, Duca di Edimburgo
- 8 settembre 2022 - in carica: Sua Maestà Re Carlo III, per Grazia di Dio, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e dei Suoi altri Reami e Territori, Re, Capo del Commonwealth, Difensore della Fede
Onorificenze e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Re Carlo III, dal momento in cui è salito al trono è anche divenuto Sovrano di tutti gli Ordini cavallereschi, di merito e onorificenze del Regno Unito. Tra i principali:
Precedentemente alla sua ascesa al trono, Carlo III è stato insignito delle seguenti onorificenze e decorazioni:
Onorificenze britanniche
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]— nominato il 30 giugno 2017, investito il 1º luglio 2017[154]
— 30 novembre 2021
Stemmi e stendardi personali
[modifica | modifica wikitesto]Sono di seguito mostrati gli stemmi e gli stendardi utilizzati da Carlo III nel corso della sua vita.
-
Stemma di Carlo come Duca di Cornovaglia (1952–2022)
-
Stemma di Carlo come Duca di Rothesay (1952–2022)
-
Stemma di Carlo come Principe di Galles (1958–2022)
-
Stemma di Carlo III del Regno Unito
-
Stemma di Carlo III del Regno Unito (in Scozia)
-
Stendardo reale britannico, usato da Carlo III come Sovrano del Regno Unito
-
Stendardo reale britannico, usato da Carlo III come Sovrano del Regno Unito (in Scozia)
-
Stendardo reale canadese
-
Stendardo reale australiano
-
Monogramma personale di Carlo III[161]
-
Monogramma personale di Carlo III (in Scozia)
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- L'Isola del Principe Carlo, nell'arcipelago artico canadese, fu scoperta nell'anno della sua nascita e battezzata così in suo onore.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Come monarca, Carlo è il governatore supremo della Chiesa anglicana. È anche membro della Chiesa di Scozia.
- ^ Charles is the new King, su bbc.com.
- ^ Segretariato del Commonwealth, su thecommonwealth.org (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2010).
- ^ https://www.princeofwales.gov.uk/titles-and-heraldry.
- ^ a b Elizabeth the Second, lettera patente (JPG), su rct.uk, The Royal Collection, 26 luglio 1958.«...by these Our Letters Do make and create Our most dear Son Charles Philip Arthur George. Prince of the United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland Duke of Cornwall and Rothesay Earl of Carrick Baron of Renfrew Lord of the Isles and Great Steward of Scotland PRINCE OF WALES and EARL OF CHESTER.»
- ^ (EN) Queen Elizabeth II has died, in BBC News, 8 settembre 2022. URL consultato il 13 gennaio 2023.
- ^ Yvonne's Royalty Home Page – Royal Christenings, su users.uniserve.com. URL consultato il 20 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
- ^ a b Growing Up Royal, in TIME, 25 aprile 1988.
- ^ Lieutenant-Colonel H. Stuart Townend, in The Times, Londra, 30 ottobre 2002. URL consultato il 29 maggio 2009.
- ^ a b HRH The Prince of Wales, su debretts.com, Debrett's. URL consultato il 27 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2012).
- ^ a b c d e f The Prince of Wales — Education, su princeofwales.gov.uk. URL consultato il 27 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2008).
- ^ The Prince of Wales — Investiture, su princeofwales.gov.uk. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2008).
- ^ The Prince of Wales — Biography, su princeofwales.gov.uk. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2010).
- ^ The Prince's Trust | The Prince's Charities, su princescharities.org. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2008).
- ^ Episode 1, su abc.net.au, Australia, ABC. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Jon Swaine, Prince Charles 'becomes hardest-working Royal', su telegraph.co.uk, The Telegraph, 31 dicembre 2008. URL consultato il 31 marzo 2012.
- ^ Charles takes the crown as busiest royal, su The free Library, The Mirror (London, England), 1º gennaio 2009. URL consultato il 31 marzo 2012.
- ^ Prince Charles is 2010′s Hardest Working Royal, su britishroyals.info, British royals. URL consultato il 31 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2012).
- ^ Prince Charles is hardest working royal, su femalefirst.co.uk, Female First, 4 gennaio 2011. URL consultato il 31 marzo 2012.
- ^ Prince Charles busiest British Royal 2011, Duchess of Cambridge ready for more [collegamento interrotto], su buzzbox.com, Buzzbox. URL consultato il 31 marzo 2012.
- ^ Charles shakes hands with Mugabe at Pope's funeral, in The Times, Londra, 8 aprile 2005. URL consultato l'8 luglio 2007.
- ^ King James Bible: Queen marks 400th anniversary, BBC News, 16 novembre 2011. URL consultato il 25 dicembre 2011.
- ^ PRINCIPE CARLO: GLI SPARANO, ILLESO (NUOVO), su www1.adnkronos.com. URL consultato il 23 ottobre 2022.
- ^ Penny Junor, 1998, The Duty of an Heir, p. 72.
- ^ Jonathan Dimbleby, 1994, pp. 204–206.
- ^ Jonathan Dimbleby, 1994, p. 263.
- ^ a b Jonathan Dimbleby, 1994, pp. 263–265.
- ^ Jonathan Dimbleby, 1994, pp. 299–300.
- ^ Jonathan Dimbleby, 1994, p. 279.
- ^ Jonathan Dimbleby, 1994, pp. 280–282.
- ^ Jonathan Dimbleby, 1994, pp. 281–283.
- ^ Hewitt denies Prince Harry link, in BBC News, 21 settembre 2002.
- ^ Margaret Holder, Who Does Prince Harry Look Like? James Hewitt Myth Debunked., in The Morton Report, 24 agosto 2011. URL consultato l'8 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2012).
- ^ Richard Henley Davis [1], Economist Voice, 26 April 2011.
- ^ Tina Brown, 2007, p. 720.
- ^ Sally Bedell Smith, 2000, p. 561.
- ^ a b Richard Quest, "Royals, part 3: Troubled Times," CNN.com, 3 June 2002, su edition.cnn.com. URL consultato il 17 giugno 2012.
- ^ The Camillagate Tapes, trascrizione (TXT), su textfiles.com, 18 dicembre 1989.
- ^ Royals caught out by interceptions, su news.bbc.co.uk, BBC, 29 novembre 2006. URL consultato il 27 aprile 2012.
- ^ BBC ON THIS DAY | 20 | 1995: 'Divorce': Queen to Charles and Diana, BBC News, 20 dicembre 1995. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Order in Council, 2 March 2005, su privy-council.org.uk. URL consultato il 20 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2010).
- ^ Michael Valpy, Scholars scurry to find implications of royal wedding, in The Globe and Mail, Toronto, 2 novembre 2005. URL consultato il 4 marzo 2009.
- ^ BBC NEWS | Programmes | Panorama | Possible bar to wedding uncovered, BBC News, Last Updated: 14 February 2005. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Panorama: Lawful impediment?, in Panorama Lawful impediment?, BBC News, Last Updated: 14 February 2005. URL consultato il 25 febbraio 2009.
- ^ The Secretary of State for Constitutional Affairs and Lord Chancellor (Lord Falconer of Thoroton), Royal Marriage; Lords Hansard Written Statements 24 Feb 2005 : Column WS87 (50224-51), su publications.parliament.uk, 24 febbraio 2005. URL consultato il 12 ottobre 2008. Excerpt: "The Government are satisfied that it is lawful for the Prince of Wales and Mrs Parker Bowles, like anyone else, to marry by a civil ceremony in accordance with Part III of the Marriage Act 1949. ¶ Civil marriages were introduced in England, by the Marriage Act 1836. Section 45 said that the Act... shall not extend to the marriage of any of the Royal Family". ¶ But the provisions on civil marriage in the 1836 Act were repealed by the Marriage Act 1949. All remaining parts of the 1836 Act, including Section 45, were repealed by the Registration Service Act 1953. No part of the 1836 Act therefore remains on the statute book."
- ^ BBC NEWS | UK | Q&A: Queen's wedding decision, BBC News, Last Updated:. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Charles And Camilla Finally Wed, After 30 Years Of Waiting, Prince Charles Weds His True Love — CBS News, Cbsnews.com, 9 aprile 2005. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Charles to say sorry for affair, su dailymail.co.uk. URL consultato il 7 febbraio 2010.
- ^ The Wedding of Princes Charles and Camilla, su marriage.about.com. URL consultato il 7 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2011).
- ^ Gb: addio Carlo, arriva re Giorgio, il principe pensa di cambiare nome, su la Repubblica, 24 dicembre 2005. URL consultato il 5 aprile 2017.
- ^ Di Debora Attanasio, Questo è il nome con cui il principe Carlo salirà al trono per scaramanzia (e no, non sarà Carlo), su Marie Claire, 27 luglio 2022. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Condé Nast, Perché il principe Carlo non si farà chiamare re Carlo III, su Vanity Fair Italia, 11 settembre 2020. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Il Principe Carlo potrebbe presto diventare Re Giorgio VII. Royal Family News, su Affaritaliani.it. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Elisabetta II è morta, la Regina del dopoguerra. Carlo nuovo Re d'Inghilterra, su la Repubblica, 8 settembre 2022. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Redazione di Rainews, Il primo discorso di re Carlo III alla nazione: "Vi servirò per tutta la vita", su RaiNews, 9 settembre 2022. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Carlo III è stato proclamato re del Regno Unito, su Il Post, 10 settembre 2022. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Enrica Roddolo, Carlo III, la prima volta di un re proclamato in diretta video a St James's Palace, su Corriere della Sera, 9 ottobre 2022. URL consultato il 13 settembre 2022.
- ^ Carlo III nomina Rishi Sunak primo ministro ma rompe una tradizione decennale della Regina Elisabetta, su Fanpage. URL consultato il 26 novembre 2022.
- ^ Redazione, Re Carlo III sarà incoronato con Camilla il 6 maggio, in Ansa, 11 ottobre 2022.
- ^ Com'è andato il primo anno da re di Carlo III, su Il Post, 8 settembre 2023. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ Re Carlo, il bilancio del primo anno di regno. “Tutti sorpresi”, popolarità in aumento, su iltempo.it. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ Un anno dopo Elisabetta II, così il regno di Carlo III è sopravvissuto agli scandali del figlio ribelle e del fratello Andrea, su La Stampa, 7 settembre 2023. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ King Charles III diagnosed with cancer, Buckingham Palace says, su bbc.com (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2024).
- ^ Quei Paesi che non vogliono più re Carlo, su rsi, 16 maggio 2023. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ (EN) Emma Yeomans, Almost half of countries where Charles is King support becoming a republic, su www.thetimes.com, 3 maggio 2023. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ (EN) Hamdi Alkhshali,Jennifer Deaton,Tara John, Antigua and Barbuda to vote on whether to remove British monarch as head of state, PM says, su CNN, 11 settembre 2022. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ Redazione di Rainews, Carlo III contestato dalla senatrice aborigena: "Questa non è la vostra terra, tu non sei il mio re", su RaiNews, 21 ottobre 2024. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ Sky TG24, Viaggio di Re Carlo in Australia, i capi dei 6 Stati disertano il gala, su tg24.sky.it, 15 ottobre 2024. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ (EN) Jamaica introduces bill to remove King Charles as head of state and become a republic, su independent.co.uk, 13 dicembre 2024.
- ^ The Prince of Wales — The Prince's Charities, su princeofwales.gov.uk. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Kim Mackreal, Prince Charles rallies top level support for his Canadian causes, in The Globe and Mail, 18 maggio 2012. URL consultato il 22 maggio 2012.
- ^ The Prince of Wales — Patronages, su princeofwales.gov.uk. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ a b Royal Visit 2001, su canadianheritage.gc.ca. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2008).
- ^ Charles, Prince of Wales, su planetizen.com, Planetizen, 13 settembre 2009. URL consultato il 31 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2012).
- ^ Prince Charles' 60th, su 10 interesting facts about Prince Charles, Planned Seniordhood. URL consultato il 31 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2012).
- ^ a b Text of the Prince of Wales's speech at the 150th anniversary of the Royal Institute of British Architects (RIBA) (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007). Royal Gala Evening at Hampton Court Palace, 30 May 1984. accesso 17 June 2012.
- ^ Department of Finance, The Budget Plan 2007: Aspire to a Stronger, Safer, Better Canada (PDF), Queen's Printer for Canada, 19 marzo 2007, pp. 11, 99. URL consultato il 1º maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2009).
- ^ The Heritage Canada Foundation — Heritage Services, su heritagecanada.org. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2008).
- ^ a b "Prinţul Charles, fermier de Fălticeni," (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013)., [Prince Charles, farm owner in Fălticeni] Evenimentul Zilei, 13 May 2003
- ^ BBC News | EUROPE | Prince opposes Dracula park, BBC News, 6 maggio 2002. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Prince of Wales inspects IHBC work in Transylvania, su ihbc.org.uk. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2011).
- ^ (RO) Cum merg afacerile printului Charles in Romania — Arhiva noiembrie 2007 – HotNews.ro, su hotnews.ro. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
- ^ (RO) EXPLOZIV: Charles de România, su ziuadecj.realitatea.net, Ziua de Cluj, 27 ottobre 2011. URL consultato il 7 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2011).
- ^ Romania: Hurray for King Charles! Palace: Vlad off, he's ours!, su heraldscotland.com, The Herald (Glasgow), 6 novembre 2011. URL consultato il 7 novembre 2011.
- ^ The Mihai Eminescu Trust, su mihaieminescutrust.org. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2008).
- ^ a b HRH visits the Oxford Centre for Islamic Studies new building, su princeofwales.gov.uk, The Prince of Wales, 9 febbraio 2005. URL consultato il 15 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2007).
- ^ IBT Times Staff Reporter, Prince Charles Warns of ‘Sixth Extinction Event,' Asks People to Cut Down on Consumption, su ibtimes.com, International Business Times, 9 settembre 2011. URL consultato il 31 marzo 2012.
- ^ The history of Duchy Originals, its commitment to charity and our producers, su duchyoriginals.com. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2008).
- ^ The history of Duchy Originals, its commitment to charity and our producers, su duchyoriginals.com. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2008).
- ^ What is The Mutton Renaissance, su Mutton Renaissance Campaign. URL consultato il 23 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2010).
- ^ The Prince of Wales — The Prince of Wales is presented with the 10th Global Environmental Citizen Award in New York, su princeofwales.gov.uk, 28 gennaio 2007. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2008).
- ^ Farage disse anche: "Come può qualcuno come il principe Carlo venire a parlare al Parlamento europeo di questi tempi annunciando di dover disporre di maggiori poteri per mettere in pratica le sue idee? Sarebbe meglio per il paese che un giorno spera di poter governare se egli restasse a casa a convincere Gordon Brown a concedere al popolo il promesso referendum [sul Trattato di Lisbona ]." UKIP anger at prince's EU speech., 14 February 2008, BBC NEWS.
- ^ UK's Prince Charles blasts climate-change skeptics, su apnews.myway.com. URL consultato il 20 febbraio 2012.
- ^ The Prince of Wales Receives Medal, su kfw-entwicklungsbank.de, KFW, 10 marzo 2011. URL consultato il 23 agosto 2012.
- ^ Barnaby J. Feder, Special To The New York Times, More Britons Trying Holistic Medicine — New York Times, Query.nytimes.com, Published: 9 January 1985. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Jonathon Carr-Brown, Prince Charles' alternative GP campaign stirs anger, in The Times, UK, 14 agosto 2005. URL consultato l'11 marzo 2009.
- ^ Jo Revill, Now Charles backs coffee cure for cancer, in The Observer, UK, 27 giugno 2004. URL consultato il 19 giugno 2007.
- ^ Alan Cowell, Lying in wait for Prince Charles, in The New York Times, 24 maggio 2006. URL consultato il 15 ottobre 2009.
- ^ "Homeopathy: Holmes, Hogwarts, and the Prince of Wales", Gerald Weissmann, Journal of the American Societies for Experimental Biology, The FASEB Journal. 2006;20:1755–1758, [2].
- ^ Mark Henderson, Prince of Wales's guide to alternative medicine ‘inaccurate’, in The Times, Londra, 17 aprile 2008. URL consultato il 30 agosto 2008.
- ^ Simon Singh; Edzard Ernst, La verità ha importanza?, in Aghi, pozioni e massaggi. La verità sulla medicina alternativa, Rizzoli, settembre 2008, ISBN 978-88-17-02601-7.
- ^ Jonathan Dimbleby, 1994, p. 250.
- ^ FARA Charity... founded per alleviare le sofferenze dei bambini orfani e provvedere loro cure migliori, su faracharity.org. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Jean Stead, Prince Charles attends meeting on South Africa, in The Guardian, UK (London), 28 aprile 1986.«The 34th Bilderberg conference ended at Gleneagles Hotel, Perthshire, yesterday after a debate on the South African crisis attended by Prince Charles. He arrived for the economic debate on Saturday and stayed overnight at the hotel.»
- ^ Anthony Holden, 1979, pp. 141–142.
- ^ Helena Smith in Athens, Has Prince Charles found his true spiritual home on a Greek rock? | UK news | The Guardian, in The Guardian, UK, 12 maggio 2004. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Is HRH the Prince of Wales considering entering the Orthodox Church?, su orthodoxengland.btinternet.co.uk. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2012).
- ^ The Prince And The Mountain: What Price Spiritual Freedom?, su orthodoxengland.org.uk. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ Is Charles turning his back on the Church?, in Sunday Express, 28 aprile 2002.
- ^ About OCIS, su oxcis.ac.uk, Oxford Centre for Islamic Studies (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2007).
- ^ Charles, Prince of Wales, su Timeline: 1977, Spokeo. URL consultato il 31 marzo 2012.
- ^ Clare Garner, Prince's guru dies aged 90, su independent.co.uk, The Independent, 17 dicembre 1996. URL consultato il 31 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2012).
- ^ Sacred Web Conference: An introduction from His Royal Highness the Prince of Wales, su sacredweb.com. URL consultato il 13 gennaio 2006 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2010).
- ^ Lighting a Candle: Kathleen Raine and Temenos, Temenos Academy Papers, no. 25, pub. Temenos Academy., 2008, pp. 1–7
- ^ Prince Charles stops playing polo, BBC News, 17 novembre 2005. URL consultato il 29 luglio 2008.
- ^ Prince Charles takes sons hunting, BBC News, 30 ottobre 1999. URL consultato il 19 giugno 2007.
- ^ Jeremy Watson, Prince: I'll leave Britain over fox hunt ban, Scotland on Sunday, 22 settembre 2002. URL consultato il 19 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2012).
- ^ a cura di John B. Ashton e Adrian Latimer, A Celebration of Salmon Rivers: The World's Finest Atlantic Salmon Rivers, Stackpole Books, 2007, p. 7.
- ^ 'Closet Claret': Prince Charles admits to being a Burnley FC Fan, su dailymail.co.uk, Daily Mail, 15 febbraio 2012. URL consultato il 9 agosto 2017.
- ^ a b c Prince of Wales official website, su princeofwales.gov.uk. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2012).
- ^ The Prince of Wales - A star-studded comedy gala to celebrate The Prince of Wales's 60th birthday is announced, su princeofwales.gov.uk, The Prince of Wales, 30 settembre 2008. URL consultato il 12 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2008).
- ^ Robert Douglas-Fairhurst, What the Magic Circle Pulled Out of the Hat, in Daily Telegraph, 29 dicembre 2007. URL consultato il 17 giugno 2012.
- ^ CBC News, Leonard Cohen a wonderful chap: Prince Charles, CBC, 19 maggio 2006. URL consultato il 12 ottobre 2008.
- ^ A Vision of Britain, British Film Institute Film & TV Database. accesso 1 May 2012, su ftvdb.bfi.org.uk. URL consultato l'8 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2011).
- ^ HRH the Prince of Wales: The Earth in Balance A Personal View of the Environment (1990), su BFI. URL consultato il 28 luglio 2023.
- ^ "About the Film,", su theharmonymovie.com. URL consultato il 1º maggio 2012.
- ^ [The Prince and the Composer, BBC Four. accesso 1 May 2012]
- ^ Enrico Federico (*1614 †1629), Carlo I Luigi (*1617 †1680), Elisabetta (*1618 †1680), Ruperto (*1619 †1682), Maurizio (*1620 †1654), Luisa Hollandina (*1622 †1709), Luigi (*1624 †1625), Edoardo (*1625 †1663), Enrichetta Maria (*1626 †1651), Giovanni Filippo Federico (*1627 †1650), Carlotta (*1628 †1631), Gustavo Adolfo (*1632 †1641).
- ^ Si veda: discendenza di Carlo II.
- ^ Fu attraverso la figlia Anna Maria, andata in sposa a Vittorio Amedeo II di Savoia, che il titolo di Re d'Inghilterra, Irlanda e Scozia, secondo la linea di successione della Casa degli Stuart, passò a Carlo Emanuele IV di Savoia, pronipote e successore di Vittorio Amedeo II.
- ^ Federico Augusto (*1661 †1691), Massimiliano Guglielmo (*1666 †1726), Carlo Filippo (*1669 †1690), Cristiano (*1671 †1703), Ernesto Augusto (*1674 †1728).
- ^ Charles (*1660 †1661), James (*1663 †1667), Charles (*1666 †1667), Edgar (*1667 †1671), Charles (*†1667), Henry FitzJames, I duca di Albemarle, (*1673 †1702), figlio illegittimo e James FitzJames, I duca di Berwick, (*1670 †1734), figlio illegittimo, dal quale discendono i Duchi di Berwick e Veragua, discendenti di Cristoforo Colombo, i Duchi di Fitz-James e i Duchi d'Alba.
- ^ Edoardo (1739 †1767), Guglielmo (1743 †1805), Enrico (1745 †1790), Federico (1750 †1765).
- ^ Federico Augusto (1763 †1827), Ernesto Augusto I (*1771 †1851) da cui continua il ramo del Casato di Hannover, Augusto Federico (1773 †1843), Adolfo (1774 †1850), Ottavio (1779 †1783), Alfredo (1780 †1782).
- ^ Vit1=Vittoria (*1840 †1901), Alic=Alice (*1843 †1878), Alfr=Alfredo (*1844 †1900), Ele=Elena (*1846 †1923), Isa=Luisa (*1848 †1939), Con=Arturo (*1850 †1942), Alb=Leopoldo (*1853 †1884).
- ^ Henry (*1900 †1974), Giorgio (*1902 †1942), John (*1905 †1919).
- ^ Anna (*1950), Andrea (*1960), Edoardo (*1964).
- ^ St. George's Windsor.
- ^ Royal UK, su royal.uk.
- ^ Alamy, su alamy.com.
- ^ Kanpō (gazzetta governativa giapponese), 官報 第1251号.
- ^ Rebecca English [RE_DailyMail], The King has appointed The Emperor of Japan to the Most Noble Order of the Garter. (Tweet), su Twitter, X.
- ^ Photoshelter, su jplaffont.photoshelter.com.
- ^ Philippine Diplomatic Visits.
- ^ (EN) Sito web del Dipartimento del Primo Ministro e del Governo: dettaglio decorato..
- ^ Upi, su upi.com.
- ^ Pinterest, su es.pinterest.com. URL consultato il 15 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2016).
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato (PDF), su boe.es.
- ^ Diamond Jubilee: Charles and Camilla on Papua New Guinea tour, BBC News, 3 novembre 2012.
- ^ Daily Mail
- ^ (EN) TRH THE PRINCE OF WALES AND THE DUCHESS OF CORNWALL AWARDED WITH THE MEXICAN ORDER OF THE AZTEC EAGLE, su embamex.sre.gob.mx, Official website of the Mexican Embassy in the United Kingdom. URL consultato l'11 aprile 2019.
- ^ Paris Match, su parismatch.com.
- ^ Decret de decorare semnat de Președintele României, domnul Klaus Iohannis., 29 March 2017. archive.
- ^ (EN) Sito web del Governatore Generale del Canada: dettaglio decorato..
- ^ Presidencia
- ^ The Royal Watcher [saadsalman719], The King is wearing the Sash and Star of the Grand Order of Mungunghwa. (Tweet), su Twitter, X.
- ^ Department of Canadian Heritage, Canada: Symbols of Canada (PDF), Ottawa, Her Majesty the Queen in Right of Canada, 2010, p. 6. URL consultato il 13 marzo 2011 (archiviato il 30 maggio 2013).
- ^ Arthur Bousfield, Toffoli, Gary, Fifty Years the Queen, Toronto, Dundurn Press, 2002, pp. 35, ISBN 1-55002-360-8.
- ^ Coat of Arms of Canada, Royal Heraldry Society of Canada, 5 febbraio 2009. URL consultato il 13 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2012).
- ^ Treasury Board of Canada Secretariat, Federal Identity Program: Top 10 Policy Guidance Issues, Government of Canada. URL consultato il 4 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2011).
- ^ Re Carlo sceglie la corona Tudor, primo cambio dopo Elisabetta, Corriere della Sera, 27 settembre 2022
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Michèle Brown, Prince Charles, Crown, 1980, ISBN 978-0517540190.
- (EN) Tina Brown, The Diana Chronicles, 2007.
- (EN) Jonathan Dimbleby, The Prince of Wales: A Biography, New York, William Morrow and Company, 1994, ISBN 0-688-12996-X.
- (EN) Sally Bedell Smith, Diana in Search of Herself. Portrait of a Troubled Princess, Signet, 2000, ISBN 978-0451201089.
- (EN) Howard Hodgson, Charles. The Man Who Will Be King, John Blake Publishing Ltd., 2007, ISBN 978-1-84454-306-9.
- (EN) Anthony Holden, Prince Charles, New York, Atheneum, 1979, ISBN 978-0-593-02470-6.
- (EN) Anthony Holden, Charles. A Biography, Corgi Books, 1999, ISBN 978-0552997447.
- (EN) Penny Junor, Charles. Victim or Villain?, Harpercollins, 1998, ISBN 978-0002559003.
- (EN) Penny Junor, The Firm. The Troubled Life of the House of Windsor, New York, Thomas Dunne Books, 2008, ISBN 978-0-312-35274-5, OCLC 59360110.
- (EN) Gerald Paget, The Lineage and Ancestry of H.R.H. Prince Charles, Prince of Wales, Edimburgo, Charles Skilton, 1977, ISBN 978-0-284-40016-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo I d'Inghilterra
- Carlo II d'Inghilterra
- Corona di Carlo, principe di Galles
- Linea di successione al trono britannico
- Famiglia reale britannica
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Carlo III del Regno Unito
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo III del Regno Unito
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su royal.uk.
- (EN) Charles III, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Carlo III del Regno Unito, su royalsociety.org, Royal Society.
- (EN) Carlo III del Regno Unito, su Goodreads.
- (EN) Carlo III del Regno Unito, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 84034215 · ISNI (EN) 0000 0003 5515 7307 · SBN CFIV063991 · ULAN (EN) 500185586 · LCCN (EN) n78089005 · GND (DE) 118520180 · BNE (ES) XX1160858 (data) · BNF (FR) cb118961635 (data) · J9U (EN, HE) 987007259758605171 · NDL (EN, JA) 00435740 · CONOR.SI (SL) 125066339 |
---|