Boeing Pelican | |
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Descrizione | |
Tipo | velivolo da trasporto ibrido |
Progettista | Boeing Phantom Works |
Costruttore | Boeing |
Data primo volo | mai |
Esemplari | nessuno |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | circa 122 m (400 ft) [1] |
Apertura alare | 152 m (500 ft) |
Superficie alare | circa 4 050 m² (43 560 ft²) |
Peso carico | 1 451,5 t (3,2 milioni di lb) [1] |
Capacità | fino a 1 270 t (2,8 milioni di lb) [1] |
Propulsione | |
Motore | 8 turboeliche controrotanti[1] |
Potenza | 10 000 shp (7 457 kW) ciascuna[1] |
Prestazioni | |
Autonomia | 18 520 km (10 000 nm) [1] (in volo radente) |
Tangenza | oltre 6 100 m (20 000 ft) |
i dati sono tratti da Boeing Frontiers Online[2] integrati dove indicato | |
voci di aeroplani sperimentali presenti su Teknopedia |
Il Boeing Pelican ULTRA (acronimo di Ultra Large Transport Aircraft) era uno studio per un'aerodina da trasporto strategico pesante proposto dalla Boeing Phantom Works, la divisione dedicata allo sviluppo di velivoli sperimentali dell'azienda statunitense Boeing all'inizio degli anni duemila e rimasto allo stadio progettuale.
Caratterizzato dalle eccezionali dimensioni, con un'ala dall'apertura di 152 m (500 ft) ed una superficie superiore ad un acro (circa 4 050 m²), e capacità di carico, fino a 1 400 t di merci, sarebbe risultato il velivolo, o più propriamente aerodina ibrida ekranoplano-aereo, più grande mai realizzato.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppo
[modifica | modifica wikitesto]Nei primi anni duemila la Boeing Phantom Works decise di avviare, su iniziativa privata, lo sviluppo di un nuovo mezzo transoceanico da trasporto strategico che potesse riunire la capacità di un'unità navale alla velocità di un mezzo aereo. La scelta ricadde su un'aerodinamica ibrida, dalle straordinarie dimensioni che potesse sfruttare in condizioni di pieno carico l'effetto suolo generato da un'ala simile a quella utilizzata negli ekranoplani. Grazie a questa particolarità tecnica era possibile ottenere un'elevata autonomia nella fase di trasporto e, una volta giunto a destinazione, ritornare in volo come un normale aeroplano.
Le dimensioni interne erano tali che avrebbe potuto trasportare un'intera divisione in qualunque parte del globo terrestre in un massimo di cinque giorni e cinque divisioni completamente attrezzate in un solo mese. Se necessario avrebbe potuto trasportare contemporaneamente 17 carri armati M1 Abrams.[3]
Profilo di missione
[modifica | modifica wikitesto]Il Pelican avrebbe potuto, nelle intenzioni dell'ufficio di progettazione, essere caricato direttamente in territorio statunitense quindi, sfruttando l'effetto suolo, trasportare il proprio carico dalla costa volando a pochi metri dalla superficie oceanica fino a raggiungere l'area di destinazione. Dopo aver effettuato le operazioni di scarico avrebbe potuto ritornare velocemente alla base di partenza volando ad una quota di 20 000 piedi (quasi 6 100 m), potendo così sorvolare anche delle catene montuose: in questo modo la rotta di ritorno avrebbe potuto essere più breve. L'atterraggio sarebbe poi avvenuto su una pista normale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (EN) Jon D. Klaus, National Defense Fellow, Foreign Affairs, Defense, and Trade Division, CRS Report for Congress - Strategic Mobility Innovation: Options and Oversight Issues (PDF), in Federation of American Scientists, http://www.fas.org/, 29 apr 2005. URL consultato il 25 ago 2010.
- ^ a b The Pelican... in Boeing Frontiers Online.
- ^ Pelican Ultra Large Transport Aircraft in GlobalSecurity.org.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Ekranoplano
- Dornier Do X
- Blohm & Voss BV 238
- Hughes H-4 Hercules
- Saunders-Roe SR.45 Princess
- Beriev Be-2500
- A-90 Orlyonok
- Lun (schermoplano)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) William Cole, The Pelican; a big bird for the long haul, in Boeing Frontiers Online, http://www.scramble.nl/index.html, set 2002. URL consultato il 23 ago 2010.
- (EN) John Pike, Pelican Ultra Large Transport Aircraft [ULTRA], in GlobalSecurity.org, http://www.globalsecurity.org, 27 apr 2005. URL consultato il 23 ago 2010.
- (EN) Frank Vizard, Future Combat, Part 2 - Gigantic Pelican, in Scientific American, http://www.scientificamerican.com/, 20 gen 2003. URL consultato il 25 ago 2010.
- (EN) Will Knight, Boeing considers giant ocean skimmer plane, in New Scientist, https://www.newscientist.com/, 13 set 2002. URL consultato il 25 ago 2010.