Aglio orsino | |
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Allium ursinum | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Amaryllidaceae |
Sottofamiglia | Allioideae |
Tribù | Allieae |
Genere | Allium |
Specie | A. ursinum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Liliales |
Famiglia | Liliaceae |
Genere | Allium |
Specie | A. ursinum |
Nomenclatura binomiale | |
Allium ursinum L. | |
Nomi comuni | |
Aglio dei boschi |
L'aglio orsino (Allium ursinum L.) è una pianta bulbosa, erbacea, perenne, appartiene alla famiglia delle Amaryllidaceae.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]La denominazione Allium (il genere) non è facilmente ricostruibile dato l'uso e la coltivazione nota da almeno 3000 anni a.C. Il termine, come lo conosciamo noi, era già in uso presso le popolazioni romane. Si pensa che l'origine sia celtica, dallo loro parola "all" per caldo, acre come si presenta l'aglio appena degustato. Anche i Greci conoscevano questa pianta "bruciante" a causa del suo forte odore e con "allis" si riferivano probabilmente alla spata che copre l'infiorescenza. Il nome della specie ursinum deriva quasi sicuramente dagli orsi che alla fine del letargo si cibano di questa pianta per depurare l'organismo dopo il lungo sonno invernale. In tempi più recenti, prima ancora di Linneo, questo genere era già catalogato fra le Monocotiledoni con circa 250 specie tra cui l'Allium ursinum. In Italia si trovano una trentina di specie diverse del genere Allium, quasi tutte accomunate dall'odore pungente che deriva da un olio essenziale volatile ricco di solfuri.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La forma biologica appartiene alla geofita bulbosa, piante il cui organo perennante (organo di riserva che vive per più anni) è un bulbo da cui, ogni anno, nascono fiori e foglie.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]La pianta è priva di un fusto vero e proprio, sia le foglie sia i fiori partono con un lungo peduncolo, semicilindrico o trigono, direttamente dal bulbo al livello del suolo. Altezza massima 25 – 40 cm.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie sono tutte basali e poche di numero, generalmente 2, dalla consistenza carnosa. Lunghezza massima 30 cm, larghezza 3 – 6 cm. La forma della foglia è decisamente lanceolata e lungamente picciolata (picciolo alato). Il colore è verde lucente.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza è un'ombrella con pochi fiori, al massimo una ventina. Questo particolare tipo di infiorescenza viene chiamata anche pauciflora ed è lungamente peduncolata. Larghezza massima 3–8 cm. Prima della fioritura vera e propria un'ampia brattea a due-tre valve avvolge il fiore. Questa spata, così si chiama questa parte dell'infiorescenza, membranosa, quasi cartacea, al momento opportuno cade lasciando in vista il fiore. È una fase tipica della fioritura delle monocotiledoni spadici.
Fiori
[modifica | modifica wikitesto]Il perigonio dal peduncolo, molto sviluppato e lungo, presenta 6 tepali lanceolati lunghi circa 10 mm a sviluppo patente e dal colore bianco candido; gli stami sono pure in numero di 6; l'ovario ingrossato è centrale ed è situato nella parte inferiore del pistillo e quindi sopra il perianzio (in questo caso si dice che l'ovario è supero). I fiori sono ermafroditi e l'impollinazione avviene tramite api e altri insetti.
Fioritura: aprile - giugno.
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Il fiore
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Particolare degli stami
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Particolare del pistillo con l'ovario
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto del tipo schizocarpo ha la forma di una capsula composta da tre vani. Al momento opportuno si aprono longitudinalmente lasciando fuoriuscire dei semi quasi rotondi.
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Il bulbo ha la forma oblunga fascicolata. Il colore è perlopiù biancastro. Dal bulbo spuntano direttamente le foglie e lo scapo floreale.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è distribuita in tutta Europa e nell'Asia settentrionale. La si trova in tutto il territorio italiano, dal piano a 1500 m s.l.m.
Un habitat tipico dell'Allium ursinum sono i boschi umidi di latifoglie e non in pieno sole, oppure lungo i ruscelli ombreggiati.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Liliaceae all'ordine Liliales mentre la moderna classificazione APG IV colloca il genere nella famiglia delle Amaryllidaceae (sottofamiglia Allioideae) dell'ordine Asparagales.[2][3]
Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Sandro Pignatti nella "Flora d'Italia" individua 2 sottospecie presenti sul territorio italiano:
- A. ursinum subsp ursinum con peduncoli scabriosi con numerose papille (presente sulle Alpi e Appennini settentrionali)
- A. ursinum subsp. ucrainicum Kleopow et Oxner con peduncoli lisci senza papille (presente in Italia centro-sud).
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]- A. sativum L. - aglio comune
- A. cepa L. - cipolla
- A. sphaerocephalon L. - aglio delle bisce
- A. carinatum L. - aglio delle streghe
- A. lusitanicum Lam. - aglio montano
- A. victorialis L. - aglio serpentino
- A. schoenoprasum L. - erba cipollina
- A. ampeloprasum L. - porraccio
- A. ascalonicum L. - scalogno
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Farmacia
[modifica | modifica wikitesto]Ha proprietà depurative, antisettiche, antiasmatiche, ipotensive, diuretiche, vaso-dilatatrici, febbrifughe. Qualche manuale consiglia di mescolare nell'insalata le parti aeree fresche della pianta come cura depurativa contro eruzioni cutanee. L'industria ricava da questa pianta disinfettanti e repellenti.
Cucina
[modifica | modifica wikitesto]Quasi tutte le parti delle piante di questa specie contengono sostanze dall'odore pungente; qualche autore ha ipotizzato che tali sostanze volatili abbiano la funzione di renderle inappettibili ai predatori naturali. Per questo fin dall'antichità sono state utilizzate dall'uomo come verdure aromatiche, come succede per altre specie simili quali la cipolla (A.cepa L.), l'aglio (A. sativum L.), il porro (A. porrum L.) e altre. Anticamente in certe zone l'Allium ursinum veniva usato come aglio comune da cucina.
Con l'aglio orsino si può preparare una salsa che può sostituire il pesto come condimento.
Galleria d'immagini
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Fiore
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Fiori e foglie
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Fiori
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Fiori e foglie
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Pianta
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Allium ursinum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 novembre 2021.
- ^ (EN) Chase M.W., Reveal J.L., Fay M.F, A subfamilial classification for the expanded asparagalean families Amaryllidaceae, Asparagaceae and Xanthorrhoeaceae, in Botanical Journal of the Linnean Society, 161(2), 2009, pp. 132–136, DOI:10.1111/j.1095-8339.2009.00999.x. URL consultato il 13/1/2020.
- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
- Maria Teresa della Beffa, Fiori di campo, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2002.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Allium ursinum
- Wikispecies contiene informazioni su Allium ursinum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fungoceva.it. URL consultato il 26-10-2007.
- Flora delle Alpi Marittime, su floramarittime.it. URL consultato il 26-10-2007.
- Allium ursinum in Portale sulla flora della città di Udine
- Botanica Sistematica, su homolaicus.com. URL consultato il 26-10-2007.
Controllo di autorità | GND (DE) 4305690-8 |
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