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Roberto Paribeni
Roberto Paribeni (Roma, 19 maggio 1876 – Roma, 13 luglio 1956) è stato un archeologo, storico e museologo italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È stato prima ispettore e direttore museale a Roma e a Napoli, poi, fino al 1928 sovrintendente alle antichità di Roma e del Lazio e, tra il 1928 e il 1933, direttore generale delle Antichità e belle arti.
Ha compiuto studi di archeologia all'Università di Roma La Sapienza, si è formato con Ettore De Ruggiero che insegnava epigrafia, alla Scuola archeologica universitaria; si è laureato con Karl Julius Beloch - che insegnava storia antica - presentando una tesi sulla Cirenaica, poi inserita nel Dizionario Epigrafico. Si è perfezionato alla Scuola archeologica di Atene e ha poi seguito uno scavo archeologico sull'isola di Creta. Ha pubblicato i risultati di missioni archeologiche sulle riviste Notizie degli scavi e Monumenti dei Lincei.[1]
Tra il 1923 e il 1946 fu pure socio nazionale dei Lincei. Nel 1929 fu nominato Accademico d'Italia, mentre nel 1934 fu chiamato a sostituire Corrado Ricci alla presidenza del Regio Istituto di archeologia e storia dell'arte. A partire dallo stesso anno insegnò archeologia e storia antica, presso l'Università Cattolica di Milano. Dopo l'armistizio di Cassibile aderì alla Repubblica Sociale Italiana.[2]
Operò in Montenegro, Eritrea (dove lavorò presso gli scavi del sito di Adulis), in Egitto e in Turchia; diresse scavi archeologici in Italia. Le sue opere, tra le quali si contano numerose relazioni sugli scavi e trattati politici, annoverano pure una monografia su Traiano, imperatore al quale dedicò uno studio approfondito, un volume sulla storia di Malta e un ultimo sulla ritrattistica nell'antichità. Ideologicamente vicino agli interventisti, pubblicò alcuni volumi su questioni interessanti i problemi dell'Italia nel Levante. Suo figlio Enrico seguì le orme del padre e si dedicò all'archeologia classica[3]
Omaggi
[modifica | modifica wikitesto]Gli è stata intitolata una via a Roma.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Necropoli del territorio capenate, "Monumenti dei Lincei", XVI, 1906.
- Il sarcofago dipinto di Haghia Triada, "Monumenti dei Lincei", XIX, 1908.
- Ricerche nel luogo dell'antica Adulis, "Monumenti dei Lincei", XVIII, 1908.
- Studi e ricerche archeologiche nell'Anatolia meridionale, "Monumenti dei Lincei", XXIII, 1915.
- L'Italia e il Mediterraneo orientale, Roma, 1916.
- Guerra e politica nel paese di Gesù, Roma, 1919.
- Saggio di bibliografia anatolica, Venezia, 1921.
- Malta, Roma 1925.
- Optimus Princeps, Messina, 1926-27.
- Il ritratto nell'arte antica, Milano, 1934
- Architettura dell'Oriente antico, Bergamo, 1937
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Roberto Paribeni, p. 77.
- ^ Renzo De Felice, Mussolini l'alleato, vol. II "La guerra civile (1943-1945)", Einaudi, Torino, 1997, p. 112n
- ^ Roberto Paribeni, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ettore Lépore, Paribeni, Roberto, in Dizionario Letterario Bompiani. Autori, III, Milano, Bompiani, 1957.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Roberto Paribeni
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roberto Paribeni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Paribèni, Roberto, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- PARIBENI, Roberto, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Paribèni, Robèrto, su sapere.it, De Agostini.
- Andrea Paribeni, PARIBENI, Roberto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 81, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014.
- Roberto Paribeni, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Roberto Paribeni, su accademiadellescienze.it, Accademia delle Scienze di Torino.
- Opere di Roberto Paribeni, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Roberto Paribeni, su Open Library, Internet Archive.
- R. Paribeni, A. Berretti, Ricostruzione del sepolcro di C. Sulpicio Platorino, Bollettino d'Arte, 10, 1911
Controllo di autorità | VIAF (EN) 19939645 · ISNI (EN) 0000 0001 1022 2289 · SBN RAVV024853 · BAV 495/75295 · LCCN (EN) n86081553 · GND (DE) 1034323342 · BNE (ES) XX1170445 (data) · BNF (FR) cb14647374n (data) · J9U (EN, HE) 987007305452205171 · CONOR.SI (SL) 27593059 |
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