Nicoletta Braschi

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Nicoletta Braschi nel 2005

Nicoletta Braschi (Cesena, 19 aprile 1960) è un'attrice e produttrice cinematografica italiana.

Conosciuta soprattutto per l'attività lavorativa con il marito, l'attore e regista Roberto Benigni, raggiunse l'apice del successo con l'interpretazione di Dora nel film premio Oscar La vita è bella (1997). In carriera ha vinto un David di Donatello, un premio al Festival de Cine de Mar de Plata, un premio Flaiano, un premio Ciak d'oro, un Globo d'oro alla carriera e ha ricevuto una candidatura allo Screen Actors Guild Award al miglior cast per La vita è bella. Ha inoltre ricevuto cinque candidature ai Nastri d'argento. Nel 2005 il presidente Ciampi la insignisce dell'onorificenza di Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica italiana e nel 2015 l'università di Toronto le ha conferito una laurea honoris causa in Legge.

Nasce a Cesena il 19 aprile 1960, da Guido Braschi, direttore della Confartigianato, e Paola De Giovanni, casalinga. Si trasferisce a Roma nel 1980 dove studia recitazione all'Accademia nazionale d'arte drammatica. Debutta nel 1980 a teatro con lo spettacolo Tutti al macello di Salvatore Cardone, e prosegue l'anno successivo con Novelle esemplari. Musa ispiratrice e moglie di Roberto Benigni, lavora con lui fin dal 1983, nel film Tu mi turbi. Con lui recita in molti suoi film: nel 1986 Daunbailò, nel 1988 Il piccolo diavolo, per il quale viene candidata al Nastro d'argento, nel 1991 Johnny Stecchino, nel 1994 Il mostro, nel 1997 La vita è bella grazie al quale vince un Premio Flaiano e un Ciak d'oro, il premio dalla stampa estera e venne candidata allo Screen Actors Guild Award al miglior cast, nel 2002 Pinocchio e, nel 2005, La tigre e la neve. Tutte queste pellicole sono state prodotte dalla Melampo Cinematografica, della quale è fondatrice e presidente dal 1991[1].

Ha poi intrapreso una florida carriera nel cinema, recitando anche senza il marito in film come Segreti segreti del 1984 con Giuseppe Bertolucci, con Marco Ferreri nel 1987 in Come sono buoni i bianchi!, nel 1990 con Bernardo Bertolucci ne Il tè nel deserto, nel 1995 con Marco Tullio Giordana in Pasolini, un delitto italiano ricevendo un'altra nomination ai Nastri d'argento, sempre nel 1995 con Roberto Faenza in Sostiene Pereira e nel 2003 con Francesca Comencini in Mi piace lavorare (Mobbing) con il quale viene candidata al nastro d'argento e vince il Festival de Cine de Mar de Plata fino a vincere nel 1997, con il film Ovosodo di Paolo Virzì, un David di Donatello come miglior attrice non protagonista, una candidatura ai Ciak d'oro e una candidatura ai Nastri d'argento.[2] Nel 2005 viene insignita dal Presidente della Repubblica Ciampi, il titolo di Ufficiale all'ordine al merito della Repubblica Italiana. Nel 2007 torna in teatro e debutta a Massa Carrara con Il metodo Gronholm, spettacolo che ha portato in tournée in tutta Italia fino al marzo 2008.

Nel 2009 porta in teatro Tradimenti, uno spettacolo nel quale tutti i personaggi si tradiscono tra loro. Nel 2013 è uno dei componenti della giuria Cinéfondation e cortometraggi al Festival di Cannes[3]. Nel novembre 2013 ha rilasciato la sua prima intervista televisiva alla trasmissione Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio[4]. Nel 2013 è protagonista della tournée teatrale Giorni felici, tratta dalle opere di Samuel Beckett e sotto la regia di Andrea Renzi. Nel 2016 le viene consegnato, in coppia con Roberto Benigni, il Globo d'oro alla carriera. Nel 2018 interpreta la marchesa Alfonsina De Luna nel film Lazzaro felice e nel 2019 è candidata al David di Donatello per la migliore attrice non protagonista e al nastro d'argento per il medesimo film.

Dopo essersi diplomata all'Accademia d'arte drammatica a Roma, debutta in teatro con Tutti al macello di Salvatore Cordone. Segue un'intensa attività teatrale. Nel corso della sua carriera, tra gli altri, è stata diretta da Jim Jarmusch, Roberto Faenza, Paolo Virzì, Alice Rohrwacher e Francesca Comencini. Ha inoltre riscosso un ampio consenso popolare recitando nelle pellicole del marito Roberto Benigniː nel 1988 Il piccolo diavolo, per il quale ricevette una candidatura ai Nastri d'argento, nel 1991 Johnny Stecchino, nel 1994 Il mostro, nel 1997 La vita è bella, film con il quale vinse il premio Flaiano, il premio Ciak d'oro e un premio dalla stampa e venne candidata allo Screen Actors Guild Award al miglior cast, nel 2002 Pinocchio e nel 2005 La tigre e la neve. Nel 1998, con il film Ovosodo di Virzì, ottenne il premio David di Donatello, una candidatura ai Ciak d'oro e una candidatura ai Nastri d'argento. Con i film Pasolini, un Delitto italiano di Faenza e Lazzaro Felice della regista Rohrwacher ottiene altre due nomination ai Nastri d'argento. Per quest'ultimo film è stata inoltre candidata al David di Donatello. Nel 2004 ha vinto il Festival de Cine de Mar de Plata per la pellicola Mobbing mi piace lavorare di Francesca Comencini e candidata ai Nastri d'argento. Nel 2009 ha portato in scena il dramma teatrale Tradimenti e, nel 2013, Giorni felici. Nel 2016 ha ricevuto, insieme al marito Roberto Benigni il Globo d'oro alla carriera.

Il 26 dicembre 1991 si è sposata con l'attore e regista Roberto Benigni[5]. Anche suo fratello Gianluigi Braschi è stato attivo nel mondo del cinema come produttore.[6]. L'11 giugno 2012 è rimasta coinvolta in un incidente automobilistico, riportando alcune ferite al volto[7].

Il 10 aprile 1999, per omaggiare l'attrice, gli astronomi Andrea Boattini e Maura Tombelli hanno catalogato un asteroide a cui hanno dato il nome 31605 Braschi[8]. Il marito, Roberto Benigni, le ha dedicato numerosi premi e riconoscimenti. In risalto il Premio Oscar al miglior film straniero (La vita è bella) nel 1999, il Premio David di Donatello alla carriera nel 2017 e il Leone d'oro alla carriera alla mostra del cinema di Venezia nel 2021.

Nicoletta Braschi ne Il mostro (1994)

Riconoscimenti

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  • Ciak d'oro
    • 1998 – Miglior attrice protagonista per La vita è bella
    • 1998 – Candidatura alla migliore attrice non protagonista per Ovosodo
  • Premio Flaiano
    • 1998 – Miglior attrice protagonista per La vita è bella
  • 1999 – Premio dalla stampa estera per La vita è bella
Premio Malatesta Novello – Città di Cesena - nastrino per uniforme ordinaria
Premio Malatesta Novello – Città di Cesena
— Cesena, 27 novembre 2007. Di iniziativa del Sindaco di Cesena.[10]
Dottorato (PhD) Honoris Causa in Legge (2015). - nastrino per uniforme ordinaria
Dottorato (PhD) Honoris Causa in Legge (2015).
  1. ^ Mo-Net s.r.l. Milano-Firenze, Nicoletta Braschi | MYmovies, su mymovies.it. URL consultato il 7 febbraio 2018.
  2. ^ Francesco Magagnino, Tuttobenigni.it - Sito non ufficiale su Roberto Benigni - by Francesco Magagnino, su tuttobenigni.it. URL consultato il 7 febbraio 2018.
  3. ^ Festival di Cannes, la carica degli italiani - Spettacoli Repubblica, in Spettacoli - La Repubblica, 14 maggio 2013. URL consultato il 7 febbraio 2018.
  4. ^ http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-07ec7dc7-d00e-440c-b02c-1322e476a634.html
  5. ^ Anno 1991: le nozze segrete di Benigni a Cesena - Regione - il Tirreno, in il Tirreno, 3 gennaio 2012. URL consultato il 7 febbraio 2018.
  6. ^ note, su quotidiano.net.
  7. ^ Nicoletta Braschi coinvolta in un incidente stradale
  8. ^ (EN) Perché Nicoletta Braschi, moglie e musa di Roberto Benigni, incarna ancora gli ideali che interpretava nel film La Vita è Bella?, in Elle.it, 14 settembre 2017. URL consultato il 7 febbraio 2018.
  9. ^ Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig.ra Nicoletta Braschi, su quirinale.it. URL consultato il 19 settembre 2010.
  10. ^ Premio Malatesta Novello, su riminibeach.it. URL consultato il 19 settembre 2010.
  11. ^ [1][2]

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore David di Donatello per la migliore attrice non protagonista Successore
Barbara Enrichi
per Il ciclone
1998
per Ovosodo
Cecilia Dazzi
per Matrimoni
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