Fossarmato
Fossarmato frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Comune | Pavia |
Territorio | |
Coordinate | 45°11′38″N 9°13′13″E |
Altitudine | 79 m s.l.m. |
Abitanti | 585 (2017) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018833 |
Cod. catastale | D743 |
Nome abitanti | fossarmatesi |
Patrono | san Giorgio |
Cartografia | |
Fossarmato è una frazione del comune di Pavia posta ad est del centro abitato, verso Albuzzano.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fossarmato (CC D743) appare nel XII secolo come Fossa de Armatis in una pergamena del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro, che controllava molti fondi nella zona[1]. Nel XIV a Fossarmato sorgeva un castello (ora scomparso), dotato di torre, di proprietà della famiglia pavese degli Avvocati[2]. Faceva parte della Campagna Sottana di Pavia ed era priva di feudatario o podestà, veniva infatti governata da un console, coadiuvato da un cancelliere salariato, il cui compito principale era quello di radunare i capifamiglia per la ripartizione delle imposte[1]. Nel XVIII secolo gli fu aggregato il comune di Bompiumazzo e Fossarmato fu inserito nel distretto di Belgioioso[3]. Nel 1805 venne classificato come comune di terza classe del dipartimento d'Olona, secondo distretto di Pavia, sesto cantone di Belgioioso[4]. Nel 1816 venne assegnato al distretto di Belgioioso della provincia di Pavia[5]. Con l'annessione al regno di Sardegna (1859) fu stabilito che il comune fosse retto da un consiglio di 15 membri e da una giunta formata da due persone e, dopo la proclamazione del regno d'Italia, con la legge del 1865, al consiglio e alla giunta fu affiancato un sindaco[6]. Nel 1871 il comune di Cà della Terra e nel 1872 quello di Prado; nel 1883 gli viene unita la frazione di Cà de' Tedioli, già unita ai Corpi Santi di Pavia.[7][6]
Nel 1939 il comune di Fossarmato fu soppresso e unito a Pavia, tranne Prado che passò a Cura Carpignano.[8]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]- 200 ab. nel 1576
- 130 ab. nel 1751[1]
- 223 ab. nel 1780
- 233 ab. nel 1805[4]
- 326 ab. nel 1807
- 746 ab. nel 1822
- 305 ab. nel 1853[5]
- 297 ab. nel 1859[6]
- 317 ab. nel 1861[9]
- 862 ab. nel 1871[6]
- 916 ab. nel 1877
- 1174 ab. nel 1881[6]
- 1370 ab. nel 1901[6]
- 1323 ab. nel 1911[6]
- 1424 ab. nel 1921[6]
- 1370 ab. nel 1931[6]
- 1345 ab. nel 1936[6]
- 543 ab. nel 2011
- 585 ab. nel 2017
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Comune di Fossarmato, sec. XIV - 1757 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 dicembre 2021.
- ^ (EN) Fabio Romanoni, Insediamenti, castelli e colture nella campagna pavese prima del Parco Visconteo, in "Bollettino della Società Pavese di Storia Patria", CIX (2009).. URL consultato il 5 marzo 2019.
- ^ Comune di Fossarmato, 1757 - 1797 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 dicembre 2021.
- ^ a b Comune di Fossarmato, 1798 - 1815 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 dicembre 2021.
- ^ a b Comune di Fossarmato, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 dicembre 2021.
- ^ a b c d e f g h i j Comune di Fossarmato, 1859 - 1939 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 dicembre 2021.
- ^ R.D. 21 giugno 1883, n. 1476
- ^ elesh
- ^ Fossarmato