Indice
Crassula aphylla
Crassula aphylla | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
Ordine | Saxifragales |
Famiglia | Crassulaceae |
Sottofamiglia | Crassuloideae |
Genere | Crassula |
Specie | C. aphylla |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Crassulaceae |
Genere | Crassula |
Specie | C. aphylla |
Nomenclatura binomiale | |
Crassula aphylla Schönland & Baker f., 1898[2] | |
Sinonimi | |
Areale | |
Distribuzione di C. aphylla[3]. |
Crassula aphylla (Schönland & Baker f., 1898) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, endemica delle Province del Capo, in Sudafrica[4].
L'epiteto specifico aphylla deriva dal greco α-φύλλα (a-fullon), senza foglie, con riferimento alla particolare morfologia della pianta[5][6].
Di questa Selmar Schönland, allora direttore dell'Albany Museum e colui che per primo classificherà questa specie, dirà:
«Amongst crassulaceous plants this tiny species is perhaps Mr. Schlechter's most interesting discovery, owing to the complete absence of leaves.»
«Tra le piante crassulacee questa piccola specie è probabilmente la scoperta più interessante di Mr. Schlechter, a causa della completa assenza di foglie»
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]C. aphylla è una pianta annuale nana che ha un'altezza compresa tra i 6 e i 30 millimetri. Ciascun esemplare è formato da uno stelo di maggiori dimensioni, a portamento eretto e a forma di mazza che ramifica numerose volte[7].
Le foglie hanno una forma peculiare all'interno del genere Crassula: difatti sono interamente fuse tra loro, formando un anello carnoso intorno allo stelo a partire dagli internodi, creando così i caratteristici segmenti a forma di clava, glabri e di colore da verde a marrone-rossastro. Il colore della pianta è influenzato dall'esposizione al sole e alla disponibilità di acqua difatti, tanto più l'ambiente sarà caldo e arido, tanto più le foglie assumeranno un colore rossastro[7][8].
L'infiorescenza è nella maggior parte dei casi composta da un solo fiore terminale, raramente si ha invece un'infiorescenza a cima che si sviluppa dalle ascelle per simpoidale. In habitat si sviluppa tra i mesi di agosto e ottobre, durante la stagione primaverile.
I fiori tetrameri sono composti da un calice carnoso a lobi ottusi, spesso non distinguibili, e una corolla a forma di coppa di colore in genere bianco, con sfumature rosse o rosate. I petali dalla forma ovato-oblunga, lunghi 1–2 mm, sono fusi tra loro alla base e ricurvi. Gli stami portano delle antere di colore giallo o bruno[2][7][8].
Nelle popolazioni diffuse in aree più settentrionali le foglie sono in genere meglio discernibili e ciascuno follicolo contiene due semi, invece che uno[7][8].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]C. aphylla è originaria delle Province del Capo Occidentale e Settentrionale e, più specificatamente, nell'area montuosa delimitata dalla scarpata del Bokkeveld a sud-ovest, dai monti Cederberg a nord e dalle Hex River Mountains a ovest. A quest'area va aggiunta quella occupata da una popolazione isolata situata più a nord, sul monti Kamiesberge[3].
Questa specie è diffusa in un habitat montano ed è frequente trovarla all'interno di pozze d'acqua dolce che si creano su suoli rocciosi o formati d'arenaria, oltre che nell'alveo dei torrenti. Grazie alla sua elevata diffusione e al fatto che la maggior parte del suo areale coincida con aree protette, questa specie è stata classificata come a rischio minimo secondo gli standard IUCN[1][3].
Galleria d'immagini
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Giovani esemplari di C. aphylla
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Estesa popolazione di C. aphylla
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Fitta colonia di C. aphylla, dal colore bruno-rossastro si può dedurre come la pianta stia attraversando un periodo di siccità
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Popolazione di C. aphylla nell'alveo di un torrente
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Popolazione di C. aphylla immersa in una pozza d'acqua
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Esemplari di C. aphylla in fiore
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Campioni di C. aphylla di proprietà dei Kew Gardens
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b https://www.iucnredlist.org/species/185342/8392192
- ^ a b c (EN) James Britten, Journal of botany, British and foreign., vol. 36, Londra, Robert Hardwicke, 1898, p. 371, OCLC 1642195.
- ^ a b c (EN) Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants - Crassula aphylla, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
- ^ (EN) Crassula aphylla Schönland & Baker f., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15 dicembre 2020.
- ^ (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 52, ISBN 0-521-86645-6.
- ^ (EN) Harold T. Clifford e Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, 4ª ed., Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 29, ISBN 3-540-38432-4.
- ^ a b c d International Crassulaceae Network, su crassulaceae.ch. URL consultato il 15 dicembre 2020.
- ^ a b c Crassula aphylla in Global Plants on JSTOR, su plants.jstor.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) James Britten, Journal of botany, British and foreign., vol. 36, Londra, Robert Hardwicke, 1898, p. 371, OCLC 1642195.
- (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 40, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
- (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 52, ISBN 0-521-86645-6.
- (EN) Harold T. Clifford e Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, 4ª ed., Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 29, ISBN 3-540-38432-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Crassula aphylla
- Wikispecies contiene informazioni su Crassula aphylla