Indice
Venceslao I (duca di Boemia)
Venceslao I di Boemia | |
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Statua equestre di San Venceslao, Piazza San Venceslao, Praga | |
Duca di Boemia | |
In carica | 13 febbraio 921 – 28 settembre 935 |
Predecessore | Vratislao I di Boemia |
Successore | Boleslao I di Boemia |
Nascita | Stochov, 907 circa |
Morte | Stará Boleslav, 28 settembre 935 |
Luogo di sepoltura | Cattedrale di San Vito |
Dinastia | Přemyslidi |
Padre | Vratislao I di Boemia |
Madre | Drahomíra |
Religione | cattolicesimo |
San Venceslao | |
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Venceslao I, duca di Boemia di Angelo Caroselli, 1627 - 1630, Kunsthistorisches Museum | |
Duca e Martire | |
Nascita | Stochov, 907 circa |
Morte | Stará Boleslav, 28 settembre 935 |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Ricorrenza | 28 settembre |
Attributi | Corona, palma |
Patrono di | Repubblica Ceca, Boemia, Slovacchia |
Venceslao I (in ceco Václav; Stochov, 907 circa – Stará Boleslav, 28 settembre 935) è stato duca di Boemia dal 13 febbraio 921 alla morte. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Stochov,[1][2] figlio di Vratislao I, duca di Boemia e della di lui consorte Drahomíra. Nato in un territorio dove il cristianesimo era poco diffuso, fu tuttavia educato in modo cristiano dalla nonna paterna, Ludmilla. Dopo la morte del padre, giovanissimo divenne duca di Boemia e si preoccupò di cristianizzare il suo paese con l'aiuto di monaci missionari germanici, inviati dell'Impero carolingio.
Venceslao dovette anche scontrarsi con quella parte di nobiltà, che insieme alla madre Dragomira e al fratello Boleslao, era rimasta pagana. Il fratello Boleslao tentò più volte di ucciderlo e dopo un conflitto con la spada dove gli risparmiò la vita, egli ci riuscì tramite alcuni sicari nel 935 a Stará Boleslav (nell'attuale Repubblica Ceca).
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]Mentre moriva, Venceslao avrebbe esclamato: «Nelle tue mani, Signore, raccomando l'anima mia». La tradizione narra che il suo sangue fosse rimasto sparso sul pavimento in legno e nessuno fosse riuscito a lavarlo. Il corpo fu successivamente sepolto a Praga, nella cattedrale di San Vito. I cristiani del luogo cominciarono subito la venerazione del suo corpo e la sua fama di santità si diffuse in poco tempo in tutto il popolo.[1]
San Venceslao è il santo protettore dello Stato boemo. La Chiesa ha inserito il suo nome nel martirologio romano, è il patrono della Repubblica Ceca e della Boemia.
Il 28 settembre in Repubblica Ceca si commemora l'anniversario della sua morte, avvenuta nel 935 d.C., con una ricorrenza nazionale chiamata dai cechi Den české státnosti (Giorno della Repubblica Ceca).
Giudizio storiografico
[modifica | modifica wikitesto]A proposito di Venceslao, lo storico Franco Cardini ha avanzato il seguente giudizio:
«Quando morì, Venceslao esercitava il suo potere ducale (dux era il termine latino usato per indicare il capo di un'etnia soggetta a un'altra più potente: in questo caso, i boemi egemonizzati dai germani) sotto l'egida del re sassone di Germania, al quale pagava il tributo: non si può strettamente dire che ne fosse vassallo, ma è certo che ne fosse alleato in una posizione sostanzialmente subordinata, riconoscendone l'autorità e il potere, pur senza dipendere propriamente dai suoi ordini. Ma può darsi che il sassone Enrico I ritenesse Venceslao, e più ancora suo padre Vratislao, un po' troppo compromesso con chi era stato re di Germania prima di lui, il francone Corrado I, e intendesse comunque recidere qualunque legame tra la Chiesa francone e la Chiesa boema, cioè fra il ducato di Franconia e quello di Boemia. Appare in effetti alquanto improbabile che il fratello del duca osasse ucciderlo per prenderne il posto senza prima aver ricevuto, se non il plauso, almeno l'implicito consenso del re: sempre che quest’ultimo non sia invece il vero e proprio mandante del crimine, e l'altro solo l’esecutore materiale.»
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | ||||||||
Bořivoj I di Boemia | Hostivit | |||||||||
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Vratislao I di Boemia | ||||||||||
Ludmilla di Boemia | Slavibor | |||||||||
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Venceslao I di Boemia | ||||||||||
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Drahomira | ||||||||||
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (CS) Světci k nám hovoří, su catholica.cz. URL consultato il 14 luglio 2024.
- ^ VladimírBřezina.
- ^ Franco Cardini, Come Praga divenne magica, Neri Pozza Editore, 2024, p. 47, ISBN 978-88-54-52995-3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (CS) Vladimír Březina, Stochov: rodiště svatého Václava, Stochov, Město Stochov, 2004, OCLC 85123182.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Statua equestre di San Venceslao
- Piazza San Venceslao (Praga)
- Corona di San Venceslao
- Principato Vescovile di Trento
- Cattedrale di San Vito
- Cattedrale di San Venceslao
- Aquila di San Venceslao
- Spada di San Venceslao
- Good King Wenceslas - Canto natalizio ispirato ad una leggenda su San Venceslao
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Venceslao I
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Venceslào, santo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Venceslao, santo, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Wenceslas I, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Venceslao I, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Venceslao I, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64803905 · ISNI (EN) 0000 0000 7357 9667 · CERL cnp00400875 · LCCN (EN) n50004958 · GND (DE) 118806696 · BNF (FR) cb12161443g (data) · J9U (EN, HE) 987007463659705171 · CONOR.SI (SL) 183058019 |
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